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Quando la parola di Dio, incontra momenti cruciali della vita la illumina con la sua forza!
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Il podcast discute l'importanza del Giovedì Santo come sintesi della vita e predicazione di Gesù, introducendo il triduo pasquale. Si sottolinea il significato della Messa crismale e della lavanda dei piedi come gesto di servizio e comunione. Viene evidenziata la sfida a vivere l'amore e il servizio reciproco, come insegnamento di Gesù che si dona totalmente agli altri. Il brano sottolinea l'importanza di accettare il servizio e l'amore senza riserve, riflettendo sull'esempio di Gesù che si fa pane e dona la vita per noi. Si conclude con il richiamo alla Pasqua come momento di piena manifestazione dell'amore di Dio che dona la sua vita per la salvezza di tutti.
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La Settimana Santa, reinterpretata attraverso la lente della risurrezione di Gesù, rivela il suo vero significato. Ascoltando la Passione, ci viene chiesto di riflettere su chi sia Gesù per noi e su quale ruolo ricopriamo nelle vicende umane. La sua sofferenza svela un Dio che ama l'umanità intera, sfidando le nostre concezioni di divinità. L'umanità, simbolizzata da vari personaggi, cerca un Dio potente e risolutivo, ma Gesù ci mostra un Dio che condivide le nostre sofferenze.Nella sua morte, Gesù si avvicina all'umanità, anche a coloro che si sentono abbandonati. La Settimana Santa ci invita a considerare una logica diversa, basata sull'amore e sul servizio, nonostante le sfide e le difficoltà che incontriamo.
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In questo passo evangelico, il desiderio dei Greci di vedere Gesù segna l'inizio della sua rivelazione e glorificazione, secondo Giovanni. È un segno che l'intera umanità desidera conoscerlo, spingendo Gesù a mostrarsi per quello che è veramente. Il momento è giunto, l'ora in cui Gesù può finalmente mostrare la sua vera gloria, quella di Dio. Partendo dalla similitudine del grano che cade in terra e produce frutto, Gesù rivela il suo progetto di vita e il senso dell'esistenza umana: perdersi per essere conservati per la vita eterna. Questa novità non risiede nella morte del seme, ma nel frutto che essa produce se accetta di morire. È uno snodo decisivo che impedisce alla nostra fede di diventare esaltazione della morte e del dolore, una tentazione che la Chiesa ha affrontato. Odiare la vita, nel senso di staccarsene, è necessario per dare frutto, un passaggio non piacevole ma imprescindibile verso la vita. Gesù, attraverso la sua morte e preghiera, ci ha mostrato questa logica, trasformando la sua missione in un dono d'amore per noi. La sua glorificazione è il suo amore per l'umanità, la nostra salvezza e la vita eterna. Siamo il frutto di quel seme che è morto in terra, senza il quale non ci sarebbe storia né vita.
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Gesù, cercando di illuminare la mente di Nicodemo nel buio della notte, offre una visione radicalmente nuova di Dio attraverso la sua elevazione sulla croce. Mentre il mondo spesso associa l'innalzamento a importanza e superiorità, Gesù insegna che l'innalzamento vero è il servizio, il lavare i piedi. In questo amore straordinario, Dio dà suo figlio come prova di affetto per il mondo. Gesù sottolinea la missione di salvare, non giudicare, unendo il mondo in un abbraccio d'amore. La chiave è credere in lui, eliminando le zone d'ombra e aprendosi alla luce. Questa è la verità che porta alla vita, superando il buio e rompendo il giudizio. Un invito a seguire il figlio di Dio passo dopo passo per trovare la vita e il futuro, nonostante le sfide della morte. Accettando il messaggio di innalzamento attraverso il servizio, possiamo trasformare la verità in luce nella nostra vita quotidiana."
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Gesù, nel fare pulizia dei mercanti nella casa del Padre, sottolinea che la fede non può essere trattata come un bene mercantile. Il legame con Dio non dovrebbe essere economico, ma basato sull'amore genuino. Il gesto di Gesù anticipa il suo sacrificio, che diventa il segno di una relazione vera e duratura con Dio, al di là di logiche di scambio. La cacciate dei mercasnti da parte di Gesù è motivata dall'amore per la vera fede, non contro di essa, e promuove una comprensione corretta dell'azione di Gesù e dei discepoli verso Dio.
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Oggi siamo invitati a salire sul monte insieme agli altri, non da soli, perché la visione condivisa è essenziale. Salire rappresenta un cambio di prospettiva attraverso un ascolto profondo. Il vangelo di oggi sottolinea l'importanza dell'ascolto come motore del cambiamento.
L'ascolto coinvolge noi stessi, gli altri e Dio, diventando imperativo e passando attraverso uno sguardo nuovo, che è l'amore di Dio verso di noi. Questo sguardo ci invita a vedere ogni persona come amata da Dio, portando una nuova prospettiva nella vita.
La fede cristiana è un evento di bellezza accolta e ascoltata. La trasfigurazione rappresenta una metamorfosi, andando oltre l'apparenza e illuminando la vita con l'amore di Dio. Pietro esprime il desiderio di rimanere sul monte, dove si sente amato.
La prospettiva deve essere portata nella vita quotidiana, come sottolineato dal prefazio di questa domenica. Gesù, dopo annunciare la sua morte, manifesta la sua gloria sul monte, indicando che solo attraverso la passione si giunge al trionfo della risurrezione.
Il vangelo conclude rassicurando che, nonostante Gesù chieda di tacere, solo nella luce della fede nella risurrezione si può veramente avere una nuova visione della vita e del mondo, altrimenti sarebbero solo illusioni. L'amore di Dio Padre, rivelato nell'amato risorto, ci offre un futuro e una vita eterna.
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Gesù ci conduce nel deserto...
La vita moderna è spesso difficile e solitaria, con molte persone che si sentono sole anche in mezzo agli altri, creando un'esperienza condivisa. Il racconto del periodo di Gesù nel deserto per 40 giorni rappresenta una generazione, una vita intera. Durante questo tempo, affronta tentazioni, considerate come attrazioni che distolgono dalla vera essenza della vita.
Nella storia evangelica, Gesù, nonostante le tentazioni, ristabilisce l'armonia con il mondo, gli animali e il divino, diventando un annunciatore della vicinanza del Regno di Dio. La missione di Gesù inizia quando Giovanni viene arrestato, aprendo la porta a una nuova comprensione della vita e annunciando la vicinanza di Dio, anche nelle situazioni difficili. La Quaresima non dovrebbe essere vista come mortificazione e lamentela, ma come un percorso di liberazione, di ritorno all'essenzialità e alla capacità di percepire la vicinanza di Dio nella vita di tutti i giorni. Buon cammino!
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introduzione che cos'è una lectio divina di suor Francesca Pratillo
Cos'è la lectio divina
a cosa serve e come si fa?