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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | La scoperta dell'agricoltura e dell'allevamento è stata la chiave del nostro successo come specie, ciò che ci ha permesso di passare da poche centinaia di migliaia agli 8 miliardi di esseri umani che popolano oggi la Terra. Otto miliardi di sapiens che mangiano, consumano, sfruttano e inquinano: siamo diventati un cataclisma per l’intero pianeta. La soluzione non può che essere una nuova rivoluzione agricola che punti su un ridotto sfruttamento delle risorse naturali, e su un recupero della biodiversità e delle specificità di ogni ambiente naturale.
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani |
All’inizio, le pannocchie di mais selvatico erano lunghe poco più di un centimetro, il grano perdeva i semi dallo stelo prima che potessero essere raccolti, le patate erano tossiche. Poi, i primi agricoltori, pur non sapendo nulla di biologia, iniziarono ad addomesticare queste e altre specie, selezionando pannocchie grandi, spighe che mantenevano i semi e patate buone e nutrienti, trasformando quelle piante in alimenti base della nostra dieta.
Ma come nel caso degli animali, anche la domesticazione di molte specie vegetali è stata una storia di trasformazione reciproca: noi abbiamo cambiato le piante rendendole più produttive e facili da coltivare, e le piante ci hanno utilizzato per diffondersi in tutto il mondo.
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | Il cane ci ha difeso e guidato nella caccia. La pecora accompagnava i guerrieri pastori che vivevano nella penisola italiana e che fondarono Roma. Il cavallo ha permesso a chi l'aveva di conquistare il mondo, sulle spalle dell'asino sono state costruite intere civiltà. Il matrimonio tra uomini e alcuni animali ha cambiato il corso della nostra storia. In questa puntata parliamo dell’etologia delle principali specie addomesticate, e scopriamo che almeno in un caso o due forse siamo noi umani ad essere stati addomesticati.
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | 14 mila anni fa trasformammo il lupo in cane. E poi il muflone in pecora, il cinghiale in maiale, l’uro in vacca... e ancora arrivarono il cavallo, l’asino, il lama e il dromedario. Come avvenuto per le piante, anche la domesticazione degli animali ha cambiato profondamente noi sapiens, e il mondo in cui viviamo. Ma come è avvenuto questo processo? Perché, tra tutti quelli disponibili, solo pochi mammiferi vennero addomesticati? Che caratteristiche dovevano avere? Perché, anche in questo caso, l’Eurasia è stata il centro di tutto? E se è vero che agricoltura e allevamento sono stati alla base della civiltà umana, perché c’è chi dice che, dal punto di vista evolutivo, sono stati il più grande errore dell’umanità?
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | Tutte le piante che coltiviamo oggi, un tempo erano selvatiche. Alcune siamo riusciti ad addomesticarle subito, già nella preistoria, per altre ci è voluto più tempo. Con altre ancora, abbiamo dovuto arrenderci e non ci siamo proprio riusciti. Ma come è avvenuta la domesticazione? Perché si è verificata principalmente in determinati luoghi della Terra? E quali sono stati i suoi pro e i suoi contro? Per rispondere, faremo un viaggio nella storia evolutiva di alcune piante selezionate già in epoca antichissima, con tecniche che solo Darwin riuscì a spiegare migliaia di anni dopo, concentrandoci anche sui temi evoluzionistici più generali.
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | 7 milioni di anni fa un gruppo di scimmie antropomorfe africane si suddivise in 3 gruppi: quello dei gorilla, quello degli scimpanzé e quello da cui sarebbero nati gli esseri umani. 4 milioni di anni fa, questo terzo gruppo acquistò la posizione eretta, aumentò la massa del corpo e del cervello, iniziò a usare il fuoco e i primi attrezzi, e a vivere in gruppo. Poi tutto rimase più o meno fermo fino a quando, tra i 100 mila e i 50 mila anni fa, comparve il nostro grande super potere: il linguaggio. Da quel momento l’ascesa della specie umana non ebbe freni. Ci espandemmo in tutto il globo cacciando e raccogliendo quello che la natura ci offriva. A un certo punto della nostra storia, alcuni iniziarono ad addomesticare le piante e gli animali, e da nomadi diventammo stanziali. Non ovunque, solo in alcuni posti: e chi inventò l’agricoltura, conquistò il mondo.
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di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani | Dopo un lungo letargo, torna il podcast del Gorilla, premiato come miglior progetto di divulgazione all’edizione 2021 de ilPod. Nella nuova stagione, Vincenzo Venuto e Telmo Pievani raccontano 13 mila anni di storia dell'umanità̀, da quando eravamo cacciatori-raccoglitori a quando siamo diventati contadini, spiegano come sia avvenuta la domesticazione di piante e animali, e perché quella sia stata la tappa fondamentale nella storia dell’evoluzione umana e del nostro pianeta. Il vero inizio dell'Antropocene, nel bene e nel male.
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | In soli 150.000 anni, noi homo sapiens siamo diventati un vero cataclisma per l’intero pianeta e per tutte le creature che lo abitano. Sette miliardi e rotti di uomini e donne che mangiano, consumano, sfruttano e inquinano. Ma possiamo ancora fare qualcosa o abbiamo raggiunto il punto di non ritorno?Nell'ultimo episodio della terza stagione del Gorilla ce l'ha piccolo, Vincenzo Venuto e Telmo Pievani gettano uno sguardo sul futuro, per provare a rispondere alla domanda delle domande: quella relativa alla sopravvivenza della nostra specie, diventata di drammatica attualità nell'anno della pandemia. Sarà la nostra tecnologia a salvarci? Il nostro futuro sarà su un altro pianeta? O per sopravvivere dovremo prendere esempio da quei misteriosi campioni di resilienza che sono i tardigradi? Di sicuro, ci sono tanti comportamenti che possiamo e dobbiamo cambiare già oggi per sperare di averlo, un futuro, su questo pianeta.
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | Gli oceani sono stati la culla della vita, senza di loro non avremmo potuto vivere.
Gli oceani producono ossigeno, ci fanno respirare, controllano il clima, ci danno da mangiare. Eppure li stiamo uccidendo. Un solo dato tra i tanti, per fotografare la situazione: se continuiamo a sottrarre dagli oceani con la pesca intensiva le migliaia di tonnellate di pesci che peschiamo oggi, e continuiamo a immettere plastica come facciamo adesso, intorno al 2050 negli oceani di tutto il mondo ci sarà come peso più plastica che fauna marina. E poi, le emissioni di gas serra, l'inquinamento da idrocarburi, insetticidi, pesticidi e metalli pesanti, le microplastiche che uccidono le creature marine, la pesca indiscriminata e senza senso dei grandi predatori che altera gli equilibri marini... Stiamo assistendo all’assassinio degli oceani. Se gli oceani muoiono, moriamo anche noi. Ma siamo ancora in tempo per salvarli, e il primo passo è prendere coscienza di quanto sta accadendo. Per salvarci anche noi.
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | Dal punto di vista geologico, l'era che stiamo vivendo si chiama Antropocene, e vede l'uomo quale responsabile della sesta estinzione di massa. Non si tratta di un fenomeno recente, iniziato con la rivoluzione industriale e causato da inquinamento, deforestazione e riscaldamento globale, che pure sono i fenomeni che oggi mettono maggiormente a rischio l'equilibrio del pianeta su cui viviamo. In realtà, fin dalla sua comparsa sulla Terra, e in particolare con l'invenzione dell'agricoltura, l'uomo ha avuto un impatto devastante, alterando in modo irreversibile oltre il 75% delle terre emerse e il 66% degli oceani, e portando all'estinzione milioni di specie. In questa puntata ripercorriamo le principali tappe di questa catastrofe, provando anche a capire se si tratti di un processo irreversibile o se, al contrario, siamo ancora in tempo per cambiare rotta, prima di scoprire che con i nostri comportamenti non abbiamo solo distrutto la biodiversità della Terra, ma ci siamo anche messi da soli un cappio al collo.
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | Panta rhei. Tutto scorre. Ogni creatura vivente è sottoposta alla legge inesorabile del mutamento, perché nell'universo nessun oggetto è fermo. Ogni cosa subisce perturbazioni che potrebbero anche distruggerla.
La selezione naturale permette alle specie di rispondere ai cambiamenti dell’ambiente. Certe volte la specie ce la fa e si adatta alle nuove condizioni, altre volte no... e la specie si estingue.
L'estinzione però non è il contrario dell'evoluzione, anzi ne è una componente fondamentale, perché è un processo che libera spazio ecologico. Ogni estinzione di una o più specie permette ad altre di crescere ed affermarsi, in quel ciclo continuo di morte e rinascita in mille forme diverse che è la sostanza della vita su questo pianeta. È ciò che è successo nel caso delle 5 grandi estinzioni di massa che hanno preceduto, e in qualche modo consentito, l'arrivo dell'uomo sulla Terra
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | La diversità biologica, che tutti chiamiamo biodiversità, dovrebbe essere protetta come una legge divina perché nella biodiversità c'è il segreto della vita così come la conosciamo. Se esistessero un solo ambiente, un solo cibo, una sola pianta, una sola specie… se fossimo delle copie tutte uguali, come i cloni di Star Wars, saremmo già estinti da tempo. Il Covid 19 che sta imperversando in questi giorni nel mondo è un virus terribile perché è nuovo, la nostra specie non l'aveva mai incontrato prima. Eppure, grazie al fatto che non c’è un uomo uguale all'altro su questa terra il virus non riesce ad ucciderci tutti.
Ma che cos’è la Biodiversità? Quanti tipi di biodiversità esistono? Cosa la mette maggiormente in pericolo, oggi, e cosa possiamo fare per proteggerla? Lo scopriamo nel secondo episodio della terza stagione del Gorilla ce l'ha piccolo.
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di Vincenzo Venuto con Telmo Pievani | La vita comparve sulla Terra 4000 milioni di anni fa. All’inizio c’erano pochi organismi molto semplici, poi grazie all'evoluzione biologica e grazie all'invenzione del sesso, che genera diversità, gli organismi sono diventati tanti, diversi, sempre più grandi e sempre più complicati.
In questi 4 miliardi e rotti di anni, lo sviluppo della vita non ha avuto un attimo di riposo e nel corso delle ere geologiche la Terra si è via via popolata di centinaia, migliaia, milioni di specie diverse, che sono nate, hanno vissuto e sono scomparse esattamente come succede a qualsiasi essere vivente.
Ma cos'è la vita? Come nascono le specie? Sono destinate tutte a morire, inclusa la nostra? Vincenzo Venuto e Telmo Pievani ci guidano in questo affascinante viaggio, nella terza stagione de "Il gorilla ce l'ha piccolo"
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Di Vincenzo Venuto e Telmo Pievani.Nella terza stagione del Gorilla parliamo di nascita, evoluzione, sopravvivenza ed estinzione delle specie che hanno popolato e popolano il nostro mondo.Il tema di fondo del Gorilla, il sesso, per quanto un po’ più sullo sfondo rimane sempre presente, perché è grazie al sesso che si è generata e si genera la diversità alla base della nascita di nuove specie. Vincenzo Venuto insieme a Telmo Pievani parlano della vita sulla terra, di come nasce, si evolve e si differenzia. Ma anche di come finisce. Spiegano perché l'estinzione non è altro che il lato B dell'evoluzione, e come l'uomo sia diventato il responsabile della sesta estinzione di massa, attualmente in corso. Provando anche a gettare uno sguardo sul futuro che ci aspetta.
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di Vincenzo Venuto | Con Storielibere abbiamo deciso di fare un podcast che parlasse di animali per scoprire in realtà chi siamo noi, cosa vuol dire essere umani, perché l’umanità, ricordarsi di essere umani gli uni con gli altri è il sentimento, la differenza, che può renderci davvero liberi. Dal 25 di giugno puoi investire anche tu su Storielibere, in modo da poter essere ancora di più “Liberi Insieme”. | Info e condizioni https://mamacrowd.com/ | Memento mori!Nascita, crescita, maturità e morte: nessun essere vivente sfugge al ciclo della vita.Sapevate però che esiste una creatura che nasce, cresce, matura e poi ringiovanisce senza mai morire? E che il lutto e l’onore dei defunti non sono una prerogativa soltanto umana?
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di Vincenzo VenutoIl bisogno di legami porta alcuni animali sociali a frequentare specie diverse, instaurando una simbiosi affettivaQuando due specie diverse si legano, si dice che sono in simbiosi.Nel parassitismo gode solo un individuo a spese dell’altro.Anche nel commensalismo gode solo uno, ma l’altro non subisce nessun danno.Nel mutualismo il legame è vantaggioso per entrambi. Scopriamo insieme come due miliardi di anni fa uno strano legame mutualistico ha cambiato per sempre la vita sul nostro pianeta.
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di Vincenzo VenutoCollaborare, per molte specie, significa sopravvivere.Tra tutte le creature viventi, api, termiti e formiche hanno messo a punto il livello piùalto di organizzazione sociale.Gli squali, tra loro, sono più socievoli di quanto ci si possa aspettare, e nuovi studi parlanoaddirittura di amicizia tra i grandi predatori dei mari.Le famiglie sono il più piccolo dei sistemi sociali di cui fa parte l’uomo, e in cui cerca di riunione cibo, amore, casa, procreazione.Ma nelle famiglie e nelle società complesse le strategie, le alleanze, le tattiche e persino le bugie sono all’ordine del giorno.
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di Vincenzo VenutoI figli so' piezz'e core!Alcuni nascono già pronti ad affrontare la vita, altri se ne stanno per anni “sul divano” ad aspettare il momento giusto. Imparare a stare al mondo significa sfuggire ai predatori, trovare il cibo, socializzare con i membri della propria specie, trovare un posto nella società. Da un punto di vista evolutivo, il successo di un individuo si misura dal numero di figli che mette al mondo perché, grazie a loro, i nostri geni rimarranno immortali su questa terra.
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di Vincenzo VenutoLa biologia insegna che i maschi potrebbero anche non esistere, e l’etologia afferma che i papà di molte specie non servono proprio a nulla.In questo episodio cercheremo di sfatare queste dicerie, cercheremo di dimostrare, iniziando dalla spigola, passando per il delfino e arrivando fino all’uomo, che i maschi non sono nati solo per regalare un po' di materiale genetico, ma per dimostrare che i padri hanno un ruolo. Riusciremo a trovare prove inconfutabili? I papà sono davvero "inutili"?
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di Vincenzo Venuto |
Con Storielibere abbiamo deciso di fare un podcast che parlasse di animali per scoprire in realtà chi siamo noi, cosa vuol dire essere umani, perché l’umanità, ricordarsi di essere umani gli uni con gli altri è il sentimento, la differenza, che può renderci davvero liberi. Dal 25 di giugno puoi investire anche tu su Storielibere, in modo da poter essere ancora di più “Liberi Insieme”. | Info e condizioni https://mamacrowd.com/ |
Mamma elefante ha una gestazione di 21 mesi e partorisce un cucciolone di 120 kg. Mamma canguro invece mette al mondo un esserino di 10 grammi. Le orche insegnano ai loro cuccioli le tecniche di caccia più difficili e pericolose mentre le mamme capodoglio quando scendono in profondità affidano i loro figli alle amiche.
Mamma cobra reale è la miglior mamma serpente del mondo mentre la coccodrilla non è vero che si mangia i cuccioli appena nati. In natura ci sono mamme che fanno pochi figli e li accudiscono finché diventano indipendenti, mentre altre ne fanno tanti e li abbandonano al loro destino.
Comunque sia, anche in natura, la mamma è sempre la mamma!
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