エピソード
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Ansa - di Massimo Sebastiani.
Una parola derivata dal greco che però Omero, che sulla nostalgia di casa e della propria terra ha costruito una delle opere fondamentali della letteratura occidentale, l'Odissea, non conosceva. Fu creata da un giovane medico svizzero e ha finito per identificare un'inclinazione fondamentale dell'animo umano ma solo (e non a caso) in epoca moderna, caratterizzando opere letterarie e canzoni, filosofie e perfino quadri, da Magritte ai Beatles. -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
Quello di Maurizio Landini è solo l'ultimo caso di richiamo alla parola 'rivolta'. Nessuno parla più di rivoluzioni ma in molti parlano di rivolta ('la rivolta del fango' contro re Felipe ma anche la rivolta di Occupy Wall Street e la rivolta dei giovani attivisti di Extinction Rebellion e si potrebbe continuare). Perché, se è vero, come sostiene il professor Alessandro Barbero, che le rivoluzioni sono rivolte che ce l'hanno fatta? Albert Camus, più di 70 anni dopo, ha ancora molto da dirci (e anche i Muse, tutto sommato). -
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Ansa - di Massimo Sebastiani.
L'odio, che alimenta e nutre alcune guerre, come quella che si combatte in Medio Oriente, è un sentimento che, a differenza della rabbia, tende ad essere permanente ed è quindi più difficile da rimuovere. Eppure tutti gli psicologi invitano a superarlo perché lo considerano veleno innanzitutto per chi lo prova. La fisiologia potrebbe darci una mano: amore e odio hanno una struttura simile e mettono in moto le stesse aree del cervello umano. L'arte lo sapeva già: da Catullo a Leonard Cohen fino a Umberto Tozzi. -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
La scuola ci riguarda tutti e a lungo nella vita, come studenti prima (circa otto milioni l'anno) poi come genitori e magari nonni e ci passiamo oltre 3000 ore della nostra vita come ricorda Matteo Saudino, in arte Barbasofia. Eppure ne parliamo solo pochi giorni l'anno, quando inizia, quando finisce e quando succede qualcosa (crolli, violenze). Ma cosa è e cosa dovrebbe essere la scuola? Secondo l'etimologia greca della parola 'libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico'. Eppure sembra che della scuola oggi resti solo qualcosa di molto..scolastico, come dicevano i professori del film di Daniele Luchetti tratto dal romanzo di Domenico Starnone. -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
Ancora qualche tempo fa una 'fai una vita routinaria' era quasi un insulto. Oggi tutti vogliono avere una routine: per dimagrire, per essere più produttivi o addirittura per essere felici, qualunque cosa questo voglia dire. Gli psicologi conoscono bene le caratteristiche confortevoli della routine ma chi ha saputo spiegarne i benefici per ogni tipo di attività è forse Julio Velasco. Con la metafora del gradino. -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
Che cosa è il rispetto? E cosa la responsabilità? Sono due parole riemerse perché usate da uno dei protagonisti della vicenda politica dell'estate 2024, Maria Rosaria Boccia. Ma una, responsabilità, l'ha usata anche la presidente del Consiglio, senza fare riferimento diretto al ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, vero protagonista politico della vicenda che, alla fine, si è dimesso. Don Vito Corleone, le etimologie latine, un testo del 1788 in cui per la prima volta viene usato il termine responsability, un pensatore tedesco come Hans Jonas e infine anche Jovanotti ci aiutano in questa indagine. -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
Il naufragio, che sia del Titanic o del Bayesan, ci spaventa e ci affascina. Nella tragedia di una nave che cola a picco, mentre cercava magari divertimento o nuove scoperte, e nelle vicende di chi è a bordo e prova a salvarsi e ci riesce oppure non ce la fa, c'è qualcosa di più dell'evento stesso. Qualcosa che da Lucrezio a Franco Battiato, passando per la psicanalisi, ha caratterizzato la nostra storia e il nostro immaginario. -
ANSA - di Massimo Sebastiani.
Perché le Olimpiadi ci piacciono tanto? Perché una volta ogni quattro anni seguiamo anche gli sport più improbabili, quelli che non pratichiamo mai e nemmeno frequentiamo in tv? L'origine della parola competizione ci può forse aiutare a spiegare questo piccolo mistero della fascinazione. Deriva da cum e petere i cui primi significati non hanno molto a che vedere né con la gara né con la lotta. Meglio forse di chiunque altro lo ha spiegato il semiologo Roland Barthes (prima ancora dei Queen e di Al Pacino). -
Ansa - di Massimo Sebastiani.
Simbolo potente, diviso tra fecondità e distruzione, l'acqua ci accompagna nel linguaggio con decine di modi dire anche in contraddizione tra loro: una prova della natura ricca e sfuggente dell'elemento oltre che della parola stessa. Anche per questo ora siamo così terrorizzati di poterla perdere. (pubblicata nel luglio 2022) -
ANSA - di Massimo Sebastiani.
Perché Putin è tornato a bombardare Kiev, la capitale dell'Ucraina, e a farlo nel modo più brutale colpendo l'ospedale pediatrico più importante del paese? La guerra in Ucraina non è solo guerra di trincea e l'idea di prendere Kiev è più che accarezzata dal brutale capo del Cremlino. Perché? Cosa significa prendere una città? In questo caso parliamo di simboli ed è qualcosa che va oltre l'elemento strategico, come ci spiegano i protagonisti di Romanzo Criminale, l'Equipe 84, Bruce Springsteen, uno dei maggiori storici dell'architettura e anche Italo Calvino. -
ANSA - di Massimo Sebastiani.
Che cosa è un compromesso? Una vittoria o una sconfitta? Un successo o un cedimento? La perdita dell'innocenza o un tratto di strada percorso? Keir Starmes ha stravinto le elezioni in Gran Bretagna ma c'è chi lo accusa di essere incline al compromesso. Forse perché fa politica ma il compromesso si trova anche nelle aule di giustizia e nel mondo dell'alta tecnologia. Il difficile equilibrio di una parola, tra coscienza e mediazione da Nazareth a Bruxelles. -
ANSA - di Massimo Sebastiani.
Dai tormentoni musicali all’uomo dalla pelle scottata dal sole, dall’Etna a chi semplicemente l’estate la odia perché le sue promesse sono state tradite e la speranza si è trasformata in abbandono. E oltre l’etimologia si affaccia anche l’estasi. -
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I linguisti le definiscono parole dall'area semantica estesa: fine è una di queste. Ha tre-quattro significati principali ma a prevalere è solo quella coloritura negativa di 'stadio terminale', 'morte', 'esaurimento di tutte le possibilità'. Uno di questi significati è al maschile (il fine, cioè lo scopo) ma anche lì l'idea è quella. Tra gli altri i Doors ("This is the end, my only friend") e Karl Ove Knausgaard, lo scrittore norvegese autore del fluviale romanzo autobiografico in sei volumi 'La mia lotta', il cui ultimo capitolo si intitola Fine, ci hanno messo del loro. Eppure la parola fine non è ancora stata scritta, come suggerisce perfino l'etimologia della parola. -
Turpiloquio è un'espressione colta ed è di origine ecclesiastica. Ma la questione che ha riguardato 'stronzo' e 'frociaggine' e molto diversa e ci dice altro. C'entra qualcosa (anzi molto) quello che il linguista Giuseppe Antonelli aveva sintetizzato con passaggio dal paradigma della superiorità al paradigma del rispecchiamento. Insomma, parlare come si mangia perché così si presume di essere capiti e di strappare consenso. Ma già ai tempi delle astruse 'convergenze parallele' di Aldo Moro c'era un ministro che usava 'stronzo' con disinvoltura...
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Siamo tutti eroi? Se anche Fleximan, un imputato e un centravanti possono essere definiti così, forse qualcosa nell'uso di questo termine è cambiato dai tempi del primo grande eroe occidentale, Achille. Dai semidei greci ai protagonisti di una delle canzoni più celebri di David Bowie, da Nelson Mandela a Dustin Hoffman, passando per gli antieroi della letteratura, un viaggio nella parola eroe. -
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L'etimologia della parola filosofia è nota: amore per la sapienza ma siccome, come ha insegnato Platone, l'amore è mancanza e desiderio, cosa desideriamo esattamente in questo caso? O come facciamo a raggiungerlo? Dagli antichi greci ai filosofi star di Harvard di oggi, come Michael Sandel, da Woody Allen al Quartetto Cetra, una cosa (tra le poche) è sicura: ci facciamo domande anche senza saperlo e, in questo senso, tutti facciamo uso della filosofia. Come ha detto Achille Varzi, il filosofo italiano che insegna negli Stati Uniti e non lo storico rivale di Tazio Nuvolari, la filosofia sostituisce ai punti esclamativi i punti interrogativi. -
ANSA - di Massimo Sebastiani.
Se una cosa è filosofia vuol dire che è vuota, astratta, inconcepibile come sembra intendere la premier Meloni quando dice che l'ipotesi di Mario Draghi alla Commissione Ue è filosofia? Eppure la filosofia è nata in un luogo e per ragioni tutt'altro che astratti e vuoti: intorno al VII secolo avanti Cristo in un'area vivace, caratterizzata da scambi commerciali e da contaminazioni culturali, l'Asia Minore, nell'attuale costa sud-occidentale della Turchia. Forse aveva ragione Einstein quando diceva che non c'è niente di più pratico di una buona teoria. Un breve viaggio in compagnia di Platone, Aristotele, Ernst Cassirer e Ivano Fossati. -
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Abbiamo salutato e celebrato Peter Higgs, il fisico britannico che ha dato il suo nome nientemeno che al bosone che è alla base della esistenza della massa e della materia. Ma perché la materia (e alcuni suoi derivati, come il materialismo) hanno così brutta fama? E la materia di cui sono fatti i sogni, di cui parla il Prospero shakespeariano, è la stessa di quella della fisica? Un breve viaggio dentro questa parola in compagnia di qualche filosofo e un gruppetto di musicisti (da Madonna a Marco Mengoni). -
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Difficile togliersi dalla testa e dalle abitudini linguistiche che il caos sia confusione. Eppure, ben prima di Nietzsche e quindi anche di Mao Zedong, c'è stato un punto di vista assai diverso sul caos: l'idea, contenuta nell'etimologia greca della parola, che si tratti di uno spazio aperto, ricco di possibilità prima che le cose prendano un ordine e si definiscano dando vita a quello che sempre gli antichi greci chiamavano cosmo. -
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Se il mondo corre verso il caos, nel centrosinistra c'è il caos e la Capitale d'Italia è assediata dal caos perché all'origine di tutto (quindi anche di tutto quello che di bello e ordinato vediamo) c'era il caos? Cosa vogliono esattamente gli 'agenti del caos' (ammesso che li si possano definire così come si è fatto per Donald Trump, quasi fosse un Joker qualunque)? Di nuovo, tutto nasce nella Grecia antica e arriva fino ad un gruppo progressive rock degli anni '70. - もっと表示する