エピソード
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In questo episodio speciale di “Come una marea”, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, grazie al contributo di Valentina Calderone, Garante dei Diritti delle Persone Private della Libertà Personale di Roma Capitale, cerchiamo di capire le analogie tra il carcere e gli istituti dove si pratica la contenzione e di svelare quali meccanismi si muovono dietro queste due istituzioni. Due sistemi apparentemente differenti ma che hanno alla base la stessa idea di allontanamento “preventivo” di alcune categorie di persone cosiddette “ai margini” come i malati psichiatrici, le persone che hanno commesso reati o le stesse persone migranti.
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In quest’ultimo episodio di “Come una marea” capiamo come è stato possibile che un uomo abbia perso la vita nel modo in cui è morto Franco Mastrogiovanni, in un reparto psichiatrico di un ospedale pubblico, a oltre 30 anni dall’approvazione della Legge 180, che impose la chiusura dei manicomi e regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio. Una legge all’avanguardia, che metteva al centro il malato e i suoi bisogni, ispirata dalla grande figura di Franco Basaglia e che prevedeva un ricovero coatto solo in casi estremamente limitati.
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La tragica fine di Franco Mastrogiovanni viene approfondita dalla magistratura. Il pubblico ministero Francesco Rotondo indaga e fa sequestrare una serie di registrazioni operate dalle telecamere di sorveglianza del reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania. Dai video emergono scene sconvolgenti che portano al rinvio a giudizio di 18 persone tra medici e infermieri. Una vicenda giudiziaria che è necessario ricostruire in questo quarto episodio di “Come una marea” per comprendere come nulla deve essere lasciato al caso in episodi come questi.
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Franco Mastrogiovanni era un uomo colto, curioso e soprattutto libero. Maestro elementare, era amato dalla sua famiglia e dai suoi alunni, come racconta anche una sua ex studentessa. Ma allora perché Franco era entrato in un tunnel di ricoveri dovuti a problemi di salute mentale e di TSO, ben quattro? La sua vita era stata segnata da un evento drammatico nell’estate 1972 che ricostruiamo in questo terzo episodio di “Come una marea”: una rissa con due neofascisti nel quale aveva perso la vita un giovane.
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Franco Mastrogiovanni viene sottoposto a Trattamento Sanitario Obbligatorio e ricoverato nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale di Vallo della Lucania. Nonostante sia tranquillo, viene sedato e poi legato al letto, ai polsi e alle caviglie. In questo secondo episodio di “Come una marea” scopriamo come inizia un calvario lungo oltre 80 ore nel quale Mastrogiovanni non può mangiare e bere, non può lavarsi e non può muoversi liberamente. Un calvario che viene nascosto anche alla nipote di Mastrogiovanni che si reca all’Ospedale per incontrarlo ma un medico le impedisce di entrare in reparto dicendole che lo zio “riposa serenamente”.
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È una mattina d’estate e su una spiaggia di San Mauro Cilento uno spiegamento di forze composto da forze dell’ordine, sanitari e infermieri ferma Franco Mastrogiovanni, un 58enne di Castelnuovo Cilento, di professione maestro elementare. Mastrogiovanni inizialmente resiste alla “cattura”, ma poi accetta di salire su un’ambulanza. Mentre canticchia la canzone anarchica “Addio Lugano bella” Mastrogiovanni sale sul mezzo, ma afferma: “Non portatemi all’Ospedale di Vallo della Lucania perché là mi ammazzano”. Perché Mastrogiovanni dice questa frase? E perché è stato fermato su una spiaggia mentre faceva il bagno, come se fosse stato un pericoloso criminale? Da queste domande inizia la serie podcast “Come una marea” prodotta da Radio 24 che ci porterà all’interno del sistema del trattamento sanitario obbligatorio italiano.
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31 luglio 2009. Ospedale San Luca di Vallo della Lucania, provincia di Salerno. Un uomo è legato mani e piedi al letto e non può muoversi, lavarsi o mangiare. Starà in questa condizione per 87 ore. Da quell’ospedale non uscirà vivo. 87 ore che lo hanno portato a una morte lenta e terribile, che lo ha portato via, come una marea. Quell’uomo si chiamava Franco Mastrogiovanni. “Come una marea” è il podcast di Radio 24 che ricostruisce le 87 ore di TSO di un maestro elementare della provincia di Salerno e le conseguenti indagini giudiziarie. Partendo da una semplice domanda: perché quell’uomo non è uscito vivo da una struttura ospedaliera pubblica italiana? “Come una marea” è disponibile dal 10 luglio sul sito e sulla app di Radio 24 e su tutte le piattaforme podcast.