Bölümler
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Liam è un bambino che soffre di dislessia ed ha una situazione difficile in famiglia, con due genitori sull'orlo del divorzio e qualcosa di brutto successo qualche tempo prima, che ha costretto la famiglia a trasferirsi.
Nemmeno l'atmosfera natalizia sembra risollevare le cose: l'ultima chance per Liam è mandare una letterina a Babbo Natale, sperando che il nostro possa ascoltarlo e sistemare tutto. Peccato che, a causa del suo disturbo, al posto di Santa, Liam scriva Satan sulla busta.
Inutile dire che Satana in persona arriverà a palesarsi al ragazzino, pronto a combinare un sacco di guai.
Film molto carino, che ha qui e là lo humor cattivo dei Farrelly, seppur in maniera più blanda. Ovviamente, Jack Black nel ruolo di Satana è meraviglioso e gigioneggia per tutta la storia, senza però essere mai pesante...ma anche i piccoli protagonisti se la cavano bene.
Finale inevitabilmente a tarallucci e vino, ma a Natale ci sta.
Lo trovate su Paramount Plus e vi consiglio di recuperarlo, anche solo per la scena del concerto di Post Malone, nella quale il nostro incontenibile Satana si scatena sul palco!
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Lo so, lo so...questo film sono sicuro che non ve lo aspettavate.
Che posso dirvi? Banfi nei panni di uno dei tanti Babbi Natale che ci sono in questo film, mi fa tanta tenerezza e anche sorridere. Gerry Scotti non è un attore e si vede, ma va anche bene per questo ruolo da moderno Ebenezer Scrooge, che dovrà tornare buono la notte di Natale, per non far crollare il Buon Jones definitivamente.
Film leggero leggero, totalmente innocuo e fatto per la televisione, certo... ma Amurri fa il suo mestiere bene e io mi ci commuovo comunque, ogni volta che lo vedo.
Tantissimi lo definiranno una zotta, retorico e buonista, ma a me francamente frega un ca...
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Eksik bölüm mü var?
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E' vero...vi avevo detto di non abituarvi a questo tipo di puntate e lo confermo.
Ma se c'è una cosa che ho imparato, negli anni, dal sottoscritto è proprio la mia imprevedibilità e quindi avanti pure con una spassionata e un po' cazzara analisi di un altro trailer che mi ha davvero colpito positivamente e un piccolo excursus sulla figura iconica del leggendario Uomo D'Acciaio targato DC Comics!
Buon ascolto.
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Ettore, ladro e rapinatore appena uscito di galera e senza alcuna prospettiva per il futuro, incrocerà la sua strada con quella di Nicola Natalizi, anziano e bizzarro signore dai modi gentili, che sostiene di essere Babbo Natale.
Sarà vero?
Tra un'avventura e l'altra, Ettore avrà forse anche la possibilità di tornare a credere in una vita felice, recuperando il rapporto con la figlia che non ha mai conosciuto.
Pellicola molto leggera che suscita malinconia, se si pensa che è l'ultima apparizione di Gigi Proietti su grande schermo, prima della scomparsa.
Un film ingenuo e non sempre perfetto, certo... ma piacevole da vedere nel corso delle feste. Anche Marco Giallini se la cava abbastanza bene. Il finale è un pochino troppo sbrigativo, ma tutto sommato si può anche promuovere.
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Per una svista da parte di Babbo Natale, il neonato Buddy viene portato al Polo Nord, dall'orfanotrofio nel quale si trovava.
Adottato da papà Elfo e cresciuto al villaggio natalizio, Buddy scoprirà la sua natura umana solo al compimento dei 30 anni e andrà a New York per conoscere suo padre biologico, editore cinico e disilluso, finito sulla lista dei cattivi.
Tra alcune gag riuscite ed altre un po' meno, tutto sommato questo Elf è un film godibile nel periodo natalizio, grazie soprattutto alla bravura di Will Ferrell nel ruolo del protagonista, ma molto bravo anche James Caan in quello del padre da redimere.
Pellicola colorata e dai buoni sentimenti, che Favreau dirige benem pur senza brillare di originalità. Bella colonna sonora ed effetti speciali fatti bene, che presentano un ottimo villaggio di Babbo Natale ed elfi molto simpatici.
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Un ricco e viziato ragazzino, che vive in una lussuosa villa assieme alla madre ed all'affezionato nonno, viene preso di mira da uno psicopatico vestito da Babbo Natale, che si introduce in casa per uccidere chiunque gli capiti a tiro.
Ma il pazzo ha sottovalutato il ragazzino...
Rivisto oggi, questo film è certamente figlio dei suoi tempi, ma ancora è un bel prodotto di intrattenimento, secondo me. Tensione e divertimento mescolati nella maniera giusta, per una sorta di Mamma ho perso l'aereo in versione più seria.
Se si guarda bene, fra l'altro, è molto più sfaccettato di quanto non si possa pensare a prima vista. Da riscoprire.
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Babbo Natale, fisicato e divertentissimo, viene rapito da un misterioso e potente nemico, intenzionato a rovinare la tradizionale consegna dei regali.
Toccherà a Cal, capo delle sue guardie del corpo e Jack, hacker che non crede assolutamente al Natale, salvare la festa più importante di tutte.
Il vero peccato di questo film è stato farlo uscire a inizio novembre...flop annunciato, purtroppo. Tuttavia, Uno Rosso è un'ottima pellicola di intrattenimento, con effetti speciali ben realizzati e buone scene d'azione. Inoltre, finale molto gradevole. Un bel film di Natale un po' diverso, ma altrettanto godibile.
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E andiamo subito con un bel clima orrorifico, nel secondo film consigliato dal vostro CaRfetto, per la settimana che precede il Natale.
Facente parte della serie spagnola Film per non dormire, questa pellicola, realizzata dal sempre bravo Paco Plaza, vede protagonisti un gruppo di ragazzini che si imbattono in una donna vestita da Babbo Natale, che è caduta rovinosamente in una buca e non ha possibilità di uscirne da sola. Scoperto che la sconosciuta è un'abile rapinatrice di banche, reduce da un colpo fruttuoso, la combriccola deciderà di ricattarla e costringerla a dar loro il bottino se vuole uscire viva da lì.
Scordatevi buoni sentimenti e spirito natalizio. Qui, la festa delle feste è semplicemente un pretesto per mettere in scena una storia da incubo, che funziona benissimo nell'ora e dieci di durata. Si inizia come i Goonies, con un po' di Karate Kid e Mamma ho perso l'aereo, ma il finale ragazzi...il finale è deliziosamente crudele e ve lo consiglio anche per quello.
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E iniziamo, ancora una volta, la settimana di consigli CaRfatici, che l'aveste attesa oppure no, che vi accompagneranno per questa settimana pre nascita Gesù Bambino.
Una partita ancora da chiudere.
Dopo tanti anni, Franco decide sia il momento di mettere una pietra sopra al passato, quando rischiò di perdere tutto in quella famosa o famigerata partita di poker che Pupi Avati racconta nel primo film. Il nostro, riunirà il cast del primo capitolo per questa rivincita di Natale, tra rimpianti, vite che si stanno spegnendo, rancori e nuovi tradimenti.
Ma, anche questa volta, i bluff sono in agguato.
Non siamo ai livelli del primo capitolo, ma ancora una volta Pupi dimostra di dirigere al meglio l'ancora affiatato cast che aveva fatto faville nell'86.
Diego Abatantuono, Gianni Cavina, George Eastman, Alessandro Haber e Carlo Delle Piane tornano ancora alla stragrande a quel tavolo da gioco, al cospetto di un albero di Natale ancora più bello e moderno e di tanta amarezza e malinconia.
Un sequel assolutamente dignitoso, che soffre di un finale un pochino troppo rapido, a mio avviso...ma un film che è sempre un piacere rivedere, specialmente sotto le feste.
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Ebbene sì...anch'io ci sono cascato, mio malgrado. No, un momento! Qui non si tratta di una banale e precostruita reazione con faccine e urletti al nuovo trailer ufficiale di 28 anni dopo, pellicola che segna il ritorno dello stesso Boyle alla regia e di Alex Garland alla scrittura e terzo capitolo della saga "infettiva" iniziata nel lontano 2002, sempre per merito di questi due geniacci del cinema.
Il mondo sembra essere completamente devastato e l'umanità ridotta ai minimi termini. Gli infetti rabbiosi si sono forse evoluti e sono ovunque, ma c'è una missione importante da portare a termine che, forse c'entra qualcosa con una nascita ed una sorta di immunità al virus che contagia entro pochi secondi, trasformando in assassini furiosi.
Aaron Taylor - Johnson è il protagonista, ma non so se sia il più adatto, mentre ho adorato la breve apparizione di un Ralph Fiennes insanguinato e delirante.
Ci troviamo di fronte ad un ottimo trailer, montato benissimo, che ha come punto di forza assoluto la poesia Boots, ripetuta ossessivamente e disperatamente, infondendo angoscia a profusione.
Un podcast speciale, al quale però non dovete abituarvi. Forse analizzerò ancora qualche trailer in futuro o forse no...ma di certo, questo mi ha intrippato parecchio!
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Dopo un primo appuntamento andato a meraviglia, un equivoco causa l'allontanamento di Bea e Ben, che si perdono di vista e si incontrano casualmente, qualche tempo dopo, come invitati a un matrimonio in Australia. Saranno battibecchi e riappacificazioni continue.
Allora, l'Australia...è la sola cosa bella di questa zozzeria inenarrabile, che ho veramente fatto fatica a vedere fino all'arrivo dei titoli di coda.
Come sempre, non dico quasi mai di non vedere un film, ma questa cosa va oltre il bene e il male. Luoghi comuni a go go, due protagonisti che fanno le belle statuine e quanto a recitazione stendiamo un velo pietoso, circondati da comprimari che sono anche peggio, per questa commedia che irrita, invece di mettere buonumore.
Un film prevedibile, pretenzioso, che non fa assolutamente ridere e che anzi annoia sin dalle prime battute.
Da maschietto, posso certamente dire che Sydney Sweeney è notevole nei costumi da bagno attillati che ne esaltano le forme generose e le ragazzine faranno gli occhi a cuoricino davanti alla tartaruga ed ai pettorali scolpiti di Glen Powell...ma questo non basta a fare una bella storia né una messa in scena decente. Decisamente no.
Uno dei film peggiori del 2024. A piene mani.
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Coffy, giovane e sensuale infermiera di colore, scopre che su sorella minore è ormai diventata totalmente dipendente dalla cocaina.
Per vendicarla, si armerà e andrà alla ricerca dei responsabili, fingendosi una criminale, fino alla resa dei conti finale.
Film che ho visto quasi per caso e che mi ha immediatamente folgorato, anche ovviamente per la bellezza e la sensualità di Pam Grier che, tuttavia, si dimostra anche una brava attrice, in questo blaxploitation dal ritmo sostenuto, linguaggio colorito e scene d'azione ben girate. Ovvio che non si sta parlando di un capolavoro, ma è una pellicola apprezzabile, anche per il fatto che mostra una faccia dell'America che, spesso e volentieri, il cinema aveva ignorato bellamente fino ad allora.
Ottima anche la colonna sonora.
Un film che ha decisamente ispirato la strada artistica di un certo Quentin Tarantino, che sarebbe arrivato qualche decennio più tardi.
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L'esperto di informatica Gene, maschio narcisista e violento, non accetta che Eva l'abbia lasciato, così decide di punirla chiudendola in casa con un velenosissimo e letale serpente Mamba. La donna avrà poco tempo a disposizione per cercare di fuggire dal morso mortale del rettile.
Idea molto semplice, ma efficace, per questa pellicola che solo apparentemente pare di stampo statunitense, ma che è diretta da un italianissimo.
Nel ruolo della protagonista, Trudie Styler (moglie di Sting) è anche abbastanza credibile, mentre Gregg Henry è sempre azzeccato per i ruoli da carogna.
Nonostante sia stato quasi del tutto dimenticato, Mamba è un piccolo gioiellino dell'alta tensione e dell'home invasion con animali. Molto ben fatte le soggettive del serpente.
Secondo il sottoscritto, si può tranquillamente recuperare e goderne della visione. Dura anche molto poco.
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Sembra quasi inutile una descrizione di questa pellicola, divenuta ben più di un cult.
Non che, almeno personalmente, si possa parlare di vero e proprio capolavoro, ma è indubbio che La febbre del sabato sera abbia portato il mondo della discomusic anni 70 al cinema ed abbia contribuito, non solo a far scoprire John Travolta attore, ma anche John Travolta ballerino.
Il suo Tony Manero è diventato leggenda: ragazzo di Brooklyn dalla vita normale, quasi banale, che lavora come commesso in una ferramenta, ma che sogna un'esistenza diversa. Il sabato sera diventa il re della discomusic e vorrebbe trovare la partner ideale, con la quale vincere un'importante concorso di ballo. Conoscerà Stephanie e forse nascerà anche l'amore.
Splendide coreografie, drammi esistenziali, un'America affascinante che non esiste più, una colonna sonora che ha fatto storia, grazie anche ai Bee Gees ed al loro falsetto...La febbre del sabato sera o lo si ama o lo si odia, ma solo voi dovete decidere da quale parte essere.
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Questa volta andiamo di un classicone del catastrofico. Paul Newman e Steve McQueen si preparano a prendere a calci uno degli incendi più spettacolari di tutti i tempi, all'interno del grattacielo che spadroneggia nella pellicola sontuosa di Guillermin.
Un titolo essenziale per gli amanti del cinema di questo genere, anche se c'è chi non l'ha mai apprezzato. Personalmente, trovo che porti molto bene i suoi 50 anni e siano presenti molte riprese davvero avanguardistiche per l'epoca. Cast stellare ed effetti speciali che ancora reggono.
Se non l'avete mai visto, assolutamente da recuperare! Dopo il podcast, ovviamente.
E alla larga dal ridoppiaggio italiano, che spegne un po' il pathos della narrazione, perché troppo piatto.
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Un regista controverso, creativo al massimo, lodato e criticato. Un regista che ha dato una svolta all'horror, colorandolo, esaltandolo e rendendolo estremamente surreale e affascinante, a livelli inimmaginabili.
Simone Scafidi, esplora a fondo Dario Argento, la sua vita ed il suo cinema, grazie anche al contributo delle figlie Asia e Fiore, della famiglia e dei collaboratori più stretti che gli sono stati al fianco per decenni.
Una, mille personalità non facili da scrutare, ma tutte incredibilmente intriganti. Un bellissimo docu film che non bisogna assolutamente perdere!
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Ne hanno già abbondantemente parlato tutti i critici titolati e non, sono d'accordo.
Proprio per questo motivo, adesso ne parlo anch'io, dopo che si sono calmate le acque o abbassato il polverone o come preferite dirlo.
A me, personalmente, questo sequel è piaciuto molto più del primo. Un Joker molto più depresso, distrutto, deluso e sconfitto e Dio non voglia, anche molto più umano, rispetto al primo film. Bravissima anche Lady Gaga e ben inserita anche la parte musicale.
Uno dei migliori prodotti del 2024. Uccidetemi pure, ma tanto lo sapere benissimo che non capisco un cazzo di cinema.
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Ed ecco a voi una puntata lunga, nella quale scoprirete un CaRfa più romantico e appassionato.
Una personale, e lo ripeto PERSONALE, Top Ten dei dieci baci più belli del cinema. Ho cercato, come di consueto, di tralasciare baci immortali quali Via col Vento, Casablanca, ecc... concentrandomi invece su quelli altrettanto teneri, passionali e romantici, ma che forse non tutti conoscono e che a me piacciono tantissimo.
Buon ascolto a tutti e baciatevi senza pietà e ogni volta che volete, anche da soli, che fa sempre bene!
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Questa volta, non mi sento di esagerare nel dire che ci troviamo di fronte ad una delle commedie italiane più belle di quest'anno e forse ad uno dei film meglio realizzati di questo 2024.
Fabio De Luigi e Stefano Accorsi interpretano due fratelli, Rocco e Guido, che si rincontrano, in occasione del funerale del padre, con il quale non correva buon sangue nei confronti di Guido, colpevole di aver abbandonato la famiglia diverso tempo prima.
Per soddisfare le ultime volontà del genitore e spargere le sue ceneri sulla tomba dell'ex moglie già defunta da tempo, i due percorreranno un viaggio a bordo di due splendidi motorini old style. Un viaggio durante il quale potranno forse recuperare il loro rapporto e perdonarsi reciprocamente.
Certo, ci sono i momenti divertenti e tanti luoghi meravigliosi della nostra Emilia Romagna, ma c'è anche profondità in questo film apparentemente semplice, ma che fa venire voglia di riflettere, sognare e viaggiare.
Bravissimo De Luigi come regista e Accorsi sorprendente nel suo ruolo. Da recuperare, se non l'avete visto. Semplice, ma mai banale e certamente mai volgare. Proprio una bella storia.
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Roy Blood, detto Sella D'argento è un pistolero solitario, apparentemente burbero, ma dal cuore d'oro. In cerca della sua vendetta contro il perfido Thomas Barret, colpevole di aver fatto uccidere il padre del nostro eroe quando era soltanto un bambino, Roy si imbatterà nel piccolo Thomas Barret Jr. e si affezionerà al bambino, proteggendo lui e la sorella Margaret dalle trame crudeli dello zio.
Western molto soft, ma che Fulci dirige benissimo come al solito, con un Giuliano Gemma non più giovanissimo, ma ancora in grande forma. Quasi una favoletta di frontiera molto godibile, nella quale i cattivi sono proprio cattivi, ma c'è anche uno splendido Geoffrey Lewis nei panni del simpatico e furbo Serpente Due Colpi.
Memorabile la canzone Silver Saddle, anche se viene ripetuta un pochino troppo. Nostalgico, ma sempre bel cinema italiano di un tempo.
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