Episoder
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Lo ammettiamo: alla notizia dell'uscita di Inside Out 2 eravamo piuttosto in ansia! Un po' perché era da un bel po' di anni che la Pixar non riusciva a sorprenderci come aveva fatto durante la sua golden age; un po' perché per noi il primo Inside Out rappresentava la summa assoluta di quell'idea di cinema con cui la Pixar ha rivoluzionato il settore dell'animazione.
Per fortuna siamo usciti dalla sala con una gioia ritrovata perché con Inside Out 2 la Pixar è tornata a meravigliarci e a emozionarci come non accadeva veramente da tantissimo tempo. -
Uscito a un solo anno di distanza dal capolavoro di Wes Craven, Nightmare 2 - La rivincita è un sequel che tradisce il primo capitolo da diversi punti di vista ed è per questo motivo uno dei capitoli più odiati dell'intera saga.
Eppure, proprio grazie a questi tradimenti, il film di Jack Sholder è diventato nel tempo un cult assoluto per la comunità queer. In questo nuovo appuntamento di Blow Out Zoom Ful Massimi, docente di queer cinema al John Abbott College di Montreal, ci aiuta ad analizzare cosa si nasconde dietro alle possessioni di Freddy Kruger. -
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A vent’anni dalla sua uscita nelle sale italiane, torna al cinema uno dei cult più amati della storia: Donnie Darko di Richard Kelly. Una pietra miliare del cinema indipendente americano, che conserva ancora oggi tutta la sua potenza visiva e narrativa.
Un film che parla di fine del mondo, di alienazione, di cinema e, soprattutto, di noi. -
In quest’ultimo frammento dal Festival di Cannes facciamo il bilancio di quella che è stata davvero un'ottima edizione, che si è conclusa con l'inaspettata ma giustissima Palma d'Oro ad Anora di Sean Baker.
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Paolo Sorrentino è riuscito a sorprenderci un'altra volta. Parthenope è un film straordinario che riprende la struttura anti narrativa de La Grande Bellezza per esplorare i temi cari al Sorrentino di È stata la mano di Dio, ma questa volta da un punto di vista femminile.
Parthenope è un'opera che spiega come le domande siano spesso più importanti delle risposte e di come sia un peccato mortale sprecare anche un solo istante della leggerezza che si ha in gioventù. -
Anora, una giovane sex worker di Brooklyn, ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa impulsivamente il figlio di un oligarca. Quando la notizia arriva in Russia, la sua favola è minacciata: i genitori partono per New York per far annullare il matrimonio.
Sean Baker realizza con Anora quello che forse è finora il suo film migliore che, attraverso un'idea di cinema emotivamente sempre travolgente, racconta le sfumature complesse dei sentimenti. -
Chiara è un'attrice, figlia di Marcello Mastroianni e Catherine Deneuve. Durante un'estate particolarmente tormentata, decide di far rivivere suo padre attraverso sé stessa: si veste come lui, parla come lui, respira come lui, con una tale forza che chi le sta intorno comincia a crederci e a chiamarla "Marcello".
Nell’anno del centenario della nascita del grande Marcello Mastroianni, un omaggio per esplorare i momenti più importanti della sua carriera attraverso la figura di sua figlia Chiara, protagonista del film insieme alla madre Catherine Deneuve. Con loro Fabrice Luchini, Melvil Poupaud, Benjamin Biolay, Nicole Garcia e Stefania Sandrelli, che interpretano versioni in parte reali e in parte romanzate di sé stessi. -
Con The Apprentice il regista iraniano Ali Abbasi racconta l'ascesa di Donald Trump con un film canonico ma interessante che mette in scena piuttosto bene una versione del sogno americano estrema e tossica.
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David Cronemberg è in assoluto uno dei registi che amiamo di più e The Shrouds ci spiega ancora una volta il perché: una vertigine di stimoli continui sulla morte, sul digitale, sul controllo e, ovviamente, sulla carne.
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Caught By the Tides è un film incredibile, con cui Jia Zhangke racconta - attraverso scene tagliate dai suoi film precedenti, altre girate da lui amatorialmente e altre ancora girate appositamente per il film - vent'anni di storia della Cina. Un film di fantasmi per un viaggio onirico nei ricordi di un passato recente ma al tempo stesso remoto.
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Il progetto "Horizon: An American Saga" di Kevin Costner è qualcosa di semplicemente gigantesco: 4 film per 12 ore di durata e una saga epica per raccontare la frontiera del west. Al Festival di Cannes abbiamo visto il primo capitolo e siamo rimasti un po' spiazzati dal tono del racconto, più simile alla narrazione seriale che al ritmo contemplativo di Balla coi lupi. Ma forse è troppo presto per trarre le conclusioni...
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The Substance è un oggetto quasi alieno per gli standard di un concorso come quello del Festival di Cannes: un body horror visivamente estremo che ha inondato di sangue e budella il tappeto rosso della Croisette. Inutile dire che l'abbiamo adorato!
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Con Emilia Pérez, Jacques Audiard approda al musical e lo contamina col thriller, aggiungendo un altro tassello importante ad una filmografia irrequieta e in costante mutamento. In concorso al Festival di Cannes.
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Con C'est pas moi, Leos Carax firma la sua opera più personale e sperimentale, un autoritratto critico in cui il cinema e la vita si sovrappongono, perché tutto è sguardo, tutto è immagine. Una delle visioni più folgoranti di questo Festival di Cannes.
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Dopo Francis Ford Coppola tocca a un altro maestro della New Hollywood: Paul Schrader torna in concorso al Festival di Cannes con "Oh, Canada", un film commovente sul cinema come dispositivo di rivelare e raccontare il passato. Un viaggio nei ricordi e una confessione a cuore aperto sui tradimenti di una vita.
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Con Kinds of Kindness Yorgos Lanthimos torna alle origini. Torna ai toni e l'estetica di The Lobster e de Il sacrificio del cervo sacro, portandosi però dietro il cast degli ultimi film (Emma Stone su tutti). Torna nel suo passato da regista superstar, con un film a episodi che forse non aggiunge molto alla sua carriera, ma che esplora da angolazioni diverse le tematiche a lui più care: il potere e la sottomissione al potere.
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Al Festival di Cannes è arrivato il primo colpo di fulmine: Bird di Andrea Arnold è un film emotivamente travolgente in cui la regista inglese ripropone molti dei temi a lei cari, alzando ulteriormente l'asticella. Un'esperienza davvero potente che scalda il cuore.
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Megalopolis di Francis Ford Coppola era senza dubbio il film più atteso di quest'edizione di Cannes. Ma non poteva essere altrimenti, perché il regista di Apocalypse Now ha lavorato a questo suo ultimo film per oltre quarant'anni.
Megalopolis è quindi il sogno di una vita: ambizioso, magniloquente e disastroso allo stesso tempo. Non ci aspettavamo nulla di diverso. È un film che sta dividendo molto, ma resta il fatto che per noi è stata un'esperienza di visione davvero irripetibile! -
Al Festival di Cannes è arrivata Furiosa: abbiamo visto in anteprima il nuovo capitolo della saga di Mad Max, prequel e spin-off di quel Mad Max: Fury Road che proprio dalla Croisette, nel 2015, iniziava la sua trionfale corsa nella storia del cinema d'azione contemporaneo.
Anche in questo caso George Miller regala un'esperienza cinematografica entusiasmante, che però soffre fin troppo il confronto con il suo predecessore. -
Il film d'apertura della 77ª edizione del Festival di Cannes è The Second Act di Quentin Dupieux: un'altra opera brillante e piena di trovate illuminanti da parte di uno dei registi più attivi e ispirati degli ultimi anni. Cast francese all star con Léa Seydoux, Vincent Lindon, Louis Garrel e Raphaël Quenard per una commedia metacinematografica ricca di spunti.
- Se mer