Episoder
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Entra in Lamborghini nei panni nel meccanico quando è ancora un ragazzino, ma il destino di Valentino Balboni sarà quello di diventare il prototipo del collaudatore moderno.
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Due volte campione del mondo rally, Biasion lega la sua immagine e la sua carriera a una delle auto più iconiche e indimenticabili del mondo delle corse: la Lancia Delta Integrale.
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Ci sono personaggi che sono diventati grandi in una disciplina e alcuni altri che sono nati per diventare dei campioni. A questa categoria possiamo inserire Alex Fiorio, Enfant prodige del rally mondiale.
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Dagli USA all’Italia alla ricerca del bello da applicare al mondo automotive. Mike Robinson è uno dei designer più poliedrici mai visti al mondo.
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Figlio di un farmacista/direttore d’orchestra, uomo dal gusto raffinato e dalla cultura smisurata. Pacato, colto e disegnatore formidabile, Marcello Gandini ha modellato alcune delle auto più iconiche della seconda metà del Novecento.
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Sarebbe limitante definire Graziano Rossi “Il padre di Valentino”. La sua figura è stata sì decisiva nell’ascesa del Dottore, ma dietro al padre c’è anche un appassionato, un uomo che ha vissuto e vive ancora oggi per le corse.
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Quando Giampaolo Dallara ha deciso di creare la sua casa automobilistica, l’idea che aveva in testa era solo una. Costruire le auto più veloci e sicure che esistano. Perché Giampaolo Dallara è un uomo con le idee chiare e la forza necessaria per realizzarle.
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Può un personaggio spostarsi con la stessa disinvoltura dal volante alla tv? Se sei Andrea De Adamich, la risposta è sì.
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Gli anni passano per tutti, ma non allo stesso modo. Da tempo immemorabile sulla breccia, Arturo Merzario non ha perso un grammo della sua travolgente simpatia. E lo ricorda in una delle sue frasi celebri, “ero l’unico a poter entrare nell’ufficio di Enzo Ferrari con la sigaretta in bocca”. Sarà vero? Non lo sapremo mai, ma tanto basta a familiarizzare con il personaggio: un pilota, uno sportivo, ma soprattutto un appassionato.
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Si può partire dalla Pampa argentina, attraversare l’oceano, arrivare in Italia senza nessuna certezza e dar vita a un’azienda che produce supercar bellissime, elitarie e, soprattutto, costosissime e richieste in tutto il mondo? La risposta è: sì. Se di mezzo c’è uno come Horacio Pagani.