Episodes
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È possibile parlare di "storia dei videogiochi"? Quanto hanno influito sulla società e sulla cultura da quando sono apparsi sulla scena? C'è davvero chi ancora crede che i videogame siano solo giochi per pochi appassionati? O chi pensa che i giocatori siano tutti teenager introversi chiusi nelle loro camerette? Negli ultimi anni l'universo del gaming - con i suoi prodotti, i suoi personaggi e i suoi consumatori - è molto cambiato. Oggi è un mercato in costante ascesa, con storie e protagonisti che ritroviamo anche al cinema o sulle piattaforme video e con sempre più persone - di ogni genere ed età - che giocano in tutto il mondo, e non più solo su PC o console, ma sempre più spesso sui propri smartphone. In una nuova ed imperdibile live insieme al prof Francesco Toniolo, autore del libro "Game culture", edito da Il Mulino cercheremo di ricostruire la storia dei videogiochi tentando di capire come essi hanno cambiato la nostra società e soprattutto proveremo a scardinare luoghi comuni e preconcetti facendo il punto su cosa sia per davvero il gaming - in Italia e nel mondo - e su cosa potrebbe diventare in un prossimo futuro. Un appuntamento imperdibile anche per i non amanti dei videogames.
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Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Ma i capelli possono raccontarci anche molte altre storie, fino a farci scoprire, come abbiamo visto in una precedente live sui capelli delle donne medievali, come nel Medioevo i capelli fossero indicatori della condizione sociale ed esistenziale della donna, distinguendo quella povera dalla ricca, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, la vanitosa dall'umile. Ora, torneremo a parlare di capelli ma con un focus su quelli maschili in una nuova ed imperdibile live insieme alla professoressa Virtus Zallot, docente di Storia dell'arte medievale presso l'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, e autrice del libro "Sulle teste nel Medioevo" edito da Il Mulino. Sarà un viaggio insolito nel Medioevo attraverso l'arte, osservandolo da un altro punto di vista, quello dei capelli maschili, inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.
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Episodes manquant?
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La fotografia post mortem
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Rituali di maledizione, filtri d'amore, formule guaritrici, incantesimi venefici, persino statuette “vudù”: il mondo greco e romano ha lasciato testimonianze sorprendenti di pratiche che oggi non esiteremmo a definire magiche. Ma è possibile parlare di magia per l'antichità? A tale domanda cercheremo di rispondere in una nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Flaminia Beneventano della Corte, autrice del libro "I Greci, i Romani e...la magia" edito da Carocci, insieme alla quale discuteremo su testi di diverso genere che, in uno scenario carico di sepolcri, animali notturni e latranti, corpi smembrati, erbe velenose, fattucchiere efferate, e che rivolgono uno sguardo sulla vita e sui modelli culturali degli antichi.
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Il diavolo può sfoggiare le corna, la coda e le ali, fattezze bestiali, orrifiche o mostruose; ma può anche mostrarsi umanizzato e sensuale, prestante e vigoroso. Può essere enorme come minuto, villoso come glabro, terribile o burlone, ignudo o ben abbigliato. Non esiste un'unica forma, ve ne sono tante; non una sola figura ma migliaia da mettere in fila, da comprendere e giustificare in base alle fonti testuali, alle leggende, agli eventi di cui il demonio rappresenta gli esiti drammatici e nei quali riesce ogni volta a impersonare il nemico di turno, adottando la maschera opportuna. Allora, in una nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Laura Pasquini, docente di storia dell'arte medievale presso l'Università di Bologna ed autrice del libro "Il diavolo" edito da Carocci, faremo un viaggio fra le innumerevoli testimonianze figurative analizzando l'evoluzione dell'immagine demoniaca dalle prime attestazioni nella Tarda Antichità fino ai giorni nostri, individuandone via via le strategiche mutazioni, le eventuali novità, le possibili motivazioni storiche.
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Capri espiatori del XIV secolo – dopo i cavalieri templari, i lebbrosi, gli eretici, gli ebrei – streghe e stregoni furono considerati i diretti responsabili di morti improvvise, soprattutto infantili, malattie varie, pestilenze, carestie, siccità, maltempo, morìe di bestiame, aborti, impotenza e sterilità o almeno questo si evince dai trattati demonologici del Quattrocento e dai verbali dei processi per stregoneria. “Il Vademecum degli stregoni” non era che un breve ma esaustivo compendio di quanto sarebbe bastato all’epoca dell’Inquisizione per essere accusati di stregoneria, o meglio, di quanto, nel corso degli interrogatori, gli inquisitori avrebbero spinto a confessare per far cessare anche solo un istante le tremende torture. Di tutto questo parleremo in una nuova ed entusiasmante live in compagnia di Stefano Bertelli, autore del libro "Il vademecum degli stregoni" edito da Hermes Edizioni, ma parleremo anche delle improbabili ricette della “Magia Naturale” di Giovanni Battista Della Porta e dei celebri grimori rinascimentali, per viaggiare attraverso quelle che si pensava fossero le cerimonie d’iniziazione satanica, facendovi "assaggiare" anche alcune delle variegate e mortifere ricette per unguenti, polveri e filtri magici.
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Łódź, primavera del 1947. Sul banco degli imputati della Corte Distrettuale siede Hans Biebow, nato a Brema nel 1902 e che, durante la guerra, era stato amministratore (Amtsleiter) del ghetto di Łódź. Lo stato polacco considera quest’uomo, alto, biondo e dagli occhi azzurri, come uno dei dieci peggiori criminali nazisti ancora in circolazione, al pari di Rudolf Höß (capo di Auschwitz), Arthur Greiser (Gauleiter del Warthegau) o Hans Frank (governatore del Governatorato Generale). Ma Biebow non era un militare e nemmeno un alto esponente del partito nazionalsocialista. Perché allora tutta questa attenzione per chi sulla carta non fu mai nulla più di un amministratore civile? La risposta si trova all’interno di quella intricata matassa che furono le politiche di gestione nazista relative ai territori occupati. Grazie alla mole di documenti oggi disponibili, è possibile ricostruire quella che fu a tutti gli effetti una grande mise en scène. Una tragedia corale fatta di miti e di lotte di potere. Una ricerca sconvolgente sulla banalità del male, sulla meschinità e sulla codardia di coloro che ‘ubbidirono soltanto agli ordini’. In questa nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Anna Veronica Pobbe, docente di storia contemporanea all'Università Statale di Milano, ed autrice del libro "Un manager del Terzo Reich" edito da Laterza, ripercorreremo le vicende del protagonista di questa storia: Hans Biebow.
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Anni di studi di filologi, di storici della letteratura e della religione hanno dimostrato che la fiaba è un universo complesso, un laboratorio antropologico e psicoanalitico di straordinario interesse nel quale si mescolano questioni legate alla linguistica, all’origine e alla diffusione dei miti, ai processi narrativi sviluppatisi nel passaggio tra l’oralità e la scrittura. Ma una peculiarità delle fiabe riguarda la presenza nelle loro trame di tematiche paradossalmente poco adatte ai bambini e con sfaccettature anche violentissime: omicidi, stupri, pedofilia, smembramenti, morti violente, antropofagia ecc. In questa nuova ed entusiasmante live insieme al prof. Massimo Centini, docente di Antropologia culturale e storia della criminologia, autore del libro "Fiabe criminali" edito da Edizioni Studio Tesi scopriremo aspetti nascosti e violenti che abbondano in una letteratura ancora definita “per l’infanzia”. Un viaggio tra le fiabe che non ti aspetti!
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Uomini e donne, santi e assassini, animali fantastici, antidoti e amari calici, speziali e confidenti, crimini e processi. Ecco gli ingredienti di questa storia. Nel Medioevo, il veleno era una minaccia costante, tanto che le morti per avvelenamento erano relativamente comuni, e l'arsenico, con la sua letale efficacia e la sua invisibilità, era una delle sostanze più micidiali. Le narrazioni letterarie, le cronache e le rappresentazioni artistiche hanno alimentato un immaginario del veleno come arma segreta e insidiosa e delle donne come le principali «avvelenatrici». In questa nuova entusiasmante live insieme a Beatrice Del Bo, docente di storia economica e sociale del Medioevo all'università di Milano e autrice del libro "Arsenico e altri veleni" edito da Il Mulino, faremo luce su alcuni falsi miti di un fenomeno che ha affascinato e spaventato l'umanità per secoli: l'uso del veleno coinvolgeva uomini e donne di ogni ceto sociale, infiltrandosi tanto nelle corti nobiliari quanto nei mercati e nelle taverne delle città, e non era solo uno strumento di morte, ma anche di cura e un simbolo di autorità e controllo, capace di sconvolgere le dinamiche del potere e della vita quotidiana. La vera storia di un nemico spesso invisibile.
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Né protoscienza né disciplina esclusivamente esoterica, l'alchimia si trovò al centro di un intricato dibattito di carattere scientifico, storico e filosofico di grande rilievo durante l'unico periodo per il quale la moderna storiografia non ha ancora elaborato studi approfonditi, quello successivo alla cosiddetta Rivoluzione Chimica del secondo Settecento. In questa nuova ed entusiasmante live insieme al prof. Leonardo Anatrini, docente di storia delle scienze e delle tecniche presso l'università di Firenze e autore del libro "Bevitori di mercurio" edito da @caroccieditore , ci dedicheremo a una ricostruzione del pensiero alchemico dagli inizi dell'Ottocento ai giorni nostri, attraverso la disamina di casi esemplificativi che illustrano come la disciplina si sia conservata, sviluppata ed evoluta conformemente alla propria tradizione di riferimento e come diverse idee di alchimia si siano susseguite nel corso degli ultimi duecento anni. Un viaggio tra storia della chimica e dell'alchimia da non perdere!
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Come amavano i Greci e i Romani? In viaggio sulle ali di Eros, con questa nuova ed entusiasmante live in compagnia di Francesco Puccio (@puccio_autore ) autore del libro "I Greci, i Romani e... l'amore" edito da @caroccieditore , esploreremo molti luoghi della poesia e della prosa greche e latine per seguire le tracce di una divinità dalle numerose e imprevedibili vite, attraverso le sue tante manifestazioni, talvolta amabili e gioiose, talaltra terribili e dolorose, ora sorridenti e scherzose, ora oscure e ingannevoli. Ci imbatteremo, così, in chi ha vissuto amori dolceamari, in chi all'amore ha affidato l'ultima resistenza possibile dinanzi alla morte, in chi si è abbandonato ai piaceri furtivi di Afrodite o, ancora, in chi, per passione, ha visto mutare la mente e il corpo e in chi, dopo peripezie e turbamenti, ha potuto godere di una vicenda a lieto fine. Un viaggio denso di suggestioni, alla scoperta di questa forza sempiterna e incessante e della sua capacità di muovere il mondo e le creature che lo popolano.
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La magia può aiutare la scienza? Che cosa hanno in comune il cannocchiale di Galileo Galilei e la bacchetta magica di Harry Potter? Lo scopriremo in una nuova entusiasmante live in compagnia del professor Marco Ciardi, docente di storia della scienza e delle tecniche all'Università degli studi di Firenze e autore del libro "Galileo & Harry Potter" (@caroccieditore ). Sarà un viaggio ai confini fra scienza, magia e fantasia, dove incontreremo Newton lettore appassionato di Nicolas Flamel, Kant alle prese con l'esistenza degli spiriti, Coleridge immerso nella letteratura di viaggio e Frankenstein affascinato dai segreti dell'alchimia e della chimica. Tutto questo insieme a molte altre storie, da Atlantide all'Antartide, e a tanti straordinari personaggi, da Einstein a Lovecraft, tra ippogrifi e pietre filosofali, profezie e leggi naturali.
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Nel marzo 1942, al largo dello Stretto di Malacca, un idrovolante scorge in mare quelli che sembrano naufraghi su una scialuppa. Sono militari inglesi vestiti di stracci. Le notizie che riporta quel manipolo di uomini salvato dai flutti appaiono incredibili: Singapore, la «fortezza celeste», difesa dai suoi giganteschi cannoni, è caduta in mano ai giapponesi. È la più grande sconfitta dell’impero britannico, ammetterà Winston Churchill. Tra quegli uomini c’è Charles McCormac, ufficiale della raf di stanza a Singapore. Charles parla malese e ha sposato Pat, la pronipote di un capo tribù del Borneo. Mentre guardano Londra bombardata nei cinegiornali pensano: qui la guerra non arriverà mai. Solo poche settimane dopo Charles sarà catturato dal Kempeitai, l’equivalente giapponese della Gestapo. Viene sottoposto a brutali interrogatori e il suo destino sembra essere quello di morire a Singapore, se non fosse per l’incontro con un personaggio straordinario: Donaldson, un burbero australiano che non conosce la paura. Deportati insieme nel campo di concentramento di Pasir Panjang, Charles e Donaldson riescono a organizzare l’impensabile: convincono altri quindici prigionieri a scappare. La loro fuga non si conclude nelle acque dello Stretto di Malacca. I profughi vengono trasferiti dalla costa malese a quella indonesiana. Lì dovranno sopravvivere in una giungla infestata dalle guardie imperiali giapponesi. In una crudele selezione naturale, Charles marcia sotto il sole con l’obiettivo di raggiungere l’Australia, nella vana speranza di ritrovare il suo amore scomparso, Pat. Una storia che sembra un romanzo ma è assolutamente reale: il frutto di anni di ricerche nei musei e negli archivi, oltre che nei ricordi della famiglia McCormac. In questa nuova ed entusiasmante live, insieme a Gianni Dubbini Venier e Giovanni Fantoni Modena, autori del libro "Fuga dalla fortezza celeste" (@neripozza editore), vi racconteremo questa incredibile storia!
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In questa puntata abbiamo dialogato con la professoressa Simona Cigliana. Spiritismo ed esoterismo, con il loro corredo di spiritualità alternative, hanno profondamente influenzato alcuni aspetti della cultura occidentale contemporanea. La ricerca psichica, in particolare, con le sue indagini sulla medianità e sui poteri latenti della mente, ha aperto la strada alla psicanalisi e sollecitato la riflessione estetica delle avanguardie. La storia del paranormale è perciò anche una storia di "forme" culturali, che si incrocia, per vie talora sotterranee, con la storia delle religioni, con la storia della scienza e con quella della letteratura e dell'arte. In questa nuova ed entusiasmante live, insieme alla professoressa Simona Cigliana, docente di Letteratura Italiana presso la "Sapienza" di Roma e autrice del libro "Due secoli di fantasmi" (@edizionimediterranee ), parleremo del tentativo di forzare le porte del sovrannaturale e dei rapporti col paranormale di alcuni protagonisti della letteratura (e non solo) come Pirandello o Victor Hugo. Sarà un viaggio insolito, in cui sveleremo aspetti poco conosciuti di personaggi storici noti e meno noti, ma sarà anche un viaggio tra truffatori, medium e storie al limite dell'incredibile
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In questa puntata abbiamo dialogato con la professoressa Virtus Zallot. Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Al centro di gesti ordinari o straordinari, nel Medioevo i capelli indicavano la condizione sociale ed esistenziale, distinguendo il povero dal ricco, il buono dal cattivo, il vicino dallo straniero, il laico dal chierico, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, il vanitoso dall'umile. Di tutto questo parleremo in questa nuova ed entusiasmante live insieme alla professoressa @virtuszallot, docente di Storia dell'arte medievale presso l'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, e autrice del libro "Sulle teste nel Medioevo" edito da @edizionimulino. Costantino, creator della pagina @pillole.di.storia ci affiancherà nella conduzione di questa puntata. Sarà un viaggio insolito nel Medioevo osservato da un altro punto di vista, quello dei capelli, inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.
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In questa puntata abbiamo dialogato con la professoressa Francesca Roversi Monaco. Durante il Medioevo il potere era in mano prevalentemente a potenti signori o a re che amministravano il loro regno. Ovviamente dove ci sono re e potenti ci sono regine, principesse e donne di potere…ma chi erano queste donne? Come vivevano? Soprattutto come si è evoluta la figura della principessa dal Medioevo fino al 900? A queste e ad altre domande cercheremo di rispondere in una nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Francesca Roversi Monaco, docente di Storia Medievale all’Università di Bologna, e di Costantino, creator della pagina @pillole.di.storia che ci affiancherà nella conduzione di questa puntata. Sarà un viaggio nella vita di corte medievale ma anche nel mondo delle fiabe per scoprire anche come, da Biancaneve a Merida, la figura della principessa si sia evoluta.
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In questo episodio abbiamo discusso con Camilla Bertoletti. Parlare di cibo sembra un argomento scontato e apparentemente banale: mangiare e bere sono azioni necessarie alla sopravvivenza, da sempre. Quindi cosa mai ci sarebbe da dire su questo argomento, su qualcosa che esiste da quando è comparso l'uomo sulla Terra? Beh, quando si ha a che fare col Medioevo di scontato non c'è mai nulla! In un periodo caratterizzato da strane credenze, superstizioni e una forte religiosità, anche il rapporto col cibo era molto particolare ed anche su questo le curiosità da scoprire sono tante. Allora, in una nuova ed entusiasmante live scopriremo con l'aiuto di Camilla Bertoletti, assegnista presso l'Università di Milano e dottoressa in Filologia Mediolatina, come si alimentavano nel Medioevo, quali cibi mangiavano, quali no e perchè, ma soprattutto, quali credenze e curiosità ruotavano intorno al cibo. Un viaggio nel gusto che non vi deluderà, perchè quando si parla di cibo, aneddoti e curiosità strane sono dietro l'angolo.
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In questa puntata abbiamo discusso con la professoressa Rossana Guglielmetti. Il tema della vita dopo la morte, così come quello di un luogo deputato ad accogliere l'anima dopo il trapasso, è stato affrontato in ogni epoca e in ogni cultura. Ovviamente, anche nel Medioevo se ne parlava, ma come immaginavano l'aldilà? Era un luogo simile a quello immaginato da Dante nella Divina Commedia oppure era qualcosa di diverso? E ancora, che ruolo giocava la Chiesa nella salvezza delle anime? A queste e a tante altre domande risponderemo in una nuova ed entusiasmante live insieme alla professoressa Rossana Guglielmetti, docente di "Letteratura latina medievale" e "Lingua e letteratura mediolatina" presso l'università di Milano. A questo viaggio nell'aldilà parteciperà anche Costantino, creator della pagina "Pillole di Storia", che ci affiancherà nella coconduzione della serata.
📌 Visita il sito di "Medioevo di Unimi" e scopri il programma: https://sites.unimi.it/medioevoinstatale/index.html?fbclid=PAAaaAKv9zx4edf37Pey0WYdGYOVQetSM8C2t55lwtjynQxYxbBAv8BMn4YNg -
In questa puntata abbiamo discusso con la professoressa Virtus Zallot. Indagare gli abbracci nel Medioevo offre un punto di vista privilegiato, poiché in tale epoca i gesti fortemente integravano e talora sostituivano le parole: ancor più nell’arte e nella letteratura, dove sono eloquenti ed eclatanti. Osserveremo gli abbracci tra innamorati e amanti: casti o appassionati, sognati o rievocati, celebrati come gioia del corpo e del cuore o denunciati come peccato. Continueremo con gli abbracci di accoglienza e di commiato, descritti e illustrati a misurare intensità e sincerità di sentimenti e relazioni tra coloro che si trovano, ritrovano o perdono. Ci soffermeremo sulle donne (molte) e sugli uomini (più rari) che recano bambini in braccio, nell’eccezione o nell’emergenza che conferisce al loro gesto funzione dimostrativa o risolutiva. Di tutto questo abbiamo parlato in una nuova ed entusiasmante live insieme a Virtus Zallot docente di Storia dell'Arte Medievale presso l'Accademia di Belle Arti di Brescia e autrice del libro "Un Medioevo di abbracci" ed edito da Edizioni Il Mulino
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In questa puntata abbiamo discusso con la professoressa Beatrice Del Bo. Cosa voleva dire essere esageratamente ricchi nel Medioevo? e cosa esageratamente poveri? Che vita conducevano queste persone poste agli antipodi della società dell'epoca? Di questo abbiamo parlato in una nuova ed entusiasmante live insieme a Beatrice Del Bo docente di Storia medievale presso l'Università di Milano, e cercheremo di scoprire gli stili di vita legati alla ricchezza della società medievale.
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