Episoder
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Lâindipendenza economica come fattore di contrasto della violenza di genere: gli strumenti a disposizione.
Per questa uscita de La Bussola dellâInnovazione avrei desiderato scrivere un articolo sulla comunicazione, visto che adoro e trovo affascinante questo mondo che chiama in causa tanti temi collaterali: comunicazione verbale e paraverbale, ascolto e non solo.
Novembre però, è stato un mese carico di eventi e temi tanto drammatici da non poter essere ignorati. Argomenti certamente non leggeri, con una soglia di attenzione delicata e sensibile che mi hanno spinto a cambiare il focus del mio articolo anche se, in qualche modo, la comunicazione anche qui rimane un ambito centrale.
Il film di Paola Cortellesi prima, riscuotendo un successo inaspettato, ha acceso i riflettori.
Il suo âCâè ancora domaniâ in bianco e nero ci ha ârisvegliatiâ riportando alla ribalta un argomento che è sempre presente: la violenza sulle donne, con le sue diverse forme e sfaccettature.
Non solo fisica, ma anche verbale, morale, psicologica, sessuale, religiosa e infine economica. Lâennesimo drammatico femminicidio ha poi ulteriormente riscosso gli animi: la scomparsa di Giulia Cecchettin, un angelo di soli 22 anni, ha suscitato in tutti noi una reazione e unâattenzione diversa. Abbiamo sperato tutti quanti, unitamente alla famiglia, per ore e per giorni che il copione almeno questa volta cambiasse.
Ci abbiamo creduto, sperato, ma non câè stato un lieto fine.
Come Consulente del Lavoro non voglio analizzare e giudicare i fatti, non è questa la mia veste. Voglio però portare allâattenzione gli strumenti presenti che possono fare la differenza, a disposizione di chi è vittima di violenza. Sicuramente non possiamo in un batter dâocchio cambiare lâanimo umano, ma da qualche parte abbiamo il dovere di iniziare. -
A volte ho lâimpressione che il mondo stia andando al contrario.
Dal granchio blu al pappagallo verde, dal punteruolo rosso al calabrone Asiatico, lâoccupazione di âmassaâ che testimonia un abbandono del loro habitat naturale rappresenta la piena affermazione della globalizzazione, degli scambi internazionali e del cambiamento climatico.
Sta cambiando il mondo o stiamo cambiando noi?
Correva lâanno 2016 e la giovane Alessandra Amoroso ci caricava cantando âAvviciniamo i sogni piuĚ lontani ... non câeĚ segreto per vivere a colori... vivere a coloriâ.
Negli ultimi anni, il colore bianco di un foglio A4 orizzontale con impresso, in font Times New Roman, il âCERCASI PERSONALEâ di colore nero con una velatura di timido giallo, ha testimoniato che quel posto eĚ ancora vacante.
Le vetrine dei negozi, centri commerciali e non solo, bar, ristoranti, lanciano messaggi di ricerca di personale.
La mancanza di personale eĚ sentita in tutti i settori: Agricoltura, Artigianato, Industria, Studi professionali.
In un anno caratterizzato dallâarmocromia, stiamo assistendo alla chiusura di attivitaĚ âstoricheâ, non solo come ci aspetteremmo a causa dellâimposizione fiscale contributiva molto alta, ma percheĚ non câeĚ un passaggio generazionale. Partiamo dagli studi professionali sino ad arrivare alle attivitaĚ artigianali. -
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Lâemanazione di un Decreto, per la mia percezione delle cose, puoĚ essere vista come lâarrivo di un âSuper Eroeâ pronto a spazzare via il âmaleâ e a fare luce sul bene
Questi sono forse gli esiti di unâinfanzia, la mia, trascorsa nellâera dellâimbattibile Daitarn 3 o Mazinga non me ne vogliano i giovani fedelissimi dei nuovi Transformers, ma avendo due figlie femmine, i miei riferimenti rimangono quelli.Al di laĚ di questa visione giocosa, sicuramente il Decreto Calderone o D.L. 48/2023, in vigore dal 5 maggio 2023, qualcosa lâha âspazzato viaâ.
In questo articolo non avroĚ la presunzione di com- mentare un autorevole decreto, mi limiteroĚ a fare una âlista della spesaâ rispetto a quelle che sono le novitaĚ, o pseudo-novitaĚ, che lo stesso ha intro- dotto, percheĚ autorevoli colleghi si sono adopera- ti prima di me per portarne a galla âluci e ombreâ (consiglio in merito la lettura dello speciale sulle misure principali dedicato dalla rivista Leggi di La- voro, a cura del Presidente Rosario de Luca e di colleghi Consulenti del Lavoro). -
Alla classica domanda che si fa ai bambini, cosa farai da grande, sicuramente io non ho risposto: il Consulente Del Lavoro.
Non era il sogno nel cassetto, non sapevo chi fosse e cosa facesse, insomma non sapevo nemmeno della sua esistenza.
Diciamo che questa professione è arrivata per caso, mi piace molto pensare che mi abbia trovato. Diplomata nel 1994, incazzata col mondo (se si può dire), perchĂŠ ho presto avuto modo di rendermi conto che la meritocrazia è unâisola sconosciuta, decisi dopo la maturitĂ di prendermi cinque lunghi anni sabbatici lontano dai libri durante i quali ho iniziato quasi per caso a fare la âgavettaâ in uno studio professionale.
Ad un anno dallâassunzione presso lo studio di un Ragioniere Commercialista (un professionista che ringrazierò sempre per avermi dato modo di imparare un lavoro e contemporaneamente studiare), maturai lâidea di riprendere gli studi e detto fatto, mi iscrissi allâUniversitĂ , galvanizzata dallâentusiasmo regalatomi dallâesercizio della Professione.