LA VITA DOPO LA MORTE
Dal X CONVEGNO DI ROMA con Pietro Archiati
Università La Sapienza - Facoltà di Economia e Commercio
2 - 4 MAGGIO 2003
Da giovani, è ovvio, si pensa a ben altro che alla morte - e poi è troppo lontana. Per anni il suo mistero non ci sfiora nemmeno, non suscita alcun interesse. Poi, all’improvviso, muore una persona cara, forse l’amico con cui la sera prima eravamo andati a ballare in discoteca.
Allora la morte comincia a esistere ed è capace di riempire di sé tutte le ore del giorno e della notte. E ci si accorge di essere impreparati, sprovveduti, spaventati.
Ma che cos’è la morte? E che senso ha nascere se poi, non si sa né come né quando, ci toccherà morire? E dopo la morte, che succede?
C’è chi dice: nessun morto è mai tornato a raccontare ai vivi quello che avviene nell’altro mondo, ammesso che paradisi, inferni, purgatori - e limbi - esistano davvero.
E se invece fossimo noi a non capire il linguaggio dei Morti, che muoiono dalla voglia di raccontarci la loro nuova e bellissima vita, quello che fanno fuori dal corpo in mezzo a miriadi di Esseri spirituali, in regioni dell’anima e dello spirito piene di meraviglie?
E se fosse possibile guardare anche da vivi oltre la soglia della morte, come accade ogni volta che apriamo la porta di casa e ci si presenta davanti agli occhi il mondo di fuori, tutto da esplorare?
Insomma, che succederebbe se piano piano si venisse a scoprire che la morte può diventare una cara e rincuorante amica?
Pietro Archiati