エピソード
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RAV mi ha proposto di parlare del mio pezzo sulle bolle pubblicato su CheFare. Il mainstream è una bolla? RAV è l'autore di Radical Choc, La guerra di tutti, Teoria della classe disagiata. Vive e lavora a Panarea.
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SPLENDORE OMG AM I REALLY FEELING THESE FEELINGS I’M FEELING IVREACRONIC
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エピソードを見逃しましたか?
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Comincia la seconda stagione della Scena dopo un anno di pandemia. Doppio episodio con due dei nostri trentenni preferiti, Alessandro Lolli ed Elisa Cuter. Elisa ha pubblicato Ripartire dal desiderio per minimum fax, un saggio sui rischi del maternalismo di sinistra. Perché parla di questo, giusto? Comunque la cosa diventa un confronto fra Francesca ed Elisa, fra femminismo e marxismo: amici mai, per chi si cerca come noi non è possibile.
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Comincia la seconda stagione della Scena dopo un anno di pandemia. Doppio episodio con due dei nostri trentenni preferiti, Alessandro Lolli ed Elisa Cuter. Alessandro ha pubblicato una nuova edizione di La guerra dei meme, ancora per EffeQu, peraltro con nuova prefazione di Cuter che si aggiunge a quella di RAV Raffaele Alberto Ventura. Una coppia di padrini contrarian e teneramente male assortiti perché l'argomento non accetta categorie antiche né preti laici. (Registrato su skype in macchina, da sobri)
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Volevamo concludere il primo anno della Scena con il nostro amico alcolico Stefano Gallerani, che torna subito dopo il podcast su Borges per dirci come si costruisce un bar in casa per farsi i cocktail senza uscire. Shout out Drink Kong, Mezzo e Freni e Frizioni, i nostri bar... Ma eravamo in un posto dove c'era poco internet e non siamo riusciti a caricare l'episodio MOSTRUOSO, troppo lungo per un internet di vacanza. Lo carichiamo oggi, alla befana, per augurarvi un anno diluito e profumato nei cocktail fatti in casa, un anno di maraschino, rye, bitters, vermouth rossi e spruzzate di assenzio.
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Raimo e Rossari hanno scritto delle filastrocche per Feltrinelli, il libro si chiama Bambinacce, hanno incontrato Francesco per farsi dei martini e provare a parlare di sexo. Impossibile. Anche questo è un pod alcolico.
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Facendo questa chiacchierata con Stefano Gallerani, bravissimo scrittore, autore televisivo, mixologist, ci siamo accorti che esistono due tipi di episodi della Scena, quelli asciutti e quelli bagnati, e i secondi cominciano a sembrarci gli unici degni di essere registrati. Stefano ci ha portato un cocktail in un thermos, elaborato per noi, battezzato Lessico e nuvole. Noi gli abbiamo preparato dei martini. "Borges a Buenos Aires" è pubblicato da Giulio Perrone Editore.
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Volevamo catturare con i nostri microfoni no-fi le voci di Daria Deflorian, Antonio Tagliarini e Francesco Alberici, tra la gente di teatro che amiamo di più. Pochi giorni dopo aver visto il loro straniante spettacoli Scavi nel foyer arredato di Carrozzerie n.o.t. a Roma (per Short Theatre) siamo tornati in quello stesso posto a parlare del loro spettacolo. Scavi è un making of autobiografico di Quasi niente, che abbiamo visto all'Argentina qualche mese fa chi si ricorda più. Entrambi gli spettacoli sono degli studi di Antonioni, del suo cinema, di Monica Vitti.
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In tempo per le ferie d’agosto completiamo la trilogia di comparsate di Demented Burrocacao: dopo il contributo critico dato ai Dischi più furbi degli anni Novanta e a Elettronica Hi-Tech, torna per spingere il suo libro Si trasforma in un razzo missile (Rizzoli Lizard), dove racconta la musica dei cartoni che l’ha formato, con le illustrazioni di Simone Tso, anche lui presente ai tavolini di Hop Corner, Roma, per la chiacchierata di fronte a uccellini e furgoni delle consegne. No HD. Solo microfoni ambientali. Juan Wauters forever.
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L’imperdibile elenco telefonico dell’elettronica compilato da Papacci meritava una seduta di podcast generativo (al Monk di Roma, in giardino, con uccellini sugli alberi e interventi canori accel della figlia di Valerio Mattioli). Francesco ha chiesto a Demented, Pikkio (re dei tag) e Papacci di inventare definizioni per raccontare i dischi più sociopatici, comunisti e inascoltabili del panorama ipercontemporaneo.
“Sonia Ristorante Alto Definizione” -
Abbiamo portato il registratore fuori dal teatro e abbiamo chiacchierato con i comici accorsi alla messa (in ordine sparso s p e r a n d o di ricordare tutt, Francesco Frascà, Stefano Rapone, Daniele Fabbri, Luca Ravenna, Edoardo Ferrario, Daniele Tinti, perfino una donna! Michela Giraud!), ma anche con delle persone normali: Daniele Natali, Irene Graziosi, Guia Soncini (ma tutto nasceva dal post di Soncini contro chi sarebbe andato a vedere LCK). Concludiamo in taxi Francesca, Francesco, Arnaldo Greco e Arianna Giorgia Bonazzi. Noi quattro eravamo andati apposta a Helsinki tre estati fa per vedere Louie dal vivo allo stadio dell’hockey. (La voce all’inizio è di un’amica di Irene, ma non sappiamo il nome. UPDATE: Ludovica Lugli, del Post.)
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Dopo tante esitazioni (non sono più piacevoli le cantanti e i comici?) Francesco si decide a fare un podcast per parlare di un romanzo. Questa chiacchierata con Giordano Tedoldi, sul suo romanzo Necropolis (Chiarelettere), inaugura una serie, speriamo. Uscirà sempre a caso, come tutto il resto della Scena, ma in questa serie partiremo sempre dal testo: oggi leggiamo diverse pagine dalla discesa ai doppi inferi di Necropoli Ovest e Necropoli Est, e soprattutto la facciamo leggere a Giordano, che ha una voce molto ASMR.
NB: La Scena non è un prodotto. -
Francesco, Demented Burrocacao (Trapcoustic, Italian Folgorati) e Antonio Giannantonio (Grip Casino, Real Miracolo, Geograph Records) si siedono da Hop Corner a mezzogiorno per dirimere una questione delicatissima: quali dischi degli anni Novanta sono stati troppo calcolati, paraculi, deliberati, democristiani. Una resa dei conti brutale e necessaria, mentre sullo sfondo si riempiono di nuove saison due frighi rumorosi, si firmano bolle di accompagnamento, si spillano le prime pilsner della giornata.
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Alle 23:59 dell’ultimo giorno di marzo festeggiamo l’amore tra Virginia Woolf e Vita Sackville-West leggendo alcune lettere da Scrivi sempre a mezzanotte, Lettere d’amore e desiderio. Il libro è un inno al desiderio, alla bellezza e al potenziale umano. Pubblicato da Donzelli, l’ha curato Elena Munafò e c’è una prefazione scatenata della woolfiana suprema Nadia Fusini, che ha tradotto le lettere di Virginia - quelle di Vita sono tradotte da Sara De Simone: nulla in questa edizione è stato lasciato al caso, tutto è vario, diverso, anche le due voci tradotte. Buona primavera.
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È venuta a trovarci Giulia Anania, cantautrice che pubblica i suoi dischi (Giulia Anania è del 2012, Come l’oro del 2017) e ha scritto canzoni, tra gli altri, per Emma Marrone, Nek, Paola Turci, Laura Pausini. Siccome le chiedono spesso di scrivere canzoni d’amore e non può metterci solo del suo, per trovare storie si appassiona ai fatti degli altri, “all’amore degli altri”: così, fin dall’inizio della chiacchierata, ha fatto più domande lei a noi che noi a lei. Giulia ha una voce stupenda, ascoltandola ci siamo ipnotizzati (tra l’altro, al posto della sigla finale c’è lei con la chitarra). Per il resto, Francesco fa un po’ troppo mansplaining a Francesca, Francesca ride troppo, ma nel complesso questa forse è la puntata più felice che abbiamo fatto, ed è la prima del nuovo corso: da oggi La scena è in collaborazione con Storielibere (shout-out!). PS: abbiamo anche citato il festival di scrittrici Inquiete - Francesca è una delle organizzatrici ; Tuba, la libreria femminista del cuore; Hop Corner, uno dei nostri bar, probabilmente il preferito (shout-out!).
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Ecco i libri del mese di febbraio, cinque libri veramente belli (e un'intro di Emily Dickinson per un'amica preziosa): la non fiction perfetta di Annie Dillard, con Ogni giorno è un dio (Bompiani); il folle incubo trumpiano di Mark Doten, Trump Sky Alpha (Chiarelettere); i racconti penetranti di Amy Hempel, "Ragioni per vivere" (SEM); le storie argentine di Vera Giaconi, "Persone care" (Sur); e infine il bellissimo "Sogni e favole" di Emanuele Trevi (Ponte alle grazie).
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Per la prima volta alla Scena c'è un'ospite ospite (guest host!), Elisa Cuter (editor radicale del Tascabile Treccani). Elisa parla con Monica Stambrini del suo cinema un po' vietato ai minori un po' no e del suo rapporto con Valentina Nappi, che ha diretto in ISVN e Queen Kong.
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Oggi alla Scena c’è Claudio Morici, che domani, venerdì 24 gennaio, porta in scena, con Ivan Talarico, Freschibuffi e altre trasmigrazioni dell’anima. All’Auditorium Parco della Musica di Roma, ore 21, Sala Petrassi. In quel posto serissimo, a cui approdano dopo aver portato i loro monologhi e le loro canzoni in qualunque bettola del regno, parleranno di dio-stalker, abbracci da 35 minuti, intelligenza artificiosa, tasse al trenta percento sulle frasi belle e speranza come rovina del mondo.
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Ecco i libri del mese di gennaio. Escono durante il blue monday, per suggerirvi un modo sano di affrontare la tristezza. Ci sono due novità: 1) Francesco sarà fuori per un po', lascia la Scena tutta a Francesca; 2) siccome qualche amica ha trovato esagerato il numero di letture, e la Scena dà quasi sempre ragione alle amiche, in questo numero ci sono tre romanzi, ma anche due recensioni prese in prestito da Rivista Studio e da Robinson, e una poesia stupenda e breve su un tema fondamentale. Se avete altri consigli, amiche...
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Francesco parla con Eleonora Danco nella cantina della libreria Tomo a Roma (grazie dell'ospitalità!). Eleonora ha appena concluso le repliche della Trilogia Danco: tre spettacoli scritti tra il 2000 e l'anno scorso che sembrano un unico monologo definitivo con dentro le tracine, il cibo, i soldi da trovare per mettere su gli spettacoli. Eleonora è la James Brown del teatro, i suoi monologhi sono i figli di una relazione insensata fra Like a Rolling Stone, la stand up comedy, Pasolini e Monica Vitti.
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