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Le borse volano, Wall Street tocca nuovi massimi e il sentiment degli investitori sembra quello dei giorni migliori. Ma a rovinare il clima euforico ci pensa Moody’s, che decide di abbassare l’outlook sugli Stati Uniti da “stabile” a “negativo”.
Nel podcast di oggi facciamo il punto su cosa significa davvero questa revisione per i mercati, perché arriva proprio adesso e quali possono essere le ripercussioni reali (o presunte) per gli investitori. Come al solito, cerchiamo di separare il rumore di fondo dai fatti e dalle implicazioni concrete per chi ha capitali investiti o vuole iniziare a farlo.
Un’analisi senza peli sulla lingua per capire dove stiamo andando davvero.
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Una tregua apparente scuote i mercati globali: Stati Uniti e Cina annunciano un accordo commerciale provvisorio, mentre Washington firma con Londra il primo patto post-Brexit. I mercati esultano, ma dietro l’euforia si celano tensioni irrisolte, squilibri evidenti e una strategia americana sempre più imprevedibile.
In questo episodio analizziamo gli effetti delle ultime mosse geopolitiche sul commercio internazionale, il fragile equilibrio tra cooperazione e minaccia, e il nuovo ruolo degli Stati Uniti sulla scena globale. Un approfondimento lucido e indipendente per capire cosa si cela davvero dietro il rimbalzo dei mercati.
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In questo episodio, Salvatore Gaziano, responsabile delle strategie d’investimento di SoldiExpert SCF, racconta la storia di Warren Buffett alla luce del clamoroso annuncio del suo ritiro a 94 anni, dopo oltre sei decenni alla guida di Berkshire Hathaway.
Un viaggio affascinante e intenso nella carriera del più iconico investitore del nostro tempo, analizzato con rigore e spirito critico, senza agiografie. La narrazione attraversa le tappe fondamentali della sua vita professionale: dagli inizi difficili all’incredibile ascesa, dagli errori clamorosi alle intuizioni geniali, fino alla scelta del suo successore e alla delicata fase di transizione che si apre oggi per il colosso americano.
Senza tralasciare gli aspetti meno noti, come il ruolo decisivo di Charlie Munger, il peso delle critiche alla politica economica americana, la gestione della gigantesca liquidità aziendale e le scelte che ne determineranno il futuro.
Nel corso della puntata, si apre anche una riflessione più ampia sul significato del valore nel tempo, sulla capacità di cambiare idea rimanendo fedeli ai propri principi e sull'importanza dell’integrità in un settore, quello finanziario, spesso minato da frodi e disinformazione.
A questo proposito, l’episodio si apre con un messaggio importante: un avviso agli ascoltatori su una truffa in corso che coinvolge falsi gruppi social a nome SoldiExpert. Un racconto coinvolgente e documentato che offre spunti preziosi per chi vuole investire con consapevolezza, ma anche per chi cerca ispirazione dalle storie di chi ha lasciato un segno profondo nella storia dell’economia e della finanza. -
Nella nuova puntata analizziamo il nuovo capitolo della "telenovela dei dazi", con il presidente USA Donald Trump che apre a una possibile riduzione delle sovrattasse del 145% verso la Cina, pur senza un ritorno completo alla normalità. Intanto, l’annuncio di una sospensione temporanea dei dazi su oltre 60 Paesi (UE inclusa) rimescola le carte sugli equilibri globali.
Nel frattempo, a Wall Street si fanno notare le trimestrali: bene Alphabet e SAP, male Kering, che sconta un calo pesante in Asia. Ma il lusso non è morto: Hermes, grazie alla forza del suo brand e a una strategia di pricing efficace, continua a crescere e supera addirittura LVMH in Borsa.
Un episodio denso di spunti per capire come politica, mercati e consumi globali si intrecciano in modo sempre più complesso. -
In Italia, mentre l’economia reale arranca, c’è un settore che non conosce crisi: il risparmio gestito. Le grandi manovre in corso nel sistema bancario italiano: fusioni, Opa, acquisizioni non nascono per finanziare le imprese, ma per controllare il vero tesoro del Paese: i risparmi degli italiani.
In questo episodio esploriamo cosa c’è dietro il fermento del settore bancario, perché la gestione patrimoniale è diventata la priorità delle banche e quali sono le implicazioni per i risparmiatori.
Parleremo di Mediobanca, Unicredit, Banco BPM, ma soprattutto del cambio di paradigma che sta trasformando le banche da erogatori di credito a venditori di prodotti finanziari.
Una trasformazione silenziosa, che riguarda da vicino milioni di italiani. -
Durante la settimana pasquale, i mercati azionari europei hanno sovraperformato quelli americani, con le small e mid cap Usa particolarmente penalizzate, complici la svalutazione del dollaro, dazi e incertezze politiche legate a Trump. Male anche Tesla che questa sera pubblicherà la trimestrale con il titolo più che dimezzato di valore rispetto a dicembre 2024. Cresce invece l’oro, spinto da tensioni geopolitiche e acquisti da parte delle banche centrali a fronte dell'indice azionario mondiale più seguito, Msci World, in discesa di quasi il 15% da inizio anno.
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Nell'ultima settimana i mercati finanziari globali sono stati travolti da una nuova ondata di incertezza, innescata dai dazi imposti dall’amministrazione Trump. Le vendite si sono abbattute su azioni, obbligazioni e sul dollaro, mentre l’oro ha riconquistato il ruolo di bene rifugio. Il parziale dietrofront della Casa Bianca ha offerto un rimbalzo temporaneo ma non ha risolto il quadro di instabilità che preoccupa investitori e aziende.
In questo episodio della Lettera Settimanale podcast analizziamo le possibili conseguenze di queste tensioni sul sistema economico globale, con uno sguardo anche alle reazioni delle grandi imprese e alle scelte strategiche in corso. Il punto di vista dell’esperto Aswath Damodaran ci aiuta a inquadrare con maggiore lucidità il momento attuale.
Un podcast pensato per chi cerca strumenti di lettura critici, metodo e una bussola per affrontare l’incertezza dei mercati con un approccio solido, diversificato e orientato al lungo termine. -
È online il nuovo episodio del podcast, dedicato a un tema che ha scosso i mercati finanziari negli ultimi giorni. Dopo l’annuncio dei dazi reciproci voluti da Donald Trump, con tariffe elevate su merci provenienti dalla Cina e dall’Unione Europea, le Borse mondiali hanno subito perdite consistenti, con cali tra il 6% e il 10%. Una mossa che molti avevano inizialmente interpretato come una semplice tattica di negoziazione si sta rivelando invece parte di una strategia più ampia di stampo protezionistico, volta a tutelare l’industria americana. Le reazioni non si sono fatte attendere e tra i critici più espliciti troviamo anche personalità del calibro di Bill Ackman e Ken Griffin, che hanno espresso forti perplessità sugli effetti di queste misure.
Nel podcast di oggi provo a fare il punto sulla situazione e a condividere qualche riflessione su come affrontare momenti come questi. Perché è nei momenti di maggiore incertezza che diventa fondamentale non lasciarsi guidare né dall’avidità né dalla paura. Chi investe da tempo lo sa bene: le fasi di turbolenza sono fisiologiche e, se si ha un portafoglio ben diversificato e un orizzonte temporale coerente, l’ultima cosa da fare è reagire impulsivamente. Operare in modo caotico è uno dei metodi più rapidi per compromettere risultati costruiti con fatica nel tempo. Al contrario, è proprio in questi frangenti che diventa essenziale attenersi a un piano e avere una strategia chiara.
Se stai investendo o stai pensando di iniziare, ti invito ad ascoltare l’episodio per approfondire insieme cosa sta succedendo, quali scenari si possono aprire e soprattutto quale atteggiamento adottare per affrontare tutto questo con maggiore consapevolezza. -
In questo episodio affrontiamo un tema spesso sottovalutato: anche i grandi patrimoni non sono immuni da errori, perdite o valutazioni discutibili. Molti risparmiatori credono che, con capitali importanti e una buona diversificazione, il successo finanziario sia garantito. Ma la realtà è ben diversa.
Parliamo del caso della holding Exor, della famiglia Agnelli-Elkann, che pur registrando profitti in alcune aree ha incontrato difficoltà significative in diverse partecipazioni, al di fuori di Stellantis. E analizziamo la vicenda giudiziaria che ha coinvolto Luca Cordero di Montezemolo e suo figlio, i quali hanno tentato di ottenere un risarcimento per le pesanti perdite subite durante la pandemia.
La sentenza dell'Alta Corte inglese? Niente frode, solo scelte d'investimento andate male. Un episodio utile per riflettere su quanto sia importante approcciare gli investimenti con metodo, realismo e consapevolezza, indipendentemente dalla quantità di denaro in gioco. Perché anche chi ha tanto può sbagliare.
E noi possiamo imparare molto dai loro errori. -
In questo episodio analizziamo le conseguenze economiche e finanziarie delle nuove misure protezionistiche annunciate da Donald Trump: a partire dal 2 aprile 2025, gli Stati Uniti imporranno dazi elevati su diversi beni importati, con l’obiettivo dichiarato di riequilibrare la bilancia commerciale.
Ma quali sono gli effetti reali di queste politiche sui mercati azionari globali? E quali rischi corre l’economia americana ed europea, tra volatilità, inflazione e stagflazione?
Approfondiamo anche il ruolo dell’Unione Europea in questo contesto e osserviamo come, nel primo trimestre 2025, i mercati europei abbiano reagito meglio rispetto a quelli statunitensi.
Un episodio per chi vuole capire cosa c'è davvero dietro la parola "protezionismo" e come orientarsi in uno scenario sempre più incerto. -
La ricchezza delle famiglie italiane è ancora fortemente concentrata nel mattone, ma i rendimenti del settore immobiliare sono deludenti da anni.
Nonostante ciò, gli italiani continuano a preferire liquidità e investimenti considerati “sicuri” come i conti correnti, che però offrono rendimenti reali spesso nulli o negativi.
In questo episodio analizziamo lo stato attuale della ricchezza nel nostro Paese, la sua distribuzione con un 10% della popolazione che detiene il 60% del patrimonio complessivo e le nuove proposte della Commissione Europea per rendere gli investimenti più accessibili e convenienti.
Si parlerà di strumenti fiscali simili ai PIR, ma finalmente pensati nell’interesse dei cittadini e non delle solite lobby, sull’esempio di ciò che già funziona in Paesi come Francia, Gran Bretagna, Svezia e Stati Uniti.
Riuscirà l’Europa a passare dalla teoria alla pratica prima della fine della legislatura? Oppure i veti e le pressioni delle lobby prevarranno ancora una volta?
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