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Religione non indica per tutte le civiltà la stessa cosa: se il politeismo era una religione aperta agli dèi degli altri, i monoteismi ammettono un solo vero dio. Dietro questa differenza sta una diversa concezione della verità.
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La storia della parola “codice” è la storia di come una piccola tavoletta di legno si sia trasformata nell’immensa raccolta del diritto romano.
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Il mos maiorum, vale a dire il “costume degli antenati”, rappresentava per i Romani un codice di comportamento da seguire nei più diversi ambiti della vita e della società. Come nasceva un “costume” nell’antica Roma, come evolveva e cosa significava?
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«Sono un uomo e non considero estraneo a me nulla di ciò che è umano». In questo verso di Terenzio emerge il significato di Humanitas per i Romani, un vero e proprio elogio dell’indiscrezione.
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Per gli antichi romani l’auctoritas è la capacità di mettere in moto un processo e di portarlo a termine, è la “parola efficace”, che fa accadere ciò che si pensa e che si dice. Dietro auctoritas sta una metafora generativa: è come se chi ha auctoritas facesse crescere una pianta, la rendesse rigogliosa e la portasse a frutto.
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Il rex era un capo politico e militare, ma anche una figura religiosa. Era chi indicava la direzione verso cui procedere, chi aveva l’autorità per “tracciare e dettare una linea”.
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La parola greca paidèia indicava il percorso di formazione di un essere umano, ma anche la sua cultura, a testimoniare come, per i greci, la cultura fosse un mezzo per rendere l’uomo “più umano”.
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Dialogo è per i Greci uno scambio di pensieri, un discorso fra più persone, un confronto/ragionamento comune dal quale “per sfregamento”, quasi stessimo percuotendo due pietre focaie o sfregando dei legnetti, può nascere la scintilla della conoscenza, l’èpisteme.
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Le parole sono lo specchio di una civiltà, ci permettono di capire come gli antichi vedevano e pensavano il mondo. Gli episodi del podcast raccontano l’origine e la storia di alcune parole chiave della civiltà greca e romana, capaci di interrogarci ancora oggi. La serie è legata al corso di geostoria Il ramo d’oro, di M. Bettini, M. Lentano, D. Puliga. Ognuno degli otto episodi è scritto e letto da Maurizio Bettini o da Mario Lentano.