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La nascita del chatbot made in China DeepSeek apre un nuovo scenario nella lotta per la supremazia tecnologica globale, su cui gli Stati Uniti avevano esercitato il dominio dalla fine della Guerra Fredda. La sfida è lanciata da un matematico quarantenne nerd, appassionato di calcio, Liang Wenfeng. L’imprenditore è a capo di un team di ingegneri neolaureati e inesperti, ma che minacciano il monopolio di Chatgpt facendo crollare a Wall Street le azioni high tech. Qual è il segreto dell’AI competitiva, economica e open source? Il podcast Riottoso vi guida nel labirinto degli algoritmi da Pechino a Washington
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La Rivoluzione di Donald Trump rischia di mettere l’Europa alle corde. I dazi, gli enormi investimenti in AI, la posizione in politica estera sul conflitto mediorientale e in Ucraina, ma anche la campagna Doge di Musk per tagliare la spesa pubblica e razionalizzare le procedure della paludosa burocrazia americana. Perché come insegna l’ex consigliera alla Casa Bianca con Obama, Jennifer Pahlka, chi ha votato Trump lo ha fatto anche e soprattutto perché crede nella rottura promessa con l’establishment precedente. In questa puntata di Riottoso, riflettiamo su un dibattito che muterà in radice la sinistra americana e chiama gli europei a un esame di coscienza storico, nelle singole capitali e all’Unione a Bruxelles: la destra ha capito che la gente odia lo stato, la sinistra no.
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Eksik bölüm mü var?
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A pochi giorni dall’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, si moltiplicano le previsioni su cosa farà il nuovo presidente degli Stati Uniti. Tra le questioni più calde ci sono i nuovi dazi sulle importazioni promessi in campagna elettorale, le acquisizioni territoriali di cui si è parlato nelle scorse settimane e l’espulsione di milioni di immigrati irregolari, un provvedimento che avrebbe conseguenze importanti sull’economia americana. Bisognerà poi fare i conti con la guerra in Ucraina, che il tycoon ha promesso di risolvere in ventiquattro ore senza specificare come. Diversi analisti hanno fatto previsioni su come si muoverà la seconda amministrazione Trump, ma l’unica cosa certa è che il quarantasettesimo presidente statunitense avrà meno freni rispetto al 2016 e sarà ancora più imprevedibile.
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La liberazione di Cecilia Sala dal carcere duro di Evin in Iran premia la diplomazia lampo di Giorgia Meloni. È tuttavia solo l’inizio di un percorso che passa dall’accordo annunciato da Bloomberg tra l’Italia ed Elon Musk sul satellitare Starlink e arriva a Milano, dove nel carcere di Opera è detenuto il trafficante di armi iraniano Mohammad Abedini Najafabadi. In questo contesto, l’annuncio del presidente americano Donald Trump di voler occupare il Canada, la Groenlandia e Panama e il passo indietro di Meta sul fact checking muovono un mondo in cerca di nuovi equilibri.
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La cestista statunitense Brittney Griner e il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich condannati in Russia per false accuse e l’arresto in Iran di Cecilia Sala, inviata de Il Foglio e Chora Media sono legati da un filo. Briner, Gershkovich e Sala sono merce di scambio per stati autoritari contro le democrazie. È la diplomazia degli ostaggi, pratica odiosa che negli ultimi anni ha destato sempre più attenzione e preoccupazione. In questa puntata di Riottoso, riflettiamo con voi sulla detenzione arbitraria di cittadini stranieri come leva di politica estera per leggere a fondo il doloroso passaggio di Cecilia Sala, nel carcere orrendo di Evin a Teheran, detto “Università“ per i tanti intellettuali detenuti.
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La terza guerra mondiale e lo scudetto all’Atalanta. Il nuovo ruolo di Roma al centro degli equilibri geopolitici e i dazi americani sui prodotti nostrani. L’immortalità dell’uomo grazie all’intelligenza artificiale e la AS Roma in serie B. L’inevitabile scelta degli under 30 tra il mutuo e la famiglia, ma anche un premio Nobel alla stregoneria. Ma siamo sicuri che sia davvero questo lo scenario che ci aspetta nel 2025? Riottoso risponde a dodici domande, dalla geopolitica al calcio, dall’economia fino al tennis, passando per le criptovalute e il cambiamento climatico. Per farlo, si affida alle riflessioni di dodici esperti tra grandi sportivi, giornalisti, analisti, imprenditori e attivisti.
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La caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria segna una svolta nel Mediterraneo. Gli islamisti sunniti di Mohammed al-Jolani esultano, mentre cercano l’appoggio internazionale per un nuovo governo a Damasco. I grandi sconfitti sono Russia e Iran, che perdono un alleato in Medio Oriente, mentre la Turchia vince la partita siriana a sostegno dei ribelli. Israele gioca d’anticipo, allargando la zona d’occupazione in Golan, nel sud dello stato confinante. Intanto gli Stati Uniti osservano i fondamentalisti islamici a Damasco, che sono riusciti ad abbattere un regime criminale, registrando una vittoria laddove le democrazie avevano fallito.
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Le crisi politiche in Francia e Germania, con la caduta del governo a Parigi e gli stenti del cancelliere Olaf Scholz. E poi l’avanzata militare degli jihadisti sunniti in Siria, che rompe il fragile equilibrio del Paese, mentre Aleppo cade in mano ai ribelli e la Russia prova a salvare la dittatura di Bashar al-Assad. Intanto la Georgia europeista viene repressa con i manganelli, da un governo che strizza l’occhio a Mosca. Persino il colpo di stato fallito in Corea, dall’altra parte del mondo, non è un problema lontano che non ci riguarda. Le tensioni che stanno sconvolgendo il mondo sono connesse. Dietro, c’è l’ombra di una lotta per salvare la democrazia.
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Basta insegnare alle donne a difendersi, è tempo di educare gli uomini a non uccidere. In questa puntata di Riottoso, Gianni Riotta analizza le radici del patriarcato e della violenza di genere: dai femminicidi di Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, agli stupri di gruppo di Palermo e Caivano, fino ai casi di stalking e molestie. Un episodio che scuote e pretende ascolto anche grazie agli interventi di Gino Cecchettin, padre di Giulia, Laura Boldrini, deputata Pd e presidente del comitato permanente sui diritti umani nel mondo alla Camera e Deborah Bergamini, deputata e vicesegretaria nazionale di Forza Italia. Per un appello collettivo al cambiamento.
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Guerra vuol dire incertezza, insegna lo stratega von Clausewitz. Con l’arrivo nel 2025 di Donald Trump alla Casa Bianca con il suo vice J.D. Vance, la pace è un’ipotesi arida, ma domina i titoli dei giornali e le chiacchiere da bar. Ma davvero l’Ucraina accetterà di arrendersi? Quali sono le forze in gioco? In questa puntata di Riottoso, Andrea Graziosi, storico esperto di Europa orientale e Victoria Vdovychenko, studiosa di guerra ibrida, riflettono sulle prospettive del conflitto. Tra le minacce nucleari di Putin, le implicazioni dei Memorandum di Budapest del 1994, le truppe nordcoreane e la strategia americana, Riottoso analizza sfide e le contraddizioni di una presunta pace che potrebbe accendere una nuova guerra.
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Gli Stati Uniti vedono i germogli della rivoluzione MAGA. Donald Trump ringrazia l’amico miliardario Elon Musk, fondamentale per la sua vittoria alle presidenziali, conferendogli il titolo inedito di Doge. Il patron di Tesla ringrazia, accettando la sfida impossibile di tagliare un terzo delle spese governative. Intanto escono i nomi delle nomine trumpiane, tra cui spicca la governatrice killer di cani Kristi Noem, che sarà segretaria alla sicurezza nazionale. In questa puntata interviene Paolo Mastrolilli, giornalista di Repubblica.
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La “trollogarchia“ di Donald Trump sembra davvero un film dell’orrore. Le presidenziali americane sanciscono la vittoria di un’élite che usa l’informazione e la disinformazione come armi per influenzare l’opinione pubblica. Ma cosa è successo veramente negli Stati Uniti? Come mai, nonostante la polveriera sociale e politica, tutti hanno sbagliato le previsioni tranne un singolare scommettitore anonimo, Theo? Ne parliamo con un panel di esperti che ci aiuteranno a fare chiarezza sulle dinamiche in atto. David Parenzo, giornalista e conduttore, porterà la sua esperienza nell’analizzare i meccanismi comunicativi e politici; Alec Ross, autore e stratega, ci aiuterà a comprendere come la tecnologia e i social media siano diventati strumenti decisivi nelle campagne elettorali; Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, ci offrirà una visione internazionale di come l’America stia ridefinendo il suo ruolo nel mondo; Fabio Natalucci, esperto di economia e geopolitica, esplorerà le implicazioni economiche delle scelte politiche statunitensi; infine, Marta Dassù, Senior Director Europe per l’Aspen Institute, ci fornirà un’analisi lucida sul futuro delle democrazie occidentali e il rapporto con le sfide globali. Un dibattito che promette di far luce su una delle pagine più oscure della politica contemporanea.
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Gianni Riotta è negli Stati Uniti. In questo episodio, da Washington, Pennsylvania e New York parla della volata fra Donald Trump, candidato repubblicano e già presidente, e Kamala Harris, vicepresidente e prima donna afroamericana a rappresentare i democratici in corsa per la Casa Bianca. Tra fake news, campagne di odio e il mondo delle guerre a guardare, queste elezioni segnano il futuro dell’America ma cambieranno anche l’Italia, l’Europa e il mondo. Insieme a Cristian Rocca, direttore de Linkiesta ed ex corrispondente negli USA del Foglio, e Antonio Di Bella, ex direttore del Tg3 ora inviato di Tv2000, Riottoso vi accompagna in una campagna elettorale storica. I servizi di Valeria Costa sulle leggi elettorali e Federica Urzo sulla disinformazione completano il quadro.
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A dieci giorni dalle storiche elezioni presidenziali americane, perché Trump e Harris restano alla pari, in una lotta senza fine? Riottoso vi racconta i sondaggi nei sette Stati in gioco. Quali sono le sfide di Kamala Harris? Chi sono i suoi sostenitori? E cosa spinge ancora tanti elettori verso Donald Trump? In un’epoca in cui TikTok diventa arbitro della politica, due voci a confronto ci portano dentro la battaglia elettorale: un elettore di Trump e uno di Harris raccontano le ragioni delle loro scelte.
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È libera la stampa in Italia? Il governo Meloni censura i giornalisti? O al contrario, come dicono a destra, è finita l’oppressione dei comunisti sulla nostra cultura? Partendo dal nuovo rapporto del Reuters Institute di Oxford University sulla libertà di stampa in Italia, Riottoso si chiede quali danni faccia la politica e quali la vecchia cultura ostile a innovazione, mercato e Intelligenza Artificiale. Mentre online dominano teorie del complotto e disinformazione, come difendere la libertà di stampa? Cercheremo di capirlo con l’europarlamentare 5 Stelle Gaetano Pedullà e Luciano Capone editorialista de Il Foglio. Censura politica e fake news mettono a rischio la democrazia?
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"Perché nessuno spara a Kamala Harris? Forse perché é inutile, la vicepresidente è un pupazzo?". "Occupiamo Marte!". "Farò un figlio con Taylor Swift". "L'Intelligenza Artificiale è l'Apocalisse". Questi sono solo alcuni slogan fra i tanti di Elon Musk, l'uomo più ricco del mondo ora sponsor e militante del repubblicano Donald Trump. Nella nuova puntata del Podcast Riottoso vi raccontiamo il Musk politico, ma anche imprenditore, dalle auto elettriche Tesla ai missili di SpaceX. Con un patrimonio di 260 miliardi Musk è icona di innovazione radicale e di controversie politiche. Da Trump all'amicizia con la presidente Giorgia Meloni, all'incontro con Papa Francesco: dove finisce il business e inizia la polemica da social media, ieri Twitter, oggi X? Ne discutiamo con l'informatico Andrea Stroppa, amico e collaboratore di Musk, ospite della nuova puntata di Riottoso.
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Le voci dei civili sotto le bombe a Tel Aviv, Teheran, Gaza e Libano del Sud. Riottoso racconta che non si vincono i conflitti senza una strategia o nel chiasso dei talk show. Dopo le bombe iraniane su Israele e l’imminente invasione in Libano con combattimenti casa per casa, Riottoso ascolta una donna iraniana che racconta il terrore per strada a Teheran, mentre da Tel Aviv Mario Sermoneta descrive l’angoscia dei civili fra missili e terrorismo. I nostri militari italiani della missione Unifil, schierati lungo il fiume Litani, difendono la pace impossibile come ci racconta Andrea Tenenti, loro portavoce. “Le mille e una notte” della paura, per il segretario di stato americano Antony Blinken, propongono una strategia per gestire le crisi in Ucraina e Medio Oriente, sorretta dai pilastri militari della Nato e della diplomazia con i paesi del Sud Globale.
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Le guerre del 2025 sono già iniziate? E cosa c’entra un generale italiano in servizio durante la Prima guerra mondiale? In questa terza puntata di Riottoso, Gianni Riotta esplora le dinamiche geopolitiche che stanno plasmando il mondo di domani: con lo spettro del nucleare e la diplomazia in stallo, a Gaza e in Ucraina la guerra del futuro è già in corso sotto i nostri occhi. Insieme alla giornalista turca ed esperta di geopolitica Seyda Canepa, e la politologa Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, Riottoso analizza le possibili conseguenze di questi scenari: dalla politica internazionale alla sicurezza collettiva, fino agli impatti umani e sociali.
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Cosa rimane dell’America liberatrice dello sbarco in Normandia, celebrata nei grandi film di Hollywood? Violenza, terrorismo e teorie cospirazioniste sono un fenomeno contemporaneo? Nella nuova puntata di Riottoso Gianni Riotta dialoga con Marcello Flores, storico e professore emerito dell’Università di Siena, sul ruolo degli Stati Uniti nella Seconda Guerra Mondiale e sull’evoluzione della sua immagine nel tempo. Tra revisionismi inquietanti e teorie cospirative, la nazione si ritrova sospesa tra memoria e negazione. Riotta critica un panorama sempre più dominato da disinformazione e derive estremiste, dove persino Churchill diventa il cattivo. Un episodio imperdibile per chi vuole affrontare il lato oscuro della memoria che plasma il presente.
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In questa prima puntata di Riottoso, Gianni ci porta al centro delle elezioni americane, dove nel dibattito tv si confrontano le visioni opposte dei due candidati per la Casa Bianca: Donald Trump e Kamala Harris. Con l’analisi di Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici e monetari nella Commissione Von Der Leyen, capiremo come il risultato di queste elezioni può influenzare la guerra in Ucraina e Gaza, oltre a ridefinire i rapporti tra Stati Uniti ed Europa. Ma non è tutto... cosa c’entrano Taylor Swift, i gatti e l’intelligenza artificiale? Ci credereste se vi dicessimo che anche loro sono riottosi?
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