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  • Cosa dobbiamo tenere a mente quando definiamo il prodotto digitale?

    Qui entra in gioco l’importanza di una cultura di settore del design come disciplina e delle strategie utili a migliorare la nostra vita, quella delle aziende e dei servizi o prodotti, per l’appunto. Ne discuto con Stefan Manastirliu, Exec Product Director di Caffeina, Digital Native Agency che - come abbiamo anticipato - ha appena acquisito NOIS3.  

    Oltre che di prodotti e servizi digitali, parliamo di dati e necessarie validazioni, dei livelli di consapevolezza aziendale, delle figure chiave che incidono sui business di successo e delle skill a cui dovrebbe aspirare chi lavora nella progettazione.

    Buon ascolto con  

    S03E12 - Stefan Manastirliu - Proprio tutto sul Prodotto Digitale

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  • “Salvatore Iaconesi è un essere umano irripetibile, un artista integrale che incarna nella sua pelle connessa e sensibile la coesistenza fra l’arte e la scienza, la poetica e i dati. E chiunque abbia conosciuto, amato e compreso almeno un po’ Salvatore, sa che la commemorazione e basta non fa per lui: l’unico modo che abbiamo di ricordarlo è continuare a far accadere, tramandando e reinterpretando quello stile, quel pensiero, le opere e i frammenti che ci ha lasciato, per comporli e ricomporli in nuove concatenazioni. Salvatore non ha mai creduto nei supereroi, ma nel codice aperto” queste sono le parole di Oriana Persico e questa potrebbe sembrare una pillola triste ma non lo è.  Non dimenticheremo il coraggio di meravigliarsi, di donarsi, di contribuire e diventare contributo, l’immaginazione, la ricerca, la capacità di sorprendersi e il desiderio di condividere il sapere.  Sal, So Long and thanks for all the fish. Questo episodio è una pillola, la numero 24. Buon ascolto con: “Il corpo, Open Source”.

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  • Identità, scrittura, chiarezza: il nuovo episodio di NOIS3 about Design indaga alcuni dei punti chiave che hanno portato al successo di NeN. Per affrontare al meglio questo viaggio l’ospite è chi quotidianamente si occupa di veicolarne ogni suo messaggio. Carolina Attanasio è Copywriter e UX Writer di NeN, pronta a raccontare la scalata del player dell’energia nel mercato italiano. Un tono di voce riconoscibile che ha fatto della sua comprensibilità il marchio di fabbrica. Perché prima di NeN leggere una bolletta poteva dimostrarsi sfidante così come non sapere mai quanto si sarebbe effettivamente speso. La formula non è “All you can eat” ma tende a responsabilizzare l’utente verso i consumi, aiutando a capire ad esempio quanto consuma un elettrodomestico. Cliccando play andremo a conoscere la mission di NeN che, oltre a fornire energia, progetta la semplicità attraverso la trasparenza e uno stile comunicativo diretto e comprensibile da chiunque.

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  • Chi ha già ascoltato questo podcast sa quanto riteniamo importante il rispetto della privacy in generale e più nello specifico quando progettiamo. E bene, in questo episodio vorrei porre l’accento sull’utilizzo che alcune app fanno dei dati personali, come quelle che monitorano il ciclo mestruale. Ma partiamo dal principio: è notizia recente la decisione della Corte Suprema USA di abolire la sentenza sul diritto all’aborto in sette stati americani. Il punto è: cosa succede però se uno Stato (legalmente riconosciuto, democratico, etc) come uno di quei sette, chiede al detentore dei diritti dei dati, informazioni sul vostro ciclo? Ad esempio, Google ha appena dichiarato che cancellerà le informazioni di geolocalizzazione dei telefoni delle donne risultate vicine a cliniche per l’interruzione della gravidanza.  Cosa c’entra il design? Beh, c’entrano le scelte di chi ha progettato app, magari apparentemente innocue ma che oggi possono risultare pericolose. Citando il filosofo Paul Virilio: “Se non rendi la barca abbastanza sicura da resistere al naufragio, sono le persone che ci sono sopra che muoiono, mica quelle che l’hanno progettata”.

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  • Qual è l’oggetto del nostro lavoro?  Più volte in questo podcast abbiamo parlato dell’importanza della divulgazione per una migliore cultura del design e per beneficiare dei suoi vantaggi ma che cosa succede se si rompe qualcosa?  E se a rompersi è il processo stesso?  Non abbiamo risposte pronte ma desideriamo riflettere sui limiti che incontriamo ogni giorno, come le tempistiche e le energie che si investono nella dinamica stessa. Un esempio? La progettazione dei prototipi che contemporaneamente andremo poi a buttare, un compromesso che accettiamo perché il valore che raccogliamo è maggiore di quello che eliminiamo: non è uno spreco?  Non è il momento di proclamare i nostri “basta”?  Scriveteci su Telegram -> https://t.me/NOIS3aboutDesign, discutiamone insieme.

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  • [EN]

    The NOIS3 about Design journey continues and in this podcast episode we meet again with a guest who has already been a speaker at WUDRome in the 2019 edition. It is with great pleasure that I introduce you to Marc Fonteijn, founder of Service Design Show, which has been connecting a global community since 2016, inspiring people through interviews, practical tips, and in-depth courses to level up Service Design skills. Marc helps us understand the importance of a sense of community, telling us about campfire and also reminding us that it is essential to show interest in the people we work for and with, only then can effective synergies be created. 

    Together we delve into the meaning of Service Design, starting from researching the problem and then arriving at the solution. Above all, it is worth remembering that Service Design has value only when applied, by clicking play we will find out why together.

    Enjoy listening.

    [IT]

    Il viaggio di NOIS3 about Design prosegue e in questo episodio del podcast incontro di nuovo un ospite che è già stato speaker di WUDRome nell’edizione del 2019. Con molto piacere introduco Marc Fonteijn, founder di Service Design Show che sin dal 2016 connette una community globale, ispirando le persone attraverso interviste, consigli pratici e corsi di approfondimento. Marc ci aiuta a comprendere l’importanza del senso della community, dell’incontro e dello scambio, parlandoci del campfire e sottolineando che è essenziale mostrare interesse verso le persone per cui e con cui lavoriamo, solo così si possono creare effettive sinergie. 

    Insieme approfondiamo il significato di Service Design, partendo dalla ricerca del problema per arrivare poi alla soluzione. Soprattutto vale la pena ricordare che il service design “ha valore solo se applicato”, cliccando play scopriremo insieme perché.

    Buon ascolto.

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  • Quando le cose funzionano quasi stentiamo a crederci: non è assurdo? 

    A raccontarlo è un ascoltatore di questo podcast. Federico Ciani mi ha scritto per condividere una felice esperienza cliente. Tutto è iniziato quando il dispositivo Telepass ha smesso di funzionare ed è quindi scattata la prassi per la sostituzione. Seguendo le indicazioni sull'app dedicata, Federico ha scoperto la facilità del processo: richiedere un nuovo dispositivo, utilizzare il QR Code generato e recarsi presso un centro Eni Station per il ritiro. 

    Cliccando play possiamo scoprire cosa si prova quando tutto va liscio. 

    Buon ascolto.

    Volete contattare Federico? Facile... https://www.linkedin.com/in/federicociani/

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  • Per la prima volta è proprio grazie a questo podcast che è avvenuto l’incontro con il nuovo ospite. Ho conosciuto Matteo Gratton dopo uno scambio di commenti su LinkedIn e ho scoperto non solo che ascoltava già NOIS3 about Design ma che ha tantissimo da raccontare. Matteo ha una lunga esperienza professionale, dopo aver lavorato come VP in Barclays Corporate Banking e Head of Design in Midas Consoles (Music Tribe) per 4 anni, attualmente è Design Advocate di Sketch. 

    Ma che cos’è un Design Advocate? 

    E un Design System? 

    Questo episodio va a scandagliare esattamente l’importanza e i benefici del sistematizzare i processi al fine di realizzare non solo prodotti migliori ma riutilizzabili e di conseguenza scalabili. Può cambiare in meglio l’approccio delle aziende e della collaborazione all’interno dei team ma è anche molto delicato perché spesso “bisogna aprire porte che sono ermeticamente chiuse”. 

    Buon ascolto con

    S03E09 - Matteo Gratton - Tutto quello che hai sempre voluto sapere sul Design System

    NOTE: 

    Making and Breaking the Grid - https://www.amazon.it/Making-Breaking-Grid-Graphic-Workshop/dp/1592531253 Usability Heuristics: #6 - Recognition rather than recall - https://www.nngroup.com/articles/ten-usability-heuristics/ Brad Frost - Atomic Web Design - https://bradfrost.com/blog/post/atomic-web-design/--- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/nois3/message
  • L’ospite di oggi non è una designer ma ha un insegnamento che può sicuramente aiutarci a progettare meglio: dare valore all’errore anziché ignorarlo.

    Questo episodio nasce infatti a seguito di un post LinkedIn diventato virale quando Flavia Brevi ha deciso di raccontare pubblicamente una sua esperienza, condividendo un fallimento. Nella sua carriera oltre ai successi, come la selezione nelle 10 LinkedIn Top Voices, ci sono stati anche momenti no come quando non è entrata nella academy di podcasting di Chora Media. È proprio in questa occasione che ha deciso di festeggiare comunque, invitando le altre persone scartate a fare lo stesso. 

    È lecito quindi parlare di “cultura del fallimento” quando è rilevante assumersi la responsabilità dei propri sbagli, tenendone conto per migliorare e partendo proprio da dove si è inciampato.

    Cliccando play scopriremo insieme perché è così importante riconoscere le proprie fragilità e quelle delle altre persone. 

    Buon ascolto.

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  • Platform Design, Design ecosistemico, cultura dei meme, Web3, NFT: è possibile parlare di tutto questo in un episodio di NOIS3 about Design? 

    Assolutamente sì, specialmente se l’ospite del podcast è Simone Cicero, CEO di Boundaryless, imprenditore, facilitatore, thinker, scrittore, host, esperto di open business models, piattaforme e - come anticipato - di progettazione ecosistemica. 

    Simone spiega che il pensiero ecosistemico ha radici molto profonde e si applica al design perché quando progettiamo non possiamo dimenticare la rete in cui quel prodotto o servizio va a inserirsi. 

    Non possiamo perché oggi più che mai tutto è interconnesso e progettare richiede un lavoro comune tra più attori: amministrazioni, settori privati, istruzione, imprenditoria. Si deve quindi tenere conto delle connessioni, delle relazioni anche tra luogo, momento storico, città e persone. Assecondare le richieste che emergono, valutando la rete in cui si inserisce, cercando di aggregare domanda e offerta. 

    Ne discutiamo in questa puntata, buon ascolto.

    PDT https://boundaryless.io/pdt-toolkit/ 3EO https://boundaryless.io/3eo-toolkit/ Regen Network https://www.regen.network/ Braintrust https://www.usebraintrust.com/ Il mio podcast in inglese https://www.boundaryless.io/resources/podcast/ Il mio podcast in Italiano https://www.spreaker.com/show/samurai_3 Bootstrapping user-owned Networks with Web3 https://boundaryless.io/blog/bootstrapping-user-owned-networks-with-web3/--- Send in a voice message: https://podcasters.spotify.com/pod/show/nois3/message
  • Questo è un episodio speciale perché abbiamo già incontrato la nostra ospite nell’ultima edizione di WUDRome come “nuova voce” ma già carica di ispirazione. 

    Con molto piacere introduco Chiara Bizzini, UX Designer e ideatrice di “Scenario -  Incontra. Immagina. Crea!”. 

    Ed è proprio di “Scenario” che Chiara ha parlato nel suo talk e su questo e tanto altro ci confrontiamo in questa intervista.
    Abbiamo affrontato più volte e con urgenza il tema dell'inclusività, ricordando l’importanza della rotta da seguire nel design: non solo ascoltare i bisogni delle persone ma di TUTTE le persone. "Scenario" è un gioco speculativo, un mazzo di carte, che aiuta ad immaginare situazioni per esercitare la mission della riduzione e consecutiva eliminazione di ogni barriera. Come designer possiamo e dobbiamo contribuire al cambiamento, iniziando dall’immaginare altre e nuove possibilità, così come propone Chiara nell’esercizio analogico di Scenario. Giocando possiamo stabilire le regole per un futuro più etico e inclusivo ma soprattutto migliore di così.

    Sito: https://www.scenariogame.it
    Instagram: https://www.instagram.com/scenario.game/

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  • Forse vi starete chiedendo perché ho scelto un titolo apparentemente bizzarro per questo episodio. Beh, la risposta ha davvero a che fare con quello che diceva uno dei personaggi verdoniani più celebri, ovvero: “Questa mano può essere ferro e può essere piuma”.
    Certo, Mario Brega lo recitava in romanesco ma la storia di oggi però non ha a che fare con la Capitale bensì arriva da Genova, più precisamente dall’Istituto Italiano di Tecnologia che ha progettato SoftHand Pro, una mano robotica per uso protesico che può essere rigida e soft, è attiva e in grado di aprirsi e chiudersi, grazie a un controllo mioelettrico.
    Ne aveva parlato e bene Maria Rosanna Fossati sul palco di WUDRome2019 e torna a raccontarci tutte le novità in questo episodio di NOIS3 about Design, approfondendo inoltre il suo ruolo di designer con un punto di vista davvero interessante sull’approccio che si dovrebbe adottare all’inizio e durante la progettazione: avere un atteggiamento da ”apprendista”. Che cosa significa? Clicchiamo play per scoprirlo.

    Buon ascolto con l’episodio S03E05 - “Sta mano puo' esse' fero o puo' esse' piuma”


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  • Ci sono giorni che non si ha proprio voglia o tempo da dedicare alla cucina e così il delivery si dimostra la salvezza, eppure abbiamo sempre poca pazienza quando c’è da aspettare qualche minuto in più. Dall’altra parte c’è una persona che cerca di fare il prima possibile per far sì che il cibo arrivi caldo e puntuale: sì, ma a quale prezzo?

    In questa pillola vi racconto di quella volta che ho incontrato una persona in bicicletta in tangenziale, più precisamente nell’innesto dell’autostrada dove la velocità per le auto è anche maggiore. Guardando meglio, mi sono accorto che si trattava di un rider e ho pensato alla progettazione dietro questo tipo di servizio. Va bene tenere conto dei bisogni di chi effettua l’ordine ma ascoltiamo anche quelli di chi consegna? Ci siamo fatti carico della sua sicurezza? Nel tracciare l’ordine, potremmo fare di più aggiungendo opzioni per far sì che non rischi la vita per arrivare in tempo? 

    Vi va di rifletterci insieme? 

    Buon ascolto con la pillola 20 di NOIS3 about Design: “Biciclette in autostrada e altre cose (non) divertenti da non fare mai più”

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  • In questo episodio torniamo a parlare di dati, dell’utilizzo, delle conseguenze e dello stretto legame con la progettazione. Leila Belhadj Mohamed ha una preparazione accademica in relazioni internazionali, è attivista transfemminista, esperta di geopolitica e diritti umani, specializzata nella protezione dei dati, ed è stata anche speaker di WUDRome. Nell’ultima edizione ci ha raccontato che le tecnologie neutre possono diventare armi se finiscono nelle mani sbagliate. Oggi ampliamo questi argomenti con una riflessione mirata al ruolo del design. Quando si progetta, si tiene conto di una visione d’insieme ampia, inclusiva e che non rappresenti un futuro pericolo per le persone? Quali potrebbero essere le linee guida da seguire? Di questo e tanto altro discutiamo nel quarto episodio della terza stagione di NOIS3 about Design.

    Buon ascolto con “Design e responsabilità: un futuro possibile”.

    In questo episodio abbiamo parlato di:

    Data set: insieme dati collezionati, in teoria insieme di dati collezionato e utilizzato per costruire una determinata tecnologia.

    Bias: in italiano vuol dire pregiudizio. Se un algoritmo è pregiudizievole, vuol dire che non è indipendente, non è neutrale. Se ha un pregiudizio non lo è.

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  • Cambiare il significato all’idea associata al “color carne” è stato il grande obiettivo del progetto di advocacy di Bold Stories. Un concetto apparentemente innocuo che da sempre ha un sotteso discriminatorio perché non tiene in considerazione tutti i colori dell’umanità ma solo il “rosa pallido”. E bene, Colorcarne ce l’ha fatta, andando a scardinare il concetto a partire dai vocabolari. Il Dizionario Garzanti di Italiano è stato il primo a modificare la definizione, lo ha seguito il Nuovo Devoto-Oli e anche Lo Zingarelli - Zanichelli si è impegnato a cambiare. Anche questo è hacking, ovvero andare a modificare qualcosa pensata per uno scopo, facendola funzionare in modo diverso, in questo caso restituendo la giusta inclusività e andando a influenzare l’algoritmo di Google che ora nei risultati presenta un mix di tonalità. 

    Nella pillola 19 di NOIS3 about Design vi racconto di questo capolavoro. 

    Buon ascolto con “Color Carne... Ma carne di chi?”

    P.S.: Hacking mi ha fatto ricordare che 19 in binario si scrive appunto 10011, e possiamo rappresentarlo in emoji 🤟 - dito alzato ➡️ 1, dito abbassato  ➡️ 0

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  • Il Nokia 3310, oltre ad essere certamente associato all’indistruttibilità, è un oggetto iconico della telefonia dei primi anni 2000 e su questo possiamo trovarci sicuramente d’accordo. In una delle tante partite a Snake, era però difficile immaginare che proprio la riedizione di quel telefono mi avrebbe “salvato” da un futuro di perenne connessione. 

    Mi spiego meglio, finito il tempo degli squilletti, è arrivata l’era del sempre online, con condivisione fissa sui social delle più disparate opinioni su qualunque cosa: dall’argomento del giorno, all’evento culturale, passando per complotti, malattie, etc. Ho deciso di prendere le distanze da tutto quel parlare e la scorsa estate ho acquistato il nuovo 3310 che mi ha permesso di essere raggiungibile e di avere accesso solo a funzioni web base. 

    Come è andato questo detox dal digitale? Ho letto 44 libri, per dirne una.

    Oggi vi racconto di questi primi otto mesi fatti di una certa distanza dai social e della grande lezione che ho imparato, quella del ritorno sull’investimento dello stare in silenzio.

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  • Il complesso sistema del marketing si fonda su solide basi ma fa della versatilità e del costante processo di rinnovamento la sua vera forza. 

    Ogni business segue - o almeno dovrebbe - linee guida fondamentali, eppure molti progetti continuano a fallire non trovando un’evidenza di riscontro concreta sul mercato. 

    Dove avviene l’intoppo? Cosa potrebbe anticipare ed eliminare i rischi? Quale la migliore strategia? 

    Qui entra in campo il Growth Hacking che con un effetto macro va a coinvolgere l’ecosistema dell’azienda per generare risultati in modo efficace, attraverso un processo di sperimentazione rapida. In questo episodio incontro Luca Barboni, Founder & Head of Growth di 247X, per parlare di questa metodologia importata dalla Silicon Valley e capire insieme perché il termine “hacker” non sia preoccupante se applicato alla crescita di un business.

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  • In questa pillola sono alle prese con una riflessione legata al senso del tempo. Se in “Lavorare con lentezza” Radio Alice catalizzava la curiosità, i diritti sul lavoro, il valore della cultura, oggi dove possiamo trovare la nostra ispirazione per lavorare meno, lavorando meglio? 

    In alcuni paesi la settimana corta lavorativa è già realtà, in altri la proposta è in atto e l’Italia come si posiziona? Spoiler: la classifica OCSE ci vede all’ultimo posto. 

    Come possiamo contribuire al cambiamento della mentalità? Recentemente abbiamo proposto un workshop dedicato proprio al riappropriarsi del tempo, lasciando spazio a cosa conti davvero. Un metodo che implica una migliore qualità del lavoro ma meno ore dedicate. Un obiettivo su cui vogliamo continuare a insistere. Buon ascolto con la pillola 17 “Lavorare con lentezza” è la nuova settimana corta?

    🎧 Riascolta: Come si fa team nell'era del "Lavoro distribuito"? con Erin Casali ➡️➡️➡️ https://s.nois3.it/3L7Ge0w

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  • Build, Test, Repeat: questo è il mantra del Copenhagen Institute of Interaction Design. Una “formula” fondamentale a cui fare riferimento in materia di prototipazione. Nell’episodio di oggi andremo ad approfondirne il senso, osservando da molto vicino quotidianità e sfumature del CIID, in compagnia di Simona Maschi che ne è Co-founder e Director.  

    Ci ritroviamo dopo dieci anni, una finestra di tempo che permette non solo una riflessione cronologica sul nostro lavoro ma anche un aggiornamento su traguardi e obiettivi del CIID che si occupa di istruzione, innovazione e tecnologia nell’ambito del Design. Ed ecco che parliamo insieme di ritorno alle “origini” per definire meglio il bisogno e il dovere di creare prodotti e servizi con al centro la vita del pianeta e delle persone e tutti quei sistemi necessari per la sopravvivenza che, migliorando il nostro presente, andranno a garantire il nostro futuro. Un viaggio che guarda al domani ma vuole imparare dal passato, anzi da un’essenza primordiale. Simona infatti spiega come la Natura sia in grado di ispirarci, considerando che “prototipa” da miliardi di anni e del perché abbiano deciso di espandersi da Copenhagen in Costa Rica per assimilare quelle dinamiche intrinseche da adottare nelle nostre pratiche quotidiane.  Imparare dalla Natura: questo è il viaggio.  

    Buon ascolto.

    NOTE: Il programma del CIID.dk lo trovate qui -> https://idp.ciid.dk/

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  • Questa non è una festa, è una giornata tra il 7 e il 9 marzo. 

    Perché 8 marzo non deve significare mettersi in pari con la propria coscienza ma far sì che si apra un dibattito per una riflessione costante e che vada oltre i dettami delle ricorrenze. È o non è il compito del design celebrare, ascoltare, rendere la vita migliore alle persone? 

    Sì, lo è. 

    E non sarà mai abbastanza credere che basti un singolo giorno per restituire una parità - ad oggi - ancora inesistente. 

    Finché ci sveglieremo con la convinzione che basti una giornata a celebrare la magnificenza di una parte del genere umano, non ci sarà nessuna festa.

    Contro ogni disuguaglianza, sempre.

    Buon ascolto. 

    Questo è il tweet di Flavia Marzano che cito nella pillola: https://s.nois3.it/34nQbqS

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