エピソード
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Il famoso romanzo-fiaba di Carlo Collodi, conosciuto in tutto il mondo, racconta le avventure di un burattino di legno che tenta, tra tante peripezie di diventare un bambino vero, in carne e ossa. Ci riuscirà? Continue reading
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エピソードを見逃しましたか?
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Adattamento e messa in voce di Gaetano Marino Continue reading
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C'era una volta una giovane madre che pensava, come spesso succede, che il suo bambino fosse tanto bello da non esserci al mondo altri bimbetti più belli. E se ne vantava per tutto il pese, con tutti e in ogni momento. In molti le ripetevano che questa sua presunzione non poteva far altro che recarle danno e sventure."Perché non dovrei farlo sapere a tutti?" diceva la giovane made."La verità è che non si è mai visto un bimbo bello come il mio.""Non sai che cosa potrebbe succedere" borbottavano i compaesani scuotendo il capo. "Stai attenta o te ne pentirai." [...] Continue reading
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C'era una volta una donna che era una strega e aveva due figlie: una, brutta e cattiva, era la sua figlia; l'altra, buona e bella, era la figliastra. Ed ella tanto amava la prima, quanto odiava la seconda. Un giorno la figliastra aveva un bel grembiule che piaceva all'altra, tanto che quest'ultima, invidiosa, andò dalla madre e disse: -Quel grembiule deve essere mio-. -Sta' tranquilla, bimba mia, lo avrai- disse la vecchia. -La tua sorellastra ha meritato la morte da un pezzo, e questa notte, mentre dorme, verrò a tagliarle la testa. Bada solo di coricarti dietro e spingila ben bene sul davanti.- [...] Continue reading
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C'era una volta una bambina, che si chiamava Costantina, ed era figlia d'un calzolaio. La madre, cullandola, le cantava sempre:— “Dormi, figlia Regina! Dormi, che il Reuccio arriva!”Il papà, battendo le suole, anche lui canticchiava:“Dormi, che il Reuccio arriva! Dormi, figlia Regina!”Ma la dolce madre, ahimè, dopo pochi mesi, morì e il calzolaio riprese subito moglie. Da prima, parve che la matrigna volesse bene alla figliastra. Spesso, accarezzandola, le diceva:— Ora ti faccio un fratellino. — Fratellini non ne voglio. — Perché?— Perché no.Passò un anno. Vedendo che non c'era nessuna speranza di avere un figliuolo, la matrigna, indispettita, cominciò a prendersela con la piccola Costantina. [...] Continue reading
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Sull'ultima casa di un villaggio si trovava un nido di cicogne. Mamma cicogna se ne stava nel nido con i suoi quattro cicognini, i quali si affacciavano con i loro piccoli becchi neri, che poi sarebbero diventati rossi. Poco lontano dal nido, sempre sul tetto, stava, dritto e immobile, papà cicogna, il quale aveva sollevato una zampa, per stare un po' scomodo dato che stava di guardia. Sembrava scolpito nel legno, tanto era immobile, "È molto elegante che mia moglie abbia una sentinella vicino al nido!" pensava "e non possono sapere che sono suo marito, credono sul serio che sia stato ingaggiato per stare qui. Fa proprio una bella impressione!" e intanto continuava a stare lì su una zampa sola. Continue reading
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C'era una volta una cuoca di nome Ghita che aveva un paio di scarpe con i tacchi rossi; e, quando se le metteva, si voltava di qua e di là, tutta contenta, e pensava: "Ghita, sei proprio una bella ragazza!." E, quando tornava a casa, per la gioia beveva un sorsetto di dolce vinello, e dato che il vino fa venir fame, la cuoca Ghita assaggiava quel che cucinava‚ e diceva:Una brava cuoca deve sapere che gusto hanno le sue pietanze! Altrimenti che cuoca sarebbe, o no?Ora avvenne che una volta il padrone le disse:Ghita, questa sera viene un ospite molto importante, preparami due bei polli-.Due bei polli? Sarà fatto, padrone - rispose Ghita. [...] Continue reading
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C'era una volta un pastorello, famoso ovunque per le risposte sagge che dava a qualsiasi domanda. Ne sentì parlare anche il re di quel paese, ma non ci credette e lo fece chiamare. Gli disse:"Se saprai rispondere a tre domande che ti farò, ti terrò come se fossi mio figlio e abiterai con me nel mio castello regale."Disse il fanciullo: "Quali sono le tre domande?"Il re disse: "Questa è la prima: quante gocce d'acqua ci sono nel mare?"Il pastorello rispose: "Maestà, fate chiudere tutti i fiumi della terra, in modo che non ne venga più neanche una gocciolina ch'io non abbia già contata, e vi dirò quante gocce ci sono nel mare." [...] Continue reading
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C'erano una volta due fratelli che erano entrambi soldati, ma uno era ricco e l'altro povero. Il povero, per superare la propria miseria, lasciò l'uniforme e si mise a fare il contadino. Dissodò e zappò il suo pezzetto di terra, e seminò delle rape. La semente germogliò e crebbe una rapa che diventò grande e florida. Ingrossava a vista d'occhio e non finiva mai di crescere, sicché‚ la si sarebbe potuta chiamare principessa delle rape; perché‚ mai se n'era vista una simile, né mai la si rivedrà. Finì coll'essere così grossa che occupava da sola un intero carro, e ci volevano due buoi per tirarla. [...] Continue reading
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«È una storia incredibile!»esclamò una gallina.«Uno spaventoso scandalo in un pollaio! Non riuscirò a dormire questa notte, me lo sento. Per fortuna siamo in tante sulla pertica.»E la gallina raccontò in modo tale che le galline drizzarono le penne e il gallo fece afflosciare la cresta.«È proprio vero, credetemi!»Bene, a questo punto è meglio cominciare dal principio, e il principio accadde nel pollaio osto in un'altra parte della città. [...] Continue reading
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C'era una volta una fornaia così brava nel suo mestiere che tutto ciò che usciva dal suo forno era di una bontà straordinaria.Sfornava focacce d'avena che erano leggerissime, come il miglio, o il grano, talmente soffici e gustose da non aver nulla da temere al confronto con i migliori dolci d’altri pasticceri del paese, persino gli dei avrebbero lodato il suo lavoro.La sua fama era conosciuta non solo nel paese in cui viveva, ma anche nelle sette contee vicine: chiunque nel giro di molte miglia dava una festa non mancava di acquistarle qualche dolce prelibato, e anche le famiglie più ricche e conosciute della regione si recavano nella sua bottega per ordinare focacce e pasticcini. [...] Continue reading
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In campagna c'era una fattoria dove abitava un fattore con due figli, con tanto cervello che anche la metà sarebbe bastata. Volevano chiedere in sposa la figlia del re e avrebbero osato farlo perché lei aveva fatto sapere che avrebbe sposato chi sapeva tenere meglio una conversazione. I due si prepararono per una settimana, il periodo più lungo concesso, ma per loro sufficiente perché avevano già un certa cultura il che tornò loro utile. Uno conosceva tutto il vocabolario latino e le ultime tre annate del giornale del paese che sapeva recitare da capo a fondo e viceversa, l'altro si era studiato tutti i regolamenti delle corporazioni d'arti e mestieri e aveva imparato tutto quello che deve sapere il decano di una corporazione, così pensava di potersi pronunciare sui problemi dello stato, e inoltre imparò anche a ricamare le bretelle, dato che era di gusti raffinati e molto abile. […] Continue reading
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C'era una teiera orgogliosa, orgogliosa della sua porcellana, del suo lungo beccuccio, del suo largo manico. Aveva qualcosa davanti e qualcosa dietro, il beccuccio davanti e il manico dietro, e parlava sempre di quelli, ma non parlava mai del coperchio che era scheggiato; quello era una vergogna, e delle proprie vergogne nessuno parla volentieri, figuriamoci una teiera orgogliosa. Le tazze, la zuccheriera e il bricco del latte, tutto il servizio da tè avrebbe certamente ricordato il coperchio rotto più che non quel manico e quello splendido beccuccio; la teiera lo sapeva bene. [...] Continue reading
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[...] Passò qualche tempo, e un pomeriggio d’estate il bambino della casa levò dal cassetto la Pallina. Trottolino vide che Pallina veniva lanciata in alto, sembrava davvero una stupenda ballerina, quasi avesse le ali di un uccello grazioso. Dopo un bel po’ quasi non la si vide più. Volava talmente in alto principessa Pallina, che quando toccava terra rimbalzava schizzando ancora più in alto, ma poi tornava giù. Finché Pallina, dopo l’ultimo lancio, non tornò più. Il bambino gridò parole disperate guardando verso l’alto, ma Trottolino non capiva le parole del suo padroncino. Il bambino la cercò inutilmente per tanto tempo. «Io lo so dove è andata Principessa Pallina!» sospirò pensieroso e addolorato Trottolino. [...] Continue reading
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C’era una volta una piccola città del nord di nome Hamelin. I suoi abitanti erano sempre vissuti in pace e felici. Ma, ahimé, come si sa, il destino non sempre è favorevole. A tal punto che da qualche tempo, infatti, nella cittadina di Hamelin regnava una grande paura; e oltre la paura aveva preso il sopravvento il disordine e la confusione, ma una confusione tale che pareva la città dovesse cadere in mano alle streghe... [...] Continue reading
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Molto spesso capita che, se si passeggia dopo un temporale in un campo dove cresce il grano saraceno, si scopra che questo è diventato tutto nero e bruciacchiato; come se una fiamma vi fosse passata sopra, il contadino infatti dice: "È stato colpito dal fulmine!" ma perché è stato colpito? Ora vi racconterò quello che un passerotto mi ha detto una volta, e il passerotto lo ha sentito da un vecchio salice che si trova ancora oggi proprio vicino a un campo di grano saraceno. [...] Continue reading
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Nel bosco in cima alla collina, verso la spiaggia aperta, si trovava una vecchissima quercia che aveva proprio trecentosessantacinque anni, ma questo lungo periodo di tempo corrisponde per la quercia a non più di altrettanti giorni per noi uomini; noi ci svegliamo al mattino, dormiamo di notte e facciamo i nostri sogni; per gli alberi è diverso: restano svegli per tre stagioni e solo d'inverno dormono, l'inverno è il loro periodo di riposo, è la loro notte dopo il lungo giorno che si chiama primavera, estate e autunno.Per molte giornate estive le effimere avevano danzato intorno alla sua corona di foglie, avevano vissuto, volato e erano state felici, e quando quelle creaturine si riposavano un attimo, nella loro beatitudine, su una delle grosse foglie fresche della quercia, questa diceva «Poverine! Tutta la vostra vita dura solo un giorno! com'è corta! è così triste!».«Triste?» rispondevano sempre le effimere «che cosa intendi? Tutto è straordinariamente limpido, così caldo e bello, e noi siamo felici!» [...] Continue reading
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