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Dalla candidatura all’uscita dall’azienda l’HR può gestire i dipendenti facendo leva sui dati per ottimizzare l’employee experience e, di conseguenza, anche la talent retention e la competitività dell’intera azienda. In particolare la gestione dei candidati e il performance management sono due fasi in cui l’uso dei dati può fare la differenza grazie all'introduzione di modelli di valutazione basati su valori e obiettivi aziendali il più possibile oggettivi ed efficaci. Servono gli strumenti e anche il mindset giusti per cambiare approccio ma i vantaggi sono consistenti. L’utilizzo dei dati infatti avvicina l’HR al business e fa sì che non ci siano scostamenti tra le due aree ma aumenta anche l’engagement della workforce e, di conseguenza, la sua produttività. Con Paolo Santoro, Con Paolo Santoro, Account Manager di Altevie - parte di Accenture, in questo podcast prodotto da Digital360 in collaborazione con SAP, si percorre la trasformazione verso una gestione HR data driven scoprendo gli strumenti che la abilitano e le tecnologie che la potenziano
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Il benessere delle persone, la convivenza tra diverse generazioni, la necessità di formazione continua e di reskilling: questi sono alcuni dei principali pilastri su cui costruire una nuova Employee Experience in grado di attirare nuovi talenti e trattenere quelli già in azienda. L’architettura HR del presente e del futuro è quindi a questo nuovo scenario che deve essere in grado di rispondere dimostrandosi flessibile e ricettiva nei confronti dei continui cambiamenti che potranno verificarsi sia a livello aziendale che globale. Uno dei fattori decisivi per il successo di questa rivoluzione HR è certamente il change management per tutti i soggetti coinvolti ma è importante nella pratica anche garantire facilità di esecuzione dei nuovi processi e una crescente capacità di coinvolgimento e di interazione. Tutto questo può essere reso possibile dalla presenza di sistemi cloud a supporto dei processi ma anche da app in grado di velocizzare le task e abilitare la collaborazione e le interconnessioni tra le persone. Questi e altri spunti su come ridisegnare l'architettura HR nel new normal tradotti in un caso reale e di successo è ciò che potete ascoltare dalle voci di Daniela Riggio, Organizational Development Manager di Bonfiglioli e Stefano Barbaria, HR Practice Leader di Anda in questo podcast prodotto da Digital360 in collaborazione con SAP
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Le nuove forme di lavoro diffuse durante il lockdown e che ancora sopravvivono nel new normal mutando verso una logica più matura e meno emergenziale, hanno totalmente rivoluzionato le strategie di talent retention rendendo necessarie forme di condivisione più smart, momenti di condivisione di conoscenze e best practices senza barriere né tecnologiche né gerarchiche e modalità di interazione accattivanti che restino efficaci anche a fronte di una maggiore flessibilità di spazi e tempi di lavoro. Se si parla di trattenere, o attrarre, talenti, si punta inevitabilmente l'attenzione sulla employee digital experience focalizzandosi su due aspetti fondamentali: il garantire l'accesso veloce alle informazioni e la condivisione trasparente e chiara degli obiettivi facendo in modo che un talento si senta parte di un progetto di crescita. Per implementare questo nuovo approccio alla employee experience è necessario un cambio di mindset da parte anche dei vertici accompagnato da strumenti per la Knowledge Sharing e la Social Collaboration che siano smartphone compliant e coinvolgenti, magari basati sulla gamification. Questo è ciò che suggerisce Marcantonio Naso, HCM Project Manager di Allos in questo podcast prodotto da Digital360 in collaborazione con SAP.
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Dopo un periodo di smart working improvvisato e orientato solo a garantire la business continuity in cui la digital interaction, più che mai essenziale, ha spinto spesso i dipendenti a comportamenti inconsapevolmente imprudenti, l'esigenza è stata quella di raggiungere un equilibrio tra le strategie di business e le reazioni della forza lavoro garantendo a quest'ultima strumenti e tecnologie adeguate e sicure.
Nel nuovo contesto, infatti, le aziende che offrono una digital interaction efficace - prevedendo ad esempio accessibilità via mobile, veloce e paperless, continuous feedback e inter-connettività in real time – segnano un forte miglioramento dell'employee experience, asset strategico che si traduce in migliori performance ma anche nella capacità di trattenere e attrarre talenti.
Per distinguersi in tal senso è necessario il supporto della “employee listening technology” ma prima di un cambio di mentalità che trasformi l'approccio da reattivo e unidirezionale a proattivo e bidirezionale.
In questo podcast, prodotto da Digital360 in collaborazione con SAP, puoi scoprire assieme ad Andrea Catalano, HCM Project Leader di VAR BMS, come la digital interaction impatta sull'azienda e come dovrebbe essere messa in atto perché questo impatto sia positivo.