Episodit
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A Sciacca il turista lavora la ceramica e crea gioielli.Le cinque porte delle mura antiche sono gli ingressi al museo, le strade sono i corridoi, le piazze le sale di esposizione, e le vetrine delle botteghe e le finestre delle case sono le teche attraverso le quali viene offerto il tesoro più grande: l’identità di Sciacca.
"Museo diffuso dei 5 sensi" è il progetto messo a punto in provincia di Agrigento nel 2019 con un obiettivo preciso: "Valorizzare il ricco patrimonio siciliano".In che cosa consiste il progetto "Museo diffuso dei 5 sensi"?
Propone al turista un viaggio esperienziale: perché oggi chi viaggia non vuole solo vedere, ma partecipare alla vita e alle attività del posto.
Basta visitare il sito e organizzare il proprio percorso cliccando sul link https://www.sciacca5sensi.it
Sciacca: https://maps.app.goo.gl/VRFmbNuNRPKFdFSh8 -
Il carretto siciliano (in siciliano carrettu) è un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal 1800 fino alla seconda metà del 1900, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne.
Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica siciliana. -
Puuttuva jakso?
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Carmelo Buscema, uno degli ultimi costruttori di marranzano in Sicilia.
Nato a Monterosso Almo nel 1969, sin da piccolo, già all’età di 13 anni lavorava presso un fabbro e, avendo la passione del ferro ben presto Carmelo inizia a realizzare vari progetti in ferro battuto.
Trascorrono gli anni e in occasione di un concerto a Catania Carmelo incontra Giorgio Maltese musicista che gli mostra alcuni marranzani e Carmelo decide di provare a realizzare questo strumento musicale.
Nel 2010 viene contattato da Luca Recupero, musicista ed etnomusicologo catanese, nonché direttore artistico del Marranzano World Fest, che lo invita a partecipare nel 2012.
Marranzani di Carmelo Buscema: https://maps.app.goo.gl/yPkETS1kuRDicztP7 -
Assieme alle viaggiAutrici Annalisa Fontanesi e Anna Fornaciari e al loro libro-guida Street Art in Italia, siamo a Favara la città di Farm Cultural Park, uno dei progetti di arte contemporanea più innovativi concepiti in Italia.
Farm Cultural Park: https://maps.app.goo.gl/vN76NQuwztS6j4yz9 -
Il centro abitato attuale, noto anche come Gibellina Nuova, è sorto dopo il terremoto del Belìce del 1968 in un sito che in linea d'aria dista circa 11 km dal precedente.
Il vecchio centro, distrutto dal sisma, è stato abbandonato e negli anni ottanta è stato trasformato nel Cretto di Burri, un'opera di land art dell'artista Alberto Burri.
La città divenne subito un immenso laboratorio di sperimentazione e pianificazione artistica, in cui artisti e opere di valore rinnovarono lo spazio urbano secondo una prospettiva innovativa.
Cretto di Burri: https://maps.app.goo.gl/G6YMorScasSZxhUy8 -
Materia e volume, scultura e poesia, didattica e condivisione.
Questo è “Il Muro della Poesia - Porta della Bellezza”, il più grande bassorilievo di arte contemporanea al mondo (alto 8 metri e lungo 500 metri), il primo dono monumentale di Antonio Presti al quartiere di Librino.
Un progetto etico, basato sulla pratica del dono e riconosciuto come tale dagli abitanti del quartiere che, sin dalla sua inaugurazione nel 2009, lo hanno protetto e custodito.
Muro della Poesia: https://maps.app.goo.gl/DiSyDoeTLFnkijiTA -
Questa storia racconta una delle 5 fermate della ferrovia Umbra che in 37 minuti porta da Terni a Foligno.
I ferrovieri, casellanti in particolare, hanno sempre avuto un pezzo di terra accanto alla propria dimora, con possibilità di destinarla a orto e piccola vigna; si è così sviluppata una tradizione che il dopolavoro ferroviario folignate, pensando anche al forte elemento di identità che la ferrovia rappresenta per la città umbra - dove nel 1913 fu trasferito da Roma Termini l'impianto per Officine Grandi Riparazioni di locomotive -.
Da Piazza XX settembre parte l'itinerario turistico alla scoperta dei palazzi di Foligno, che mette in luce i diversi stili di facciate, archi, cortili e porticati.
Al di là della sua centralità per la Valle Umbra, Foligno va considerata non come semplice crocevia per raggiungere luoghi di maggiore richiamo turistico - penalizzandola paradossalmente proprio per la sua posizione - bensì un centro da scoprire, seguendo magari l'esempio illustre di Henry James o di Federico Zeri, che la considerava tra i comuni più interessanti della regione, a partire proprio dai suoi Palazzi.
Stazione di Foligno: https://maps.app.goo.gl/PsMu1x3sg7HKs1TE7 -
Questa storia racconta una delle 5 fermate della ferrovia Umbra che in 37 minuti porta da Terni a Foligno.
Sono paesaggi indimenticabili della Valle Umbra le colline a terrazzi di Trevi, comune che si distingue in tre aree: quella di fondovalle a circa 200 metri di quota; l'ampia fascia collinare che sale fino a 600 metri; i rilievi sui 1400 m.
Le differenze collinari fanno sì che gli oli extravergini di oliva possono presentare differenze sensibili, a seconda naturalmente dell'altitudine e del microclima, differenze ben conosciute e non solo da produttori e addetti ai lavori.
Se l'olio quindi sarà inevitabilmente uno dei motivi centrali di questo itinerario - e a Trevi in particolare -, una passeggiata di 25 minuti vi porterà dalla stazione al Frantoio del Gusto nel quale nelle diverse ore del giorno: dalla mattina per le colazioni a base di dolce e salato al pomeriggio, su richiesta, per merenda, poi per l'aperitivo oltre che a pranzo e a cena; questo spazio ampio, accogliente e ben organizzato offre ospitalità e cibo a partire dalle carni, dai salumi e formaggi di propria produzione.
Stazione di Trevi: https://maps.app.goo.gl/xpkEWGU3D21o1YR48 -
Questa storia racconta una delle 5 fermate della ferrovia Umbra che in 37 minuti porta da Terni a Foligno.
Entrati nell'incantevole Valle Umbra, l'arrivo a Spoleto suggerisce l'impressione di una città compatta, abbarbicata sul ripido colle sovrastato da rocca, ma una volta scesi dal treno, percorrendo le sette vie che si aprono in improvvisi slarghi, se ne scoprono aspetti nascosti e stratificazioni di epoche diverse: pre-romani, romaniche, gotiche.
Il carattere medievale è comunque prevalente ed è connotato dal palazzo comunale al magnifico Duomo del 1100 con i mosaici di ispirazione bizantina sulla facciata.
Per una prima sosta a tavola, c'è da ricordare che proprio dall'area spoletina è partito, ormai anni fa, il recupero del farro: una coltura peculiare, specialmente nel comune di Monteleone di Spoleto dove si coltivava il triticum dicococcum, vestito con spiga compatta, affusolata e aristata.
Per non parlare poi di tartufi, l'altro vanto territoriale.
Stazione di Spoleto: https://maps.app.goo.gl/nt1rjna2hT62svhy8 -
Questa storia racconta 4 delle 5 fermate della ferrovia Umbra che in 37 minuti porta da Terni a Foligno.
Stazione di Terni: https://maps.app.goo.gl/Hi1maV4y17ErF1qF9
È questo un itinerario ferroviario tutto interno, come tutta interna del resto è la regione Umbra - chi non ricorda infatti lo slogan "L'Italia ha un cuore verde, l'Umbria"? -, molto articolato nei suoi paesaggi e nelle sue soste.
Parte da Terni una città a lungo nota come la Manchester italiana, per la sua forte connotazione industriale e in particolare per le acciaierie, poi tocca alcuni piccoli e piccolissimi borghi, che sono una prerogativa Umbra - Spoleto, Trevi, Assisi e Spello -, nonché Foligno, un centro così importante, come snodo dell'Italia centrale, da accogliere l'officina Grandi Riparazioni Ferroviarie, non senza rivelarsi sorprendentemente ricco di attrattive storico-artistiche.
Stazione di Spoleto: https://maps.app.goo.gl/nt1rjna2hT62svhy8
Entrati nell'incantevole Valle Umbra, l'arrivo a Spoleto suggerisce l'impressione di una città compatta, abbarbicata sul ripido colle sovrastato da rocca, ma una volta scesi dal treno, percorrendo le sette vie che si aprono in improvvisi slarghi, se ne scoprono aspetti nascosti e stratificazioni di epoche diverse: pre-romani, romaniche, gotiche.
Il carattere medievale è comunque prevalente ed è connotato dal palazzo comunale al magnifico Duomo del 1100 con i mosaici di ispirazione bizantina sulla facciata.
Per una prima sosta a tavola, c'è da ricordare che proprio dall'area spoletina è partito, ormai anni fa, il recupero del farro: una coltura peculiare, specialmente nel comune di Monteleone di Spoleto dove si coltivava il triticum dicococcum, vestito con spiga compatta, affusolata e aristata.
Per non parlare poi di tartufi, l'altro vanto territoriale.
Stazione di Trevi: https://maps.app.goo.gl/xpkEWGU3D21o1YR48
Sono paesaggi indimenticabili della Valle Umbra le colline a terrazzi di Trevi, comune che si distingue in tre aree: quella di fondovalle a circa 200 metri di quota; l'ampia fascia collinare che sale fino a 600 metri; i rilievi sui 1400 m.
Le differenze collinari fanno sì che gli oli extravergini di oliva possono presentare differenze sensibili, a seconda naturalmente dell'altitudine e del microclima, differenze ben conosciute e non solo da produttori e addetti ai lavori.
Se l'olio quindi sarà inevitabilmente uno dei motivi centrali di questo itinerario - e a Trevi in particolare -, una passeggiata di 25 minuti vi porterà dalla stazione al Frantoio del Gusto nel quale nelle diverse ore del giorno: dalla mattina per le colazioni a base di dolce e salato al pomeriggio, su richiesta, per merenda, poi per l'aperitivo oltre che a pranzo e a cena; questo spazio ampio, accogliente e ben organizzato offre ospitalità e cibo a partire dalle carni, dai salumi e formaggi di propria produzione.
Stazione di Foligno: https://maps.app.goo.gl/PsMu1x3sg7HKs1TE7
I ferrovieri, casellanti in particolare, hanno sempre avuto un pezzo di terra accanto alla propria dimora, con possibilità di destinarla a orto e piccola vigna; si è così sviluppata una tradizione che il dopolavoro ferroviario folignate, pensando anche al forte elemento di identità che la ferrovia rappresenta per la città umbra - dove nel 1913 fu trasferito da Roma Termini l'impianto per Officine Grandi Riparazioni di locomotive -.
Da Piazza XX settembre parte l'itinerario turistico alla scoperta dei palazzi di Foligno, che mette in luce i diversi stili di facciate, archi, cortili e porticati.
Al di là della sua centralità per la Valle Umbra, Foligno va considerata non come semplice crocevia per raggiungere luoghi di maggiore richiamo turistico - penalizzandola paradossalmente proprio per la sua posizione - bensì un centro da scoprire, seguendo magari l'esempio illustre di Henry James o di Federico Zeri, che la considerava tra i comuni più interessanti della regione, a partire proprio dai suoi Palazzi. -
Questa storia racconta una delle 5 fermate della ferrovia Umbra che in 37 minuti porta da Terni a Foligno.
È questo un itinerario ferroviario tutto interno, come tutta interna del resto è la regione Umbra - chi non ricorda infatti lo slogan "L'Italia ha un cuore verde, l'Umbria"? -, molto articolato nei suoi paesaggi e nelle sue soste.
Parte da Terni una città a lungo nota come la Manchester italiana, per la sua forte connotazione industriale e in particolare per le acciaierie, poi tocca alcuni piccoli e piccolissimi borghi, che sono una prerogativa Umbra - Spoleto, Trevi, Assisi e Spello -, nonché Foligno, un centro così importante, come snodo dell'Italia centrale, da accogliere l'officina Grandi Riparazioni Ferroviarie, non senza rivelarsi sorprendentemente ricco di attrattive storico-artistiche.
Stazione di Terni: https://maps.app.goo.gl/Hi1maV4y17ErF1qF9 -
Il panpepato è un dolce dalle originali caratteristiche organolettiche.
Il contributo di tutti gli ingredienti è esaltato dal sapore piccante dovuto alla presenza di pepe nero macinato.
Il pan pepato è un'antica preparazione di origine contadina che la tradizione colloca nel ternano.
Tipico dolce natalizio, rappresenta il risultato di uno di quei magici momenti in cui la fantasia delle donne poteva, in tempi con troppa facilità dimenticati, esprimersi al di fuori della misera quotidianità.
Il figlio di un gustoso amalgama dove mosto cotto, farina - secondo alcune ricette -, cacao, canditi, pepe nero - spezia usata in molte ricette umbre -, noci, mandorle e uva di Corinto si fondono in un impasto dalla giusta consistenza che poi è fatto cuocere in forno.
Provincia di Terni: https://maps.app.goo.gl/6uck56tJjBdWZ8nG6 -
Assieme alle viaggiAutrici Annalisa Fontanesi e Anna Fornaciari e al loro libro-guida Street Art in Italia, siamo nel cuore del Campidano, nel sud-ovest della Sardegna, in una zona di pianura.Il progetto si chiama Non solo Murales di San Gavino Monreale Paese di Artisti.
Murales di San Gavino Monreale: https://maps.app.goo.gl/KbysiXuwWHg92rYh6 -
La miniera di Monteponi s’inserisce in una vasta area boschiva.
L'ultimo grande intervento a Monteponi è la foresteria, dove un'intera parete del vasto salone è decorata con un affresco di Aligi Sassu, realizzato nel 1950, che mostra i lavoratori nudi, contrapposti alle gallerie che accolgono i minatori moderni, sovrastate dal paesaggio industriale.
La grandiosa miniera metallifera di piombo, argento e zinco ha rappresentato a lungo uno dei più importanti impianti produttivi dell'Italia ed è a tutt'oggi fra i più caratteristici insediamenti minerari della Sardegna.
Miniera di Monteponi: https://maps.app.goo.gl/UtGkwsCt6X1n98uUA -
A Mamoiada, in provincia di Nuoro, opera il Laboratorio di Maschere Mameli dove Mamuthones e Issohadores sono i due personaggi della tradizione Sarda che, con le tipiche maschere, animano il carnevale di Mamoiada e dintorni.
Realizzate in legno, leggerissime, le maschere di questo laboratorio si caratterizzano per le espressioni forti e intense.
Laboratorio di Maschere Mameli: https://maps.app.goo.gl/vH85ggM7qeYqJBKE6 -
In tutto il territorio sardo non mancano le materie prime che sono alla base dei lavori d’intreccio, e da questo punto di vista la zona dell’oristanese è l'area della Sardegna più importante e rilevante per quanto concerne la lavorazione e la creazione dei cestini tradizionali.
A ridosso degli stagni crescono infatti le piante palustri che forniscono le materie basilari per la lavorazione dei cesti e dei canestri.
Oristanese: https://maps.app.goo.gl/SuJwpB3SyUGWWEUe8 -
A Guspini, nel sud Sardegna, c’è Coltelli Furitto, firma di preziosi coltelli a serramanico con lama foglia di Gaspari Furitto, con manico in corno e lama più o meno decorata.
Oltre alla produzione tradizionale con i modelli ottocenteschi, come il guspinese e il pattada, qui si possono acquistare anche semplici ma di altissima qualità coltelli da cucina.
Coltelli Furitto: https://maps.app.goo.gl/qymgxmim1ehihpEh7 -
Ad Arbus, nel sud della Sardegna, si trova la Coltelleria l'Arburesa.Narra la leggenda che, senza la durezza di una lama, in un'isola aspra come la Sardegna l'uomo non avrebbe potuto sopravvivere, vero o no, qui la tradizione dei coltelli a serramanico è molto radicata.
In particolare, l'arburesa di Arbus, propone lame in Damasco da 7 cm con manico in corno di montone.
Coltelleria l'Arburesa: https://maps.app.goo.gl/a5FFX9psV3zAEmqb8 -
Ad Isili, nel sud Sardegna, opera la Bottega di Luigi Pitzalis di professione ramaio, erede di una famiglia di ramai.
Dopo un inizio secondo tradizione con la tecnica della forgiatura e battitura a mano, Luigi Pitzalis comincia ad utilizzare il tornio a lastra e le tecniche a sbalzo e cesello.
Oggi, insieme a pentole, padelle e attrezzi da cucina, la sua produzione si è arricchita di soprammobili, arredi sacri e attrezzi per la campagna.
Bottega di Luigi Pitzalis: https://maps.app.goo.gl/9KPqTGvwdCymCx628 -
A Ottana, in provincia di Nuoro, c’è la Bottega artigiana di maschere di Franco Maritato.
Ottana, nel cuore della Barbagia, è famosa per i riti antichi del suo Carnevale che culminano con la sfilata dei personaggi di Boes, dalle maschere taurine, e Merdùles i padroni del bue.
Franco Maritato, a Ottana, è un punto di riferimento per queste e altre maschere tradizionali in legno usate nelle manifestazioni tradizionali ma anche come oggetti decorativi.
Bottega artigiana di maschere: https://maps.app.goo.gl/eaNHbY5ecKQJ39cD7 - Näytä enemmän