Episoder
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Il 14 luglio 1998, Mariolini uccise Monica Calò a Verbania con 22 coltellate. Fu arrestato e condannato a 30 anni di reclusione dalla corte d'assise di Novara con rito abbreviato. Attualmente, ha scontato la sua pena, ma è rinchiuso in un ospedale psichiatrico, per la sua ancora manifesta pericolosità sociale. La storia del delitto è stata adattata nel film "Primo amore", diretto da Matteo Garrone.
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L’Unabomber italiano è un terrorista non identificato che ha colpito le regioni del Veneto e del Friuli-Venezia Giulia con oltre 30 bombe tra il 1994 e il 2006. Gli attentati, che hanno causato numerose ferite ma nessuna morte, erano caratterizzati da ordigni improvvisati collocati in luoghi pubblici. Nonostante le indagini e l’arresto di Elvo Zornitta, un ingegnere sospettato del crimine, il caso è stato archiviato nel 2009 per mancanza di prove. Questo evento ha sollevato interrogativi sulla sicurezza pubblica e sull’efficacia delle indagini.
L'autrice di questo episodio è Moira Missori
Questa è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale. -
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Il caso dell'esorcismo di Polistena riguarda la tragica morte di Maria Ilenia Politanò, una neonata di nemmeno due mesi, avvenuta il 12 settembre 1994. Convinti che la bambina fosse posseduta dal demonio, i genitori e alcuni familiari tentarono un rituale di esorcismo, durante il quale la piccola fu brutalmente percossa e maltrattata fino alla morte. Questo evento sconvolse l'intera comunità e suscitò un acceso dibattito a livello nazionale, sollevando questioni legate agli estremismi religiosi e all’abuso sui minori. Dopo l'arresto, tutti i membri della famiglia coinvolti vennero scarcerati tranne Vincenzo Fortini, ritenuto l'esecutore materiale del delitto. Nel 1996, la Corte d'Assise di Palmi assolse tutti e condannò Fortini a 18 anni di carcere. La sedicente maga Yvette Duval, che aveva alimentato le paure della famiglia, fu condannata a 1 anno e 8 mesi di reclusione per truffa, nonostante non fosse presente il giorno dell'omicidio.
L'autrice di questo episodio è Moira Missori
Questa è un'opera di fantasia ispirata da una storia vera. Ogni riferimento a luoghi reali, eventi o personaggi realmente esistiti è rielaborato dall'immaginazione. Gli eventi narrati sono il frutto della creatività dell'autore e qualsiasi somiglianza o discordanza con persone reali, luoghi e eventi accaduti è puramente casuale. -
Luca Delfino è tristemente noto come "il killer delle fidanzate". Nel 2007, alla vigilia del suo 33° compleanno, uccise brutalmente la sua ex fidanzata, Antonella Multari, accoltellandola per strada a Sanremo. Per questo omicidio fu condannato a 16 anni e otto mesi, usufruendo del rito abbreviato e del riconoscimento di una semi-infermità mentale. L'omicidio di Antonella avvenne solo 14 mesi dopo la morte sospetta della sua precedente compagna, Luciana Biggi, trovata sgozzata a Genova. Sebbene fosse stato il principale sospettato anche di questo delitto, Delfino fu assolto per insufficienza di prove. Già noto per il suo comportamento possessivo e violento, era stato più volte denunciato per minacce e aggressione. Il suo caso suscitò un acceso dibattito pubblico, evidenziando le falle del sistema giudiziario e l’incapacità delle istituzioni di proteggere le donne dalla violenza domestica e dai partner pericolosi. Oggi, dopo aver scontato la sua pena, Luca Delfino risiede in una REMS genovese, perchè ritenuto ancora socialmente pericoloso.
L'autrice di questo episodio è Moira Missori
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Il "Mostro di Arbus", Sergio Curreli, è responsabile di un efferato duplice omicidio avvenuto in Sardegna nel 1982. Due turisti tedeschi furono brutalmente uccisi a colpi di fucile mentre erano in vacanza. Questo crimine ha suscitato grande scalpore sia in Italia che in Germania. Curreli fu riconosciuto colpevole e condannato all'ergastolo, con le pene confermate in Appello e Cassazione. Il caso ha segnato un periodo oscuro per la Provincia di Cagliari, alimentando paure e speculazioni su un possibile collegamento con i delitti del Mostro di Firenze.
L'autrice di questo episodio è Moira Missori
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Il massacro del Morrone avvenne il 20 agosto 1997, quando il pastore macedone Halivebi Hasani uccise brutalmente Diana Olivetti e Tamara Gobbo, mentre Silvia Olivetti sopravvisse fingendosi morta. Le tre ragazze erano in escursione sul monte Morrone quando furono aggredite. Grazie alla testimonianza di Silvia, Hasani fu arrestato e successivamente condannato all’ergastolo. Questo tragico evento scosse profondamente l’Abruzzo e l’Italia intera.
L'autrice di questo episodio è Moira Missori
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Il delitto Murri è uno dei casi di cronaca nera più famosi dell'Italia di inizio Novecento. Il 2 settembre 1902, a Bologna, il corpo senza vita del conte Francesco Bonmartini viene trovato nel suo appartamento in via Mazzini 39. La famiglia Murri, una delle più rispettate e note della città, viene travolta dallo scandalo. Le indagini portano alla scoperta di un complotto orchestrato da Linda Murri, esasperata dai maltrattamenti del marito, con la complicità del fratello Tullio. Il processo che segue cattura l'attenzione dell'opinione pubblica e si concluderà con pesanti condanne, anche se i protagonisti otterranno la grazia negli anni successivi. Questo caso è emblematico del conflitto tra la Bologna aristocratica e la nuova modernità, segnando un'epoca di profondo cambiamento sociale e culturale.
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Il "Caso del Canaro della Magliana" è uno dei crimini più famosi e macabri della cronaca italiana. Nel 1988, Pietro De Negri, un toelettatore di cani noto come "Er Canaro," uccise brutalmente Giancarlo Ricci, un ex pugile che per anni lo aveva tormentato e umiliato. Dopo un crescendo di violenze, "Er Canaro" decise di vendicarsi, torturando e uccidendo Ricci in modo raccapricciante. De Negri fu condannato e, dopo aver scontato 16 anni di carcere, venne rilasciato nel 2005. Nonostante il suo desiderio di essere dimenticato, la vicenda è rimasta indelebile nella memoria di Roma.
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Il caso di Yara Gambirasio, la giovane ginnasta di 13 anni scomparsa il 26 novembre 2010 a Brembate di Sopra, Bergamo, ha scosso profondamente l’Italia. Il suo corpo è stato ritrovato tre mesi dopo, il 26 febbraio 2011, in un campo a Chignolo d’Isola. Le indagini hanno portato all’arresto di Massimo Bossetti, che è stato successivamente condannato all’ergastolo. Il caso ha suscitato grande interesse mediatico e ha evidenziato l’importanza delle prove genetiche nel processo penale
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Nel giugno 2000, Chiavenna fu scossa dall'omicidio di Suor Maria Laura Mainetti, madre superiora dell'istituto delle Figlie della Croce di Sant'Andrea. Tre adolescenti, pianificarono e commisero il delitto, motivate da noia e ribellione. Dopo giorni di telefonate e tentativi falliti, le ragazze riuscirono a isolare la suora e la uccisero con diciannove coltellate. Sebbene inizialmente si pensasse a un omicidio a sfondo satanico, le indagini rivelarono una distorta ricerca di affermazione personale. Suor Maria Laura Mainetti è stata proclamata beata il 6 giugno 2021, riconosciuta per il suo martirio.
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Jennifer Zacconi, sparì da Olmo di Martellago, Venezia, il 29 aprile 2006 all'età di 20 anni mentre era incinta. La tragica vicenda scosse l'intera nazione a causa delle terribili circostanze emerse dalle indagini. Jennifer venne ritrovata morta, sepolta viva con il bambino che portava in grembo. Le ricerche rivelarono il coinvolgimento di Lucio Niero, con cui la ragazza aveva una relazione clandestina e che era il padre del bambino. Niero venne condannato a trent’anni di reclusione. Questo caso evidenziò gravi problemi riguardanti la sicurezza delle donne e la risposta delle autorità alla violenza di genere. La famiglia di Jennifer continuò a lottare per ottenere giustizia, criticando il sistema penale italiano per la gestione del caso.
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Nel maggio del 1956, Franco Percoco commise un triplice omicidio che sconvolse l’Italia. Dopo aver brutalmente ucciso i suoi genitori e il fratello minore nella loro casa di via Celentano 12, ha convissuto con i cadaveri per oltre dieci giorni, senza mostrare alcun segno di ansia, ma evidenziando un insolito buonumore. Fu processato e condannato all’ergastolo dal tribunale di Bari il 12 luglio 1958, ma la pena venne ridotta a 30 anni nel 1960. Questo orribile crimine gli valse il soprannome di “Mostro di Bari”.
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Nella notte tra il 14 e il 15 gennaio 1984, nell’appartamento di via Pisana a Scandicci, viene trovato accoltellato l’agente di polizia Nello Fontanarosa. La moglie Patrizia Badiani, inizialmente, racconta di un’intrusione in casa da parte di due ladri, ma le indagini sveleranno una vicenda più complessa. Patrizia Badiani e il giovane amante Gennaro Clausi vengono arrestati con l’accusa di omicidio premeditato. Durante il processo emergeranno due versioni contrastanti dei fatti. Patrizia Badiani verrà condannata all’ergastolo, Clausi a ventidue anni di reclusione. La donna, dal carcere, continuerà a proclamare la sua innocenza.
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La vicenda di Sonya Caleffi, un’infermiera coinvolta in una serie di omicidi e tentati omicidi ai danni dei pazienti, rivela un intricato intreccio tra disturbi psichici e personalità complessa. Le azioni dell’”Angelo della Morte” sono state scoperte in seguito a un’indagine sull’aumento dei decessi durante i suoi turni ospedalieri. Condannata nel 2006 a vent’anni di carcere, ha ottenuto il rilascio nel 2018. La sua vicenda ha sollevato interrogativi sulle procedure di selezione e monitoraggio del personale sanitario e ha messo in luce le sfide del sistema penale nel trattare casi così complessi.
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Andrea Maria Rea, il “Mostro di Posillipo”, è un pluriomicida noto in Italia negli anni ’80. Il primo delitto è avvenuto a Napoli, dove ha ucciso Silvana Antinozzi, una dipendente comunale. Il secondo caso riguarda Anna Bisanti, una donna scomparsa anni prima. Rea è stato giudicato incapace di intendere e volere a causa di disturbi mentali ed è stato internato in diversi ospedali psichiatrici. La sua storia ha suscitato interesse e interrogativi, principalmente per il suo coinvolgimento nei delitti del “Mostro di Firenze”.
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Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.
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Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.
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Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.
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Il 30 gennaio 2002, a Cogne, il piccolo Samuele Lorenzi, di soli tre anni, viene trovato gravemente ferito dalla madre nella loro casa di Montroz. Nonostante i tentativi di soccorso, il bambino muore poche ore più tardi in ospedale, dando il via a un'indagine per omicidio che sconvolge la tranquillità del pittoresco paese valdostano, originariamente conosciuto per la sua bellezza paesaggistica. L'attenzione mediatica nazionale si concentra sul caso, portando alla luce l'ipotesi del coinvolgimento della madre, Annamaria Franzoni.
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Il caso del "Depezzato di Torino" del 1998 svela un oscuro intreccio di crimine e perversione. Vito Michele Milani, coinvolto nella prostituzione maschile, è stato ritrovato brutalmente mutilato nelle cantine di Via Maria Ausiliatrice. Inizialmente, i sospetti si concentrarono su una coppia di albanesi, ma Giuseppe Gillone, un pensionato con gravi problematiche di salute, reali o presunte, divenne l'indiziato principale. Il processo ha rilevato dettagli agghiaccianti sulla scena del crimine. Questa storia sconvolgente solleva domande sulla complessità della psiche umana, evidenziando le tenebre che possono emergere nell’animo di ognuno di noi.
- Se mer