Episodios
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Una delle cose che infastidiscono di più noi toscani è il fatto che gran parte di quello che i "foresti" pensano di sapere sulla nostra terra è sbagliato. L'immagine che hanno in mente il 90% degli stranieri che vengono a visitarci è solo il risultato del lavoro di pubblicitari, maghi del marketing e chiunque voglia vendere roba da poco a prezzi gonfiati. Specialmente all'estero, aggiungere la parola "toscano" a qualunque cosa sembra autorizzare il produttore ad alzarne il prezzo. Se vai in America o in Inghilterra, qualunque schifezza può essere toscana, da miscugli di erbe delle quali non abbiamo mai sentito parlare a roba che farebbe andare su tutte le furie un cuoco delle nostre parti.
Se chiedete in giro di descrivere la cucina toscana, molti vi parleranno di verdure, ribollita, farro, legumi, ricette povere con ingredienti semplici cotti in maniera creativa. Se piatti del genere esistono, molti ignorano che noi toscani adoriamo la carne. Forse perché si mangiava una volta ogni morte di Papa, la "ciccia" in Toscana è una specie di religione. I piatti di carne più famosi sono nati proprio da questo amore sconfinato: visto che la carne costava una fortuna, ci siamo inventati modi creativi per trasformare i tagli meno pregiati in veri e propri capolavori. La ricetta inventata in un paesino sopra Firenze è così spettacolare che è popolarissima nonostante sia stata inventata sei secoli fa. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà all'Impruneta per scoprire tutti i segreti del fantastico peposo.
Se ascolterete l'intero episodio vi spiegherò come questo stufato di manzo sia stato inventato da lavoratori delle fornaci dove si cuoceva la terracotta per trasformare tagli economici, talvolta quasi andati a male di carne in una bomba di gusto e spezie. Questa meraviglia cuoce talmente a lungo da impressionare perfino Filippo Brunelleschi: quando i "fornacini" dell'Impruneta si trasferirono in Piazza del Duomo per costruire le tegole per la cupola di Santa Maria del Fiore, l'architetto fece del peposo il piatto ufficiale del cantiere. Quando i lavoratori si spostarono nelle altre città toscane, portarono con loro la ricetta. Nel secondo capitolo, invece, vi descriverò i passi fondamentali per preparare un peposo perfetto, con una ricetta passo passo che anche un cuoco mediocre come il sottoscritto riesce a fare bene nella propria cucina. Il peposo si dovrebbe mangiare su pane toscano tostato ma ai più goduriosi fornirò qualche consiglio su contorni e vini ideali da abbinare.
Nel capitolo finale vi parlerò di come l'Impruneta sia così innamorata di questa delizia per carnivori da dedicare al peposo una sagra la seconda settimana di Novembre, con una sfida ai fornelli tra i quartieri del paese che vi farà venire l'acquolina in bocca. Se non potete aspettare così a lungo, vi indicherò diversi ristoranti, sia all'Impruneta che a Firenze, dove potete mangiare un perfetto peposo tutto l'anno. Se non posso dire che questo è il piatto principe della cucina toscana senza essere aggredito da chiunque non sia fiorentino, penso che ne dovrebbe essere il portabandiera. Rappresenta tutto quello che rende la Toscana unica al mondo: è fatto da tagli di carne che nessuno voleva, cotto a lungo fino a quando la carne non diventa tenerissima e piena di gusto, trasformandosi in un vero capolavoro. La prossima volta che venite a trovarci, dovete assolutamente provarlo. Se amate anche voi la ciccia, non avete scelta.
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https://www.lacucinaitaliana.it/tutorial/le-tecniche/peposo-impruneta-ricetta/
https://www.discoverpistoia.it/peposo-storia-curiosita-ricetta/
https://www.today.it/benessere/alimentazione/storia-peposo-ricetta-impruneta-toscana.html
https://www.gazzettinodelchianti.it/impruneta/peposo-day-2023-super-successo-alla-cena-del-peposo-oggi-la-sfida-fra-rioni/
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Dopo aver passato tre anni a cercare continuamente storie interessanti da raccontarvi, prendersi una piccola pausa e ripensare a quanto fatto non sarebbe mai stato semplice. Non importa quanto provi a programmare il tutto, il rischio di scegliere una storia sbagliata, che non piace ai nostri ascoltatori è sempre ben presente. Per fortuna, però, questa terra è così piena di cose interessanti che basta un po' di fortuna per trovare l'ispirazione giusta. Qualche tempo fa, mentre stavo ricercando sulla rete, sono incappato in un pezzo che parlava di una cittadina in Maremma della quale avevo sentito parlare parecchio tempo fa. Visto che non è esattamente dietro l'angolo, non ci sono mai passato ma sono bastate un paio di parole a convincermi a prendere la macchina ed andare a vedere di persona. Quali erano queste parole? "Piccola Gerusalemme". Visto che sono un fissato con la storia medievale, ho pensato subito ai Templari, a reliquie trafugate durante le Crociate ma la spiegazione, in realtà, era allo stesso tempo molto più semplice e parecchio più affascinante. Questo delizioso villaggio si è guadagnato questo soprannome "importante" grazie al fatto che era una delle poche città nelle quali gli ebrei espulsi da Roma erano liberi di vivere. La storia mi ha intrigato così tanto da spiegare perché questa settimana What's Up Tuscany viaggia verso sud, nel cuore della Maremma, per dirvi tutto quel che c'è da sapere su Pitigliano, uno dei tre Gioielli del Tufo, una cittadina talmente bella da rasentare l'assurdo.
Se ascolterete l'intero episodio, vi racconterò delle tante cose da vedere su questo villaggio abbarbicato su una collina, dal carinissimo duomo ad una fontana monumentale, dall'acquedotto che fu l'unico dono dei Medici fino ad un antico monastero che venne trasformato da uno degli architetti più in voga nel Rinascimento, Antonio da Sangallo Il Giovane, in un palazzo alla moda. Poi ci concentreremo sulla storia della comunità ebraica, su come il ghetto si sviluppò nel tempo in maniera spesso singolare e su come la relazione tra la comunità ed il resto della popolazione divenne talmente forte da convincere tante famiglie a rischiare la vita per nascondere i propri vicini ebrei dalla Gestapo. Queste gesta sono valse a parecchie famiglie di Pitigliano l'onorificenza di Giusti tra le Nazioni da parte dello Yad Vashem a Gerusalemme. La sinagoga è ancora attiva e, anche se la comunità è molto meno importante che nel passato, questa eredità è ancora celebrata a Pitigliano, dove si produce ancora del vino kosher e c'è un'organizzazione di volontariato che organizza eventi per far conoscere questa storia. Dopo qualche dritta su come visitare al meglio il ghetto, vi indicherò un paio di camminate nei dintorni che vi faranno conoscere le misteriose Vie Cave. Questi sentieri scavati a mano nella roccia, chissà per quale ragione, talvolta profondi decine di metri e lunghi anche un chilometro, continuano a confondere anche gli esperti.
Nell'ultimo capitolo, come nostro solito, vi fornirò una serie di consigli pratici su cose da fare, mangiare e bere in questa intrigante parte della Maremma che ha davvero tante cose da offrire. Se volete avere uno spaccato dell'anima di questa terra da sempre complicata, mangiate un'acquacotta fatta come si deve. Questa antica minestra è diventata parte integrante del folklore maremmano ma non dimenticate di assaggiare alcuni dei dolci che si preparano da queste parti. Alcuni, dal migliaccio al cialdino del tufo, assomigliano ad altri dolci toscani come i brigidini ma ce ne sono altri, dal tortello dolce agli sfratti dei Goym che si trovano solo a Pitigliano. Chiuderemo la puntata indicandovi un paio di eccellenti vini locali che sono ottimi e non apriranno una voragine nel vostro portafoglio oltre ad indicarvi un paio di eventi che si tengono in estate e che dovreste segnare sul vostro calendario. Il "banchetto del conte" che si tiene il terzo fine settimana d'Agosto a Palazzo Orsini suona davvero interessante, se avete mai sognato di vivere nel Medioevo. Questa non è certo la Toscana da cartolina, quella che è così popolare in tutto il mondo: è un posto che è allo stesso tempo verace, genuina e profondamente affascinante. Invece di spendere una fortuna a Capalbio o sgomitare con migliaia di altri sulle spiagge dell'Argentario, perché non passate qualche giorno nel cuore della Maremma, magari proprio a Pitigliano? Non ve ne pentirete di sicuro.
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https://www.expedia.it/stories/10-cose-da-vedere-a-pitigliano-e-dintorni/
https://pitigliano.org/palazzi-e-monumenti/fontana-delle-7-cannelle/
https://www.quotidiano.net/itinerari/pitigliano/
https://www.visittuscany.com/it/idee/viaggio-nella-piccola-gerusalemme-di-pitigliano/
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¿Faltan episodios?
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Riprendiamo la nostra programmazione dopo una mini-pausa natalizia cercando di trovare una risposta soddisfacente ad una delle domande più fastidiose di sempre, che ci perseguita appena alzati dal pranzo di Natale. "Cosa fai a Capodanno?" sembra all'apparenza una roba innocua ma è capace di causare danni molto severi sia alla vostra psiche che al vostro povero portafoglio. Ho beccato talmente tante fregature cercando di partecipare a questo rito collettivo che, alla fine, ho semplicemente gettato la spugna, scegliendo di passare le ultime ore dell'anno a casa, senza fare niente di particolare. Visto che non molti sono interessati a questo stile di vita monacale, mi sono domandato se fosse possibile passare una bella serata senza spendere un capitale e divertirsi sul serio. Sono lieto di dirvi che ho trovato parecchie cose interessanti da fare che, forse, potrebbero avere ancora dei posti liberi per chi non ha ancora deciso come passare la notte di San Silvestro. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a giro per questa splendida regione per descrivervi le nostre cinque migliori scelte "smart" per un Capodanno davvero memorabile.
Se ascolterete l'intero episodio, scoprirete come abbiamo scelto esperienze molto diverse, capaci di soddisfare buona parte dei nostri ascoltatori. Se siete degli appassionati di storia come il sottoscritto, potreste essere in grado di partecipare ad un vero e proprio banchetto medievale, organizzato in un'antica abbazia che è ad un tiro di catapulta da Monteriggioni, la splendida cittadina fortificata tra Firenze e Siena. Se, invece, l'idea di passare una serata vestendo costumi magari improbabili, guardando le evoluzioni di giocolieri, giullari, maghi e mangiafuoco non vi sembra interessante, nessun problema: avremo sicuramente qualcosa anche per voi. Siete appassionati del paranormale? Perché non passare l'ultimo giorno dell'anno in un antico castello che si dice ospiti ancora l'anima senza pace di un famoso condottiere, massacrato da un rivale più di cinque secoli fa a Palazzo Vecchio? Anche se non crediamo molto a questo genere di cose, la gente del posto giura e spergiura che in questo antico maniero succedono regolarmente fenomeni inspiegabili, dal classico tintinnare di catene al rumore di spade che vengono sguainate. Chi lo sa, magari se ci fare un salto potrete incontrare proprio il buon Baldaccio d'Anghiari.
Nella seconda parte dell'episodio cercheremo di darvi una montagna di informazioni utili per passare un Capodanno speciale anche se avete esigenze specifiche. Siete un viaggiatore esperto che apprezza quanto possa essere intrigante passare alcune giornate in un posto idillico, dove la pace regna sovrana? Abbiamo il posto perfetto per voi, un monastero del 1400 che è stato recentemente convertito in un affascinante bed & breakfast. Sapete cosa lo rende speciale? Il fatto che sia vicinissimo alla misteriosa ed intrigante Volterra, che nasconde moltissime curiosità nelle sue stradine acciottolate. Se, invece, non riuscite a resistere al richiamo della folla, perché non fate un salto a Lucca, che nel periodo tra Natale e l'Epifania dà davvero il meglio di sé. Da cenoni gourmet vicino a Piazza Anfiteatro allo storico mercato di Natale che offre il top delle produzioni artigianali della zona, c'è un po' di tutto. Lo sapevate, poi, che a Lucca potrete festeggiare il 2024 due volte in pochi minuti? Volete sapere perché? Ascoltate l'episodio, che è davvero una curiosità curiosissima.
Anche se, personalmente, preferirei passare una serata allo splendido Teatro del Giglio per partecipare al loro evento di Capodanno, che combina ottima musica e cibo delizioso, so che la musica classica non è popolarissima di questi tempi. Per un Capodanno molto più alla mano, niente meglio che fare un salto a Livorno. In questa città cosmopolita si può trovare davvero di tutto: da una nottata all'insegna delle battute grevi del vernacolo labronico al Teatro Quattro Mori ad un cenone da mille e una notte nel fascinoso cinque stelle che è proprio sopra la Terrazza Mascagni. Dalle vetrate del ristorante si possono godere i meravigliosi fuochi d'artificio sul mare come non li avete mai visti. Eppure, per quanto mi riguarda, il modo migliore di passare una serata speciale è semplicemente di fare un giro in centro, dalla Venezia alle stradine del centro, passando da un pub ai locali innovativi, che offrono nuove ed intriganti opzioni all'insegna del "quick food". Mi raccomando, però, non fate troppo tardi: rischiereste di perdervi quello che ogni 1 gennaio succede alla Rotonda dell'Ardenza, quando centinaia di livornesi si mettono il costume per il primo bagno dell'anno, incuranti del freddo. Qualunque siano le vostre preferenze, spero di cuore che il vostro 2024 sia pieno di pace, fortuna e salute. Dopo quello che abbiamo passato negli ultimi anni, un po' di buona sorte sarebbe davvero la benvenuta.
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Gli ultimi giorni dell'anno sono un periodo strano, pieno di grande eccitazione e un po' di paura. Non importa come la pensiate dal punto di vista religioso, l'idea di passare del tempo in famiglia e concedersi quegli eccessi culinari che ci siamo negati per buona parte dell'anno sembra intrigante. D'altro canto, però, c'è sempre quel fastidioso obbligo di essere per forza felici, la pressione sociale a spendere e consumare come se non ci fosse un domani e le irritanti canzoncine natalizie. Negli ultimi anni, i nostri episodi pre-natalizi sono stati dedicati alle feste tradizionali, agli strani modi nei quali alcune cittadine in questa regione celebrano il Natale o i piatti che non possono assolutamente mancare sulle nostre tavole. Quest'anno abbiamo deciso di fare le cose in maniera diversa e concentrarci su un evento molto speciale che si tiene in una delle villa più splendide di Toscana, a pochi chilometri da Lucca. Da un paio di anni, infatti, i nuovi proprietari, oltre ad imbarcarsi in un'ambiziosa campagna di restauro, hanno aperto la villa al pubblico e deciso di organizzare, nei due fine settimana prima di Natale, un evento che trasforma questo posto meraviglioso in un paradiso invernale. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Marlia per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sull'incredibile Villa Reale e su come, due volte l'anno, diventa un posto magico per grandi e piccini.
Se ascolterete l'intero episodio vi racconterò delle antiche origini di questo posto, come fu la sorella di un famosissimo imperatore a trasformarla in un posto davvero unico e come, non moltissimi anni fa, da queste parti si potevano trovare artisti famosi e celebrità internazionali di livello assoluto. Nel capitolo successivo vi parleremo delle tante aggiunte che, nel corso dei secoli, hanno trasformato l'enorme parco in un posto pieno zeppo di arte, piante esotiche e geometrie particolari che si possono trovare in pochi altri posti. Poi passeremo a descrivere l'evento che il 16 e 17 dicembre trasformerà le antiche stalle in un vero e proprio laboratorio di Babbo Natale, i giochi intelligenti per bambini e grandi che sono stati realizzati con legna destinata alla discarica, la stupenda illuminazione installata nel giardino e come passare una giornata in questa villa incredibile potrà creare memorie indelebili per voi ed i vostri figli.
Nell'ultima parte dell'episodio, come nostra consuetudine, vi forniremo dei consigli di viaggio: in questo caso si tratta di due ristoranti molto diversi ma altrettanto interessanti che vi permetteranno di pranzare o cenare alla grande a pochi passi dalla Villa Reale. Uno è un ristorante stellato che è però molto attento alla tradizione mentre l'altra è una curiosa trattoria proprio dietro la villa che offre ottimo cibo, un'atmosfera rustica e prezzi molto ragionevoli. Comunque la vediate su questo periodo dell'anno, passare qualche ora in questa villa meravigliosa sicuramente vi strapperà un sorriso. Visto come sta andando ultimamente il mondo, forse è il meglio che possiamo sperare di ottenere.
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Per qualcuno come il sottoscritto, che ha scelto il difficile mestiere di raccontare una terra complicata come la Toscana, sapere più o meno cosa si trova in questa regione dovrebbe essere il minimo. Accogersi che le cose non stanno così non è semplice da digerire. Qualche giorno fa, mentre stavo girando in rete a caccia di qualche storia interessante come al solito, mi sono capitate sotto gli occhi alcune foto straordinarie. La cosa strana è che queste foto, davvero splendide, c'entravano con la Toscana più o meno come il cavolo a merenda. Quelle decorazioni tanto intricate quanto colorate sembravano venire dall'India o dall'altra parte del Mediterraneo. Quando mi sono accorto che invece quel posto era proprio in Toscana sono andato un attimo nel panico. Com'è possibile che non ne avessi mai sentito parlare, visto che è a soli 30 chilometri da Firenze? Quando ho capito come stavano le cose, mi è caduta la mascella per terra. Questo antico castello che fu trasformato in un caleidoscopio di stili e di colori nella seconda metà dell'Ottocento non si può visitare. Come mai? Perché è stato abbandonato da qualche decennio e sta letteralmente cadendo a pezzi. Questo spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Reggello per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere dello splendido Castello di Sammezzano, il Taj Mahal toscano abbandonato da tutti.
Se ascolterete l'intero episodio impararete delle antiche origini di questo castello, come nell'anno 780 ospitò per qualche giorni addirittura Carlo Magno e come divenne sempre meno importante dal punto di vista militare. Dopo esser passato di mano diverse volte da una famiglia nobile fiorentina all'altra, i Medici lo trasformarono in una delle loro riserve di caccia preferite. Visto che al Granduca Ferdinando non piaceva granché, la vendette per una somma molto considerevole ad una potente famiglia spagnola che aveva parecchi interessi in Toscana. La trasformazione avvenne dal 1853 al 1889 sotto la direzione di un marchese che era davvero un tipo particolare: sebbene non avesse mai lasciato la Toscana, adorava l'Oriente, tanto da addestrare un gran numero di lavoratori del posto così che fossero in grado di imitare le tecniche moresche ed indiane necessarie per copiare i capolavori di cui aveva letto nei suoi amati libri. Il risultato fu così straordinario che anche il Re d'Italia Umberto I volle vederlo coi suoi occhi. Costruire da zero qualcosa in grado di battersela con l'Alhambra o con il Taj Mahal è davvero un risultato incredibile.
Sfortunatamente, però, furono proprio le decorazioni così stravaganti a condannare il magnifico castello. Gli eredi del marchese non erano affatto interessati ad abitare in un palazzo così grande e strano, tanto da abbandonarlo al suo destino. Poco alla volta, tutti gli arredi orientaleggianti furono portati via dai ladri, spogliandolo quasi completamente. Il castello passò di mano un paio di volte e si provò a trasformarlo in un hotel di gran lusso. Purtroppo, però, la manutenzione era così costosa da condannare l'albergo al fallimento. Il castello è ora in vendita per circa 15 milioni di Euro e gli amanti dell'arte sperano che i nuovi proprietari abbiano voglia di investire le somme necessarie per riportarlo al massimo splendore. Negli ultimi capitolo, poi, vi descriverò lo splendido parco, che ospita delle sequoie giganti fatte arrivare direttamente dalla California, le tante cose che potete fare in questa parte poco conosciuta della Toscana e vi indicherò un'antica taverna che ora ha anche un albergo dove potrete godervi la splendida natura o mangiare alcuni dei migliori piatti della zona. Se, purtroppo, è impossibile visitarne l'interno ma Sammezzano anche se solo dall'esterno è lo stesso incredibile. Pensate a farci un salto la prossima volta che passate dalle nostre parti. Ha bisogno di tutta l'attenzione possibile: un posto così straordinario non può andare in rovina.
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https://www.atlasobscura.com/articles/sammezzano-the-most-magnificent-castle-you-cannot-see
https://www.archeotravelers.com/en/2020/07/31/sammezzano-castle-a-corner-of-the-east-in-tuscany/
https://www.telegraph.co.uk/travel/destinations/europe/italy/tuscany/articles/sammezzano-tuscan-castle-up-for-sale-14-million/
https://www.marieclaire.it/lifestyle/viaggi/a38548856/castello-di-sammezzano/
https://www.toscana.info/firenze/provincia/castello-di-sammezzano/
https://www.sammezzano.info/
https://www.villarigacci.it/
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Dopo aver passato quasi tre anni a raccontarvi la mia splendida Toscana, alcuni si potrebbero domandare come faccia a trovare sempre argomenti interessanti, settimana dopo settimana. Il processo, purtroppo, è parecchio più complicato di come vorrei e, talvolta, scivola nella follia pura. Questa settimana, per esempio, avevo programmato di parlarvi dei luoghi preferiti di Giacomo Puccini ma, chissà perché, chissà per come, ho gettato via gli appunti e mi sono messo a guardare la cartina, sperando di ricordarmi un posto poco conosciuto da raccontarvi. Guarda e riguarda, un nome ha attirato la mia attenzione, tanto strano quanto beneaugurante. In quella cittadina nella campagna a circa 30 chilometri da Siena ci ero stato anni fa e l'avevo trovata parecchio carina ma non mi sarei mai immaginato nascondesse così tante storie intriganti. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Buonconvento, il paese che molti considerano tra i più belli d'Italia, per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su questa cittadina tanto strana quanto affascinante.
Se ascolterete l'episodio intero scoprirete come, per qualche settimana, questa cittadina ebbe tutti i riflettori addosso, dopo la morte misteriosa di un imperatore e come, secoli fa, Giovanni Boccaccio rese immortale lo scherzo da prete di un servo tanto dissoluto quanto spregiudicato nei confronti del poeta Cecco Angiolieri. Poi vi racconterò i segreti del palazzo del Podestà e della piccola torre dell'orologio che sembra la copia in ottavo di quella che domina su Piazza del Campo a Siena. Passeggiando nelle stradine acciottolate, vi spiegherò poi perché questa cittadina medievale sia così piena di edifici Liberty e la storia di due famosi eretici della famiglia più importante di Buonconvento. Nel capitolo seguente vi accompagnerò all'interno dello splendido museo che ospita alcuni dei più grandi capolavori dell'arte sacra italiana e di come un fienile seicentesco proprio fuori dalle mura sia stato trasformato in una capsula del tempo dedicata ai mezzadri di una volta. Se, invece, siete appassionati del lato oscuro della vita, vi porterò in una splendida villa su una collina sopra la Cassia: è proprio qui che, secondo molti abitanti, il fantasma del primo proprietario vagherebbe ancora di notte.
Negli ultimi capitoli, invece, vi racconterò di una piccola pasticceria in un paese vicino che, dal 1959, è diventata una fermata obbligata per gli amanti dei dolci. Visto che la Regina Elisabetta II si faceva mandare spesso alcuni dei loro biscotti, si sono costruiti un seguito non indifferente oltremanica ma alcune delle loro creazioni sono così straordinarie che vale la pena di farsi qualche ora di macchina per mangiarle appena sfornate. Nella sezione dedicata ai consigli di viaggio, invece, vi descriverò una gita fuori porta davvero unica tra la Val d'Orcia e la Val d'Arbia con delle locomotive storiche, un incredibile resort costruito ristrutturando un piccolo villaggio abbandonato e, almeno per quanto mi riguarda, uno dei migliori ristoranti in Toscana. Se il nome, "Il Conte Matto" è certo strano, il cibo che servono è straordinario, a partire da alcuni pecorini buonissimi. Questa parte della Toscana non è certo la più popolare ma ha davvero tante cose da offrire. Tenetela in considerazione la prossima volta che pensate di venirci a trovare: non ve ne pentirete di sicuro.
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https://www.tuscanypeople.com/buonconvento-di-nome-e-di-fatto/
https://www.finestresullarte.info/viaggi/buonconvento-luogo-felice-crete-senesi
https://www.tuscanysweetlife.com/province/provincia-siena/buonconvento/
https://siviaggia.it/borghi/borgo-buonconvento-toscana/217877/
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Una delle cose migliori che si possono fare in Toscana è prendere la propria vettura ed esplorare senza una meta precisa le stradine dell'interno. Male che vi vada tornerete a casa avendo visitato villaggi deliziosi, panorami spettacolari e, magari, avrete trovato un posto dove si mangia alla grande senza spendere una fortuna. Talvolta, però, la Dea Bendata vi fornisce un assist niente male. Capitai in questo piccolo villaggio ai piedi del Monte Amiata assolutamente per caso, mentre gironzolavo con la mia motocicletta nella terra del Brunello. Quando vidi là in alto, in cima ad una collina, una imponente e solitaria torre, la curiosità fu troppa e dovetti andare a dare un'occhiata. Si trattò di una deviazione decisamente fortunata, visto che mi permise di conoscere meglio questa parte della Toscana ed imparare tante cose di un personaggio tra i più singolari di questa terra.
Se il suo nome fu reso popolare negli anni '80 da Bettino Craxi, che lo usava come pseudonimo per firmare i suoi editoriali più caustici, si tratta di un tipo davvero unico. Un nobile decaduto, quando suo padre fu condannato a morte dal governo di Siena se la legò al dito e diventò uno dei briganti più temuti di sempre. Aveva però un buon cuore, tanto da non derubare mai i poveri e da dare spesso e volentieri parte del bottino a chi aveva bisogno. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Radicofani per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano e la cittadina che non l'ha mai dimenticato.
Se ascolterete l'intero episodio scoprirete come la sua vicenda non fu che uno dei tanti episodi incresciosi della sanguinosa lotta tra Guelfi e Ghibellini, come la gente di Radicofani s'innamorò di questo brigante gentiluomo e di come un gesto di generosità del tutto casuale fu sufficiente a garantire a Ghino di Tacco il perdono per i suoi crimini. L'ex brigante diventò per tre anni la guardia del corpo di Papa Bonifacio VIII, salvandolo dal tentativo di rapimento dei potenti Colonna. Dopo la sua storia e leggenda, vi porterò nella fortezza che rubò proprio allo Stato della Chiesa e che ora ospita un interessante museo che include una catapulta medievale funzionante. Se dall'alto della torre si godono viste splendide della Val d'Orcia e della Valdichiana, due delle vallate più belle di questa regione, la cittadina di Radicofani ha molto altro da offrire. Questa fermata quasi obbligatoria sulla Via Francigena è davvero una piccola perla medievale, con un paio di piccole splendide chiese ed una antica stazione di posta che i Medici hanno trasformato in un piccolo palazzo. Se, invece, siete interessati alla parte oscura e misteriosa della vita, dovete assolutamente fermarvi e vedere il Bosco Isabella, un giardino romantico costruito a fine Ottocento che è allo stesso tempo molto affascinante e legato ai misteriosi riti della Massoneria italiana.
Sebbene abbia poco più di mille abitanti, Radicofani è un villaggio molto vivo, dove si organizzano diverse feste durante l'anno. Se a giugno si può scoprire tutto dei mestieri antichi che resero questa cittadina prospera, l'evento più sentito si tiene l'8 settembre, giusto in tempo per la vendemmia. Per celebrare la Madonna delle Vigne, a Radicofani si tiene uno strano palio che vede giovani energumeri correre per le stradine del centro portando sulle spalle un pesante barile. Questa parte della Valdichiana sta diventando sempre più popolare con i turisti stranieri. D'altro canto, come dargli torto? La campagna è splendida, si mangia alla grande, si trova vero Brunello a prezzi non esosi godendosi pure un po' di pace e tranquillità. La prossima volta che pensate di venirci a trovare in Toscana, prendete in considerazione Radicofani e la Valdichiana. Ve ne innamorerete di sicuro.
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https://www.raffaellabonsignori.it/blog/?ghino-di-tacco--un-bandito-gentiluomo-e-la-fortezza-di-radicofani
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Quando nel febbraio 2021 abbiamo iniziato questo piccolo podcast, la nostra ferma intenzione era di raccontarvi tutto delle parti meno conosciute della Toscana, quelle che non troverete di sicuro sulla copertina delle guide turistiche. Anche se cerchiamo di rimanere fedeli alla nostra missione originale, vorremmo aiutare ogni visitatore ad approfittare di tutto quello che la nostra regione può offrire. Guardate, per esempio, uno dei monumenti più famosi di questa terra, un ponte che è allo stesso tempo molto strano e molto conosciuto. Sono sicuro che tra i milioni di turisti che, ogni anno, affollano questo storico ponte, sono pochissimi quelli che hanno la minima idea della sua incredibile storia e delle mille curiosità che nasconde. Se è vero che il ponte è davvero molto antico, quanti sanno che ci vollero secoli e diversi tentativi prima di capire come fare in modo che resistesse alle devastanti piene dell'Arno? Sapevate che, una volta, questo ponte era molto più vivace di ora ma allo stesso tempo confusionario e piuttosto puzzolente? Ci sarebbe voluto il capriccio di un granduca per trasformarlo nel salotto di oggi e renderlo una delle strade dello shopping più famose d'Europa. Questo posto è pieno di curiosità, aneddoti e dettagli che sfuggiranno a moltissimi turisti. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi riporta a Firenze per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sull'incredibile Ponte Vecchio, un monumento tanto famoso quanto bizzarro.
Se ascolterete l'intero episodio vi racconterò della sua storia complicata e di come, fin dai tempi dei Romani, i ponti costruiti qui durassero pochi anni prima di essere travolti da una delle troppe alluvioni che l'Arno riserva a questa terra. Ci sarebbe voluto un allievo di Giotto per capire come progettare una struttura in grado di resistere alle piene più devastanti e garantirgli per sempre un posto nel cuore dei fiorentini. All'inizio del Cinquecento il ponte era un posto molto popolare ma piuttosto volgare, con tanto casino, una locanda piuttosto malfamata e parecchi negozi puzzolenti, tanto da offendere il potente Granduca Ferdinando I. Fu un suo editto a far cacciare le macellerie ed i pescivendoli, aprendo le porte solo ad orafi e gioiellieri. Ora il rapporto tra Ponte Vecchio ed i preziosi è così forte da essere diventato quasi simbiotico. Se questo ha mantenuto il monumento vivo e vegeto, ha creato anche qualche problema. Nel settembre 2022, quando una casa di moda fiorentina decise di aprire un negozio per vendere delle costose borsette ricoperte d'oro, si è scatenata una vera e propria guerra che finirà presto in tribunale. I fiorentini sono molto seri quando si tratta di difendere le loro tradizionali strade dello shopping, anche se qualche critico dice che questo sta trasformando il centro storico in un museo a cielo aperto.
Negli ultimi capitoli vi dirò poi le tante curiosità su questo famoso monumento, dalla pazzesca ragione per la quale non è del tutto diritto alla strana meridiana che è nascosta sul ponte fino alla vera ragione dietro ai tanti lucchetti che si trovano vicino al busto di Benvenuto Cellini. Se siete a Firenze con la vostra amata, vi dirò dove potrete scattare un selfie memorabile ma anche il miglior modo di godervi Ponte Vecchio da una prospettiva del tutto nuova. Infine vi racconterò di un ristorante incredibilmente esclusivo che apre di tanto in tanto e vi potrebbe permettere di cenare letteralmente sopra il ponte. Questa esperienza è tanto particolare quando all'insegna del lusso estremo, a partire dal prezzo: più di 6.000 euro a coppia. Se siete disposti a pagare questo salasso, potrete gustare un menu davvero assurdo, ricoperto di oro zecchino. Se il panorama è grandioso, non avrete bisogno di fare un mutuo per godervi questo posto straordinario. Ultimamente è diventato una specie di inno al consumismo ma è anche il cuore e l'anima di questa città. La prossima volta che passate da Firenze, fategli una visita. Dopo quasi un millennio passato a sopportare il caratteraccio dell'Arno, si merita almeno un sorriso.
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https://associazionepontevecchio.it/storia-del-ponte-vecchio/
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https://turistipercaso.it/diari-di-viaggio/e-alla-fine-ne-restera-solo-uno-ponte-vecchio.html
https://www.055firenze.it/art/220107/Firenze-prorogato-fino-al-2026-il-Regolamento-Unesco-per-la-tutela-del-centro-storico
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Torniamo a parlare della nostra splendida Toscana dopo la seconda settimana di pausa in quasi tre anni, cosa della quale ci scusiamo. Sfortunatamente, stavolta, avevamo una ottima scusa, visto che il mio piccolo angolo di mondo è stato sconvolto dalle inondazioni della settimana scorsa. Se, ringraziando il Cielo, io e la mia famiglia stiamo bene, abbiamo dovuto pulire parecchie cose ed aiutare amici e parenti, che sono stati meno fortunati. Per dimenticare la distruzione che ci circonda, ho pensato di parlarvi di una cittadina non lontana da casa mia che è diventata famosa per una ragione piuttosto singolare. Come succede spesso in Toscana, nel Medioevo era una fortezza importante ed una tappa quasi obbligata sulla Via Francigena, la strada che portava i pellegrini a Roma dal Nord Europa. Cosa la rende davvero unica è che, a diversi secoli di distanza, due imperatori che hanno fatto la storia europea vi hanno lasciato un segno indelebile. Il posto è allo stesso tempo splendido e pieno di tante piccole stranezze, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a San Miniato, la città dei due imperatori, per raccontarvi cosa la rende unica al mondo.
Se ascolterete l'intero episodio imparerete come fu Federico II di Svevia a fare in modo che la strada dei pellegrini passasse di qui, ordinando la costruzione della possente torre che ancora oggi è il simbolo della città. Vi racconterò, poi, come Napoleone Buonaparte sia venuto qui almeno due volte per incontrare alcuni parenti e come fu proprio uno di loro a fornirgli la chiave che gli permise di cambiare per sempre la storia del Vecchio Continente. Continueremo poi esplorando l'enorme palazzo che segue il tracciato delle antiche mura, esplorando le tante, curiose perle di saggezza che si trovano sulla sua facciata. Daremo anche un'occhiata alla misteriosa cattedrale, le cui nicchie di ceramica replicano la forma delle due costellazioni che, secondo gli astrologi, avrebbero protetto San Miniato e il piccolo rettangolo di marmo a forma di labirinto che testimoniava la presenza dei potenti cavalieri Templari. Continueremo il nostro giro nel centro storico osservando l'antico crocifisso che, secondo la gente del posto, era in grado di proteggere dalle inondazioni e i micidiali vicoli carbonai, strade dietro alle mura che, in caso di assalto, potevano trasformarsi in una muraglia di fuoco.
Nell'ultimo capitolo vi accompagnerò a visitare un piccolo museo aperto da pochi anni dedicato alle vite dei toscani durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, vi darò qualche consiglio sulla famosa mostra mercato dedicata al famoso tartufo bianco per poi finire con i nostri soliti consigli sui migliori posti dove trovare cibo eccellente senza andare in bancarotta. Stavolta sono davvero strani, visto che si va dal bancone del mercato centrale al retrobottega di una storica macelleria fino ad un piccolo negozio che nasconde una cornucopia di sapori. Consiglio spassionato: non lasciate San Miniato senza aver provato le loro patatine al tartufo, anche solo per vantarvene con gli amici. Non sarà così famosa come Firenze o Siena ma basta qualche ora per capire come questa cittadina offra un'infinità di cose da vedere e fare. La prossima volta che pensate di venirci a trovare, considerate almeno una gita a San Miniato: non ve ne pentirete di sicuro.
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Ora che le piogge insistenti ed il freddo è finalmente arrivato, anche il più ostinato amante dell'estate dovrà ammettere che l'autunno è arrivato. Questo periodo dell'anno è piuttosto strano in Toscana, dove quasi tutti vanno pazzi per il mare e per la spiaggia. Anche se ci vorrà ancora parecchio prima di tornare a lamentarsi del troppo caldo e dei nugoli di zanzare, la natura ci offre una serie di regali molto gustosi che ci potranno aiutare ad affrontare al meglio le lunghe serate invernali. In passato, quando ampi tratti della nostra regione erano perseguitati dalla carestia e dalla povertà più nera, la gente era costretta ad ingegnarsi al meglio per poter sfruttare quello che trovavano vicino. Uno dei prodotti più straordinari, le castagne, erano considerate il "pane dei poveri", visto che permettevano a chi non aveva molti soldi in tasca di sopravvivere agli inverni più duri.
Visto che la farina di grano costava troppo, la gente delle montagne imparò ad essiccarle e trasformarle in farina, da poter usare in mille modi. Una delle ricette che si inventarono è talmente straordinaria da esser diventata, almeno per noi toscani, il vero simbolo di questo periodo dell'anno. Non è una torta difficile da fare, ha pochi ingredienti, non è troppo dolce e, almeno una volta, era così economica che tutti se la potevano permettere. Le cose, come avrà potuto notare chi si è azzardato a comprare una caldarrosta in piazza, sono cambiate parecchio ma la torta povera per eccellenza è ancora popolarissima in Toscana. Si trova in molte varianti, ha mille nomi ma è forse il dolce più popolare di questa terra. Ecco perché questa settimana, What's Up Tuscany vi racconterà tutto quel che c'è da sapere sull'incredibile castagnaccio, il sapore più genuino dell'autunno toscano.
Se ascolterete l'intero episodio vi narrerò della sua storia curiosa, di come la ricetta si sia evoluta col tempo, diventando sempre più raffinata mentre diventava più popolare nel nord d'Italia e come sia quasi del tutto scomparsa durante gli anni del boom economico. Ora che le castagne sono tornate di moda, la gente sta riscoprendo le tante ricette tradizionali che ne fanno uso. I dolci di farina di castagne si trovano un po' ovunque in Toscana ma se guardate in Garfagnana e in Lunigiana si sono inventati qualcosa di davvero speciale. I loro necci sono così buoni che fanno concorrenza ai famosi cannoli siciliani, con il loro ripieno a base di ricotta.
Negli ultimi due capitoli del podcast vi fornirò due opzioni. Se non poteve venirci a trovare in autunno o in inverno, vi spiegherò passo passo come cucinare un ottimo castagnaccio che vi farà compagnia davanti al camino nelle notti invernali. Se, invece, siete da queste parti o avete già prenotato un viaggio prima di Marzo, vi elencherò sei posti a giro per la Toscana dove potrete trovare un castagnaccio straordinario. Qualunque sia la vostra scelta, questa torta tanto semplice quanto gustosa è davvero unica. Per noi toscani è impossibile pensare all'autunno senza che ci venga voglia di mangiarne una fetta. Se la proverete anche una volta sola, sono sicuro che la penserete come noi.
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https://it.wikipedia.org/wiki/Castagnaccio
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Fin da quando, più di due anni e mezzo fa, abbiamo iniziato a raccontarvi la Toscana con questo podcast, ci siamo imposti una missione: dimostrarvi che anche gli angoli meno conosciuti di questa terra sono in grado di offrire bellezze davvero incredibili. La cosa avrà fatto sorridere qualcuno di voi, magari pensare che sia la solita spacconata del solito toscano sciovinista che pensa di trovarsi ancora al centro della civiltà occidentale. Il fatto è che questa terra è davvero diversa dalle altre ed in grado di sorprenderti in mille modi imprevedibili. Anche se siete dei viaggiatori esperti, gente che annusa una trappola per turisti a chilometri di distanza, è probabilissimo che vi perderete alcune delle bellezze più straordinarie di questa terra. Guardate, per esempio, alla Valdichiana: gran parte dei turisti gravitano inevitabilmente verso le città più grandi e conosciute, da Cortona a Pienza fino a Montalcino. Pochi di loro perderanno più di un minuto a guardare un antico castello che, per molti, è famoso solo per dare il nome ad una stazione di servizio sull'Autostrada del Sole. La cittadina è piuttosto piccola e, almeno da lontano, non sembra niente di speciale. Certo, se camminate nelle stradine del centro vi sembrerà di tornare al Medioevo ma è una cosa che si vive in cento altri paesini in Toscana. Eppure è proprio qui, nascosto in un piccolo museo, che si trova uno dei tesori più straordinari di questa terra. Questo antico castello dalla strana forma ellittica, che si trovò per secoli ad essere conteso dalle grandi potenze dell'Italia Centrale, era così ricco da poter commissionare uno dei capolavori dell'oreficeria italiana. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà nell'affascinante paese di Lucignano per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sul suo straordinario Albero d'Oro, un reliquiario alto quasi tre metri che ha davvero dell'incredibile.
Se ascolterete l'intera puntata, vi spiegherò qualcosa delle sue origini, del suo significato e di come fu talmente costoso che ci vollero 120 anni e la morte di una devota nobildonna perché fosse finalmente completato. Vi racconterò poi di come gli abitanti di Lucignano gli fossero devoti non solo per il significato religioso ma soprattutto perché si pensava che scambiarsi le promesse di matrimonio ai suoi piedi avrebbe portato fortuna e prosperità alla nuova coppia. Vi parlerò poi di come, nel 1914, una banda di ambiziosi criminali riuscì a fare a pezzi l'enorme opera d'arte e farla letteralmente sparire. Ci sarebbero voluti decenni per recuperare buona parte dei pezzi rubati ma, nel 1933, l'Opificio delle Pietre Dure di Firenze fu costretto a ricostruire alcune parti scomparse pur di poterlo ricostruire. Pochi giorni fa, è poi successo un mezzo miracolo: dopo 109 anni dal furto una serie di ornamenti scomparsi è stato ritrovato proprio a Lucignano, dando il via al nuovo restauro del capolavoro. Questa cittadina è davvero particolare ed il modo migliore di capirla è camminare nelle stradine del centro, alcune delle quali nascondono storie davvero curiose. L'antica placca che si trova in cima ad una scalinata, poi, vi lascerà di stucco, come la spiegazione di quelle strane parole. Nell'ultima parte, poi, vi accompagnerò a conoscere alcune delle feste più caratteristiche di questo piccolo paese, dall'esplosione di colori della Maggiolata fino alla nostalgica Festa del Ceppo che, poco prima di Natale, riporta in vita la Toscana di una volta. Prima di lasciarvi, poi, spazio a qualche consiglio di viaggio: da un paio di affascinanti locande che potranno trasformare il vostro weekend lungo in un vero e proprio evento a due eccellenti ristoranti dove potrete gustare le specialità di questa terra senza dover chiedere un prestito in banca. Non sarà di sicuro la parte più popolare della Toscana ma, se gliene darete la possibilità, lascerete un pezzo del vostro cuore in Valdichiana.
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https://viaggichemangi.com/italia/toscana/lucignano-cosa-vedere/
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https://www.intoscana.it/it/articolo/lalbero-doro-di-lucignano-stupisce-ancora-ritrovate-parti-trafugate-un-secolo-fa-al-via-il-restauro/
https://www.viaggiatricecuriosa.it/2020/11/11/lalbero-doro-di-lucignano/
https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g887269-d8594152-Reviews-Osteria_le_Botti-Lucignano_Province_of_Arezzo_Tuscany.html
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EzaOne - Supernova
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Una delle cose che incuriosisce i miei amici stranieri è come, talvolta, noi toscani siamo completamente all'oscuro di cose che si trovano a pochissimi chilometri da dove abitiamo. La spiegazione non è difficilissima: nel 99 per cento dei casi, le cose rimangono sempre come sono e, doprattutto, paesi che sembrano molto vicini sulle cartine sono molto più complicati da raggiungere di quanto sembrino. Più di 25 anni fa, per esempio, capitai per caso in un piccolo villaggio a circa 20 chilometri da casa mia. Non rimasi particolarmente impressionato: era solo uno dei tanti paesi con poche centinaia di abitanti che non aveva niente di interessante da offrire. Pochi giorni fa, un mio amico mi ha detto che questo paesino dimenticato da tutto e tutti è stato completamente trasformato in pochi anni ed è uno dei più amati dagli appassionati di Instagram. La cosa mi lasciò di stucco, visto che cose del genere da queste parti non succedono quasi mai. Appena ho provato a saperne di più mi si è davvero aperto un mondo. La storia è talmente interessante da convincermi a mettere da parte la puntata che avevo programmato per questa settimana e provare a spiegarvi cosa sia successo. A far succedere questo piccolo miracolo, avvenuto in pochissimi anni, sono stati i soldi ottenuti da una controversa discarica che hanno convinto alcuni artisti contemporanei ad usare il villaggio come una tela per le loro visioni artistiche. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Ghizzano, il minuscolo ma coloratissimo villaggio dell'arte che sta conquistandosi ammiratori in tutta la Toscana e non solo.
Se ascolterete l'intera puntata, vi spiegherò qualcosa delle origini di questo paese, come sia stato completamente dimenticato da tutto e tutti fino a quando i soldi raccolti dal comune di Peccioli dalla discussa discarica di Legoli hanno permesso al sindaco di attirare alcuni artisti di grido così che potessero trasformarlo in un vero e proprio museo a cielo aperto. L'opera più famosa è quella dell'artista britannico David Tremlett, che ha trasformato una normalissima strada in un'orgia di colori brillanti, un progetto che, a suo dire, dovrebbe rappresentare il contrasto tra le dimensioni urbane e naturali di questa terra. Ci sono altre opere concettuali che si trovano in giro per le stradine e le piazzette di questo villaggio: anche se non sono certo un appassionato di arte moderna, questo è bastato per rendere più popolare Ghizzano, che è visitato da sempre più turisti, interessati a vedere di persona questo interessante esperimento. La famiglia Venerosi, che dal 1400 possiede gran parte dei terreni da queste parti, ha trasformato un antico pomaio in un giardino all'italiana dove natura ed arte vanno mano nella mano. In quello che chiamano "giardino sonoro" organizzano mostre d'arte, eventi musicali e serate al chiaro di luna che stanno diventando sempre più popolari. La famiglia ha applicato la stessa logica alla loro tenuta, che è gestita in maniera moderna e rispettosa della natura, incluso il vino e l'olio d'oliva che stanno guadagnando sempre più estimatori. Se la villa che affittano ai turisti è fuori dal budget di gran parte della popolazione. il loro approccio al vino è molto moderno e piuttosto smart. A parte la newsletter che usano per diffondere la loro filosofia di base, l'idea di un "wine club", una comunità che unisca amanti del vino di tutto il mondo, è davvero interessante. Il fatto che i loro vini siano, in generale, piuttosto validi aiuta non poco.
Nell'ultimo capitolo, poi, vi racconterò delle interessanti camminate tra le colline che potete fare in questa parte poco conosciuta della Toscana, delle sagre dedicate all'olio nuovo che si organizzano a Ghizzano a Febbraio e Maggio e molte altre cose. Se non avete una pletora di posti a vostra disposizione se volete mangiare, per vostra fortuna l'unico ristorante del villaggio è piuttosto interessante. La vista che si gode è splendida e potete trovare piatti tradizionali, cucinati con cura usando solo prodotti a chilometri zero. Se siete fortunati potreste partecipare ai vari eventi artistici che i proprietari organizzano, così da trasformare una cena fuori casa in un'esperienza unica. Se poi non avete problemi a fare qualche chilometro in più, potreste mangiare in una vera e propria istituzione, un ristorante che è il preferito della gente del posto quando vogliono mangiare bene senza spendere una fortuna. Sicuramente non è il più moderno o alla moda, visto che sembra rimasto fermo agli anni '80 ma quando hai di fronte un piattone clamoroso di tagliatelle al cinghiale te ne dimentichi subito. In quanto a rapporto qualità-prezzo questo ristorante è imbattibile, cosa che vale anche per Ghizzano e per questa parte della Valdera. Non lo troverete sulle prime pagine delle riviste patinate ma, se gliene darete l'occasione, vi ruberà il cuore.
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Tra tutte le famose città d'arte della Toscana ce n'è una che è un po' diversa dalle altre, che sembra felice della propria stranezza e diversità. Nonostante sia splendida ed affascinante, ogni volta che arrivi hai come l'impressione che la gente farebbe a meno di averti a casa loro. Tutto sembra lottare contro di te: il traffico è assurdo, non si può entrare con l'auto nella cerchia delle mura e trovare parcheggio è spesso un'impresa. Non è che la gente del posto ce l'abbia coi turisti, niente del genere. Il fatto è che sono abituati a stare da soli, a godersi la propria ricchezza in pace, lontani dai problemi del resto della regione. Lo splendido isolamento di questa terra è durato secoli, il che spiega perché gli altri toscani, a volte, dicano che questa non è affatto Toscana ma qualcosa di diverso, un po' strano. A parte le lotte di campanile, che dalle nostre parti sono sempre di moda, le differenze sono innegabili, a partire dalla cucina, decisamente diversa da quella del Valdarno.
Visto che non abbiamo parlato molto di questo capolavoro di città, invece di descrivervi le splendide chiese o i meravigliosi tesori artistici, abbiamo pensato di provare a spiegarvela attraverso una delle sue specialità più tradizionali. Questo pane dolce è piuttosto semplice ma gli abitanti ne vanno assolutamente pazzi. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi riporta a Lucca per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sul famoso "buccellato", il sapore più genuino di questa perla medievale. Se ascolterete l'intero episodio imparerete le antichissime origini del suo strano nome, come la ricetta si sia evoluta nel tempo, come nessuno sappia davvero dove sia nata e come, vista l'incredibile popolarità, nel 16° secolo la Repubblica di Lucca mise una tassa sulla sua produzione per finanziare delle opere idrauliche sul fiume Serchio. Questo dolce è talmente popolare che i lucchesi dicono che "chi viene a Lucca e 'un mangia il buccellato è come se 'un ci fosse mai stato" ed è difficile dargli torto.
Il fatto che sia così popolare e legatissimo al carattere stesso della città apre, però, un problema mica da ridere: come si fa a trovare quello più buono? Per fortuna avete qualcuno del posto che sa un paio di cose di questa strana città e che vi potrà indicare un paio di eccellenti pasticcerie dove potrete gustare al meglio questa torta davvero unica. Se non vivete da queste parti o non avete già previsto di venirci a trovare, come fare a togliersi la curiosità di assaggiare questa prelibatezza? Nessun problema; nell'ultimo capitolo vi descriverò passo passo una ricetta che ho provato di persona qualche tempo fa e che vi permetterà di preparare un ottimo buccellato nella vostra cucina. A parte qualche consiglio pratico e un paio di trucchetti, vi spiegherò infine come questa semplice torta possa essere usata per un dessert davvero spettacolare, la Zuppa Lucchese. Questo dolce al cucchiaio, simile al tiramisu ma fatto con buccellato, Vin Santo, crema e fragole è assolutamente eccezionale.
Magari non è proprio la stessa cosa che gustarvi una fetta di buccellato fresco in Piazza San Michele ma vi aiuterà comunque a capire un po' meglio questa affascinante ma piuttosto strana città. Mi raccomando, se provate a fare il buccellato a casa vostra, non dimenticate di fargli una foto, postarla sui social e taggarci. Saremmo davvero curiosi di sapere come vi è venuto.
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Fin da quando ho iniziato questo piccolo podcast non faccio che ripetervi come la Toscana sia incredibilmente varia e come ci siano tantissimi posti lontani dall'immagine da copertina che molti hanno quando pensano a questa terra. Eppure, alcune di queste zone sembrano davvero aliene, fuori posto. A pochi chilometri dalla città natale di mio padre, il panorama era così strano e terrificante che la gente non poteva che accomunarlo all'Inferno. Fino a pochi decenni fa, un viaggio da queste parti vi avrebbe portato tra laghi ribollenti, soffioni di vapore puzzolente che sgorgavano con grande energia dalla terra, tutto circondato da un inconfondibile odore di uova marce. Ci sarebbe voluto un ingegnere francese e un nobile toscano per capire che si sarebbe potuto usare la forza della terra per estrarre materie prime e, all'inizio del Novecento, produrre energia elettrica. Quella vallata che sembrava maledetta oggi produce un terzo di tutta l'energia usata in Toscana, in maniera completamente pulita. La storia di come questa terra difficile e la sua gente abbiano imparato a sopravvivere in un ambiente del genere è davvero affascinante. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà nella terra di mio padre, l'Alta Val di Cecina, per raccontarvi tutto della più grande centrale geotermica al mondo e le tante stranezze che si trovano attorno al paese di Larderello.
Se ascolterete l'intero episodio vi racconterò come ci volle una stranezza della geologia per creare i lagoni fumanti ed i potenti soffioni che terrorizzavano gli abitanti tanto da fargli credere che l'ingresso agli Inferi fosse proprio da queste parti. Poi vi racconterò la storia dei geniali ingegneri che impararono come sfruttare questi fenomeni per estrarre materie prime e, più tardi, produrre grandi quantità di energia pulita. Gli ultimi sviluppi tecnologici hanno poi permesso di fornire riscaldamento ed acqua calda a più di diecimila abitazioni, fattorie e piccole aziende, riducendo drasticamente le emissioni di CO2. Se l'argomento vi affascina, potete visitare il Museo della Geotermia di Larderello e vedere come questi impianti funzionano. Oggi la Valle del Diavolo è molto diversa da una volta, visto che ogni grammo di vapore viene sfruttato per produrre energia ma ci sono ancora posti dove potete vedere com'era una volta. Gli Etruschi ed i Romani adoravano venire da queste parti a farsi un bagno caldo e al Sasso Pisano potete ancora accedere gratis ad alcune di queste sorgenti calde. I Lavatoi del cimitero sono stati restaurati recentemente e sono molto meno affollati delle Terme di Saturnia: qui ci si può davvero rilassare e godersi la natura, invece di dover litigare con altri 10000 turisti.
Larderello, poi, è abbastanza interessante, anche se fu costruito solo per ospitare gli operai della centrale elettrica. Se volete continuare ad esplorare questo territorio, andate a Pomarance: questo villaggio medievale ha un paio di curiosi musei, una "casa vivente" dove tutto è rimasto esattamente com'era alla fine del 19° secolo e un antico palazzo dove sono raccolte le armi ritrovate attorno alla Rocca Sillana ma anche gli attrezzi che, tanti secoli fa, venivano usati dagli artigiani. Nell'ultimo capitolo, poi, vi indicherò alcuni ristoranti dove potrete farvi una bella mangiata senza spendere una fortuna. Uno di questi posti sembra una macchina del tempo in grado di riportarvi all'Italia degli anni '70: i volontari che lo gestiscono sanno però quello che fanno. Se ci fate un salto potrete gustare la cucina genuina di questa terra e risparmiare un botto di soldi. Questa terra non assomiglia alla Toscana che conoscete e non è facile da capire fino in fondo. Queste genti hanno l'orgoglio di chi riesce a sopravvivere in un territorio aspro ma, se li conoscete meglio, capirete perché, magari dopo decenni, cercano sempre di tornare a casa. Anche se mio padre era nato qui, mi sono sempre sentito uno straniero ma è comunque un posto splendido. In tutta Europa non si trova niente di simile. Dopo qualche giorno, vi innamorerete anche voi di questa strana, affascinante valle.
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Dopo mesi e mesi di caldo soffocante, sembra che, finalmente, l'estate stia per finire. La cosa inevitabilmente renderà coloro che non riescono ad immaginarsi la loro vita lontani dal mare un po' tristi. Se ci vorrà parecchio tempo prima di tornare a bagnarsi nel nostro bel Tirreno, spaparanzati sulla spiaggia, questo non vuol dire che non possiamo passare qualche giorno nelle nostre località balneari preferite. Prima che il tempo volga decisamente al peggio ed arrivi il freddo non avete che l'imbarazzo della scelta, specialmente in Toscana. Tra le tante località che si trovano sulla costa, ben poche sono così affascinanti come una delle località più esclusive, fiera di essere conosciuta come la "perla del Tirreno". Circa 150 anni fa, questo villaggio di pescatori divenne il ritrovo di artisti ed intellettuali, diventando poco alla volta uno dei posti migliori dove passare un'estate rilassante e allo stesso tempo culturalmente interessante. Per qualche decennio qui si ritrovavano politici importanti, giornalisti famosi, stelle del cinema: ad ogni angolo potevi trovare persone affascinanti. Le cose sono un po' cambiate ma resta sempre un posto splendido. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà sulla Costa degli Etruschi per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su uno dei posti che amo di più al mondo, Castiglioncello.
Se ascolterete l'intero episodio, vi spiegherò come iniziò tutto 150 anni fa quando, completamente per caso, un gruppo di artisti di talento si ritrovò da queste parti per passare le proprie estati. Quando arrivarono i colori e le immagini di questo piccolo villaggio li ispirarono profondamente, tanto da inserire quel che vedevano nei loro dipinti. Per fortuna degli abitanti del posto, questi artisti sarebbero diventati famosi esponenti del movimento dei Macchiaioli, cambiando per sempre la storia dell'arte italiana. Fu grazie ai loro dipinti che Castiglioncello iniziò ad attirare personaggi importanti, da Giovanni Giolitti a Luigi Pirandello, da Indro Montanelli a Luchino Visconti. Una delle colonne del giornalismo e della politica italiana, Giovanni Spadolini, aveva una villa di famiglia proprio sopra la baia principale del villaggio ed era letteralmente di casa. Col tempo arrivarono anche gli attori famosi, da Mastroianni a Gassman fino a quello che sarebbe diventato sinonimo di questa cittadina, il grande Alberto Sordi. Oggi potete venire qui e seguire i passi di questi artisti famosi, vedere le loro splendide abitazioni ed esplorare questo villaggio pieno zeppo di sorprese.
Castiglioncello ha davvero tanti posti curiosi da visitare, dallo strano castello che ha preso il posto del "casone" dei Macchiaioli fino alla tozza e robusta torre che l'ha difesa per secoli dai pirati saraceni fino al piccolo museo dove si trovano copie fedeli dei capolavori degli artisti che hanno vissuto per lunghi anni da queste parti. Visto che si trova su un piccolo promontorio, non è semplice trovare la spiaggia o la caletta adatta per le vostre esigenze: ecco perché ve le descriverò una per una, aiutandovi nella non semplice scelta. Se poi sceglierete di rimanere qui per qualche altro giorno, vi spiegherò cosa c'è da fare in città, indicandovi pure un paio di posti dove si mangia alla grande. Anche in Toscana ci sono tanti posti più economici ma, alle volte, vale la pena di spendere un po' di più. Nel caso di Castiglioncello è una certezza: per me è un posto particolare, visto che mia madre ci veniva ogni estate quando era giovane ma questo non vuol dire che non sia assolutamente splendida. Se gliene date l'occasione, vi ruberà il cuore di sicuro.
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Nei due anni e mezzo che abbiamo passato raccontandovi le storie di questa incredibile terra, non abbiamo dedicato molta attenzione al fiume che l'ha resa così speciale. La cosa, a dire il vero, non è affatto una coincidenza. Con la popolazione del Valdarno sempre più alta e l'inquinamento devastante degli ultimi decenni, noi toscani ci siamo disinnamorati del nostro Arno d'argento. Invece di dedicargli poesie o canzoni, ormai pensiamo al nostro fiume solo quando le acque salgono troppo, temendo il peggio. Le cose non sono sempre andate così. Fino a non moltissimi anni fa, quando la gente aveva meno soldi in tasca e viaggiare era più complicato, gli abitanti dell'interno passavano le loro estati sulle rive del fiume. Il rapporto tra Firenze e l'Arno era ancora più complesso e si sta riprendendo solo ora, dopo la devastante alluvione del 1966 e parecchi decenni di pessima gestione del territorio. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà proprio sull'Arno per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sull'amore profondo che legava i fiorentini al loro fiume e su come, lentamente, la situazione stia migliorando.
Se ascolterete l'intera puntata, vi parlerò di come, a partire dal 1700, molti bagni fossero spuntati sulle rive dell'Arno. C'era un po' di tutto: da quelli eleganti, che fornivano barbieri e parrucchieri ai posti più alla mano, dove ogni tanto i pettegolezzi lasciavano il posto a risse furibonde. I giovani fiorentini, per provare la loro forza, talvolta partecipavano a gare di nuoto estremamente pericolose. Gli annegamenti divennero un problema così serio che la Camera di Commercio offrì un premio sostanzioso per ogni bagnante salvato. Peccato che per incassare la ricompensa molti provassero a fingere un annegamento, per poi dividersi il maltolto. Il rapporto con l'Arno fu così profondo che la famosa squadra di pallanuoto della Rari Nantes, invincibile negli anni '30, giocava le sue partite e si allenava non in piscina ma in un tratto dell'Arno in piena città. Nell'ultima parte, poi, vi racconterò come i toscani stiano riscoprendo l'Arno attraverso parecchie mini-crociere sul fiume e perfino una barca tradizionale che, per attirare i turisti, prova a spacciarsi per una 'gondola fiorentina'. Naturalmente potete fare gite in barca lungo il corso del fiume, dalla mia cittadina di Pontedera fino a Pisa, dove potrete esplorare la splendida tenuta di San Rossore dall'acqua. La prossima volta che venite a trovarci, perché non provate a conoscere il nostro fiume un po' meglio? Ha un caratteraccio che non vi dico, ma è sempre estremamente affascinante.
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https://www.conoscifirenze.it/come-vivevamo-a-firenze/126-Bagni-in-Arno-uno-stile-di-vita..html
http://www.archivi.toscana.it/visti-da-vicino/percorsi/una-citta-e-il-suo-fiume-firenze-e-la-vita-lungo-larno/divertirsi-in-arno-i-bagni
https://ilpopolopisano.it/1595-bagno-in-arno?amp=1
https://www.trattoriazaza.it/larno-non-solo-dargento/
https://www.larno.it/2022/03/21/quando-larno-era-una-grande-e-bella-piscina-e-un-campo-da-gioco/
https://www.turismo.pisa.it/place/le-piagge-e-san-michele-degli-scalzi
https://www.quinewsfirenze.it/amp/firenze-nel-1950-i-fiorentini-nuotavano-in-arno.htm
https://www.firenzetoday.it/eventi/battello-crociera-arno-gita-costo-come-fare.html
https://townsofitaly.com/it/firenze-toscana/crociera-imbarcazione-tipica-fiume-arno
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Una delle cose più difficili che affrontiamo mentre proviamo a spiegare cosa renda questa terra unica al mondo è il dover costantemente combattere contro gli stereotipi. Ogni volta che la gente pensa alla Toscana, le vengono in mente immagini di splendide vedute, arte, eleganza. Se è vero che, a volte, la nostra piccola patria offre vette di bellezza stupefacenti, la realtà è molto lontana da questa immagine da cartolina. Prendete, per esempio, la capitale. Una volta visti i monumenti, i capolavori artistici, la roba che tutti attorno al mondo conoscono ed amano, pensate di sapere come sia davvero questa città. Non potreste sbagliarvi di più. Firenze è lontanissima da questa immagine stereotipata, tutta raffinatezza ed eleganza. La sua anima popolare è molto più complessa, formata da tradizioni vecchie di secoli e una buona dose di bonaria cattiveria tutta toscana. Se volete capire meglio cosa faccia funzionare questa straordinaria città, siete fortunati visto che stasera vi offrirà uno spaccato nella sua anima più profonda. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi riporta a Firenze per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su una delle sue tradizioni più amate, la Festa della Rificolona.
Se ascolterete l'intera puntata, imparerete come questa festa sia nata secoli fa attorno alla nascita della Vergine Maria e al pellegrinaggio che, ogni anno, portava migliaia di persone dalla campagna in Piazza Santissima Annunziata. Vi racconterò poi come, secondo alcune interpretazioni, lo strano nome verrebbe da un soprannome sarcastico che i giovinastri del tempo usavano per descrivere una caratteristica fisica piuttosto evidente delle contadine che arrivavano dalla campagna. Vi spiegherò come il soprannome venne poi usato per descrivere le coloratissime lanterne di carta che trasformano il centro di Firenze in un festival della luce ma come gli ineffabili fiorentini usano la stessa parola per descrivere una donna che ha un rapporto conflittuale con lo stile e la moda. Firenze è tutta qui. Poetica, splendida, meravigliosa ma anche abbastanza cattiva, capace di prendere in giro senza pietà tutto e tutti. La sera del 7 settembre, proprio quando i bambini mostrano orgogliosi le loro creazioni, gente più cresciutella va a giro con cerbottane per fare a gara a chi ne distrugge di più. Nell'ultimo capitolo, poi, vi dirò dei tantissimi eventi organizzati a Firenze e nelle cittadine vicine che saranno in grado di trasformare la vostra serata in un'esperienza indimenticabile per voi ed i vostri figli. Consiglio spassionato: se un fiorentino vi prende in giro, non prendetevela troppo. Non è che ce l'ha con voi o non gli va a genio come vi vestite o parlare: è più forte di loro. Alle volte sono un po' pesanti ma, in fondo, gli vogliamo bene lo stesso. Lo farete anche voi, una volta che li conoscerete meglio.
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https://www.toscanainside.com/it/aneddoti-e-curiosita/post/la-rificolona-un-buffo-nome-frutto-dello-scherzoso-spirito-fiorentino/
http://www.villalariflorence.com/it/la-festa-della-rificolona-tradizione-e-devozione-fiorentina/
https://www.firenzetoday.it/eventi/rificolona-firenze-2023.html
https://www.visita-firenze.it/eventi-e-folklore/festivita-fiorentine/la-rificolona
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L'inizio di Settembre è un periodo dell'anno un po' strano: l'estate non è ancora finita ma il tempo solitamente non è il massimo. La sensazione che si sta scivolando verso l'inverno è ben reale. Per fortuna c'è un modo per uscire fuori dalla depressione post-vacanze: usate al meglio i vostri fine settimana per esplorare la nostra bella Toscana, specialmente le parti meno conosciute. Prendete, per esempio, il Valdarno Superiore: nonostante non sia altrettanto popolare delle città d'arte o di altre zone più pubblicizzate, ci sono tanti posti che hanno alle spalle una storia affascinante e curiose feste locali. Poche sono così curiose come la festa che si tiene il primo fine settimana di Settembre in una città tra Arezzo e Firenze. Non manca niente, costumi medievali, musica antica, cibo particolare e antiche cerimonie. La gente, però, è appassionata ad uno strano gioco che, almeno a sentire loro, si gioca dalla notte dei tempi. Cosa lo rende strano è che sembra un incrocio tra la lotta libera ed uno sport molto popolare. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà a Montevarchi per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere sul Gioco del Pozzo, quello che potrebbe essere il padre putativo del basket.
Se ascolterete la puntata intera vi racconterò tutto della Festa del Perdono, come sia nata quasi otto secoli fa dalla generosità interessata di un conte amante della guerra e di come questo strano gioco sia stato riportato in auge negli anni '80 per rendere la festa più popolare coi giovani. Poi parleremo delle tante stranezze di questa festa popolare, come sia allo stesso tempo molto genuina e completamente artefatta e molto altro. Nella terza parte vi dirò di come questa cittadina poco conosciuta abbia parecchie cose da vedere, da un paio di musei molto intriganti ad una villa degli anni '20 in stile liberty dove si è girato un famosissimo film. Nelle ultime parti, parleremo poi di alcune delizie locali che non potete assolutamente perdervi e di un paio di ristoranti dove potrete mangiare alla grande senza spendere un patrimonio. Se siete in Toscana questo fine settimana perché non fate un salto a Montevarchi? Il Gioco del Pozzo è allo stesso tempo molto violento e stranamente affascinante. Poi non dite che non vi avevo avvertito.
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https://www.lanazione.it/arezzo/cronaca/montevarchi-finanziamento-regionale-per-il-gioco-del-pozzo-e-la-rievocazione-storica-s9jay29w
https://www.visitarezzo.com/it/rievocazioni-storiche/il-gioco-del-pozzo-di-montevarchi-arezzo
https://www.visittuscany.com/it/eventi/il-gioco-del-pozzo/
https://valdarnopost.it/edizioni-locali/gioco-del-pozzo-la-storia-dietro-la-tradizione-che-unisce-i-montevarchini/
https://www.visitvaldarno.com/eventi-folklore-e-tradizioni/#pozzo
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Visto che il maledetto anticiclone continua a soffocare l'intera nazione, molti non vedono l'ora che arrivi il fine settimana per fuggire dalle città e passare qualche ora al mare. La lunga e torrida estate spiega, forse, perché un paio delle puntate che abbiamo dedicato alle località di mare della nostra Toscana siano state tra le più ascoltate nei due anni e mezzo del nostro podcast. Visto che il pubblico ha sempre ragione, abbiamo deciso di cancellare la puntata prevista e continuare a fornirvi consigli per le vostre gite fuori porta. Visto che volevamo evitare di ripeterci, abbiamo cercato un posto che fosse molto diverso dal solito, particolare. Per fortuna mi è venuto in mente un posto che avevo visitato tanti anni fa con la mia famiglia. Visto che è vicino al confine col Lazio è troppo lontano per una gita fuori porta ma è davvero splendido. Non gli manca davvero niente: una ricca e affascinante storia, monumenti splendidi, un mare imbattibile, spiagge fantastiche e molto di più. Ecco perché questa settimana What's Up Tuscany, il podcast che ogni settimana vi racconta la Toscana attraverso le sue storie vi porterà sul Monte Argentario per scoprire una delle gemme nascoste di questa terra, Porto Ercole.
Se ascolterete l'intero episodio, conoscerete la complessa storia di questa cittadina, di come divenne così importante da giocare un ruolo critico in una guerra tra grandi potenze e come divenne proprietà della corona spagnola per oltre due secoli. Nella seconda parte vi accompagnerò tra le stradine di questo delizioso villaggio, descrivendovi le tante cose da fare, parlando dei monumenti dedicati al grande artista che morì da queste parti quattro secoli fa e dicendovi di un paio di posti davvero intriganti ma poco conosciuti dai turisti. Vi racconterò poi delle quattro potenti fortezze costruite dagli spagnoli per difendere il porto, quale tra le tante spiagge vicine potrebbe essere quella giusta per voi e una serie corposa di consigli pratici. C'è un po' di tutto: dalle cose da fare in paese, ad una festa davvero curiosa, dai migliori alberghi ad una pizzeria memorabile a molto altro. Questa parte della Toscana è diversa dal resto della regione ma se siete a caccia di un posto con un mare cristallino, spiagge splendide e tante cose da fare, l'Argentario potrebbe essere il posto giusto per voi. Non vi deluderà di sicuro.
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I LINK ALLE FONTI
https://it.wikipedia.org/wiki/Porto_Ercole
https://www.fortezze.it/rocca_ercole_it.html
https://tuscanyplanet.com/porto-ercole-cosa-vedere/
https://www.jonesaroundtheworld.com/10-best-things-porto-ercole-italy/
MUSICA DI SOTTOFONDO
Pipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)
Zentra - Siege
The Passion Hi-fi - Buried (Instrumental)
Cityfires - Blood Problems (Instrumental)
Audionautix - Soulstone
Pipe Choir - The Opening Closing (Instrumental)
Wayne John Bradley - Blues Rock Original Instrumental
All released under Creative Commons Attribution 4.0 International License
https://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choir-bom-bom-breakthrough-creative-commons-instrumental
https://soundcloud.com/argofox/zentra-siege
https://soundcloud.com/freehiphopbeatsforyou/free-the-passion-hifi-buried
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https://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commons
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Ora che ci siamo finalmente messi dietro alle spalle Ferragosto, sembra quasi che l'estate sia finita. La cosa non ha senso ma forse ci ricorda la nostra infanzia, quando il 15 era lo scollinamento delle ferie estive, l'inizio del conto alla rovescia verso il ritorno in città, in ufficio o a scuola, alla vita di tutti i giorni. La cosa è assurda, visto che questo è forse uno dei migliori periodi nei quali prendersi una vacanza al mare. C'è un posto sulla costa toscana, a sud di Livorno, dove tutto sembra fin troppo perfetto. La spiaggia è lunga chilometri, bianchissima, il mare è turchese, chiarissimo e non devi nemmeno pagare per passarci una giornata, visto che è tutta spiaggia libera. Come in tante altre cose nelle nostre vite, se una cosa è troppo bella per essere vera, la fregatura deve esserci per forza. In questo caso è parecchio grossa. Vedete, la spiaggia che ha guadagnato a questo posto il soprannome di Caraibi di Toscana è bianca non grazie a Madre Natura ma a più di un secolo di scarichi del vicino impianto chimico. Eppure, nonostante tutto, la gente ama questa spiaggia, abbastanza da riempirla anno dopo anno. Questo posto è allo stesso tempo affascinante e un po' sinistro, il che spiega perché questa settimana What's Up Tuscany vi porterà alle Spiagge Bianche, il tratto di costa tra Rosignano Marittimo e Vada per raccontarvi tutto quel che c'è da sapere su questo posto davvero unico.
Se ascolterete l'intero episodio, vi spiegherò perché due fratelli belgi scelsero proprio questo tratto di costa per aprire uno degli impianti chimici più importanti del paese, perché la gente del posto dice che la sabbia bianchissima renda più facile abbronzarsi e quale sia stato l'impatto dell'inquinamento su questa zona della costa toscana. Nonostante tutto, si può fare un bagno quasi ovunque, visto che la concentrazione di agenti inquinanti sarebbe bassa. Se ci andate una sola volta non dovreste avere problemi, anche se l'agenzia ambientale delle Nazioni Unite considera questa zona tra le peggiori dell'intero Mediterraneo. Nell'ultima parte dell'episodio vi fornirò una serie di consigli pratici per trasformare la vostra gita alle Spiagge Bianche in una giornata memorabile, dove alloggiare se volete esplorare meglio questa zona, un resort con una splendida spa, uno dei parchi divertimenti più tradizionali di Toscana dove i vostri bambini si divertiranno tantissimo e una serie di altri consigli utili. Certo, la spiaggia più bianca di Toscana è una mezza fregatura ma, una volta arrivati da queste parti, scoprirete che questa parte della nostra regione ha tantissimo da offrire. Basta che non passiate troppo tempo su quella spiaggia. Dicono che non ci sono pericoli ma ci andrei solo per vedere com'è e farmi qualche foto. Non si sa mai...
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I LINK ALLE FONTI
https://www.viaggi-estate.com/toscana/spiagge-bianche-rosignano/
https://siviaggia.it/viaggi/spiagge-bianche-rosignano-paradisi-toscani-inquietante-segreto/282670/
https://www.viagginews.com/2021/05/11/spiaggia-bianca-italia-caraibi/
https://www.repubblica.it/green-and-blue/2022/03/26/news/solvay_spiagge_bianche_rosignano_inquinamento-342829196/
https://www.domaniandiamoa.com/2021/06/i-caraibi-toscani-domani-andiamo.html
BACKGROUND MUSIC
Pipe Choir - Bom Bom Breakthrough (Instrumental)
Audionautix - Soulstone
Pipe Choir - The Opening Closing (Instrumental)
Pipe Choir - Rocking Back and Forth
Wayne John Bradley - Blues Rock Original Instrumental
All released under Creative Commons Attribution 4.0 International License
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https://www.youtube.com/watch?v=MyyMXafoL-A
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https://soundcloud.com/pipe-choir-2/pipe-choirrocking-back-and-forth-creative-commons-instrumental
https://soundcloud.com/ayneohnradley/blues-rock-original-instrumentalcreative-commons
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