Episodes
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Nelle serie televisive dove si parla di amore c’è, quasi sempre, un grande assente. Quale? Il matrimonio inteso come relazione stabile fatta di progettualità e affettività. In estrema sintesi manca il futuro dell’amore: la famiglia.
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La questione degli embrioni congelati riguarda solo i cattolici? No, sono tanti i sacerdoti che mi chiamano e che vengono interpellati sul destino di queste vite in attesa di sbocciare. L’adozione pre-natale potrebbe essere una soluzione? Questo è uno dei casi in cui ci si trova dinanzi a un’ingiustizia irreparabile.
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Missing episodes?
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La dignità di ogni vita umana è un valore intrinseco e non può mai essere un fatto relativo perché scaturisce direttamente da Dio. Il concetto di dignità esclude qualsiasi possibilità di differenziare gli uomini. Tutti gli uomini, anche quelli appena concepiti o quelli allo stato terminale.
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Qual è l’obiettivo delle cure palliative e quali sono le differenze rispetto all’accanimento terapeutico? L’elemento essenziale è introdurre elementi di umanizzazione rimettendo la persona al centro, tenendo conto delle condizioni del paziente. Facciamo un po’ più di chiarezza…
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Cosa vuol dire “qualità della vita”? Una persona ha valore solo se è utile oppure la vita è un bene assoluto anche se fragile? Rispondere a queste domande vuol dire smontare le teorie eutanasiche e rimodulare la visione dell’uomo.
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Piergiorgio Odifreddi muove una critica alle affermazioni del Papa contro l’aborto: l’embrione mancando di organi non è un organismo. Quando inizia, dunque, il ciclo vitale di un essere umano? È la Scienza a rispondere non un’ideologia.
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Di fronte al suicidio di un adolescente siamo portati a farci tante domande: perché lo ha fatto? Cosa può averlo spinto ad un gesto così estremo? Le statistiche ci dicono che i casi sono in aumento e, anzi, il dato è arrotondato per difetto dato che non tiene conto degli atti di autolesionismo. Da dove ripartire? Riflettere sulle cause è importante ma lo è di più osservare i segnali che gli adolescenti lanciano prima di arrivare a farlo sul serio.
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In una cultura segnata dal soggettivismo e in una società ipersessualizzata, la Prof. Giorgia Brambilla ci aiuta a recuperare i fondamenti dell’antropologia della sessualità che conducono l’uomo e la donna a vivere l’amore come un dono da accogliere e da vivere in pienezza.
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La prof.ssa Brambilla, rispondendo alla provocazione di Saviano sulla famiglia, illustra la bellezza e la ricchezza dei legami familiari naturali.
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Qual è la visione antropologica e della sessualità che viene fuori da alcuni documenti? La prof.ssa Brambilla ci aiuta a comprendere e a leggere le idee fondanti della relazione europea sulla salute sessuale smascherando gli obiettivi che mirano a introdurre una visione antropologica distorta della famiglia e della sessualità.
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La ricerca “a fin di bene” che giustifica tanti esperimenti in campo medico ha prodotto da un lato un delirio di onnipotenza della classe medica, dall’altra ha indotto una sorta di aspettativa e di benessere che in qualche modo punta verso un’idea di eternità. Al di la delle presunte buone intenzioni, l’uomo diventa mezzo per la sperimentazione. Si pongono le basi per il post umanesimo. La scienza può e deve avere dei limiti. Dobbiamo stare attenti perché una concezione fideistica della scienza finisce per dare risalto all’efficienza più che all’essere.
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Nel dibattito contemporaneo sembra che la sessualità sia composta da parti, sembra che non ci siano delle differenze tra il genere maschile e quello femminile. Ma la scienza non dice questo: l’essere femminile e maschile non è una scelta, è un imprinting strutturale scritto in ogni cellula del nostro corpo. La prof.ssa Brambilla chiarisce e presenta i fondamenti scientifici di questa diversità.
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Nell’ambito del dibattito sul DDL Zan si discute del binomio tra sex e gender. La prof.ssa Brambilla ci aiuta a comprendere bene il significato di queste espressioni.
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In occasione della festa della mamma, la prof.ssa Giorgia Brambilla ci offre una interessante riflessione sul ruolo della madre tra lavoro e famiglia.
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Nell’anno di san Giuseppe, la prof.ssa Brambilla ci offre una interessante riflessione sul ruolo del padre in rapporto al tema dell’aborto. Tutto è affidato alla decisione della donna, e l’uomo, il padre del bambino? La cultura abortista ha spinto al silenzio intere generazioni di uomini favorendo il proprio obbiettivo e isolando la donna. Se l’uomo prendesse maggiormente coscienza del proprio ruolo, si potrebbe favorire molti di più la cultura dell’accoglienza della vita.
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Alla luce della Nota della Congregazione per la dottrina della fede sulle benedizioni delle unioni omosessuali, la Prof. ssa Brambilla precisa qual è il pensiero del Magistero sull’omosessualità. Importante è partire dalla distinzione tra persona e tendenza sessuale. Ciò che è oggetto di giudizio morale sono gli atti e le tendenze di natura omosessuale e mai le persone con attrazione verso lo stesso sesso.
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Un’attenta e profonda riflessione della Prof.ssa Brambilla sulla donna soprattutto sull’aspetto della maternità non solo intesa in senso solo fisico ma come un modo di relazionarsi. Un approfondimento che smaschera la menzogna che circonda spesso l’essere femminile.
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Il tempo della Quaresima è un tempo favorevole per riflettere sulla nostra vita interiore e relazionale. La prof.ssa Brambilla ci propone nella rubrica di oggi una interessante riflessione su quella che chiama l’antropologia del cuore. Una bella opportunità per imparare a conoscere meglio la nostra interiorità e renderla più forte e consapevole. Da ascoltare e meditare.
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Ci troviamo di fonte ad uno scenario mondiale in cui nei Paesi ricchi il calo della natalità sta portando ad un progressivo invecchiamento della popolazione e nei Paesi poveri il tasso di fecondità è superiore al tasso di mortalità. In generale incombe continuamente ed erroneamente la paura di essere troppi rispetto alle risorse disponibili sulla terra e si è convinti in base a questo che è necessario ridurre le nascite. La Prof.ssa Brambilla ci aiuta a riflettere sulle ragioni e sul pensiero che sottende alle politiche di controllo demografiche smascherando teorie contro la famiglia e la sua valorizzazione.
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L’abuso degli strumenti tecnologici nel bambini e nei giovani ci devono far riflettere attentamente sugli effetti delle dipendenze. Le neuroscienze ci aiutano a capire che il meccanismo delle dipendenze è molto pericoloso e va conosciuto per tentare di capire come aiutare i nostri figli.
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