Episoder
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Claudio Kulesko si occupa di filosofia speculativa e pessimismo filosofico, ma è anche un metallaro impenitente, di quelli che conoscono tutti i generi e sanno come discuterli. Ha curato la raccolta di saggi "Metal Theory", dove si ragiona sulla nostra musica del cuore, dai Korn al power/epic, dai Neurosis al gore. E niente, è bastato dargli l'imbeccata e siamo partiti verso un mondo di riflessioni.
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Crono Bertini ci presenta un piccolo grande festival indipendente, il Molto Male, ma poi si finisce a parlare dell'importanza dei centri sociali per la diffusione della cultura musicale, di generi crossover, di vecchio e nuovo… in pieno "Si Stava Metal" style!
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Con Chiara Franchi, ufficio stampa del Venezia Hardcore, si chiacchiera della nuova edizione del festival in arrivo per poi virare verso lidi antropologici e sociali, partendo dal mitico John Bender di Breakfast Club attraverso rock, metal, trap e mondo attuale.
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Con Sara Sostini, ovvero Savageartworks, iniziamo un viaggio di discussioni sul potenziale e i pericoli della AI e il suo uso nel metallone, passando poi a discutere perché l'attivismo e l'associazionismo hanno ancora senso di esistere. Con ospite a sorpresa sul finale e l'amore incondizionato per gli Schammasch. Carramba che metallone!
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Con Davide Destro - LaColpa e Macabro Dio - riprendiamo il discorso sul metal estremo e il senso profondo dell'Estremo con la maiuscola, partendo dal poster del recente Nuclear War Now!/Hospital Fest di Osaka ma passando per Sonic Youth, John Zorn, Swans e Sunn O))). Bonus track: la mostra sul metal alla Philarmonie di Parigi.
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Facciamo il punto: i perenni malcontenti - pure con l'ultimo Judas Priest, l'immortalizzazione dei metal heroes, il pagan-folk che non c’è più, la crescita del metallo femminile e soprattutto, tantissimo name dropping per farvi scoprire un po' di gruppi nuovi, una delle nostre specialità.
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Chiacchierando con Chris e Dome dei Drown In Sulphur, abbiamo visto che tipo di sfide devono affrontare le band "giovani" e dal sound moderno nella scena di oggi. Poi, come al solito, abbiamo parlato di produzioni da loudness war, dei Lorna Shore, del figlio di Corey Taylor e di tantissime altre amenità.
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Naaah, tranquilli. Non abbiamo intenzione di smettere. Più che altro, crediamo sia il momento di celebrarci un pochino, visto che non avremmo mai pensato di arrivare a cento puntate. Ma ci siamo riusciti, incredibile! Ripercorriamo quindi il percorso fatto insieme, da quella mitica puntata zero sul black metal.
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Valerio Storch è la mente dietro a Nanowar of Steel e Bardomagno. A sentire lui, sembra quasi sia successo tutto per caso, mentre poi esce una progettualità e pochissima casualità. Suonare bene, far ridere, costruire realtà musicali durature non è mai casuale. Dislike to casual metal, potremmo dire.
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Lontano dai riflettori per tanto tempo, il progetto Spite Extreme Wing riemerge dagli abissi dell'underground. La nostra lunga conversazione con Argento ci conferma come nel black metal ci siano concetti che vanno oltre Satana e il face-painting, verso una dimensione spirituale e antropologica. E comunque si, siamo riusciti anche a parlare dei Ferragnez e di Lindo Ferretti. Perché ci piace così.
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Tocca a Gabriele Oltracqua, leader da sempre degli Infection Code, raccontarci la sua visione della costanza, della band come famiglia, del senso di underground e dell'amore infinito per il metal. Tutte cose bellissime, ma che non potevano mettere in un angolo la nostra voglia di parlare delle polemichette della settimana (chi ha detto Slayer?).
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Pavel suona e canta. Stoner/sludge, hardcore old school, grindcore e… rap. Crisis Benoit, Repressione, Sandstrikers: tutta roba con l'aggressività e la rabbia dentro. Ma allora forse l'underground non è a compartimenti stagni come lo crediamo. Sempre che esista ancora un underground. Feat. Carlo "La Signora Rossi" Altobelli, per la consueta parentesi Sanremo.
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Se il metal è una cosa seria e il metal ha pure i suoi meme, con un sillogismo da tasso alcolico 0.8 i meme sono un cosa seria. E lo sono, ma non l'abbiamo mica detto noi metallari. Ne parliamo con Andrea Lerose, master and commander di quella gemma di pagina memetica che è Cettina Wave. E sì, fa meme squisitamente metal.
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Quando hai un ospite loquace, in settanta minuti si riesce a chiacchierare veramente di tutto: black metal, grandi vecchi, tribute band, rockstar di una volta e di oggi, organizzazione di festival, progressive, gli ologrammi dei Kiss e altro ancora. Signori, Demian De Saba.
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Volevamo chiamarla "I Sabaton vanno in prigione senza passare dal via (per problemi col fisco)" ma poi non ce la siamo sentita. Comunque: fiumi di parole con Paolo Vallerga, editore con Scribabs dei boardgame di Therion, Rhapsody, Powerwolf, Sabaton e del gioco dell'oca versione Darkthrone.
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È il turno di Stefano Giusti, penna di Flash, Rock Hard e Classix Metal. Toscano verace, grande conoscitore del metallone, con lui parliamo di underground, di grandi vecchi, di ristampe e nostalgismo. Ma anche dei Manowar.
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Storie hardcore, storie straight-edge, storie di impegno, in compagnia di Ivan Spada dei Caged. Perché la musica pesante ha sempre avuto anche un'etica e coi tempi che corrono, non è il caso di far finta di niente. Perché il metal dall'hardcore ci ha guadagnato più di qualcosa e l'hardcore non è mai stato un mondo così lontano, per chi sa vedere.
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Fiumi di parole e analisi di poll in compagnia di Luca Pessina (caporedattore di Metalitalia) con cui commentiamo l'anno del power metal, lo svecchiamento del war metal, le metallare in solitaria e la massa enorme di uscite. Ah, dimenticavamo, ci si rivede nel 2024!
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Lungo confronto con Alessandro Castelli della K2 Management. Parliamo di mercato dei live, di possibilità, di esigenze, di progetti e di sogni. Perché il giro dei "grandi" si costruisce un piccolo palco alla volta.
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