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Nell’ultima puntata di questo lungo viaggio all’interno del gioco d’azzardo ascoltiamo la testimonianza di Stefano. Leggere, ascoltare, studiare le esperienze di persone come lui ci aiuta a capire quanto il gioco d’azzardo sia subdolo e quanto tutti noi siamo a rischio. La vicenda che è accaduta a Stefano è emblematica e deve farci riflettere. Noi continuiamo a chiamarlo “gioco” ma questo non lo è!
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Anche nel gioco d’azzardo persiste la differenza di genere. Con l'aiuto della psicoterapeuta Fulvia Prever in questa puntata capiremo che cosa cambia. La puntata inizia con la toccante storia di Adriana, una donna che, dopo la morte del marito, si avventura nel gioco d'azzardo, cercando involontariamente una via di fuga per colmare il vuoto affettivo.
La storia di Adriana, purtroppo comune, rivela la vulnerabilità delle donne in situazioni simili. Fulvia Prever, responsabile del progetto Azzardo e Donna/Dipendenze di Sunn(n)Coop Italia, offre una prospettiva approfondita sull'argomento.
Diamo anche un numero di HELP LINE per chiunque voglia ottenere informazioni o condividere la propria esperienza. Fulvia Prever approfondisce l'aspetto centrale del gioco al femminile attraverso testimonianze e analisi. -
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La complessità del gioco d'azzardo in assenza di una normativa quadro in Italia è evidente. Approfondiamo perciò gli otto passi che un ente locale può intraprendere per gestire questa tematica. Il primo è informarsi sulla normativa regionale, seguito dal prendere spunto da altri comuni con esperienze simili. Studiare le sentenze emesse dai tribunali amministrativi rappresenta il terzo passo, mentre il quarto consiste nel mappare il gioco d'azzardo sul territorio.
Il quinto passo si concentra sulla sensibilizzazione della cittadinanza, creando una comunità consapevole. Coinvolgere e rendere attivi i cittadini e gli esercenti, fornendo incentivi per la dismissione delle slot machine, costituiscono il sesto e il settimo passo.
Infine, suggeriamo il monitoraggio costante del fenomeno e la creazione di reti tra enti locali per affrontare un problema privo di direttive chiare. In sintesi, offriamo un quadro completo su come gli enti locali possono migliorare la vita dei cittadini e rendere la comunità più sicura in un contesto di gioco d'azzardo. -
La natura del gioco d’azzardo è subdola e, che sia legalizzato o meno, può sfociare in dipendenze patologiche. Lo dimostrano le storie di Fabio, Daniele, Domenico, Francesco e Marco. L'esperto Mauro Croce contribuisce al dibattito spiegando come il gioco coinvolga mediamente otto persone, creando un intricato "cerchio caldo del disagio del giocatore patologico". Propone una suddivisione dei giocatori in diverse categorie, spaziando dal giocatore ricreativo a quello problematico, evidenziando il ruolo cruciale del denaro in questo contesto. Inoltre, si esplora la motivazione che può portare alla dipendenza e si analizza come i giochi siano deliberatamente progettati per mantenere viva l'attenzione attraverso ricompense mirate e la stimolazione della dopamina. Emerge quindi come il gioco d'azzardo non può essere ridotto a una mera forma di intrattenimento, ma rappresenta un fenomeno complesso con profonde implicazioni nella struttura della società.
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Le mafie hanno un interesse storico nel settore del gioco d'azzardo. Attualmente, le organizzazioni criminali hanno diversificato le loro attività, inserendosi sia nel gioco d'azzardo legale sia in quello illegale. La Dia, nella relazione del 2019, evidenzia la permeabilità delle mafie nel mercato legale con le strategie mafiose che includono gestione di gioco illegale, estorsioni, e controllo delle scommesse sportive e giochi online tramite centri di trasmissione dati all'estero. Le infiltrazioni nel settore legale sono poi finalizzate anche al riciclaggio di capitali illeciti, con metodi che vanno dall'intestazione di sale scommesse a prestanome alla manipolazione delle partite.
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Uno studio condotto su oltre 8.700 studenti della Generazione Z in Italia rivela che oltre un milione e 150mila adolescenti sono a rischio di dipendenza da cibo, 500mila potrebbero essere dipendenti da videogiochi, e quasi 100mila presentano caratteristiche di dipendenza da social media. Queste dipendenze sono correlate a problemi come depressione e ansia sociale, influenzando negativamente il sonno, il rendimento scolastico e il rischio di consumo di sostanze. Il rapporto sottolinea la necessità di maggiore attenzione e prevenzione, coinvolgendo anche le famiglie, dato il rischio di nuove dipendenze legate all'uso dei nuovi media. La Gen Z, cresciuta con la tecnologia, presenta abitudini di gioco diverse, e la prevenzione è cruciale considerando la diffusione di valute virtuali e nuove piattaforme. La consapevolezza e la formazione sono fondamentali per affrontare il crescente fenomeno del gioco d'azzardo nelle nuove generazioni.
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Simona Neri, coordinatrice delle Politiche di contrasto al gioco d'azzardo patologico per Anci Toscana, evidenzia la necessità di affrontare seriamente il problema del gioco d'azzardo a livello istituzionale. Nel suo intervento, sottolinea l'importanza di analizzare i dati del gioco nel proprio comune per comprendere appieno l'impatto e la diffusione della pratica. Tuttavia, lamenta la mancanza di trasparenza dovuta alla recente indisponibilità dei dati da parte dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, che non pubblica più informazioni aggiornate e facilmente accessibili, necessarie per supportare progetti di prevenzione efficaci. La mancanza di una legge nazionale sul gioco d'azzardo rende ancora più urgente la necessità di un approccio serio e coordinato da parte delle istituzioni per affrontare questo problema.
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La puntata esplora la normativa sul gioco d'azzardo in Europa, concentrandosi su Germania, Francia e Regno Unito. In Germania, il Trattato interstatale sul gioco d'azzardo del 2012/2020 regola il settore, stabilendo obiettivi di protezione dei consumatori e prevenzione delle frodi. In Francia, la legge è stata recentemente modificata per prevenire il gioco eccessivo e assicurare l'integrità delle operazioni di gioco. Nel Regno Unito, il Gambling Act 2005 si propone di impedire al gioco d'azzardo di essere fonte di crimine e garantire che sia condotto in modo equo.
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In questa puntata, il presidente dell’Ambulatorio Antiusura di Confcommercio Roma, Luigi Ciatti, analizza le tematiche del sovraindebitamento e dell’usura correlate al gioco d’azzardo. L'usura, considerata un reato, coinvolge vittime potenziali come famiglie, commercianti e imprenditori, spesso sottoposti a prestiti ad alto interesse. La legge definisce come usuraio un tasso d'interesse che supera il "tasso soglia". Ciatti spiega che la prevenzione è fondamentale per contrastarla, e menziona il fondo di prevenzione usura come alternativa per chi è in difficoltà finanziaria.
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Le slot machines, conosciute anche come newslot, e le videolottery (VLT), rappresentano due categorie di apparecchi da intrattenimento spesso presenti nei bar. Queste macchinette, definite dallo Stato come giochi d'azzardo, sono considerate tra le più rischiose in termini di dipendenza. Un aspetto cruciale è il payout, ossia la percentuale di vincita di un gioco, che è stabilito per legge. Sebbene le slot siano più numerose, le VLT raccolgono più denaro, rendendole più pericolose in termini di dipendenza. Queste "macchinette" rappresentano una presenza massiccia e una seria preoccupazione per la salute pubblica, evidenziando la necessità di affrontare il gioco d'azzardo con consapevolezza e responsabilità.
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L'ingresso in una sala Bingo si presenta quasi come un rito sacro. Si tratta di luoghi dove il silenzio e la tensione predominano, e sono necessari per fronteggiare la rapidità del gioco, con numeri estratti in modo continuo e incessante. La partita in una sala Bingo si conclude in circa cinque minuti, dopodiché i giocatori devono acquistare nuove cartelle. Queste, simili a quelle della tombola, presentano una combinazione casuale di numeri distribuiti su tre file da cinque. Il costo varia, alternando tra 1, 1,50 e 3 euro a cartella. Le vincite sono annunciate a voce alta, determinando se si è fatto la "Cinquina" o il "Bingo". L'annuncio però dev’essere chiaro e tempestivo perché altrimenti si rischia di perdere la vincita o di doverla dividere con il successivo vincitore. C'è un susseguirsi frenetico di partite, rendendo il gioco un'esperienza continua e senza tregua con vincite che possono essere pagate in contanti o tramite assegno per importi superiori a 500 euro. In questa puntata entriamo in una sala Bingo, venite con noi.
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Nelle puntate precedenti abbiamo analizzato le dinamiche del gioco d'azzardo. In questa esploriamo il mondo delle scommesse online, pervaso da piattaforme allettanti che spesso vediamo sponsorizzate da personaggi noti. La scelta del sito è cruciale: ci sono quelli legali, riconoscibili dal logo dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli e dalla richiesta di documenti identificativi, e quelli illegali, da evitare e segnalare. Nonostante il divieto di pubblicità per giochi e scommesse imposto dal decreto-legge n. 87 del 2018, continuiamo a vedere numerose promozioni. Il consulente esperto ed educatore professionale Fabio Pellerano fornisce un'analisi approfondita sui trucchi dei siti di scommesse: esamina la strategia di effettuare giocate contrastanti con importi diversi e sottolinea l'importanza di non farsi ingannare da tali tattiche.
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In Italia non è mai stata approvata una legge quadro sul gioco d’azzardo. A livello comunitario, non esiste una normativa specifica, ma nel 2013 il Parlamento europeo ha permesso agli Stati di intervenire autonomamente per proteggere i giocatori. Nel 2014 la Commissione europea ha emesso raccomandazioni sul gioco d'azzardo online, enfatizzando la necessità di proteggere i consumatori. In Italia, il Decreto Balduzzi del 2012 è stato un intervento significativo, vietando l'accesso ai minori alle aree di gioco ed istituendo l'Osservatorio nazionale sul gioco d'azzardo. Tutte e venti le Regioni hanno adottato leggi per contrastare il gioco patologico ma la mancanza di uniformità crea un'implementazione disomogenea. La proposta è una regolamentazione statale delle concessioni per gli operatori di gioco, superando le proroghe continue e pianificando quantitativamente e territorialmente l'offerta di gioco.
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In Italia, il gioco d'azzardo ha raggiunto cifre impressionanti. Il volume di denaro giocato in Italia è aumentato del 22% rispetto al 2021, attestandosi sul valore di circa 136 miliardi di euro nel 2021, con una spesa media di 2.730 euro per ogni italiano. Questo fenomeno è esaminato alla luce di una realtà sociale in cui la povertà, le disuguaglianze e la disoccupazione crescono, spingendo alcuni a cercare fortuna all'estero. Nell'ambito di un lavoro precario e pericoloso, la fuga o il ricorso al gioco d'azzardo sembrano le uniche opzioni disponibili. Il Libro Blu dell'Agenzia nazionale delle dogane e dei monopoli rivela che nel 2022 il volume di denaro giocato ha raggiunto 136 miliardi di euro, con una crescita del 22% rispetto all'anno precedente. Sappiamo poi che le stime per il 2023 parlano addirittura di oltre 150 miliardi di euro giocati in Italia. Sebbene il gioco online abbia visto un aumento del 36%, con oltre 67 miliardi giocati virtualmente, le entrate statali non crescono proporzionalmente mentre i concessionari accumulano miliardi.
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In questa puntata vengono spiegati alcuni termini chiave. Si menzionano le AWP e le AWPR (Amusement With Prices e la loro evoluzione), la regolamentazione da parte dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli (AAMS), oltre alle autorizzazioni necessarie che Comuni e Questure devono fornire. Vengono descritti concetti anglosassoni come Gambling, Gambler, VLT (VideoLottery), payout, jackpot e match fixing. Altri termini inclusi sono Bookmaker, Betting Exchange, Bankroll, abbattitori (dispositivi illegali nelle slot machines) e sigle come CTD, DGA, GAP e LEA. Vengono presentati i luoghi fisici del gioco d'azzardo legale, come Sala Bingo, Sale da gioco e Sale scommesse, oltre a concetti come Raccolta e Spesa nelle scommesse.
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La puntata esplora il fenomeno del gioco d'azzardo, partendo da testimonianze e dati: descrive il disturbo da gioco d'azzardo patologico, sottolineando gli effetti negativi che può avere sulla vita delle persone. Attraverso un'indagine della Caritas sugli adolescenti, si evidenzia la percezione del gioco d'azzardo tra i giovani, mostrando un'alta percentuale che considera il gioco come un'attività legata alla fortuna. Il podcast spiega anche l'evoluzione del gioco d'azzardo in Italia, con una crescente dipendenza da varie forme di gioco, prima fisico e negli ultimi anni online. Infine, riflette sul legame tra il boom del gioco d'azzardo e il periodo di Tangentopoli nei primi anni 90, quando lo Stato cercò nuove entrate finanziarie attraverso il gioco d'azzardo sottolineando l'importanza di distinguere tra gaming e gambling e di essere consapevoli dei rischi associati al gioco d'azzardo.
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In Italia ci giochiamo quasi il 5% del nostro Pil in azzardo. Nel 2022 erano 136 miliardi, cioè 2.730 euro all’anno a testa. Questo fa capire come il tema del gioco d’azzardo non si possa sottovalutare. Dai più comuni Lotto, Ennalotto e Gratta e vinci fino alle videolottery, passando dalle scommesse sportive e non solo. Il gioco d’azzardo nella nostra società sembra essere sdoganato, forse anche perché dal punto di vista politico non si è mai fatto abbastanza. Questo podcast vuole fare un viaggio proprio all’interno dell’azzardo, per capirne la pericolosità e come nessuno ne sia immune.
Questo podcast si chiama “Se questo è un gioco”. È realizzato da Avviso Pubblico e dalla Fondazione Adventum, grazie ai fondi dell’otto per mille della Chiesa Avventista ed è distribuito da Altreconomia
Realizzazione e montaggio a cura di Antonio Massariolo