Episódios
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L’ultima puntata del ciclo celebra il Natale con musiche scritte nei conventi italiani nel Cinquecento e nel Seicento. La festa di Natale aveva un posto speciale nella vita e nel cuore delle suore italiane, che hanno dedicato molte pagine musicali a questa ricorrenza. Sentiremo composizioni natalizie di suore già protagoniste delle puntate precedenti, come Raffaella Aleotti, Chiara Cozzolani e Isabella Leonarda. A queste si aggiungeranno musiche di altre suore compositrici di Milano e Pavia, come Sulpizia Cesis, Rosa Giacinta Badalla, Caterina Assandra e Maria Xaveria Perucona.
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Compositrice più prolifica di tutto il Seicento, suor Isabella Leonarda ha pubblicato non meno di venti collezioni di musica sacra, che contengono quasi duecento composizioni in ogni genere del suo tempo. In più, ha lasciato l’unica collezione di musica strumentale scritta da un’italiana del Seicento: Sonate da uno a quattro strumenti. Nata in una famiglia aristocratica di Novara, Isabella entrò nel convento delle Vergini di Sant’Orsola a sedici anni, e vi rimase fino alla morte nel 1704, all’età di 84 anni. A oggi sono noti sedici volumi colmi di opere di grande bellezza e interesse musicale firmate dalla “Musa Novarese”, come la definì lo storico milanese Lazaro Cotta nel primo Settecento.
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Estão a faltar episódios?
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Nata in una famiglia milanese benestante nel 1620, suor Chiara Margherita Cozzolani faceva parte di una delle più famose cappelle femminili italiane del Seicento: quella del convento di Santa Radegonda a Milano. La musica di questo convento attraeva una gran folla e molte delle composizioni nate fra le sue mure a metà Seicento erano proprio di Cozzolani. Quattro collezioni di sue composizioni sacre furono pubblicate tra il 1640 e il 1650. Cappella Artemisia ha ricostruita un Vespro musicale per una festa liturgica di grande importanza – i Primi Vespri per Natale – con composizioni di Cozzolani prese dai suoi Salmi a otto voci concertati stampati a Venezia nel 1650. Sentiremo anche alcuni dialoghi sacri – una delle forme preferite dall’autrice – eseguiti da Musica segreta.
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Protagonista di questa puntata è Lucrezia Orsina Vizzana, suora del convento Camaldolense di Santa Cristina della Fondazza di Bologna. La musica fioriva nel convento, ma la tradizione era mantenuta con grande difficoltà, incontrando opposizione fortissima dalla parte dell’autorità ecclesiastica locale. Nonostante ciò, le suore di Santa Cristina rifiutarono di abbandonare la loro musica. E nel 1623, Suor Lucrezia Vizzana pubblicò una collezione straordinaria di mottetti innovativi – i Componimenti musicali: motetti concertati a 1 e più voci, con basso continuo – che dedicò alle suore del suo convento. Come fu possibile, di fronte a una tale opposizione?
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Suor Raffaella Aleotti era Maestra del Concerto e Priora nel Convento di San Vito a Ferrara, dove molte suore cantavano e suonavano sotto la sua direzione negli ultimi anni del Cinquecento. Nata nel 1570, Raffaella, figlia dell’architetto di corte, appartiene a quella schiera di monache provenienti da casate nobili o da famiglie facoltose. Organista e compositrice, Aleotti è notevole per essere stata la prima monaca italiana ad aver pubblicato una collezione di composizioni sacre: le Sacrae cantiones per 5, 7, 8 e 10 voci, stampate a Venezia nel 1593. Inoltre Suor Raffaella aveva un alter-ego: una certa Suor Vittoria, che ha pubblicato madrigali nello stesso anno. Durante la puntata si ascoltano musiche di entrambe.
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La Principessa Leonora d’Este entra nel Monastero delle Clarisse del Corpus Domini a Ferrara dopo la morte di sua madre Lucrezia. Leonora diventa Badessa alla tenera età di diciotto anni. Protetto dalla famiglia ducale, quello del Corpus Domini era il convento più prestigioso di Ferrara. E ben nota era la qualità della sua musica. La principessa Leonora è ricordata come musicista da Nicola Vicentino e Gioseffo Zarlino. Laurie Stras le ha attribuito una collezione anonima di mottetti: i Musica quinque vocum motetta materna lingua vocat, pubblicata a Venezia nel 1543. Alcuni di questi sono eseguiti durante la puntata dall’ensemble Musica Secreta con Celestial Sirens.
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Questa seconda puntata è dedicata alla musica di Hildegard von Bingen, nata in Germania nel 1098. Iniziò ad avere visioni di luce celestiale in tenera età, e fu poi mandata in convento. In seguito diventò Badessa del convento fondato da lei stessa a Rupertsberg, vicino a Bingen. Conosciuta come “la Sibilla del Reno”, Hildegard von Bingen era scrittrice, visionaria, filosofa e botanica. Ma è ricordata oggi più che altro per la sua musica. Compositrice prolifica, ha prodotto più di ogni altro autore medioevale. Come Suor Kassia, ha scritto sia le parole sia la musica per le sue composizioni, fatto molto insolito per il tempo. Nelle visioni che avrebbero contrassegnato tutta la sua esistenza, Santa Hildegard meditava sulla posizione dell’anima nell’universo e le dava voce attraverso la sua musica.
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Protagonista della prima puntata è Santa Kassia, ovvero la suora bizantina Kassia, anche conosciuta come Eikasia oppure Kassiani. Nata intorno all’850, probabilmente a Costantinopoli, capitale dell’impero bizantino, in una famiglia di alto rango, è la prima donna conosciuta come compositrice. Ed è anche l’unica donna la cui musica figuri nella liturgia bizantina. Suor Kassia è nota per avere scritto non solo la musica, ma anche i testi delle sue composizioni. Secondo la tradizione aveva fondato un monastero a Costantinopoli – diventandone poi Badessa – dove avrebbe scritto molte opere letterarie, sia sacre sia profane. Oggi è ricordata soprattutto per le sue numerose composizioni musicali. È venerata come santa dalla Chiesa ortodossa con il nome di Kassiane, la sua festa cade il 7 settembre.