エピソード
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Rocce, vette, neve, ghiaccio, cielo azzurro, tempeste. Reinhold Messner, l’altoatesino più conosciuto per aver scalato tutti i 14 ottomila della terra, ne ha vissute tante di emozioni e di esperienze. Le sue sono storie al limite, sospese ad un filo. Messner ha contribuito a realizzare ben sei musei dedicati alla montagna. Vive a Castel Juval, in Val Venosta. (Foto: www.suedtirol.info)
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Il Renon, raggiungibile in pochi minuti da Bolzano con la funivia, è un altopiano soleggiato da cui si gode una vista meravigliosa sulle Dolomiti e sulle vette più lontane. Il luogo è meta ideale per effettuare escursioni. Da non perdere, un trenino a scartamento ridotto inaugurato più di cento anni fa. (Foto: www.suedtirol.info)
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Gli artigiani tagliano verticalmente e lavorano il rachide di pavone per ottenere un filo che poi verrà impiegato dai ricamatori del cuoio e della pelle. Questa tecnica risale al diciannovesimo secolo: utilizzata in Tirolo e nella parte meridionale delle Alpi, divenne subito uno status symbol. Alla bottega Thaler di Sarentino, è possibile ordinare e personalizzare cinturoni, cinture per pantaloni, bretelle, portachiavi, album fotografici, sottopancia e scarpe tradizionali. (Foto: www.suedtirol.info)
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Il paesino di La Val, in italiano La Valle e in tedesco Wengen, il più piccolo dell'Alta Badia, garantisce assoluta tranquillità a contatto con la natura, in un paesaggio intatto dove prati e pendii sono punteggiati dalle tradizionali "Viles", piccoli insediamenti di case, stalle e fienili tipici del mondo ladino. Foto: www.altabadia.org)
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La miniera di Predoi ha conosciuto il suo periodo di massimo sviluppo 600 anni fa, quando il rame qui estratto era già particolarmente ambito per la sua straordinaria malleabilità. Le gallerie, scavate allora a mano nella roccia utilizzando utensili molto semplici, si possono definire veri e propri capolavori di abilità mineraria. (Foto: www.museominiere.it)
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Oggi i pizzi al tombolo della Valle Aurina arricchiscono e abbelliscono camiciette, vestiti, biancheria e sono anche molto usati come decorazioni per l'albero di Natale. È possibile assistere al lavoro al tombolo nella Casa Prettau, nel Museo delle Miniere - Granaio di Cadipietra e nel centro visitatori del Parco Naturale di Casere. (Foto: www.museominiere.it)
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Itinerario autunnale molto amato dagli escursionisti, il Sentiero del castagno in Valle Isarco conduce in più tappe giornaliere dall’Abbazia di Novacella presso Bressanone fino a Castel Roncolo a Bolzano, passando per Velturno e l’Altopiano del Renon. (Foto: www.feldthurns.info)
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In Val Gardena la scultura in legno ha una lunga tradizione. Dal 1600 l’intaglio di oggetti quotidiani come posate, stoviglie o attrezzi agricoli divenne un’attività consueta e durante l’inverno era un passatempo diffuso nei masi. Una volta all’anno, a settembre, una trentina di artisti locali espongono circa 200 opere in legno alla fiera UNIKA di Ortisei. (Foto: www.suedtirol.info)
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La tradizione, nel Museo e nel mondo del Loden, a Vandoies, in Val Pusteria, rimane in vita grazie alla realizzazione di cappotti, pantaloni, gonne. Visitando il Museo è possibile comprendere, passo per passo, come viene lavorata questa pregiata stoffa. Un viaggio nella storia e nella fabbricazione del Loden, affascinante per i visitatori curiosi. (Foto: https://www.oberrauch-zitt.com/it/il-mondo-del-loden)
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Un angolo di preistoria, di storia romana e dell’Alto Medioevo si erge sulla collina di Castelfeder nel paese di Montagna nella Bassa Atesina. In questo luogo avvolto dalle leggende si possono percepire le tracce di vita, i rituali e le vicissitudini di popoli antichi. Già nei secoli passati l’altura era un punto di fuga strategico e un osservatorio per i coloni che si erano insediati nella Bassa Atesina, un luogo sacro nella cultura precristiana, un posto che emana energie speciali o punto per l’osservazione dei corpi celesti. (Foto: www.castelfeder.info )
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Distanziarsi dalla quotidianità, rigenerarsi, rinforzarsi mentalmente, spiritualmente e fisicamente e trovare la propria tranquillità interiore. Nell’Abbazia di Monte Maria, in Alta Val Venosta, si può sperimentare il silenzio e ricaricarsi di energia. L’architettura è imponente, unisce l’antico col moderno, ed è circondata da un paesaggio immerso nella natura. (Foto: www.suedtirol.info)
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Glorenza, la più piccola città dell'Alto Adige, in Val Venosta, incanta i visitatori con la sua atmosfera medievale. La cinta muraria perfettamente conservata e le tre porte. Non è cambiato molto dal XVI secolo, la storia della città la si percepisce in ogni angolo. Il carattere romantico, l'intensa vita culturale e il paesaggio verde che fa da sfondo fanno di Glorenza un vero e proprio gioiello delle Alpi. (Foto: www.glurns.eu)
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L’immagine è suggestiva, un campanile che svetta da un lago, bello nella sua solitudine. Siamo in Val Venosta, a Curon. Dietro questa poesia c’è però una storia contrassegnata dal dolore. Negli anni 50 i laghi naturali di Curon e di Resia vennero riuniti in un unico grande lago. L'idea di costruire una diga fallì e ci fu l'incidente. Da allora il campanile nel lago è diventata uno dei simboli più conosciuti dell'Alto Adige. (Foto: www.suedtirol.info)
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Tutto è iniziato perché era necessario ristrutturare il caseificio. Senza però chiedere un prestito in banca, ma valorizzando le persone, quei consumatori critici che sono disposti a mettersi in gioco pur di mangiare sano. Al Maso Englhorn, in Val Venosta, Alexander Agethle produce formaggio cofinanziandolo con le quote di 200 clienti. (Foto: sito)
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E’ il primo maso bio-sociale dell’Alto Adige, perché unisce l’agricoltura biologica con l’aspetto sociale, l’inserimento lavorativo di persone che vivono situazioni di vita difficili. Si chiama Vintlerhof e si trova a Millan, poco distante da Bressanone. Qui si può fare anche una vacanza in agriturismo e collaborare nelle attività agricole o a contatto con gli animali della fattoria. (Foto: sito)
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Borse, gioielli, decorazioni, abbigliamento con lana e filati locali come cappelli, giacche, pantofole: gli artigiani altoatesini – per creare una vetrina e mettere in mostra la creatività e la sapienza delle creazioni fatte a mano – ha realizzato una piattaforma comune, uno shop online nel quale si trovano prodotti realizzati con passione, unici, moderni e allo stesso tempo tradizionali, originali, di grande pregio. (Foto: sito)
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5000 anni fa un uomo si avventurò sulle gelide alture dei ghiacciai della Val Senales, dove morì. Nel 1991 venne scoperto per caso, insieme ai suoi abiti e al suo equipaggiamento, mummificato, congelato, un evento sensazionale per l'archeologia e un'istantanea eccezionale, che colse una persona dell'età del rame in viaggio in alta quota. L'Uomo venuto dal ghiaccio (l’Uomo del Similaun, Ötzi), con gli oggetti che lo accompagnano costituisce il complesso espositivo centrale del Museo Archeologico a Bolzano. (Foto: www.iceman.it
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Nata dall’iniziativa di alcuni allevatori locali che volevano valorizzare questo prezioso prodotto locale, la manifattura Bergauf, in Val d’Ultimo, garantisce regionalità, naturalezza e autenticità dei prodotti. Dopo aver trascorso i mesi estivi sugli alpeggi della valle, in autunno le pecore vengono tosate e la lana viene raccolta e lavorata a mano per creare prodotti unici: pantofole, accessori per la casa, borse, coperte e capi di abbigliamento. (Foto: www.bergauf.it)
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Il rientro dall'alpeggio che si tiene ogni anno in Val Senales, a Vernago e Maso Corto, è un'esperienza unica. Le 3500 pecore portate in primavera sui prati d'alta montagna, a metà settembre tornano a valle con i loro pastori dopo due lunghi giorni di marcia lungo il ghiacciaio. Uno spettacolo che si può seguire dal vivo. (Foto: www.merano-suedtirol.it)
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C’è un sentiero da percorrere che è una finestra sulle Dolomiti. conduce in cinque tappe dall’Alpe di Rodengo fino a Laion sopra Chiusa, in Valle Isarco, ed offre spettacolari viste sulle cime più affascinanti delle Dolomiti. Il nome la dice lunga: si chiama “Dolorama” e mette insieme in un’unica parola “Dolomiti” e “panorama”. Il percorso è, infatti, una sorta di balconata naturale lunga decine di chilometri e si snoda attorno alla Plose, la montagna di Bressanone, e poi lungo la Val di Funes fino a Laion, all’ingresso della Val Gardena. (Foto: www.suedtirol.info)
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