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di Massimo Recalcati | Non necessariamente l'amore è incompatibile col desiderio. Il nostro tempo sostiene questa tesi: che l'amore e il desiderio siano incompatibili. E sostiene che il desiderio si nutre solo di nuovo e non dello stesso, e che lo stesso, sia la malattia del desiderio. Che lo stesso generi abitudine, rassegnazione, sconforto, noia, apatia e dunque è necessario rinnovare costantemente l'oggetto del desiderio per rianimare costantemente il desiderio. Ebbene, in realtà abbiamo visto che l’amore per il nome, quando si lega al dettaglio del corpo, resiste al tempo, perché trasforma lo stesso in nuovo. Ogni volta è lo stesso, ogni volta è nuovo. Lacan diceva che la parola fondamentale dell'amore è “ancora”. «Ancora come adesso». È la beatitudine più grande. Secondo Sant'Agostino è il nome della gioia. Amare quello che si ha.
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di Massimo Recalcati | Il desiderio isterico e il desiderio ossessivo restano nel campo di una dialettica con l'altro. Il desiderio isterico punta a farsi desiderare dal desiderio dell'altro, pure restandone insoddisfatto. Il desiderio ossessivo punta a distruggere il desiderio dell'altro, pur essendone dipendente. Il perverso invece, introduce un nuovo scenario, uno scenario in cui l'altro non è più oggetto del desiderio, ma deve essere ridotto a strumento del proprio godimento.
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di Massimo Recalcati | È solo assumendo e accettando la passività che il soggetto, può accedere all'altro godimento. È solo riconoscendosi non padrone del godimento, che un soggetto può accedere all'altro godimento. Non a caso proviamo in molte donne la fantasia che esista uno strano nesso tra l'esperienza dell'orgasmo, l'esperienza multipla dell'orgasmo e quella della follia. Avere l'orgasmo, per esempio multiplo ultra-fallico, è vivere un'esperienza di follia. Ma l'angoscia della follia, può trattenere il soggetto al di qua e l'altro godimento. Questo fantasma della convergenza tra l'eccedenza dell'altro godimento, con l'esperienza atroce di perdita di sé, della follia, convergevano in un unico punto. E questa è per certi versi, la lezione dell'isteria. in fondo molto spesso noi troviamo nella clinica dell'isteria, il sintomo della anorgasmia. Cioè la difficoltà del soggetto isterico di raggiungere l'orgasmo.
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di Massimo Recalcati | Quali sono le coppie che funzionano? Quali sono le coppie degli amanti che sanno durare nel tempo senza cadere nella noia della rassegnazione? Sono le coppie dove ciascuno sa stare solo. Dove cioè c’è il riconoscimento dell'inesistenza del rapporto sessuale e saper stare solo è la condizione fondamentale per rendere generativo un rapporto. Se il rapporto invece supplisce l'incapacità di rimanere soli, questo rapporto ha la pretesa di scrivere l'esistenza del rapporto sessuale. Cioè promette l'unificazione. Ma la promessa dell'unificazione è l'anticamera dell'inferno.
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di Massimo Recalcati | Mentre al cuore dell'amore, abbiamo l'esperienza del segno del desiderio dell'altro, al cuore del godimento abbiamo l'esperienza di un eccesso. Questo eccesso è una in una zona di confine. Il confine tra la vita e la morte. C’è sempre qualcosa del godimento che sfiora questo confine. Questo determina la sua ricerca, determina il suo brivido, determina anche il fatto che l'esistenza umana spesso si difende dal godimento e dalle sue perturbazioni, attraverso la cosiddetta normalità; attraverso, se volete, la noia della normalità.
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di Massimo Recalcati | La vita sessuale umana non può essere ridotta a quella di una macchina. Perché tutti questi esempi di inciampi sessuali mostrano l'incidenza attiva dell'inconscio nella nostra vita sessuale. Come dire che nell'atto sessuale è sempre implicito un messaggio. Non è solo una questione di pistoni e rotelle di ingranaggi. È una questione di significati, è una questione di significanti, è una questione di messaggi da decifrare.
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di Massimo Recalcati | Riconoscersi come una identità di genere femminile non significa necessariamente desiderare un uomo e viceversa istituirsi come un'identità di genere maschile non significa necessariamente desiderare una donna. Noi qui tocchiamo qualcosa di veramente labirintico, che è il carattere non istintuale, non naturale e il carattere anarchico, erratico del desiderio sessuale.
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di Massimo Recalcati | Diceva Freud: in ogni atto sessuale, in ogni rapporto sessuale, si è almeno in quattro. Lo diceva in una lettera che scriveva a Floris. Che cosa vuol dire? che anche quando siamo in due, noi siamo sempre in quattro. Perché c’è il corpo del soggetto, c’è il corpo dell'altro, e poi c'è il fantasma inconscio del soggetto e il fantasma inconscio dell'altro. Insomma, una vera massa! Quando si è in un letto non si è mai solo in due sempre più di due.
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di Massimo Recalcati La sessualità umana è labirintica. Non è governata dall’istinto animale, né può ridursi al funzionamento di una macchina. E questo condiziona pesantemente anche la vita e la tenuta della coppia. I nostri fantasmi inconsci la rendono sempre deviante, stramba, perversa, polimorfa, direbbe Freud. Quale rapporto sussiste tra il godimento sessuale, il desiderio e l’amore? Quali sono gli inciampi più frequenti della sessualità umana e all’interno della relazione di coppia? Quale la differenza tra il modo di godere dell’uomo e della donna?
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