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A noi di Yoga21100 piacciono le mappe: ci piace l’idea di esplorare passo dopo passo un territorio fatto di individui e delle loro storie, un territorio che allarga i suoi confini ad ogni intervista. In questo episodio restiamo con un piede in Italia e con l’altro voliamo a Bucarest, in Romania, per incontrare un’insegnante che grazie all’incontro con una guida speciale ha trasformato un momento di crisi in una svolta. È successo spesso al nostro microfono, sentire racconti in cui lo yoga arriva quando qualcosa nella vita porta a fermarsi e mostra una strada nuova, perché in fondo l’unica vera libertà è la possibilità di scegliere come vivere ogni istante della nostra vita. Livia ha aperto per noi il cassetto dei ricordi e ha condiviso la sua visione dello yoga: la pratica come strumento per scoprirsi, aprirsi e iniziare un percorso di trasformazione e di relazione con se stessi. Praticare è osservare, osservare è conoscere attraverso il corpo, le sensazioni e le emozioni, conoscere è imparare a gestire la propria energia e il proprio potenziale. Dalla confusione e dallo smarrimento nasce il potere di scegliere, dalla vulnerabilità si apre la crepa dalla quale passa la luce. Quella di Livia e' una visione lucida e preziosa delle basi etiche e filosofiche dello yoga. Infatti in questa puntata c’è molto di più! In questa puntata troverete una delle spiegazioni a nostro avviso più attuali e interessanti di bramacharya, di quelle che ancora non ci erano state date, oltre a un ricordo che profuma di chiodi di garofano..e sì, anche un piatto di spaghetti aglio olio e peperoncino..vi abbiamo incuriosit*? #yoga #yogalife #yogalove#yogaitalia #yogapractice#yogaeveryday #yogainspiration#podcast #podcasting #podcaster#podcasts #podcastshow#podcastitalia #podcastitaliani#podcasters #yoga211
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“Volgere la mente all’interno è tutto ciò che devi fare” lo ha detto Ramana Maharshi, mistico indiano e maestro dell’Advaita Vedanta. E’ davvero così anche per noi, lontani anni luce dai villaggi e dalle montagne sacre dell’India ai piedi delle quali ha vissuto il maestro? Cosa c'è all'interno e perché è così importante mettersi in ascolto? Sono domande complesse e ciascuno va alla ricerca delle risposte seguendo un suo percorso personale. Abbiamo chiesto cosa ne pensa anche all'ospite di questa intervista, il salentino Marco Bax. Con Marco ci siamo confrontate sull'affermazione che ‘il primo compito dell’amore è l’ascolto’ e abbiamo parlato di come il respiro e il silenzio siano componenti indispensabili di un ascolto efficace (oltre che essenziali nella vita in generale). Ci siamo poi addentrate nella pratica con una domanda dedicata a Savasana e con alcuni consigli per coltivare la dimensione dell'ascolto. Ogni intervista e' per noi un viaggio e siamo felici di esserci avventurate, seppur in modo virtuale, in un nuovo territorio. Vi regaliamo una chiacchierata che scende in profondità e si ancora ad una terra in cui lo yoga, un seme che non giunge mai per caso nelle nostre vite, sta germogliando anche grazie all'entusiasmo di persone come Marco.
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Episodes manquant?
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Lo psicologo Ellis Paul Torrance, uno dei principali studiosi della creatività, sosteneva che una delle fonti più potenti di energia creativa, di successo e di benessere risiedesse nell’innamorarsi di qualcosa come di un sogno o dell’immagine del futuro. A noi piacciono i sognatori, gli entusiasti, quelli che non smettono mai di imparare cose nuove non per ostentarle, ma per condividerle e per conoscere meglio se stessi. Robi si definisce una ricercatrice..in fondo tutti siamo in costante ricerca, anche e soprattutto quando si vive in tempi che sembrano sempre più difficili. Lungo la strada, Robi ha incontrato tanti allievi e praticanti, maestri di grande spessore..e sì, anche Thich Nhat Hahn in persona. Insieme a noi ha condiviso tanto del suo cammino, del suo percorso e della sua storia. In questa puntata siamo partite dall’architettura conservativa che riporta alla luce spazi dimenticati, ci siamo chieste cosa accomuna l’architettura allo yoga e poi siamo approdate a Pomaia, trattando l’importanza della meditazione non come strumento di cura, ma come percorso che accompagna ad incontrare e abbracciare le parti oscure e a trovare la pace del calmo dimorare. Siamo volate in India per poi atterrare nuovamente a Piacenza, tra i tappetini di YogaGea, a curiosare tra gli innumerevoli progetti di Robi. Tra questi un progetto speciale che unisce suono e pratica yoga (ringraziamo ..per averci dato il suo contributo).
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Camus ha scritto che “nominare un oggetto in modo sbagliato è aggiungere una disgrazia a questo mondo”. Non capita tutti i giorni di intervistare un’insegnante di yoga e meditazione che è anche insegnante, traduttrice e interprete di tibetano. Grazie a Tania Martinelli in questo episodio di Yoga21100 abbiamo affrontato il tema della comunicazione e del linguaggio spaziando dall’arte del dibattito propria della cultura monastica tibetana, alla traduzione di parole appartenenti a culture lontane fino a far luce su termini molto utilizzati ma spesso non compresi a fondo. Ecco che parlare di meditazione come di familiarizzazione con i processi mentali per uscire dalla sofferenza e apprendere un nuovo modo di decodificare le emozioni ci ha regalato una preziosa, nuova chiave di lettura. Come sempre non è mancato lo spazio dedicato alla pratica, all’asana e al mondo dello Yoga per disabili, pratiche in cui l’insegnante non “fa Yoga”, ma “è Yoga” e mette in campo ascolto, sensibilità e creatività. Insomma, come sempre una puntata densa di contenuti e di spunti per illuminare con una nuova luce la pratica e la vita. Tania ha condensato esperienza, competenze, simpatia e disponibilità e noi come sempre abbiamo spento i microfoni sentendoci arricchite e grate!
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Quando parti per un viaggio che ti trasformerà in maniera radicale, raramente porti con te molto e altrettanto raramente sai che quel viaggio cambierà la tua esistenza per sempre. Quando Alexandra van Oosterum si trasferisce in Nigeria porta con sé un libro che le permetterà di coltivare la pratica dello yoga anche lontano da casa. Questo libro diventa un ponte che, passando dall’Indonesia, la vedrà poi approdare sulla pedana del maestro Carlo Patrian e nella Rishikesh degli anni ’80, quella autentica di cui Alexandra ci regala una cartolina preziosa. In questo episodio abbiamo raccolto una testimonianza unica che rafforza la convinzione che lo yoga non sia lo spazio dell'ambizione e della competizione, ma dell'umiltà della condivisione e dell’ascolto, strumenti per realizzare l’unica rivoluzione possibile: quella interiore, che spesso porta a scegliere strade secondarie e a rallentare il passo.
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“Non sai mai qual è il giorno in cui la tua vita potrebbe cambiare”.
Yoss, alias Giancarlo Miggiano, ha aperto così la sua intervista al nostro microfono e con questo piccolo ‘antipasto’ vi invitiamo all’ascolto del nostro nuovo episodio.
Siamo tornate! Per il nostro ritorno, dopo una pausa non cercata, abbiamo scelto un uomo che ci ha ricordato che yoga è sognare, scegliere, aprirsi : sognare in grande, scegliere la felicità, aprirsi alla gioia. Insieme a Yoss abbiamo toccato molti temi, ma soprattutto abbiamo parlato di pratica come strumento che può aprire nuove prospettive e come opportunità di elevazione, di asana che integrano radici stabili ed esplorazione, di armonia tra allineamento e leggerezza e soprattutto dell'importanza di coltivare questi aspetti e di farli crescere rigogliosi oltre il tappetino. Abbiamo ripercorso gli effetti post-lockdown spaziando dall'attaccamento allo yoga in gravidanza, alcune delle sfide per gli insegnanti di yoga contemporanei. Come sempre non e' mancato lo spazio dedicato ai progetti..e a proposito di progetti in questo episodio lanciamo la nostra nuova CTA (Call To Action): vi invitiamo a condividere la vostra esperienza di praticanti o insegnanti durante la pandemia. E ora è il momento di schiacciare: Play!
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“Quando le sfide della vita suonano al tuo citofono, come ti presenti alla porta?
Con le mani alzate o con il dito sul grilletto?” Abbiamo aperto il 2022 ponendo alla prima ospite dell’anno questa domanda. Il cammino di Manuela Tregnago passa attraverso la biologia, la nutrizione, la fisioterapia per arrivare al paradigma PNEI applicato alla pratica dello yoga. Manuela si muove con cura, entusiasmo e stupore esplorando la vita con le varie lenti con le quali l’uomo indaga e soddisfa la curiosità che da sempre nutre per il suo stesso corpo, per lo spazio e per il tempo in cui vive. La vita è una costante ricerca di equilibrio. Se vivere significa evolvere in risposta a ciò che accade, lo stress diventa il motore della vita e dell’evoluzione..non possiamo né dobbiamo eliminarlo, ma possiamo scegliere come accoglierlo, come rispondere. In questa costante ricerca dell’equilibrio possiamo mantenere alta la nostra energia, essere gioia, sentirci vivi ascoltandoci e lasciando andare quel che non ci serve più (magari donandolo a qualcun altro). Con Manuela abbiamo parlato di (eu)stress, della natura spirituale di ciascuno, del potere del tocco, dell’importanza della voce, di un percorso formativo unico e della chiamata a “mettersi al servizio”, una chiamata che risuona con le intenzioni da cui è nato questo progetto. Pertanto andiamo a rispondere a quel citofono con serenità, curiosità e scegliendo di vivere offrendo ciò che siamo, senza paura, perché nessuno può realmente rubare ciò che davvero conta.
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Warning: questa è una puntata speciale!
La vostra puntata, quella in cui raccontate la vostra prima volta sul tappetino. Vorremmo che a questa seguissero altre Call to Action, con l’idea di rendervi protagonisti di Yoga21100. Con questo episodio vogliamo farvi gli auguri per tutto ciò che verrà..che sappiate cogliere l'essenza e la lezione dietro ad ogni momento e in ogni .. movimento.
Ringraziamo chi ci ha onorato con il suo contributo e aspettiamo come sempre i vostri feedback e i vostri commenti.
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Immaginate di avere la possibilità di poter invitare a cena un maestro del passato o del presente..o magari, perché no, un ospite di Yoga21100. Chi invitereste? In questi anni abbiamo incontrato persone fantastiche e vorremmo poterle riunire tutte intorno a un tavolo non solo per offrire loro una cena, ma per approfondire le loro storie, le loro esperienze e i loro progetti. In questo episodio aggiungiamo un posto speciale alla nostra tavola e vi portiamo, onorate ed entusiaste, la storia e il carisma di Susanna Finocchi. Lei si definisce tenace, simpatica e dedicata e non avremmo potuto trovare parole migliori per introdurvi questa insegnante che nel mondo dell’Ashtanga Yoga è un vero e proprio mito. Nell'intervista Ci ha regalato i ritratti di Guruji Sri Pattabhi Jois e Sharathji Jois, ci ha raccontato il suo incontro con lo yoga e ci ha aiutate a fare chiarezza su alcuni importanti aspetti della pratica. Quando la pratica entra in maniera stabile nella nostra vita cambiano gli obiettivi, il nostro modo di guardarli e di muoverci per raggiungerli. Susanna ci ha ricordato che lo yoga ci riempie la vita, ci aiuta ad essere in pace e ci regala gioia. Il segreto e' restare innamorati nella e della pratica coltivando la curiosità e assaporando i passi di un percorso di consapevolezza che svela la sua direzione nel tempo: un insegnamento prezioso da una donna a dir poco unica!
Volete sapere chi vorrebbe invitare a cena Susanna ? Per scoprirlo ascoltateci fino alla fine!
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In un mondo che apparentemente si disgrega, ci sono anime che si incontrano, si scelgono e trovano il loro equilibrio muovendosi tra figure che chiamiamo acrobatiche, ma esprimono la forza del vulcano che dorme in ognuno di noi e attende la giusta scintilla, il momento perfetto per regalare spettacoli imprevedibili. In questo episodio si raccontano un vulcano che da quando ha incontrato movimento e respiro dentro un Vinyasa non smette di bruciare e illuminare..e un bambino che correva assecondando il naturale bisogno di muoversi e da uomo ha imparato a trasformare quell’energia nell’esplorazione del movimento. Irene e Mirko sono una coppia che trova la conferma delle proprie scelte strada facendo, portando la consapevolezza nello yoga e nella vita di tutti i giorni, anche in cucina. Con loro ci siamo chieste cosa direbbe un archeologo del futuro di questi esseri che vivono gran parte del loro tempo seduti ad una scrivania e preferiscono i cibi pronti a quelli preparati con cura nel rispetto dell'ambiente. Abbiamo parlato di acro-yoga, di esperienza del movimento e di fiducia perché in fondo siamo tutti acrobati sul filo della vita e troviamo il nostro equilibrio imparando a volare.
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Tra gli addetti al settore e gli amanti della due ruote indiana si dice "Life is incomplete without a road trip to Leh Ladak on Bullet - la vita è incompiuta senza un viaggio per Leh Ladak in sella a una Bullet" Per inciso, la Bullet è una Royal Enfield. Chi di voi ha calcato la polvere delle caotiche strade indiane ricorderà sicuramente intrepide famiglie intere in sella a monocilindrici 4 tempi raffreddati ad aria.
Per questo episodio di Yoga21100 immaginate di mettervi comodi - per modo di dire - sul sellino di questo proiettile per iniziare un viaggio che attraverso quelle strade polverose vi porta a sorseggiare un chai con un ospite speciale. Marco Sebastiani, insegnante esperto e studioso insaziabile, ma prima di tutto eterno studente! Con umiltà e grande rispetto abbiamo parlato di India, un mondo che non necessita di una seconda colonizzazione, ma che richiede di essere scoperto, apprezzato e non giudicato con il nostro metro. Marco ci ha raccontato l'evoluzione della pratica personale, da affrontare con costanza e in misura proporzionale al volersi prendere cura di se'. In questo road trip abbiamo parlato del sanscrito e del suo ruolo di via di accesso alla cultura a cui appartiene. Da una lingua antica alla comunicazione contemporanea, alle motivazioni e alle difficoltà di un magazine dedicato allo yoga nell'era dei social network e della comunicazione liquida..
Vi regaliamo un avvincente viaggio tra tradizione e innovazione, perchè come ci ricorda Mahler "la tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere”.
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Ci siamo all’alzate all’alba per collegarci con la Nuova Zelanda, abbiamo esplorato i vicoli di Genova per ascoltare voci e idee giovani, abbiamo portato i nostri microfoni in una Venezia surreale, bellissima e deserta..insomma..Yoga21100 è sempre alla ricerca di nuove storie, di nuovi punti sulla mappa virtuale che ci guida alla scoperta dello Yoga. Ed ecco il nostro primo ospite capitolino, un uomo entusiasta e coraggioso che sa entrare nel profondo della pratica giocando di sponda, come in una partita all’italiana, tra Occidente e Oriente.
Andrea Gabbi affronta con curiosità e disciplina il percorso alla ricerca del senso. Ha imparato che per avere risposte occorre pazienza..insomma, bisogna ‘darsi ‘na carmata’ e affrontare la pratica come una forma di conoscenza liberatoria che passa dal corpo. Lo yoga è relazione, è fare esperienza, è un lavoro sull’Io che genera sofferenza e merita tempo. Un’intervista profonda che ci ha permesso di immaginare lì, seduti insieme a noi, in una location decisamente insolita (non vi sveliamo nulla!), Patanjali, Schopenhauer, Ellis..e mentre Arthur (ascoltateci per scoprire chi è!) dormiva sul divanetto abbiamo parlato di corpo, di orientalismo, di Yoga della tradizione e di Yoga in Occidente, di RET e di molto altro. Ve lo confessiamo, ci siamo prese una piccola pausa estiva, ma siamo tornate e con questa puntata riprendiamo a raccontare lo Yoga attraverso la voce di chi lo pratica, lo trasmette e ne ha fatto una guida per la vita.
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Che cos’è il dolore? Per l’OMS è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole associata a danno tissutale, in atto o potenziale, o descritta in termini di danno. Una definizione “tecnica” che evidenzia la presenza di una componente percettiva e di una affettiva, esperienziale e che permette di comprendere perchè ciascuno di noi risponda al dolore in maniera differente. Le esperienze dolorose possono rivelarsi un potente strumento di trasformazione, di motivazione per imparare a ritagliarsi momenti di positività e serenità anche nel mezzo della tempesta. Una premessa doverosa per presentare una donna che partendo dal dolore ha trovato la sua missione: portare lo yoga a tutti, ovunque e sempre. Lorenza Minola ha scelto di farlo dando vita con entusiasmo, serietà e impegno ad un’applicazione, Lo Yoga App. Raccontandoci la sua storia ci ha ricordato che trovare il tempo per riportarsi nel proprio spazio interiore aiuta a dare nuovo significato alle sensazioni, anche al dolore, a riconoscerne il carattere transitorio e impermanente e a non identificarsi con la sofferenza che provoca. Per poterlo fare a volte occorre una guida qualificata ed ecco che la tecnologia può rivelarsi un prezioso aiuto. Non vi anticipiamo di più, ma lasciamo che siano Lorenza a raccontarci la sua idea. Buon ascolto!
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Non ce ne siamo accorti ma siamo pian piano scivolati nella Reputation Society, una società in cui il successo di un'attività dipende dai consensi che genera sul web e in particolare dalla visibilità sui social network. Lo yoga non fa eccezione con piattaforme e blog che spuntano come funghi e vere proprie celebrità costruite intorno al tappetino. Sembra non esserci più spazio per l'umiltà che porta a salirci ogni giorno su quel tappetino, con i propri limiti, la propria unicità e il rispetto dei tempi. L'apparenza fisica, l'aspetto del corpo, e' spesso la chiave. Da qui a identificare corpi di serie A e corpi di serie B, alla cosiddetta White Supremacye e alla costruzione di stereotipi e condizionamenti, purtroppo, il passo e' breve.
Per fortuna ogni forza ne genera una opposta che cerca di riportare equilibrio, tirando ostinatamente l’altro capo del filo. Citta' e provincia, caos e silenzio..Sabrina ama presentarsi come un’insegnante di paese e nonostante metta le mani avanti e affermi di non essere esperta di filosofia e storia dello yoga, ne incarna i principi, li vive e li concretizza in un contesto reale e autentico, lontano anni luce dai post di Ig. A ispirare simpatia basta la sua voce, dalla melodia che da sola è una geolocalizzazione, fresca, leggera ma tutt'altro che frivola. Sabrina ha il dono di presentare la terza giovinezza come l’età d’oro, quella in cui si può andare incontro alla vita con passo sereno e sincero, in cui cadono le maschere e non dovendo più essere "per forza qualcuno" si può essere semplicemente se stessi. Dello yoga ci si innamora quando si viene toccati nel profondo, magari proprio nel momento della vita che fa da spartiacque tra un prima e un dopo. Con lei abbiamo parlato di ‘prima volta’ sul tappetino e cogliamo l'occasione per invitarvi a diventare protagonisti di Yoga21100, il Vostro community podcast. Alla fine della puntata avrete un’anticipazione della nostra Call To Action. Presto nuovi dettagli : rimanete con noi!
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‘La verità si troverebbe nel mezzo? Nient’affatto, solo nelle profondità’ #arthurschnitzler Parliamo spesso di luoghi del cuore. Basta chiudere gli occhi per far riemergere colori, suoni, emozioni e sensazioni. Ognuno di noi ne ha almeno uno, reale o immaginario che sia.Simona Rando ci ha contattate per raccontare la sua storia, per parlarci di temi a lei (e a noi!) cari e ci ha invitate nel suo luogo del cuore: l'abisso, un ambiente che può affascinare, incuriosire o spaventare, ma sicuramente non lascia indifferenti. Si dice che per conoscersi sia necessario affrontare ed esplorare ciò che e' nascosto nel profondo. Il respiro diventa allora un talismano per affrontare un viaggio spirituale ed emotivo. Simona si e' avvicinata allo yoga grazie al Pranayama e guidandoci alla scoperta della magia del respiro ci ha parlato di apnea, di collegamento tra emozioni e postura, di fisiologia della respirazione, di percorsi di formazione e molto altro. Nella sua esperienza troverete la forza di un richiamo ancestrale, il suono del cuore e del respiro che resta sullo sfondo dopo che la mente si abitua alla sua stessa profondità. Occorrono tempo e pazienza, grande capacità di ascolto e accettazione dei propri limiti. Un altro punto sulla mappa, un'altra intervista da cui imparare e lasciarsi ispirare..un podcast può diventare "luogo del cuore"? Noi pensiamo di si'!
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Per realizzare questa intervista abbiamo preso (virtualmente!) la nave per raggiungere una terra che evoca delicatezza e autenticità, poesia e asprezza. Ad accoglierci nella magica Sardegna abbiamo trovato Angelo Marratzu (o meglio SblindoRaz, ascoltatelo e scoprirete il perché!) un ragazzo dall’entusiasmo inarrestabile, dotato di una saggezza limpida e concreta. La sua e' una storia che nasce dalla voglia di sperimentare e di accogliere gli eventi come occasioni, vivendo il presente con consapevolezza. Ci racconta un viaggio che dalle pareti dell'arrampicata sportiva e dagli abissi dell'apnea lo porta a incontrare prima il Kundalini e l'Hatha Yoga fino a planare sull’Ashtanga Vinyasa. Sviluppa e trasmette un approccio alla pratica fluido, personalizzato e senza attaccamento, per usare una sua definizione un "Ashtanga B-side", l'altro lato di un LP - la pratica più standard e convenzionale - che in alcuni contesti sembra far dimenticare che approcciare i limiti con rigidità ci porta a sbatterci contro più che a riconoscerli e superarli. Se volete scoprire che cosa accomuna gli eroi della Marvel al pantheon induista, cosa significa essere un Jivanmukta nel nuovo millennio o anche semplicemente avete bisogno di un boost di energia positiva ed entusiasmo, non perdete questo nuovo episodio di Yoga21100
Link utili
http://www.nyoga.it/news.html -
Una delle sfide del nostro tempo è riadattare la quotidianità ai ritmi della natura, riscoprire le nostre radici e comprendere la profonda interconnessione che ci lega all’ambiente di cui facciamo parte. La società moderna ci ha portati a perdere il contatto con la natura, a trascurarne i ritmi fino a creare disequilibri sia nell’organismo che nel pianeta che ci ospita, con conseguenze prevedibilmente tragiche e non sempre reversibili. Questa puntata ruota intorno a due parole: linfa e prana. Parole diverse che indicano l'energia che scorre, l’energia che anima noi e il mondo che ci circonda. E' delicata questa intervista, per i temi che tratta e per la sensibilità con cui Deborah Pavanello li affronta. Con lei ci siamo prese la libertà di "sconfinare" in un territorio a prima vista lontano dallo yoga, quello della naturopatia di cui abbiamo compreso meglio le origini, le finalità e le modalità di lavoro. Deborah però non è solo un'esperta naturopata, ma una donna curiosa pronta cercare risposte con mente aperta e disponibilità alla condivisione. Il suo percorso la ha portata a incontrare lo yoga e a integrarlo nel suo personale modo di aiutare gli individui a ritrovare la chiave del proprio benessere a partire dalla loro unicità. Ecco che due mondi si incontrano per scoprirsi più affini di quanto si immagini. Siamo scese dal tappetino per poi ritornarci con una prospettiva più ampia: praticare è anche tornare ad ascoltarsi, ritrovare le proprie radici e lasciar scorrere verso l'alto l'energia per poter realizzare il nostro potenziale.
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Abbiamo aperto questa puntata con una poesia che parla di libertà, di vita che segue i ritmi della natura, di istinto e immaginazione. Con questa scelta abbiamo voluto omaggiare la Madre Terra, il femminile, ma soprattutto la nostra ospite: Simona Mocci. Simona si definisce "equilibrista sul filo teso tra tradizione e creatività”. Grazie agli insegnamenti dei suoi maestri ha spiccato il volo esplorando la libertà nei confini della disciplina. Durante una sequenza di asana il corpo abita delle forme che si collegano in maniera armoniosa come i passi di una danza o le parole di una poesia; il corpo diventa uno strumento per riprendere contatto con quella realtà interiore che affonda le sue radici nell’inconscio collettivo, nella storia stessa dell’umanità. Un volo meraviglioso che porta a incontrare e accettare con amore il limite, un viaggio tra archetipi e simboli che non si perde tra le nuvole ma ci riporta con nuova consapevolezza nel qui e ora, l’unica meta possibile. Per Gabriella Cella lo yoga “risveglia l’energia che sta dentro di noi per portarla in superficie e illuminare il mondo”. Pensiamo non sia un caso se siamo capitati in questo mondo in questo preciso istante della storia, un tempo che ci stimola imparare a navigare la complessità, a integrare un nuovo modello di insegnamento per rispondere a bisogni in continua evolu
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“Lo yoga mi mostra ogni giorno che non serve sapere, serve sentire, serve amore, amore come apertura a ciò che non so". Questa è la base sulla quale Alessandra Martin costruisce la sua pratica quotidiana. In un mondo che si perde nelle specializzazioni e nelle settorializzazioni, nel quale ciò che appare sembra sempre più importante di ciò che è, lo yoga diventa strumento per trovare un nuovo punto di vista da cui osservare l’ottovolante della vita. Portare l’attenzione sia sul particolare che su ciò che lo circonda e riconoscere entrambi come manifestazioni di un unico intento, di quel mistero che guida da sempre la ricerca dell’uomo e unisce come un filo rosso tradizioni, miti, storie e sistemi filosofici apparentemente lontanissimi. Alessandra è da sempre attratta da quel filo rosso, si nutre di libri e li mette in relazione individuando collegamenti profondi e affascinanti. Insieme abbiamo intessuto un’intervista densa e ricca, una goccia di miele prezioso da degustare lentamente, una puntata da ascoltare con carta e penna a portata di mano per tracciare linee a connettere punti e idee creando un disegno in cui perdersi e ritrovarsi. Yoga 21100 nasce con l’idea di collegare punti su una mappa; pian piano abbiamo imparato che dietro ogni punto si nasconde un vero e proprio mondo di esperienze e idee e ogni intervista aggiunge un pezzo a quello che sta prendendo forma come un magico e caleidoscopico gioco di specchi.
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“Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”. Si chiama ‘legge di conservazione della massa’, è un caposaldo della fisica, una delle leggi che governano l’universo e trova le sue corrispondenze anche sul tappetino. Laura Miracca ha una formazione scientifica e avvicinarsi all’anatomia energetica propria dello yoga le ha richiesto un vero e proprio atto di fede. Come spesso accade, però, aprirsi con curiosità e umiltà a ciò che si trova fuori dalla nostra sfera di controllo e conoscenze può portare ad interessanti scoperte e può condurci attraverso una trasformazione che ci riporta ai principi della fisica. Ecco che il corpo diviene un laboratorio dove praticare e sperimentare, dove fare esperienza dei costanti cambiamenti interni ed esterni e dell’altrettanto costante ricerca di equilibrio. Laura guida i suoi praticanti ad imparare l’ascolto del corpo, a interiorizzare la pratica mantenendo un approccio e un atteggiamento positivi. Attraverso il suo racconto abbiamo spaziato dal Power Yoga allo Yin Yoga per poi approdare alla concretizzazione di un sogno che vedrà nascere per tutti noi un nuovo punto sulla mappa dello yoga in Italia
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