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Con quanta attenzione difendiamo le nostre fragilità? Angela ha 16 anni e farebbe di tutto per non far notare le sue cicatrici. Ha vissuto un anno difficile e ora che il peggio è alle spalle non vuole sentir parlare di salute mentale, specialisti e terapie.
È a un passo da un nuovo inizio, ma quanto può essere incerto quel passo? A volte, però, l’aiuto è davvero dietro l’angolo…
Il terzo episodio di “Un vocale dal futuro” nasce dal racconto di Amanda Mhimid “Gli alberi hanno cominciato a fiorire” contenuto in “Uno solo ben fatto” (Edizioni Centro Studi Erickson). -
Simone è un ragazzo di 13 anni, taciturno, con pochi amici: preferisce starsene per conto suo. Passa la maggior parte del tempo online e quando inizia a tagliarsi lo fa perché lo fanno molte sue conoscenze virtuali. Dietro l’emulazione, oltre la teatralità, c’è qualcosa di profondo. Nessuno sembra accorgersene, a parte un certo Stefano che riceve per errore un messaggio vocale…
Il secondo episodio di “Un vocale dal futuro” si sviluppa da “Ci abbiamo provato anche noi”, il racconto di Matilde Piran contenuto in “Uno solo ben fatto” (Edizioni Centro Studi Erickson). -
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Lei è Marta, ha 15 anni e sta vivendo un momento di forte malessere emotivo e psicologico. Soffre, ma tenta di nasconderlo a tutti, e si nasconde anche lei.
Lui è Stefano Vicari, un medico neuropsichiatra che ha conosciuto, nelle corsie del pronto soccorso dove lavora, l’esito di molte storie simili a questa.
Il loro è un dialogo impossibile, che nasce nella situazione più impensata.
Questo episodio di “Un vocale dal futuro” si sviluppa dal racconto di Amanda Mhimid “Un giorno butterai via tutto quanto”, contenuto nel libro “Uno solo ben fatto” di Stefano Vicari e Scuola Holden (Edizioni Centro Studi Erickson). -
Cosa succederebbe se i segnali di disagio di tante e tanti giovani di oggi, invece che cadere nel vuoto, venissero captati da qualcuno che sa come interpretarli? Qualcuno che ha visto come ognuna di queste storie può finire e che, stavolta, potrà offrire un finale diverso.