Episódios
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Se ne parla sempre.
Se ne parla troppo poco.
Il lavoro, in campagna elettorale, è sulla bocca di tutti e ogni partito giura che sia una priorità. Eppure i problemi strutturali sono sempre gli stessi da decenni e gli slogan si ripetono uguali. Come dovrebbe evolvere il dibattito pubblico per offrire soluzioni ai bisogni e alle richieste di chi lavora? In questa puntata, partendo dalle vicende della campagna elettorale di questi ultimi due mesi, ne discutiamo con Simone Fana, giornalista e saggista. Abbiamo parlato di reddito minimo, della campagna contro il Reddito di Cittadinanza, delle immancabili promesse di tagli delle tasse e di tutti gli altri temi legati al lavoro che sono stati toccati o dimenticati dal dibattito elettorale.
Partiamo con la seconda stagione! Bentornat*!
0:00 - 3:05 Introduzione
3:06 - 7:13 Come si è parlato di lavoro nella campagna elettorale 2022
7:14 - 13:55 La guerra contro il Reddito di Cittadinanza
13:66 - 19:10 Salario minimo: perché se ne parla solo ora
19:11 -25:59 "Meno tasse per tutti!"... ma chi lavora quanto ci guadagna?
26:00 - 32:00 Riduzione dell'orario di lavoro: come arrivarci?
33:00 - 37:20 L'impatto della tecnologia sul lavoro
37:21 - 38:48 Conclusioni
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Siamo all’ultima puntata di questa prima stagione del podcast e quale tema migliore per congedarsi che parlare di dimissioni? Il 2021 è stato l’anno delle Grandi Dimissioni negli Stati Uniti, ma adesso sempre più persone stanno lasciando il proprio posto di lavoro anche in Europa e in Italia. Si tratta di un fenomeno transitorio o è la spia di una trasformazione più ampia? E se le dimissioni fossero una nuova grande forma di sciopero e rivendicazioni dei propri diritti?
Ne parliamo con il giornalista Alessandro Sahebi (@alessandro_sahebi) che su Instagram e su diversi giornali si occupa spesso di questioni legate al mondo del lavoro e alle disuguaglianze.
E tu ti sei mai dimessə? Com’è stata la tua esperienza?
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Faccelo sapere scrivendoci attraverso i nostri social o con un'email a [email protected]0:00 - 1:29 Introduzione
1:30 - 5:11 Le nostre esperienze con le dimissioni
5:12 - 7:30 Le grandi dimissioni sono arrivate anche in Italia
8:10 - 11:15 A. Sahebi/1 La disillusione nei confronti del lavoro e la dimensione sociale delle grandi dimissioni
11:16 -14:00 Privilegio: non tuttə possono dimettersi
14:01 - 15:39 "Quitters": storie di chi ha lasciato
15:09 - 19:15 Lo studio di Indeed: la connessione tra burnout e grandi dimissioni
19:16 - 21:28 A. Sahebi/2 Le grandi dimissioni come desiderio di autoderminarsi
21:29 - 23:40 La popolarità di r/antiwork e Goldman Sachs
23:41 - 26:55 Conclusioni -
Estão a faltar episódios?
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In questa puntata extra continuiamo a chiacchierare di eventi di lavoro: Claudio recupera una lista di consigli che anni fa scrisse a sé stesso per gestire l'ansia da networking e Irene li valuta e smonta attraverso la sua esperienza e prospettiva su come vivere al meglio queste situazioni.
E tu che consiglio daresti per vivere meglio il networking? Se ci stai ascoltando su Spotify faccelo sapere attraverso il box qui sotto, contattaci attraverso i nostri canali social o mandaci un email a [email protected]
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Si dice spesso che “avere i contatti giusti” sia essenziale sia per trovare lavoro - ricordate il Ministro Poletti e il calcetto? - sia per crescere professionalmente: eppure per molte persone creare relazioni a livello professionale è estremamente difficile soprattutto quando si parte da una situazione svantaggiata.
In questa puntata parliamo di vari tipi di networking, ovvero di creazione di reti di contatti a livello professionale: dal ritorno degli eventi professionali (grande fonte di stress per chi vi scrive) a quel mondo selvaggio che è la creazione di contenuti su LinkedIn tra fuffe e fail da influencer.
Ospite della puntata è Mafe De Baggis, formatrice e ricercatrice, che ci parlerà di approcci più umani per la costruzione di reti sia dal vivo che online e ci suggerirà un esercizio per gestire l’ansia degli eventi di networking.
Raccontateci le vostre storie migliori e peggiori di networking mandandoci un’email a [email protected] o scrivendoci sui nostri canali social.
0:00 - 2:52 Introduzione 2:53 - 6:48 Quanto pesano i contatti nell’accesso al mondo del lavoro 6:49 - 12:30 Lobbisti e influencer: come i contatti influenzano la politica e il mondo digitale 12:31 - 17:23 Mafe De Baggis/1 Networking anglosassone vs latino: un modo più umano di immaginare la costruzione di reti 17:24 - 19:40 Tornare a fare networking dopo la pandemia 19:40 - 21:49 Mafe De Baggis/2 Un esercizio per gestire l’ansia sociale da networking 21:50 - 26:34 Il networking online fatto male: fuffa e fail di LinkedIn 26:35 - 30:51 Mafe De Baggis/3 Magia bianca e magia nera del networking online 30:52 - 31:55 Cosa troverete nell’intervista integrale a Mafe De Baggis 31:56 - 34:38 ConclusioniSito: https://www.anticurriculum.com/
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Ti ricordi l’ultima volta in cui non hai fatto assolutamente nulla e non hai sentito alcun senso di colpa? Oziare non è affatto facile in una società che identifica nel lavoro la piena realizzazione delle nostre identità e che ci spinge a essere sempre in attività: eppure nel riposo ci sono pezzi importanti di quello che siamo e che spesso non riusciamo a vivere pienamente.
In questa puntata parliamo con Pietro Minto, giornalista e autore di “Come Annoiarsi meglio”, dell’ozio al giorno d’oggi, di quanto Internet abbia stravolto il nostro relax e di come le piattaforme ci spingano a trasformare hobby e passioni in qualcosa che possiamo monetizzare. Insomma a lavorare sempre di più.
Ma pensiamo positivo: arriverà il momento in cui la nostra vita sarà solo riposo e non si dovrà lavorare. No, non parliamo di pensione (chi ci crede a quella cose lì!) ma ritorniamo sull’ideale del post-lavoro. Perché siamo gran romantic* in fondo.
Infine prendendo spunto da uno degli esercizi di “Come annoiarsi meglio” vogliamo sapere da te: come organizzeresti la tua giornata perfetta se non dovessi lavorare? Faccelo sapere inviandoci una mail a [email protected] o contattandoci via social.
Contatti: Sito Instagram Facebook Twitter
0:00 - 1:20 Introduzione 1:21 - 4:13 Il nostro rapporto con l’ozio 4:14 - 7:12 Breve storia dell’ozio o “il momento in cui le donne devono essere più spavalde” 7:13 - 10:22 Pietro Minto/1 Il business dell’attenzione: come Internet ha cambiato l’ozio 10:23 - 14:55 Pietro Minto/2 Passioni a pagamento: la sottile linea tra hobby e lavoro 14:56 - 18:12 Il lavoro dietro il nostro ozio: dai dati che produciamo ai lavoratori del mondo dei servizi 18:15 - 24:22 Pietro Minto/3 Un futuro di solo ozio? 24:23 Conclusioni -
Piccole, medie e grandi aziende. Come cambia l’esperienza di un dipendente a seconda delle dimensioni dell’ambiente lavorativo? Analizziamo un po’ cosa c’è di vero in modi di dire quali “le piccole imprese sono la spina dorsale del paese”, “in un piccolo contesto puoi trovare la tua dimensione” e “le multinazionali producono lavoro disumano”. Lo facciamo attraverso le nostre esperienze e quello che ci avete raccontato tramite le storie Instagram. Parliamo anche della mitologia delle startup con il loro linguaggio magico-spirituale, di come buoni condizioni lavorative possano essere una forma di marketing e della maledizione di capi che non hanno avuto capi e quindi (sorpresa!) non sanno fare i capi.
Avete altri pro e contro del lavorare in una piccola o in una grande impresa? Fateceli sapere scrivendoceli attraverso i nostri social o a [email protected]
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00:00 - 04:19 Introduzione 04:19 - 11:40 Piccolo è bello? Produttività, fiscalità, politica industriale 11:40 - 21:37 La mitologia delle startup 21:37 - 23:10 Le vostre esperienze 23:10 - 30:51 I pro e i contro di lavorare per una piccola azienda 30:51 - 44:00 I pro e i contro del lavorare in una grande azienda 44:00 - 49:53 Conclusioni ringraziamenti -
Torniamo a parlare di tempo del lavoro, questa volta concentrandoci non su “quanto” ma su “quando” lavoriamo.
Esiste un tipo di flessibilità che porti benefici non solo ai datori di lavoro ma anche ai dipendenti? Come cambia la vita di chi lavora su turni o lavora di notte e quanto potere di scelta hanno? E per vie traverse parliamo anche di supermercati aperti 24/7 e LSD, finendo poi per consigliarvi una serie imperdibile (che c’entra molto e molto poco col tema della puntata).
Questa puntata l’abbiamo ideata con tutti voi ascoltator*, grazie alle testimonianze e ai sondaggi raccolti su Instagram nelle scorse settimane. Grazie a tutte le persone che ci hanno aiutato a confezionare la puntata, e in particolare a @kywx @umber_ect e @narraction per le loro testimonianze!
La musica è di @rubendoda_musica
0:00 - 2:47 Introduzione 2:48 - 6:27 Di cosa parliamo quando parliamo di flessibilità 6:28 - 8:35 Sistemare gli Excel in metropolitana: lavorare dovunque, lavorare sempre 8:36 - 9:08 Cosa pensano gli ascoltatori della flessibilità? 9:09 - 12:30 Bernardo/ Perché non lavorare 7 giorni su 7 e avere 120 giorni di vacanza? 12:31 - 13:48 Umberto/ Chi guadagna dalla flessibilità 13:49 - 16:07 Il lavoro su turni e il lavoro notturno 16:08 - 23:15 La grande distribuzione: il costo del poter fare la spesa di notte 23:16 - 28:10 "24/7 - Il capitalismo all'assalto del sonno" 28:11 - 30:39 L'esperienza degli ascoltatori su turni e lavoro notturno 30:40 - 31:47 Eleonora/ Lavorare (bene) fuori dagli orari canonici 31:48 - 34:50 Lavoro su turni e diseguaglianze 34:51 - 36:48 Conclusione
Potete scriverci via social o a [email protected] se avete altri racconti o osservazioni sulla puntata: le pubblicheremo volentieri.Sito: https://www.anticurriculum.com/
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Festeggiamo il Primo Maggio insieme chiacchierando a ruota libera di
📖 letture interessanti sul mondo del lavoro (daje con gli approfondimenti!)
📺serie tv che raccontano il mondo del lavoro in maniera divertente (dalla vita nel Parlamento Europeo alla sfiga di essere avvocati)
💪🏻 post motivazionali osceni che abbiamo trovato online (e soprattutto su LinkedIn e TikTok)
🤔consigli pessimi che abbiamo ricevuto sul mondo del lavoro
🤮narrazioni tossiche e tanto altro
Potete recuperare la versione video di questa diretta sull'IGTV del nostro profilo (@anticurriculum).Segnalateci via email o tramite i nostri social altre cose che avete visto, letto o ascoltato che vi hanno incuriosito o sballato il vostro cringe-o-metro.
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La rappresentazione del lavoro agricolo in Italia va per estremi. Da una parte sentiamo parlare dello sfruttamento dei braccianti che vivono a volte in condizioni disumane, e dall’altra di un boom di giovani che decide di dedicarsi al lavoro agricolo mettendo al centro la sostenibilità. Come è possibile conciliare questi due mondi?
In questa puntata abbiamo deciso di guardare al lavoro agricolo da entrambe le prospettive. Abbiamo parlato con Maria Panariello dell’associazione Terra! (@terra.aps) che nel loro report da poco pubblicato - grazie a Giovanna Castagna per la segnalazione - E(U)exploitation analizza forme di sfruttamento più o meno legalizzate e le tante zone grigie del mondo agricolo in Italia, Spagna e Grecia. Dall’altra abbiamo parlato con Silvia Piccotti e Alberto Costa, imprenditori agricoli e fondatori del progetto Colle surya: un’azienda agricola basata sulla permacoltura che ha la sostenibilità ambientale e la cura del futuro come obiettivi e filosofia di vita.
Se nella puntata abbiamo cercato di darvi una panoramica generale, su IGTV e sul nostro canale YouTube trovate le interviste integrali in cui parliamo tra le altre cose anche degli effetti della legge contro il caporalato e degli effetti della fatica del lavoro agricolo sulla salute fisica e mentale.
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0:00 - 2:02 Introduzione 2:03 - 3:19 Perché è importante parlare di lavoro agricolo? 3:20 - 7:50 Maria - Terra! /1 - Lo sfruttamento dei braccianti al Nord e Sud Italia 7:22 - 11:55 Maria - Terra! /2 - Diritti e situazioni contrattuali dei lavoratori agricoli italiani e stranieri 11:56 - 17:50 Maria - Terra! /3 Come la grande distribuzione impone standard irraggiungibili ai produttori e contribuisce allo sfruttamento dei braccianti 17:51 - 19:16 Il boom dei giovani che ritornano a coltivare la terra 19:17 - 23:04 Silvia & Alberto - Colle Surya /1 Storia di un'azienda agricola che mette al centro la cura della natura, delle persone e del futuro 23:05 - 26:40 Silvia & Alberto - Colle Surya /2 La formazione e le competenze utili per il lavoro agricolo 26:41 - 31:54 Silvia & Alberto - Colle Surya /3 Come aprire un'azienda agricola? Step pratici e possibilità di finanziamento 31-55 - 43:02 Chiusura -
Automazione non significa soltanto sostituzione del lavoro umano con lavoro meccanico, ma anche spostamento del potere decisionale da esseri umani a sistemi automatizzati, creazione di una forza lavoro dedicata all’allenamento delle macchine e significativi cambiamenti nei modelli di welfare del futuro.
Per aiutarci a capire appieno l'impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro abbiamo intervistato Antonio Aloisi e Valerio Destefano, giuristi del lavoro e autori de “Il tuo capo è un algoritmo” edito per Laterza.
0:00 - 2:51 Introduzione 2:52 - 4:22 La tradizionale opposizione all’automazione 4:22 - 7:21 Aloisi-De Stefano/1 - Cosa manca nel modo in cui parliamo di automazione 7:22 - 13:35 Aloisi-De Stefano/2 - L’automazione che ha bisogno del lavoro umano: captcha, crowdwork, mechanical turk e click farm 13:36 - 18:47 Aloisi-De Stefano/3 - Il management per algoritmi: dati e sistemi di ranking per sorvegliare, prendere decisioni e punire i lavoratori 18:48 - 23:28 I pregiudizi degli algoritmi 23:29 - 26:10 La corrente accelerazionista: una visione positiva dell’automazione 26:11 - 31:29 Aloisi-De Stefano/4 La negoziazione sindacale degli algoritmi, il reddito di base e altre proposte per salvare i lavoratori 31:30 - 33:37 Vogliamo sapere da voi - Vi è mai capitato di subire decisione prese da sistemi automatizzati? Pensate che il vostro lavoro sarà automatizzato in futuro? È una prospettiva che vi spaventa o che vi esalta?Sito: https://www.anticurriculum.com/
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Voci nella sigla
L’intelligenza umana nell’Era della Robotica | Gianmarco Veruggio | TEDxDarsena: https://youtu.be/FO68leHdOFo Yuval Noah Harari: Workplace Automation & the "Useless Class": https://youtu.be/OMDlfNWM1fA Automation: Last Week Tonight with John Oliver (HBO): https://youtu.be/_h1ooyyFkF0 -
Dai tradizionali cubicoli grigi, molti uffici si sono evoluti diventando spazi più aperti, colorati e in alcuni casi confortevoli come e più delle nostre case. Che benefici e rischi comporta per i lavoratori questa trasformazione?
La nostra ospite Imma Forino - professoressa di Architettura degli interni e allestimento al Politecnico di Milano e autrice di “Uffici. Interni arredi oggetti” edito da Einaudi - ci guiderà in questa esplorazione analizzando gli elementi di architettura e design degli uffici che riflettono gerarchie e controllo della produttività ma anche che ruolo abbia il benessere dei lavoratori nella progettazione dello spazio di lavoro.
Preparate a ricredervi sulla democraticità dell’open office...
Parleremo anche di sorveglianza dei lavoratori negli uffici attraverso il monitoraggio dei dati e le tecnologie indossabili: non solo questi sistemi stanno diventando più popolari per garantire il distanziamento sociale, ma la sorveglianza in alcuni casi può estendersi anche al soggiorno di casa vostra quando lavorate da remoto.
Ci occuperemo anche di vantaggi e svantaggi dei comfort offerti negli uffici delle grandi aziende (tutto ok se c’è una Jacuzzi, no?) e del trend degli uffici ecosostenibili.
Chiudiamo con una domanda che sta rimbalzando da più parti: a cosa serviranno gli uffici in futuro se il lavoro da remoto è ormai così diffuso?
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Sigla: Ruben Doda (IG: @rubendoda_musica)
0:00 - 1:40 Introduzione
1:41 - 2:50 Di cosa parliamo in questa puntata
2:50 - 5:50 Il nostro rapporto con l’ufficio. Ci è mancato durante il lockdown? Esperienze di uffici belli e brutti
5:51 - 12:23 Intervista a Imma Forino/1 - Come architettura e design degli uffici riflettono gerarchie e controllo della produttività
12:24 - 14:06 La sorveglianza tecnologica negli uffici per garantire il distanziamento sociale
14:07 - 16:30 Ah, ma la sorveglianza negli uffici stava già crescendo prima! Il monitoraggio dati e le tecnologie indossabili.
16:31 - 21:23 La sorveglianza del lavoro da remoto
21:24 - 25:05 Intervista a Imma Forino/2 - Che peso ha il benessere dei lavoratori nella progettazione di un ufficio
25:06 - 27:44 Il lato oscuro dei comfort dell’ufficio
27:55 - 31:09 Uffici e sostenibilità ambientale
31:10 - 36:14 Intervista a Imma Forino/3 - Qual è il futuro dell’ufficio ora che il lavoro da remoto è stato sdoganato?
36:15 - 39:01 Vogliamo sapere da voi: come descrivereste il vostro ufficio ideale? Cosa non può mancare assolutamente nel vostro ufficio?
Voci nella sigla:
Mad Men - 2x12 - The mountain King: https://youtu.be/YgOOlcDAgUs
Come arredare il tuo ufficio per aumentare la produttività: https://youtu.be/bpeqMXMijts
Vox - Open offices are overrated: https://youtu.be/-p6WWRarjNs
Altri spezzoni:
Cubicles don't work. How architectural design affects your brain | Scott Wyatt | TEDxSeattle: https://youtu.be/lFkJCpD0_V0
The Office Redesign Has Only Just Begun | WSJ - Wall Street Journal: https://youtu.be/mNrjcmC-rOI -
Sia che li ami o li odi, spesso passi più tempo con i tuoi colleghi che con i tuoi amici.
Anche per questo spesso i confini tra i due sfumano.Ma è sano cercare di essere amici dei propri collegi? Sarebbe meglio mettere dei paletti? E si può essere amici dei propri capi? Ne parliamo con Alice Guarneri (IG: @acciugainthesea) laureata in psicologia del lavoro e recruiter.
Inoltre esploriamo lo strano mondo del team building, ovvero quando il tuo lavoro decide che tu e i tuoi colleghi dovete essere amici del cuore. Raccontiamo un po’ di storie assurde di team building, dal sussurrare ai cavalli fino all’attività chiamata “tempio del delfino immaginario” (sì, avete letto bene). Ma tra noi quattro c’è anche un entusiasta delle attività di gruppo che proverà a farvi cambiare idea.
Informazione di servizio: la puntata "Tempo pt.2" sulla flessibilità si farà, promesso! Abbiamo solo deciso di cambiare un po’ l’ordine.
Timestamps
0:00 - 1:45: Introduzione 1:45 - 6:10 Giro di opinioni: si può essere amici con i propri colleghi o meglio mantenere le distanze? 6:10 - 14:27 Intervista ad Alice Guarneri, laureata in psicologia del lavoro e recruiter 15:05 - 17:07 Come stanno cambiando i rapporti con i nostri colleghi a causa del distanziamento sociale 17:07 - 26:00 Team building: storie assurde, ridicole e ai limiti della violazione dei diritti umani 26:00 - 30:54 In difesa del team building e delle attività di gruppo 30:54 - 31:35 Vogliamo sapere da voi: separare colleghi e amici? Avete consigli per fare gruppo (anche online)?Sigla: Ruben Doda (IG: @rubendoda_musica)
Voci nella sigla:
Cecilia Sardeo - Team Building: Come Gestire un Team Anche da Remoto (Prima Parte) https://youtu.be/ceJzaKquKI0 [LIBERA][MENTE Consulenza e pratiche filosofiche - Lavorare in equipe e in team https://youtu.be/epaeRdvsSzkSketch:
Everybody hates Team Building | Foil Arms and Hog: https://youtu.be/epaeRdvsSzkSeguici su
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Il lavoro scandisce e spesso monopolizza il nostro tempo: non solo ci tiene in ostaggio per buona parte della nostra vita adulta ma definisce anche quanto tempo dedichiamo alle nostre passioni e ai nostri affetti.
In questa puntata diamo un’occhiata ai diversi standard di giornata lavorativa nel mondo e a come il tempo del lavoro stia cambiando con la pandemia: in particolare racconteremo successi e problemi di alcuni esperimenti di riduzione della settimana lavorativa che vanno da meno riunioni a un regime di sorveglianze delle pause caffè.
E infine ci occuperemo di mansioni domestiche, un vero e proprio lavoro dopo il lavoro ancora iniquamente diviso tra uomini e donne.
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Interventi nella sigla:
Domenico De Masi a L’Aria che tira: https://youtu.be/0Jn7uYFG7x8
Nicola Frantoianni a Repubblica TV: https://youtu.be/_9pwwEEpYG8
Giorgi Cremaschi a L’Aria che tira (La7): https://youtu.be/PBYvZM-CfIA
Altri spezzoni:
Canti Di Lavoro: Le Otto Ore: https://youtu.be/DEEQHK9zCuI
Ryan Carson intervista per The Atlantic, The Case for the 32-Hour Workweek: https://youtu.be/ztoHewIu2DU -
Iniziamo questo podcast con il classico spirito del primo giorno di lavoro: tanto entusiasmo e ancora più improvvisazione.
Questa puntata zero sarà una chiacchierata sul perché abbiamo sentito la necessità di creare uno spazio come Anticurriculum per esplorare insieme il mondo del lavoro in maniera critica.
Una ricerca che ci sembra ancora più urgente ora che la pandemia ha amplificato le diseguaglianza tra lavoratori, ridefinito spazi e tempi del lavoro e reso più urgente la ricerca di soluzioni.
Vi raccontiamo alcuni dei temi che affronteremo: dal lavoro di cura ai diritti delle minoranze, dall’impatto del luogo di lavoro sulla nostra salute fino a come il lavoro cambi le città.
Illustrazioni di Giulia Iozzia (IG: @giulia_iozzia)
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Anticurriculum vuole essere uno spazio di discussione e approfondimento sul mondo del lavoro sia per chi è alle prime esperienze, sia per chi si appresta ad avviare una carriera in un momento di sconvolgimento macroeconomico e sociale.
Vogliamo presentare un’alternativa all’attuale narrazione sul lavoro e raccontare tutti quegli aspetti di cui di solito non si parla o che sono ridotti a slogan motivazionali. Vogliamo offrire uno spazio di confronto e una serie di spunti per chi si sente perso, vuole chiarezza sui propri diritti o, semplicemente, vuole condividere ansie e disagi che accompagnano le sue giornate lavorative.
Sigla di Ruben Doda.