Episódios
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Beverly Hills, 20 agosto 1989 - In uno dei sobborghi più esclusivi della città di Los Angeles, il silenzio della notte viene spezzato da una serie di colpi di fucile. I coniugi José e Kitty Menendez vengono brutalmente assassinati nel loro salotto, colpiti senza pietà dai loro stessi figli, Lyle ed Erik, che al tempo avevano rispettivamente 21 e 18 anni. Il duplice omicidio sconvolge l’opinione pubblica e fa subito pensare a un’esecuzione mafiosa. Ma il caso si complica: dietro a quell’efferato delitto si nasconde una storia di presunti abusi, avidità e segreti di famiglia che emergeranno durante il processo mediatico che vedrà i due fratelli protagonisti. A quasi trent’anni dalla condanna, con Lyle ed Erik ancora dietro le sbarre, grazie ad una fortunata serie Netflix, si è riaperto oggi il dibattito sul vero motivo di quel massacro e sui nuovi sviluppi che potrebbero dare una svolta inaspettata a una delle storie di cronaca nera più discusse d’America. Ma cosa spinse davvero i fratelli Menendez a commettere un crimine così efferato? Proviamo a scoprirlo insieme ad Elena Milanesio: esperta di Stati Uniti e di cronaca nera, nonché autrice del blog www.elestorieamericane.it
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Negli Stati Uniti, l’abuso del Fentanyl ha generato una vera e propria emergenza sanitaria, con overdose che si moltiplicano e comunità che lottano contro una devastante crisi degli oppioidi. Conosciuta anche come la "droga degli zombie", questa sostanza oppioide sintetica, 50 volte più potente dell’eroina, è responsabile di migliaia di decessi ogni anno, spesso in combinazione con altri stimolanti. Il Fentanyl, nato come potente analgesico in ambito medico, è ormai diffuso anche nel mercato illegale, dove spacciatori e organizzazioni criminali sfruttano il suo basso costo e l’elevato potenziale di dipendenza. Ma come si è arrivati a questa situazione? E quali misure sono in atto per arginare il problema, sia negli Stati Uniti che in Europa, dove la minaccia inizia a farsi sentire? Proviamo a scoprirlo insieme ad Cecilia Penelope Zambelli, giornalista scientifica, podcaster, scrittrice e attivista.
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Estão a faltar episódios?
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All’alba del 2024 l'industria musicale americana è scossa da un'incredibile tempesta mediatica che ha messo nell’occhio del ciclone Sean Combs, meglio conosciuto come Puff Daddy. Arrestato con accuse gravi di traffico sessuale e estorsione, Diddy si trova ora nel mirino della giustizia e dell'opinione pubblica. Le accuse non sono isolati episodi, bensì un presunto sistema di sfruttamento sessuale che affonda le radici nel mondo scintillante della musica, tra party esclusivi e manipolazione. Le voci di giovani artisti, tra cui la sua ex fidanzata Cassie, che raccontano anni di abusi fisici e psicologici, si intrecciano con quelle di altri nomi illustri come Justin Bieber e Beyoncé, creando un'atmosfera di paura e omertà. Ma cosa si nasconde davvero dietro i festeggiamenti glamour di Hollywood? Quali sono le verità scomode che emergono da questo scandalo? Proviamo a scoprirlo insieme a Jacopo Pezzan, autore di libri e audiolibri crime e co-fondatore della casa editrice Californiana LA CASE Books.
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“Jack lo Squartatore” è il nome che incarna uno dei più inquietanti misteri della storia criminale. Tra l'estate e l'autunno del 1888, il quartiere di Whitechapel, nell'East End di Londra, divenne il teatro di una serie di omicidi brutali che avrebbero terrorizzato l'intera città. Almeno cinque donne, tutte prostitute, furono uccise e mutilate in modo orribile, lasciando gli investigatori a chiedersi chi potesse essere capace di tali atrocità. Le modalità degli omicidi suggerivano un killer con una conoscenza approfondita dell'anatomia umana, alimentando sospetti su individui di alto profilo. Ma chi si nascondeva davvero dietro questi crimini così efferati? Proviamo a scoprirlo insieme a Sonia Filippi, autrice di genere noir per le case editrici Placebook Publishing and Writer Agency, con all'attivo una produzione di 5 romanzi gialli.
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Il Mediterraneo è da anni uno dei principali teatri della migrazione mondiale, una rotta che migliaia di persone disperate intraprendono per fuggire da conflitti, povertà e persecuzioni. Ma il viaggio verso l’Europa è spesso segnato da pericoli mortali e abusi, e molti migranti finiscono vittime di un sanguinoso sistema di tratta di esseri umani. Organizzazioni criminali senza scrupoli sfruttano infatti la disperazione di chi è alla ricerca di una vita migliore, portando avanti traffici che includono lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato e il contrabbando di migranti. Ma quali sono le dinamiche dietro a questo traffico? E cosa spinge così tante persone a rischiare la vita per un futuro migliore? Proviamo a scoprirlo insieme ad Arianna Schiavo, analista geopolitica e detentrice di un master in Human Trafficking, movimenti migratori & criminalità organizzata.
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Friuli Venezia Giulia, 1994 – Nella tranquilla frazione di Sacile, una giornata di fine estate si trasforma in film dell’orrore. Un tubo d’acciaio abbandonato esplode nel mezzo di un affollato mercato, causando panico e ferendo diversi passanti. Quello che sembrava soltanto un episodio isolato si rivelerà presto l'inizio di una lunga serie di attentati che sconvolgeranno le province di Pordenone, Udine, Venezia e Treviso per oltre un decennio. Un misterioso criminale soprannominato Unabomber ha seminato il terrore nel Nord-Est disseminando ordigni esplosivi nascosti nei luoghi più insospettabili: ovetti Kinder, tubetti di maionese, e perfino penne ed evidenziatori. Le sue vittime, tra cui bambini e adulti, sono rimaste gravemente mutilate, e nonostante gli sforzi delle forze dell'ordine, la sua identità rimane tuttora sconosciuta. Ma chi è realmente l’Unabomber italiano e cosa lo ha spinto a compiere degli attacchi così crudeli? Proviamo a scoprirlo insieme a Giacomo Brunoro, autore di libri e audiolibri e direttore editoriale della casa editrice californiana LA Case Books.
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Nato a Castelvetrano nel 1962, Matteo Messina Denaro è stato uno dei più temuti boss mafiosi d'Italia. Latitante per quasi trent'anni, è riuscito per tutta la vita (o quasi) a sfuggire alle forze dell'ordine mentre continuava a esercitare il suo potere attraverso una rete di contatti e intimidazioni. Il suo arresto nel gennaio 2023 ha segnato una svolta importante nella lotta contro la mafia. Conosciuto per la sua astuzia e per le sue strategie brutali, Messina Denaro ha orchestrato numerosi crimini, tra cui omicidi e traffico di droga, diventando simbolo di un'organizzazione criminale che continua a resistere nel tempo. Ma quali sono state le sue origini e come è riuscito a mantenere il controllo per così tanto tempo? Proviamo a scoprirlo insieme a Francesco Paolo Esposito: professore di criminologia forense, perito legale, ma anche podcaster.
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La “coppia dell'acido” è il nome con cui sono stati soprannominati Alexander Boettcher e Martina Levato, una coppia milanese che ha seminato terrore tra il 2014 e il 2015 con una serie di aggressioni con l’acido. Il loro obiettivo era deturpare e mutilare le vittime, scelte tra gli ex amanti di Martina, in un oscuro e perverso progetto di “purificazione”. Il loro caso scioccò l’Italia per la brutalità degli attacchi e la freddezza con cui i due amanti pianificavano ogni dettaglio sollevando domande su amore, follia e complicità nel male. Ma cosa spinse questa coppia a trasformare la loro relazione in un gioco malato di potere e violenza? Proviamo a scoprirlo insieme a Carlotta Toschi: avvocato penalista, detentrice di un master in diritto di famiglia, ma soprattutto podcaster e autrice della serie "Dark Diaries".
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Wisconsin, 16 novembre 1957 - La polizia locale entra nella casa di Ed Gein, un contadino solitario di Plainfield, una cittadina di 700 anime, alla ricerca di una donna scomparsa. Ciò che troveranno supera ogni più macabra immaginazione: corpi mutilati, oggetti di uso quotidiano fatti con pelle umana e resti umani ovunque. Gein, il quale ammette subito di aver dissotterrato cadaveri dal cimitero e di aver usato parti del corpo per i suoi macabri progetti, diventerà fonte di ispirazione per personaggi iconici del cinema dell'orrore come Norman Bates e Leatherface. Ma chi era veramente Ed Gein? Cosa lo ha spinto a compiere tali atrocità e come ha influenzato la cultura popolare? Ne parliamo insieme a Laura Scaramozzino, editor, coach letteraria, nonché autrice premiata di novelle e romanzi noir.
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Il fumetto è un’arte che ha saputo attraversare generazioni e influenzare profondamente la cultura popolare. Dai primi esperimenti agli inizi del XX secolo, passando per la nascita dei grandi supereroi, fino alla rivalità tra Marvel e DC, il fumetto si è evoluto adattandosi ai gusti e ai cambiamenti sociali. Ma come è nato questo medium? Quali sono stati i momenti chiave che ne hanno definito il successo? In questo episodio, esploreremo la storia del fumetto, dalle origini agli sviluppi più recenti, soffermandoci sui personaggi, le tecniche narrative e l’impatto del cinema e delle nuove tecnologie. Ne parliamo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi.
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11 settembre 2001, New York City - È una mattina come tante altre a Manhattan, ma ben presto quel giorno si trasformerà in uno dei più tragici della storia americana e non solo. Alle 8:46, un aereo civile dell'American Airlines si schianta contro la Torre Nord del World Trade Center. Diciassette minuti dopo, un secondo aereo della United Airlines colpisce la Torre Sud. Le torri gemelle, simbolo del potere economico globale, crollano nel giro di poche ore, portando con sé migliaia di vite. L'attacco viene rapidamente attribuito ad Al-Qaeda, un'organizzazione terroristica guidata da Osama Bin Laden. La nazione e il mondo intero rimangono scioccati, assistendo in diretta televisiva all'orrore di quel giorno. Ma cosa ha spinto Al-Qaeda a compiere un gesto così estremo? E come ha cambiato l’11 settembre il corso della storia moderna? Proviamo a scoprirlo insieme ad Elena Milanesio: esperta di Stati Uniti e di cronaca nera, nonché autrice del blog www.elestorieamericane.it
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A quasi quarant'anni di distanza, dopo numerosi alti e bassi, riaperture del caso e rese, il Vaticano compie un gesto importante, che potrebbe essere anche decisivo per fare chiarezza su un caso molto noto. Ebbene sì, perché la notizia è che Il promotore della giustizia vaticana Alessandro Diddi, insieme con la Gendarmeria, ha riaperto ufficialmente le indagini sul caso di Emanuela Orlandi, la ragazza di Città del Vaticano scomparsa il 22 giugno 1983 all'età di soli 15 anni. A voler fare chiarezza sul caso è prima di tutto il pontefice, Papa Francesco, che prosegue in quella ricerca della trasparenza che era stata invocata anche dal suo predecessore Giovanni Paolo II. Nel frattempo, però, la famiglia della ragazza scomparsa afferma di non saperne niente e di non essere stati contattati dal Vaticano… Ma questa riapertura sarà davvero in grado di portare, finalmente, degli elementi risolutivi per questo caso che ha segnato la storia italiana? Proviamo a scoprirlo insieme ad Eleonora Quarchioni, web editor, detentrice di un master in Media e Intrattenimento all’Università Luiss di Roma, ma soprattutto podcaster e autrice della serie “Italia Nera”.
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29 maggio 1985, Bruxelles - Sono le 18,30 e la situazione allo stadio Heysel, dove è in programma la finale di Coppa Campioni tra Liverpool e Juventus, è completamente fuori controllo. Le recinzioni tra le tifoserie sono fragili, gli spalti fatiscenti, la birra tra i tifosi del Liverpool, i famigerati hooligans, scorre a fiumi: l'elettricità nell'aria lì lì per deflagrare. Per la Juventus, questo incontro rappresenta non solo la battaglia sul campo, ma anche il perseguimento di un sogno a lungo agognato: la conquista del trofeo europeo più prestigioso. Tuttavia, ciò che doveva essere una celebrazione sportiva si trasforma in tragedia quando scontri tra tifosi inglesi e italiani portarono al crollo di barriere e al tragico bilancio di 39 vite perse. Ma come è potuto accadere tutto questo sotto gli occhi della UEFA e delle autorità locali? Proviamo a scoprirlo insieme a Giuliano Terenzi: giornalista, commentatore sportivo, ma soprattutto autore della serie podcast intitolata “Sportcast”, edita da Radio Bullets.
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Milano, 1980 - Nel cuore pulsante della città, tra le vie della moda e i caffè storici, nasce una sottocultura che segnerà un'epoca: quella dei Paninari. Tutto inizia da un gruppo di giovani che si ritrovano in Piazzetta del Liberty e al bar “Al Panino”, un luogo che diventa presto il centro nevralgico di un movimento caratterizzato da abbigliamento sgargiante, musica new romantic e una filosofia di vita improntata sulla spensieratezza e sul consumismo sfrenato. Tra Moncler lucidi, cinture El Charro e zainetti Invicta, i Paninari si distinguono per il loro look inconfondibile e il linguaggio colorito, diventando una vera e propria icona degli anni '80. Ma dietro gli abiti firmati e le serate in discoteca, si celano anche storie di rivalità con altre sottoculture ed episodi di criminalità e di scontri violenti. Qual era davvero il lato oscuro dei Paninari? Proviamo a scoprirlo insieme a Matteo Ranzi, imprenditore milanese e autore del podcast “Paninari 80”.
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Il concetto di hýbris sta alla base del sistema di valori proprio del mondo greco arcaico. Si tratterebbe di una sorta di accecamento mentale che impedisce all'uomo di riconoscere i propri limiti e di commisurare le proprie forze: chi ha ambizioni troppo elevate e osa oltrepassare il confine posto dagli dei pecca di hýbris e incorre in quella che viene chiamata “invidia degli dei”; allo stesso modo chi non utilizza le proprie capacità, esce dalla sfera umana per ricadere in una ben più infima, quella bestiale. Ulisse è certamente noto per la sua sete di curiositas, di conoscenza, l’arma che permette di abbattere ed oltrepassare le barriere della mente. La sua è una passione intellettuale, che soffre i limiti, che divora il non-sapere e il non-potere, che segue solo se stessa. Purtroppo per lui, sarà proprio questa volontà di potenza a costargli la dannazione eterna nell’inferno di Dante. Ma per quale motivo esattamente? E cosa significa peccare di Hybris nella società moderna? Ne parliamo con Daniele Fabbri: stand-up comedian, fumettista, ma soprattutto podcaster e autore del format "Limiti".
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Roma, 10 luglio 1991 - Nel benestante sobborgo dell’Olgiata c’è una villa sontuosa, quella dei Mattei-Filo della Torre. In quella calda mattinata estiva, inservienti, giardinieri, domestici e personale sono impegnati nei preparativi di una festa per celebrare il decimo anniversario delle nozze dei proprietari, il costruttore Pietro Mattei e la contessa Alberica Filo della Torre. Quella festa, però, non avverrà mai. Il motivo è che la contessa Alberica, nobildonna di origine napoletana, verrà trovata strangolata nella sua camera da letto proprio quella stessa mattina. Il caso della contessa è rimasto uno dei grandi cold case italiani fino al 2007, quando a sorpresa, i reperti del caso hanno cominciato a raccontare una assurda storia… Chi ha ucciso davvero la contessa Filo della Torre? Proviamo a scoprirlo insieme a Giacomo Brunoro, autore di libri e audiolibri e direttore editoriale della casa editrice californiana LA Case Books.
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Roma, 1934 - Nel cuore della città eterna, in via Panisperna, un gruppo di giovani fisici italiani si unisce sotto la guida di Enrico Fermi per esplorare i confini della fisica nucleare e scopre che il modo migliore per creare la radioattività in laboratorio è usare come proiettili i neutroni. Tra loro, il giovane Bruno Pontecorvo emerge come una mente promettente destinata a influenzare il corso della storia. Mentre l'Europa è dilaniata dalla guerra e Parigi cade sotto l'ombra nazista, Pontecorvo e Fermi si separano, per ritrovarsi in un deserto del New Mexico, dove il Progetto Manhattan prende forma. La loro collaborazione segreta diventa cruciale nel perseguire l'impossibile: la creazione della bomba atomica. Ma l'ombra del tradimento e dello spionaggio si allunga, con implicazioni che cambieranno il corso della politica mondiale. La loro storia da film thriller si districa attraverso i boulevard parigini, i cieli del Giappone e infine una palude a nord di Mosca, dove Pontecorvo scompare dietro la cortina di ferro, lasciando dietro di sé un enigma che ancora oggi suscita interrogativi… Ma cosa è successo davvero a Pontecorvo? E perché il suo apporto alla scoperta della bomba atomica è passato in sordina rispetto a quello di altri come Fermi? Ne parliamo assieme a Lorenzo Baravalle: imprenditore digitale, autore, ma soprattutto co-conduttore del podcast “Atomika”.
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Gino strada è stato un medico e filantropo italiano. Nel 1994 insieme a sua moglie Teresa Sarti fondò Emergency, un’associazione umanitaria che ha l’obiettivo di offrire cure mediche e chirurgiche alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà, promuovendo una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. Il suo primo progetto è in Ruanda, per la precisione all’ospedale di Kigali, dove Strada ristruttura e riapre il reparto di chirurgia e riattiva quello di ostetricia e psicologia. Le attività di Emergency negli anni sono cresciute fino a raggiungere un totale di 19 Paesi, tra cui Iraq, Afghanistan, Eritrea, Cambogia e altri, garantendo cure gratuite a più di 12 milioni di persone. Ma cosa rende Gino Strada un personaggio così straordinario? Proviamo a scoprirlo assieme ad Elena Canosi: infermiera ed ex volontaria di Emergency a Kabul e in numerosi altri fronti di guerra.
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San Giuliano Terme, 14 gennaio 2012 - È una fredda mattina invernale quando un 49enne di nome Antonio Logli, si presenta in caserma dai carabinieri per denunciare la scomparsa di sua moglie Roberta Ragusa. Logli, padre dei due figli di Roberta, racconta di aver visto sua moglie per l'ultima volta la sera prima, quando, ormai già vestita da notte con il pigiama rosa e le ciabatte, si apprestava a buttare giù la lista della spesa nella cucina della villetta di famiglia. L'indomani, racconta, a svegliarlo sarebbe stato il suono della sveglia di Roberta, puntata alle 6:45, ma di lei nessuna traccia. Da allora di questa donna, che tutti hanno descritto come madre premurosa e legatissima ai due figli ancora piccoli, non si è più saputo niente. Ma che fine ha fatto Roberta Ragusa? E cosa ha portato alla condanna di Logli per il suo omicidio? Proviamo a scoprirlo assieme a Bianca Gennari Casparis: criminologa, detentrice di un master di II livello in scienze forensi presso La Sapienza di Roma, ma soprattutto autrice per la pagina Instagram e Facebook “Conversazioni sul Crimine”.
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"Baby Reindeer" è una fortunata serie Netflix autobiografica creata, scritta e interpretata dal comico scozzese Richard Gadd. La storia segue Donny, un aspirante comico di stand-up che lavora in un pub di Londra e fatica a sfondare nella sua carriera. Un giorno, incontra Martha, una donna di mezza età che si dichiara un avvocato di successo ma che non può pagarsi da bere. Da quel momento, Martha diventa una presenza costante al pub e alle esibizioni di Donny. Tuttavia, il suo comportamento diventa presto ossessivo e possessivo, culminando in una serie di molestie e aggressioni verso Donny e i suoi cari. Nonostante i tentativi di Donny di denunciarla, le sue preoccupazioni non vengono prese sul serio, portando a una drammatica conclusione. Ma quali sono i motivi del successo di questa serie? E chi è nella vita reale la stalker che ha ispirato Baby Reindeer? Proviamo a scoprirlo assieme a Giacomo Giaquinto: narratore, fumettista e autore di romanzi.
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