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Questa incredibile storia di odio, distruzione e orgoglio acutissimo ha ancora una sfaccettatura a dir poco sorprendente. Si comincia a ricostruire Varsavia, che torna capitale di una Polonia destinata però a scivolare tragicamente dall’oppressione hitleriana al totalitarismo staliniano. L’ostinazione e la determinazione polacche sono ancora in grado di produrre una sorta di paradossale miracolo: si vuole riedificare il centro storico della città esattamente come era. E ci si riesce con un’incredibile intrapresa di ricerca archivistica e iconografica, di progettazione architettonica, di minuzioso lavoro artigianale. Oggi Varsavia è iscritta nell’Elenco del Patrimonio Mondiale della Cultura dell’UNESCO e la storia della sua assurda distruzione sembra spesso dimenticata: bisogna tornare a raccontarla, per imparare la grande lezione che contiene, anche se le parole davvero esatte per dire l’accaduto rimangono difficilissime, forse impossibili, da trovare: possono formarsi solo nella mente di ascolterà questo podcast.
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Le disposizioni dei vertici di Berlino sono inequivocabili. E le truppe tedesche di stanza a Varsavia obbediscono ciecamente agli ordini. Un’équipe di studiosi nazisti inventariano monumenti e opere d’arte da demolire con assoluta precedenza per cancellare ogni traccia della cultura polacca. I genieri tedeschi distruggono la città quasi totalmente, con scientifica ostinazione e lucida follia, usando bombe, dinamite, benzina, lanciafiamme in un’opera delirante che vorrebbe suonare ad omaggio estremo al Führer e a Himmler. Le perdite sono incalcolabili. Alle spalle dei nazisti che se ne vanno rimane un’immensa desolazione di macerie. Dall’altra parte della Vistola, i russi hanno assistito allo scempio con cinico distacco.
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Eksik bölüm mü var?
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La Resistenza antinazista in Polonia, e in particolare a Varsavia, è molto attiva durante tutto il periodo di occupazione. Nell’estate del 1944 l’ala d’ispirazione non comunista, (l’Armia Krajowa) prova ad anticipare l’avanzata dell’Armata Rossa sovietica ormai alle porte della città e a liberarsi dei nazisti dando il via all’insurrezione cittadina. La reazione tedesca è durissima ma – nonostante lo squilibrio evidente di forze - riesce a reprimere la rivolta solo dopo due mesi di durissimi combattimenti. Le perdite sono altissime da entrambe le parti. Tutti i varsaviani superstiti verranno deportati. E si decide che la città dovrà essere letteralmente rasa al suolo.
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Varsavia ospita all’inizio della guerra la più grande comunità ebraica del mondo europeo. I progetti nazisti al proposito sono anche troppo evidenti e, in un crescendo di repressione, già nel 1940 inizia la costruzione del ghetto. Gli ebrei che vi sono rinchiusi dovranno via via ridursi di numero. E quando non bastano la fame, il freddo e le malattie, inizia l’orrore della deportazione verso i Lager. Perché, come insegnano gli studi sul razzismo, i nazisti temono gli ebrei come nient’altro. Ma in questo caso, gli ebrei superano invece la paura e reagiscono: l’insurrezione verrà repressa con enorme fatica e determinata brutalità. A vittoria finalmente ottenuta, i soldati tedeschi raderanno letteralmente al suolo l’area del Ghetto. E sarà solo l’inizio.
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La capacità di resistenza polacca, però, è straordinaria e non solo sul piano strettamente militare.
L’esercito polacco è allo sbando, ma i suoi reduci riescono comunque a riaggregarsi al di fuori dei confini per continuare a combattere al fianco degli Alleati su ogni fronte, quello italiano compreso. Quella dell’Esercito della Polonia Libera è una vicenda memorabile, incarnata qui dalla figura di Zbiceck Pretsch, diciottenne figlio di ufficiali che attraversa il braciere ardente dell’intera guerra, combattendo ovunque per la libertà di una terra che non potrà mai neppure vedere. Questa sua epopea, realmente accaduta, terminerà con una happy end proprio in Italia, di fronte al bellissimo mare siciliano. -
Hitler rivendica “spazio vitale” per il proprio popolo e la Polonia è tra i primi obiettivi. L’invasione tedesca scatena il conflitto continentale con una “guerra lampo” che sbaraglia in pochi giorni la resistenza polacca (che pure alimenterà racconti di epico eroismo) e lascia sgomento il mondo. Mentre da oriente inizia una concordata invasione anche da parte sovietica, Varsavia è bombardata, occupata e già subisce pesantissimi danni. Il Führer ha tragicamente in testa di “germanizzare” le terre conquistate, ma non gli uomini che ha sottomesso: già si progetta di ridurre la città di Varsavia a un decimo delle sue dimensioni.
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Dopo secoli di dominazioni straniere, a seguito della Prima Guerra Mondiale la Polonia vive una breve esperienza di autonomia e di libertà. In quegli anni Varsavia è una città vivace e frizzante: è l’elegante e cosmopolita “Parigi dell’est”. Ma quando una Germania piena di spirito di rivalsa, alla guida di Adolf Hitler, risolleva la testa dall’umiliazione del Trattato di Versailles, l’orizzonte del futuro polacco si fa rapidamente e sempre più oscuro.
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In questo podcast il prof. Paolo Colombo racconta un incredibile episodio della II Guerra Mondiale per lo più trascurato dai manuali di storia eppure caratterizzato da un tasso di assurda drammaticità che lo rende per molti aspetti unico. Ne viene una vera e propria narrazione civile.
Intrecciando la Storia politica e militare con singole storie individuali e specifiche vicende, si ricostruisce in maniera toccante e avvincente l’evoluzione dei rapporti tra Germania e Polonia assieme alla ferrea determinazione e all’orgoglio che animano entrambe le parti, fino all’agghiacciante decisione nazista di radere letteralmente al suolo la capitale polacca. Trovare le parole per descrivere quello che accade può parere impossibile, ma questo podcast ci riesce.