Episoder

  • Uno degli attori più significativi della storia del cinema, a 100 anni dalla nascita ripercorriamo la vita di Marlon Brando, vincitore di due Premi Oscar, riferimento per generazioni di attori come James Dean, Paul Newman, Al Pacino, Jack Nicholson, Robert De Niro, Dustin Hoffman e molti altri. Famoso anche in quanto promotore negli USA del Metodo Stanislavski, più incenrato su un approccio psicologico, che su uno stile recitativo ancora legato alla teatralità dell'epoca.

  • Ripercorriamo i capitoli di una delle saghe più importanti del cinema, vista anche l'uscita del nuovo film Il regno del pianeta delle scimmie, di Wes Ball

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  • Con la nostra serie preferita e un divano ci sentiamo veramente a casa, non possiamo negarlo. Ma cosa scatta davvero quando facciamo partire la nostra serie del momento?

  • L’Hype è lo spasmo, l’attesa infinita per vedere quello cheimmagini, influencer, testate giornalistiche ci hanno promesso. Il termine anglofono non ha una traduzione positiva (significa “montatura” o “gonfiamento”), ed è una strategia di marketing che nasce con l’obiettivo di creare grandi aspettative nei confronti del pubblico per un determinato evento o prodotto. Si usano appunto immagini, video, anteprime esclusive – tutto purdi aumentare l’eccitazione in vista dell’uscita...

  • All'avvicinarsi della notte degli Oscar vediamo quali sono le regole per assegnare l'ambita statuetta a film americani e stranieri. Quali caratteristiche deve avere un film per entrare nella categoria Miglior film, Miglior film internazionale o entrambe?

  • Sandra Milo, attrice simbolo del cinema italiano, si è spenta a 90 anni il 29 gennaio, ha ispirato grandi registi, primo fra tutti Fellini, e ha collaborato coi più celebri interpreti dell'epoca. Attiva fino alla fine compare anche negli show divertenti e dissacranti (come era lei) di Gigolo per caso e di Quelle brave ragazze. Attrice e presentatrice, ha rappresentato la donna bella, ingenua e un po' svampita, innamorata dell'amore, ma anche attenta osservatrice: nel 2021 si incatena fuori da Palazzo Chigi a sostegno dei lavoratori dello spettacolo.

    Per riascoltare l'episodio su Fellini: https://open.spotify.com/episode/3n8qCzzODyB9v5i8d5DErb?si=c81916771c2b44e7

  • Nell’ultimo anno cinematografico hanno dominato le classifiche due film girati da registe che hanno trattato il tema della donna nella società. Il film di Paola Cortellesi C’è ancora domani si classifica al primo posto del box office del Bel paese, stabilendo un record anche nell’intera storia degli incassi del cinema italiano: risulta infatti tra i primi dieci film con più incassi in assoluto, considerando anche i film stranieri.
    Il film Barbie di Greta Gerwin (inizialmente campione indiscusso del 2023) raggiunge invece in Italia la seconda posizione, stando ai dati raccolti da Cinetel al 29 dicembre.

    A livello internazionale invece è Barbie a conquistare la vetta del box office, stando praticamente a tutti i siti di cinema più importanti.

  • Ultimamente sono usciti molti film a tema Giappone al cinema, in questo episodio vi consigliamo quelli più recenti o restaurati in occasione della stagione invernale

  • Napoleon si presenta come un film kolossal storico che affronta una figura cardine della storia europea come quella di Napoleone Bonaparte, ritratto non solo dal punto di vista di genio militare ma anche da quello della vicenda umana, la storia d'amore con la moglie Joséphine Beauharnais (nota in seguito come Joséphine Bonaparte), insomma una storia di ascesa e declino con le sue inevitabili conseguenze per l’Occidente, nel bene e nel male. Se Napoleon si cimenta su un personaggio molto conosciuto che ci presenta ambienti aperti e grandi battaglie, con tantissime persone, Comandante di Edoardo De Angelis si cimenta su un lato storico poco conosciuto e che si contraddistingue anche nella costruzione del film basata su ambienti chiusi e bui e un numero ristretto di personaggi che ci permette di conoscerli bene. *Vanessa Kirby in ascesa

  • Avete già pensato da cosa vestirvi a Halloween? Se siete in difficoltà vi potranno saltare alla mente film come Scream, Frankenstein, la famiglia Addams, La sposa cadavere ecc ecc. Durante la notte tra il 31 e il 1 novembre infatti i bambini, ma anche gli adulti sempre di più, girano mascherati da creature horror come streghe, zombie, mostri e zucche per il famoso “dolcetto o scherzetto”.

    Nonostante in Italia venga associata a una festa di origine americana piuttosto recente, Halloween ha origini antichissime. Ha solo cambiato un po’ l’aspetto e il nome. Per i celti era una sorta di festa del raccolto, nata nel periodo in cui, con l’avanzare del freddo, si mettevano via le provviste. Questo periodo di transizione poi divenne per i romani più una festa dei morti, da qui il nome di Ognissanti, da cui ha origine in effetti lo stesso nome moderno di Halloween: “All Hallow’s Eve” infatti in inglese antico significava proprio la vigilia di Ognissanti.

    Soprattutto recentemente si è iniziato ad evocare in film e serie anche il Día de los muertos, il folcloristico giorno dei morti messicano, cui la pixar ha dedicato il film Coco, ambientato proprio durante la celebrazione della festa dal 28 ottobre al 2 novembre in cui i messicani ricordano con costumi e musiche tipiche proprio il passaggio dalla vita alla morte.

    Fatta questa breve parentesi, vediamo quali sono i film che più evocano questa festa e soprattutto quali sono quelli che più ci portano in un’atmosfera da notte del terrore. Alcuni dei più celebri maestri del cinema hanno regalato splendidi capolavori non solo al mondo dell’horror, ma anche alla notte di Halloween. Partiamo allora dal film per eccellenza della magica notte del terrore, che si chiama proprio Halloween – La notte delle streghe, di cui parlerà Vito, insieme a L'Esorcista e Scream.

  • Il mondo del cinema è in subbuglio: uscite di film come Mission Impossible e Spider man sono state posticipate, attori famosi assenti dai grandi premi internazionali, scioperi su cui si sono accesi i riflettori, ma cosa sta succedendo veramente? Cosa cambierà nella settima arte, e come cambieranno i contenuti che vedremo sul grande schermo o in streaming?

    A suscitare tanto clamore sarebbe stata proprio lei, l’intelligenza artificiale, che si è allenata per anni nel dietro le quinte e oggi sembra pronta per rimpiazzare attori, comparse con una semplice scansione del viso, che porterebbe poi, una volta applicata a una sorta di modello tridimensionale, a riprodurre un intero film con le sembianze dell’interprete in questione, il quale deve dare solo un consenso iniziale, senza necessità della sua presenza fisica nelle scene. “Scannerizzano un volto e lo usano per sempre” affermano gli attori in sciopero contro l’ultima proposta fatta dai produttori. Proposta che per il momento si limiterebbe solo alle comparse, sostituite da copie virtuali animate con l’intelligenza artificiale, anche senza consenso e senza compenso. Inutile dire che la preoccupazione si estende anche agli attori principali, i quali già in passato, anche per piccole parti, sarebbero stati sostituiti.

  • Marisa intervista Mauro di Veneto Segreto, associazione fondata nel 2016 assieme a Katia con l'obiettivo di far conoscere e valorizzare il Veneto, regione ricca di storia arte e cultura.

    Il content creator, attivo su Facebook e Instagram, racconta a numerosi utenti i luoghi meno noti di questo territorio attraverso foto, post, articoli, ma anche organizzando visite guidate che hanno suscitato il nostro interesse: migliaia di eventi anche presso luoghi inaccessibili che normalmente non vengono aperti al pubblico. Se non sapete quindi cosa fare il week end, rivolgetevi a Veneto segreto e partite alla scoperta di un posto nuovo!

  • Hayao Miyazaki, col suo Studio Ghibli, è l'esponente dell'animazione giapponese più conosciuto all'estero. Appassionato di fumetti fin da giovane, si laurea in realtà in Scienze Politiche ed Economiche. Spesso i suoi film saranno contraddistinti dalle passioni del regista, rispecchiate dagli stessi protagonisti, come in primis la passione per l’ambiente, ma anche quelle per l’aeronautica e la tecnologia.

    I suoi cartoni animati sfateranno il mito di opere per bambini, ma si rivolgeranno anche e soprattutto ad adulti, con tematiche profonde che lo porteranno ad entrare nel circuito autoriale riconosciuto a livello internazionale. Riceve il Leone d'oro al Festival di Venezia del 2005 e l'Oscar onorario conferitogli dall'Academy nel novembre 2014.

    La sua fama internazionale infatti, e conseguentemente quella dell’animazione nipponica, è stata accreditata dalle vittorie dell'Orso d'oro e del Premio Oscar per La città incantata. Alcuni dei suoi undici lungometraggi hanno raggiunto record d'incassi in patria: la Principessa Mononoke fu il film di maggiore incasso nella storia del Giappone, a sua volta battuto dalla La città incantata, la quale rimane la pellicola che ha incassato di più nelle sale nipponiche fino al 2020.

  • Quest’estate Miyazaki torna al cinema coi cinque capolavori della rassegna 'Un mondo di sogni animati", presente nelle sale fino al 30 agosto. Dopo il successo della scorsa estate infatti, Lucky Red ripropone i seguenti film di animazione nipponica dello Studio Ghibli:

    - Il castello nel cielo (dal 27 luglio al 2 agosto), premiato nel 1986 in Giappone come Miglior film d'animazione.

    - Il mio vicino Totoro, che sarà in sala dal 10 al 16 agosto Festeggia il 35/o anniversario dall'uscita in Giappone.

    - Si alza il vento al cinema dal 24 al 30 agosto. Chiude la rassegna il candidato al Premio Oscar come Miglior Film d'Animazione,

    In rassegna anche:

    - Ponyo sulla scogliera (dal 6 al 12 luglio) che proprio quest'anno compie 15 anni.

    - Kiki - Consegne a domicilio (dal 13 al 19 luglio) protagonista una maldestra strega e un gatto di nome Jiji, film tratto dall'omonimo romanzo di Eiko Kadono.

    Ricordiamo che i film animati dello studio Ghibli, per chi non li conoscesse, sono dei lungometraggi pensati per i bambini ma anche (e soprattutto) per gli adulti: un po’ malinconici, ci riportano a un mondo sognante ideale, ma che ci fanno anche riflettere sui temi dell’esistenza sempre attuali.

    Dalla leggerezza innocente di Totoro ai toni più drammatici di Si alza il vento, il co-fondatore dello Studio Ghibli Miyazaki ha saputo imprimere con forza la propria identità, le proprie idee e valori al suo cinema, regalandoci un cinema onirico e fantastico ma quanto mai ancorato al mondo contemporaneo.

    Dalla sua passione per gli aerei (di cui Si alza il vento è probabilmente la massima espressione) alle sue posizioni pacifiste ed ambientaliste, il regista e animatore giapponese ha raccontato storie fantastiche che hanno appassionato e fatto sognare milioni di spettatori in tutto il mondo. Ma ha anche saputo farli riflettere su tematiche importanti, come il rispetto per l’ambiente, la Terra e tutti i suoi esseri viventi.

    Un’ottima occasione quindi per scoprire magari alcuni titoli meno noti, o semplicemente per rivedere sul grande schermo i vostri film preferiti di Miyazaki, in attesa del nuovo film del regista in uscita in Giappone e successivamente in Occidente.

  • Quest’anno ricorre il 60° anniversario dall’uscita nelle sale di 8 ½. Il film ottenne molti riconoscimenti, tra cui l'Oscar al miglior film straniero e ai migliori costumi.

    Del 1963, è considerato uno dei migliori film di tutti i tempi, fu fonte d'ispirazione per generazioni di registi a livello internazionale. E’ stato classificato al 51º posto nella classifica dei 500 migliori film di sempre dalla rivista Empire.

    Affiancato da Claudia Cardinale, che recita qui per la prima volta con la sua voce, Marcello Mastroianni interpreta il protagonista Guido Anselmi, un affermato regista arrivato a 43 anni confuso e alle prese con la sua prossima opera. Si trova a trascorrere un periodo di riposo in una stazione di cure termali (il set si riferisce a un luogo che Fellini era solito frequentare). Guido cerca in quella località di coniugare i propri problemi fisici con quelli della produzione del film.

    Ma il 2023 è anche l'anno del 50° anniversario del film Amarcord, del 1973. La vicenda narra la vita che si svolge nell'antico borgo di Rimini nei primi anni Trenta. Un anno esatto di storia, un ventaglio di una vita che si apre nella coralità di abitanti a dir poco caricaturali e grotteschi nella cittadina di provincia. Contribuiscono alla definizione di quel modo di dire entrato nel linguaggio comune “personaggio felliniano”, che denota appunto qualcuno dalle connotazioni caricaturali o ridicole.

  • Nel 2023 ricorrono diversi anniversari legati al regista Federico Fellini, a partire dal 30° anniversario dalla sua scomparsa avvenuta nel 1993, ma anche i 60 anni dall'uscita nelle sale di '8 1/2' e soprattutto i 50 anni di 'Amarcord', forse la pellicola più amata dal pubblico, capace di stregare i giurati dell'Academy con un nonno che parla in dialetto e si perde nella nebbia e quella espressione tutta romagnola 'Amarcord', 'Io mi ricordo', finita anche sulla Treccani a indicare "il ricordo, la rievocazione nostalgica del passato".

    Nel 2023, osserva il sindaco di Rimini, cadranno "ricorrenze che, nei prossimi mesi, saranno al centro di una serie di iniziative in linea con lo spirito che muove il 'Museo Fellini' dalla sua ideazione”. E’ inoltre da poco tornata a nuova vita 'Casa Fellini', casolare di campagna cui vissero i nonni di Federico e dove lui stesso trascorse parte dell'infanzia. Rinasce come 'bottega culturale' e residenza dedicata alle arti del cinema, del circo e del teatro.

  • Se vi ricordate lo scorso febbraio avevamo anticipato l’uscita del nuovo film di Pupi Avati, regista tra i più prolifici italiani, che dopo pochi mesi ha portato in sala quello di cui aveva lasciato solo un’anticipazione, ovvero La quattordicesima domenica del tempo ordinario, che possiamo definire commedia, perché nonostante un tono malinconico, un po’ amaro, tipico di alcuni film di Avati, che a rari tratti addirittura richiama un po’ il genere horror dello stesso regista, è un film con un lieto fine - possiamo già dirlo senza essere accusati di spoiler, perché lo stesso aveva annunciato alle agenzie che avrebbe lavorato alla storia di una coppia che torna insieme, dopo anni di divorzio -.

    Straordinario anche il ritorno di Edwige Fenech, che interpreta una donna ormai sola, in difficoltà, che per una coincidenza ritrova l’ex marito con cui ristabilisce una connessione. L’attrice, icona della commedia sexy all'italiana, diventa successivamente anche interprete del cinema thriller, arrivando poi a produrre anche grandi film come il Mercante di Venezia del 2004, con Al Pacino. Si era detta colpita e felice di essere stata contattata per questo nuovo film, dopo un certo periodo lontano dalle scene.

  • Audrey Hepburn, tra le attrici più amate e celebrate al mondo, fonte di ispirazione per intere generazioni, a trent’anni esatti dalla scomparsa è ancora un'icona di stile: il suo tubino nero ha fatto la storia del cinema e non solo. In ogni scena in cui indossava un nuovo abito, il suo portamento elegante e spontaneità, contribuivano a creare una sorta di magia, in un mix di candore e charme.

    Pur facendo apparire tutto semplice, dietro tanto successo c’era molto lavoro. Nata in una famiglia agiata e cresciuta in un ambiente cosmopolita, sognava didiventare ballerina, passione a cui si dedicò appieno. Tuttavia a causa delle ristrettezze della guerra fu costretta ad abbandonare il suo sogno, trovando successivamente la sua strada nel teatro, fino ad approdare al cinema.

    Anche per il suo stile, il fisico minuto e un sorriso disarmante, all’epoca era considerata un’artista "meno convenzionale" e "anacronistica" rispetto peresempio a Marilyn Monroe, forse diva più emblematica e rappresentativa della Hollywood di quegli anni. Una “antidiva”, dunque, che alle stravaganze e aivizi hollywoodiani preferì uno stile apparentemente più semplice, discreto e poco appariscente.

    La sua attività hollywoodiana inizia proprio in Italia con il film 'Vacanze romane' insieme a Gregory Peck: fu un successo che le portò la celebrità e l'Oscar come miglior attrice protagonista. Poi venne 'Sabrina', accanto a Humphrey Bogart, da cui nacque soprattutto un sodalizio col celebre stilista francese Givenchy.

    Nel 1961 recitò in 'Colazione da Tiffany', passato alla storia come uno dei film più rappresentativi del cinema americano. Audrey qui non vinse l'Oscar, maconquistò il suo secondo David di Donatello come migliore attrice straniera. Ricordiamo che è stata una dei pochissimi personaggi al mondo ad aver ottenuto tutti i premi più prestigiosi, come Emmy, Grammy, Oscar e Tony award. È il 1967 l’anno in cui decise di ridurre drasticamente le sue apparizioni sullo schermo. Dopo le ultime apparizioni al cinema, si occupò anche di beneficenza, viaggiando come ambasciatrice Unicef.

    A trent'anni dalla scomparsa (avvenuta il 20 gennaio 1993), la celebre attrice britannica è al centro di un nuovo racconto biografico: un libro che ne ripercorrel'esistenza, accendendo i riflettori su una figura che ha saputo condurre una vita intensa, senza mai perdere la sua vera identità. Autrice della pubblicazione dal titolo “Audrey. Una vita. Uno stile” è Chiara Pasqualetti Johnson, già nota per il precedente bestseller su Coco Chanel. Modello di riferimento per intere generazioni, l’attrice è qui raccontata attraverso una scrittura leggera e scorrevole, che mette in risalto le qualità soprattutto umane di questa star.

  • Dopo il lungometraggio "Dante" uscito nelle sale lo scorso settembre, Pupi Avati è al lavoro su un nuovo film. Lo ha confermato il regista alla stampa di recente.

    "Si tratta di un film su una coppia che dopo 37 anni di separazione (sono frequentissime queste coppie - dice - perché oggi i matrimoni durano ormai in media 6-7 anni), torna insieme nell'ultima porzione della sua vita. Al ridosso dei titoli di coda della loro vita, due esseri umani che si trovano soli, decidono di recuperare quello che è stato negli anni remoti un sentimento che li ha uniti", ha poi spiegato il regista, ricordandoci come spesso nel suo cinema trovi spazio non tanto l’amore o l’amicizia eccezionale, piuttosto quello comune di tutti i giorni, con pregi e difetti. Una straordinaria normalità se vogliamo.

    La sua carriera, attestata come una delle più prolifiche del cinema italiano, inizia "inciampando" in nomi poi divenuti celebri, sarà inoltre una costante portare alla ribalta gli attori da lui stesso scoperti, che ancora oggi ricordano quello che è definito un maestro del cinema italiano.

    Tra gli interpreti presenti nel cinema di Avati non possiamo non ricordare Stefano Accorsi, Diego Abatantuono, Mariangela Melato, Katia Ricciarelli, ma solo per citarne alcuni e vantando collaborazioni internazionali­­.

    Si è imposto all'attenzione della critica e del pubblico realizzando diversi film, nei quali, accanto alla nostalgia del passato e della civiltà di provincia, si afferma la volontà di un confronto con i temi della società contemporanea.

    L'ambientazione spesso provinciale, in un intreccio di realtà e fantasia, il tema della memoria, visto spesso in chiave nostalgica, e una personale rilettura dell'horror e del genere avventuroso hanno caratterizzato diversi suoi film, restituendo quindi sicuramente l’immagine di un regista poliedrico, in grado di spaziare tra i generi più disparati.

    La passione per la musica e per la propria città lo hanno accompagnato per tutta la vita: il regista spesso gira i suoi film a Bologna ed è solito inserire in essi numerosi riferimenti musicali, ispirandosi direttamente, in alcuni casi, a questa sua esperienza (come per esempio in Ma quando arrivano le ragazze?).

    Avati è anche autore dei romanzi da cui ha tratto ispirazione per i suoi film, un esempio è il recente Il viaggio di Boccaccio alla scoperta di Dante (2021), da cui l'anno successivo ha tratto il film Dante.