Episódios
-
La scorsa settimana Google ha presentato "AI Mode", una nuova AI potenziata e migliorata con cui mira a rispondere direttamente agli utenti, generando una risposta. Ma che ne è del motore di ricerca, dei suoi risultati diversi e, soprattutto, del business miliardario e decennale che si basa su questo? Il giornalista Pietro Minto racconta il futuro di Google oltre Google in una nuova puntata di Screenshot, podcast settimanale di tecnologia del Foglio.
Articolo citato: Ed Zitron, "The Man Who Killed Google News" -
Tesla, BYD, Xiaomi ma anche Apple e Meta: tutte le aziende che stanno investendo sulla robotica, tra chi punta a creare robot umanoidi tuttofare e chi – i cinesi – puntano sul lavoro in fabbrica. La next big thing è qui, insomma: dobbiamo avere paura? Pietro Minto racconta l'esplosione della robotica commerciale (e non) nella nuova puntata di Screenshot, il podcast tecnologico settimanale del Foglio.
-
Estão a faltar episódios?
-
Questa settimana Microsoft ha lanciato un paio di segnali interessanti per il futuro del settore delle intelligenze artificiali. Prima non ha rinnovato alcuni contratti per dei data center, facendo pensare a un calo degli investimenti, e poi il suo CEO ha definito la cosiddetta AGI, l'Artificial General Intelligence, un parametro fuffa per l'intero settore. Insomma, cautela dopo un paio di anni di investimenti continui. Il giornalista Pietro Minto racconta lo stato delle AI generative, al netto dell'hype degli ultimi anni, in una nuova puntata di Screenshot, il podcast settimanale sulla tecnologia prodotto dal Foglio.
-
Google e Reddit sono in una relazione complicata. Da un lato Reddit è ormai uno degli ultimi bastioni del web "umano", con conversazioni vere e genuine, utenti attivi; dall'altro, Google linka sempre più spesso Reddit. Il che è un bene ma mette anche enorme pressione su un solo sito. Insomma, riuscirà Reddit a rimanere se stesso, nonostante la SEO, le AI e tutto il resto? Ne parla il giornalista Pietro Minto in questa puntata di Screenshot.
-
Come e perché l'enciclopedia online per eccellenza è finita nel mirino di Elon Musk e la destra trumpiana, che ha un piano per "identificare e colpire" i suoi editor, che sono anonimi (e volontari). Il giornalista Pietro Minto racconta gli attacchi politici a Wikipedia e la battaglia per la libertà di un pezzo di web che ormai "stona" con i progetti muskiani
-
"Flood the zone with sh*t". A dirlo fu Steve Bannon nel 2018, indicando la strategia trumpiana – di allora ma anche di oggi – per vincere contro la "vera opposizione", cioè i media. E quindi ecco il bombardamento di proposte, dichiarazioni e leggi che va avanti ormai da qualche settimana. È parte di un piano, certo, ma il caos rimane. Il giornalista Pietro Minto racconta la strategia comunicativa dei trumpiani, da dove viene, e cosa c'entra il governo cinese.
-
Un punto su DeepSeek, l'AI super economica cinese, e il settore tecnologico statunitense, che ha investito miliardi per due anni e ora si ritrova ad avere un competitor molto cheap, efficiente, e sospetto. Secondo Marc Andreessen, nume tutelare della Silicon Valley e consigliere di Donald Trump, DeepSeek ricorda lo Sputnik, quando l'Urss sembrava destinata a vincere la corsa allo spazio – e invece. Il giornalista Pietro Minto racconta le conseguenze del modello linguistico cinese, specie nei confronti di OpenAI.
-
Nella settimana dell'inaugurazione del Trump II e del saluto romano (presunto?) di Elon Musk, un libro si domanda se i social non abbiano creato una trance collettiva in cui la realtà non esiste più. È l'ipnocrazia, dove i fatti non esistono (o hanno comunque poco peso).
Libro citato: Ipnocrazia Trump, Musk e la nuova architettura della realtà, di Janwei Xun, Tlon, 2025. -
Comunque vada a finire il caso TikTok (ByteDance venderà a Elon Musk? O forse a MrBeast?), una cosa è certa: gli app store sono pieni di prodotti cinesi, dai social simil-TikTok a giganti come Temu. L'invasione, se così può essere definita, è appena iniziata e gli Stati Uniti non possono continuare a bandire le app che vengono dalla Cina. O forse sì?
-
Al di là delle novità presentate da Mark Zuckerberg per avvicinarsi al presidente eletto Donald Trump, Meta sta lavorando a un futuro in cui i social saranno pieni di contenuti e utenti generati con le AI. E gli umani, che fine faranno?
-
Proviamo a immaginare cosa succederà nel corso dell'anno prossimo nel settore tecnologico, tra la nuova presidenza Trump, i problemi di Google, i rischi legati alle AI. Ma anche... cosa farà Fedez?
-
Bagni nel ghiaccio, journaling e allenamenti continui: la sottocultura maschile e maschilista che si ribella all'algoritmo, nel nome dell'efficienza e dell'arricchimento. Da Joe Rogan ad alcune pubblicità che circolano su Instagram, che promettono felicità e benessere, senza social.
-
Descrizione: Il governo australiano vuole vietare i social ai minori di 16 anni, tra dubbi e timori da parte di Big Tech. Parliamo di questo, e di molto altro, con Stefania Garassini, promotrice dei Patti Digitali, associazione che si occupa "dal basso" di aiutare i genitori a gestire il rapporto tra i loro figli e gli schermi. Senza manie di controllo né imposizioni. Oh, e si parla anche di Cocomelon e dei più piccoli, ovviamente.
Sito: https://pattidigitali.it/ -
La crescita di Bluesky sta spingendo Meta a cambiare Threads e accogliere le richieste che da tempo fanno i suoi utenti. A Bluesky va quindi il merito di aver portato un minimo di concorrenza in un settore dominato dai soliti nomi: certo, rimane da capire se a Meta basterà copiare le novità di Bluesky, o se servirà qualcosa di più.
-
Da dove viene il "nuovo" Elon politico, che segue il presidente eletto Donald Trump come un'ombra? E che effetto può avere sul brand e il futuro di Tesla? Ne parliamo con Andrea Zanni, bibliotecario digitale e investitore Tesla di lungo corso, oltre che osservatore e fan (o ex fan?) di Musk stesso.
-
Da alcuni mesi aziende enormi e ricchissime stanno producendo spot pubblicitari per i loro chatbot e servizi di AI vari. Ma c'è qualcosa che non quadra e, in particolare Google e Apple hanno realizzato spot strani e brutti, in cui le AI vengono usate per fare cose molto "umane", e non per aiutarci a evitare i lavori più noiosi. Perché?
Gli spot citati:
"Dear Sydney" di Google
Gemini e le feste di compleanno
Il regalo di compleanno di Apple Intelligence -
Donald Trump ha vinto contro Kamala Harris anche grazie ai media. Non quelli mainstream ma una nebulosa di influencer, podcaster, streamer a cui ha rilasciato decine di interviste, su indicazione di suo figlio, Barron. Oh, e poi c'è Elon Musk e la sua scommessa su X, ovviamente. Harris, invece, per quanto "brat", ha puntato su una strategia tutto sommato più tradizionale. I motivi della sconfitta sono potenzialmente infiniti ma la differenza tra i due è notevole.
La clip audio è dal podcast di Theo Von -
Su Polymarket si può scommettere su qualsiasi cosa usando le criptovalute. Nelle ultime settimane la piattaforma sembra però convinta che Donald Trump vincerà le elezioni, con probabilità molto più alte di qualsiasi sondaggio. Dietro a questi numeri, il movimento sospetto di pochissimi account ricchissimi e misteriosi (detti "whales"). E se fosse un tentativo di influenzare le elezioni?
-
A pochi giorni dalle elezioni presidenziali americane, Elon Musk è al centro della campagna elettorale di Trump e della politica americana. Una battaglia su cui Musk sta puntando tutto, cambiando per sempre se stesso e X (l'ex Twitter) e soprattuttto seguendo l'esempio dello spauracchio della destra globale: George Soros.
-
Le AI generative stanno influenzando il dibattito politico e ambientale a poche settimane dal voto negli Stati Uniti. Dopo il recente uragano in Florida sono circolate bufale ma anche immagine "sintetiche", spacciate e prese per vere, spesso in chiave anti-Biden e anti-Kamala Harris. La nuova frontiera delle fake news è questa.
- Mostrar mais