Episoder
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Mio papà è più estremo del tuo - della serie la buttiamo in caciara, abbiamo messo Enrico Giannone (Undertakers, Time To Kill), Nicola Manzan (Bologna Violenta) e Giovanni Di Iacovo (Dj Vescovo, docente universitario) a discutere di cosa è estremo e cosa no. E' bastato accendere la miccia. Bonus track: i calzini di Maradona di Giannone.
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Il metallo del buon vicinato: tavola rotonda con gli organizzatori del Frantic, partendo dalla signora Antonella che si lamenta (giustamente) di questa musica infernale.
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L'arte, il metallo, la partita iva: Royal Rumble di discussione con Sara SavageArtworks, Simone STRX e Davide Dartworks della realizzazione del concept del Frantic, dei clienti buffi, delle sfide degli artisti indipendenti, del mercato digitale. Sì, n'altra volta, perché il metallo va battuto finché è caldo.
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Finale di stagione con un ampio racconto del Frantic Fest: l'atmosfera, le band, gli arrosticini… ok, ok. Parleremo del famigerato treno coi Marduk.
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Doveva essere un episodio in ciabatte, grazie alla chiacchiera e all'esperienza di Chris dei Plakkaggio, ma poi Denis litiga con Zuckerberg, la webcam non va, la connessione di Chris salta e diventa una delle puntate più difficili di tutte. Ma piena comunque di contenuti. Buona estate!
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Di solito facciamo le puntate con la marchetta, stavolta facciamo una enorme marchetta con la puntata dentro. Con Davide Straccione e Gabriele "Gabbo" parliamo di Frantic Fest, ma oltre alla musica ci concentriamo però sui servizi, le scelte organizzative, i costi e il booking. Perché so tutti boni a fare i leoni da tastiera - diciamocelo - ma quando c'è da aprire il portafogli… Bonus tracks: le fini strategie del Frantic sui gruppi Facebook locali e i dovuti ringraziamenti a chi ci segue.
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Alberto "Pio" Fontana, patron di Hero Agency e Booking si racconta e ci racconta lo stato di salute di concerti grandi e piccoli, delle band emergenti. Si discute poi di quali sono i limiti e come potrebbe migliorare la "scena" nostrana.
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Metallo e tatuaggio si sono sempre mossi a braccetto, ma poi sono arrivati i pasticcini e le fette di torta, senza contare la trap e le mani tatuate. Clod The Ripper è da sempre metallaro e tatuatore e a questo punto a chi potevamo chiedere lumi? Senza contare che ultimamente si è rimesso in pista con una nuova band, Nel Buio. Non potevamo volere di più.
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…e probabilmente ti dirò chi sei. Seconda puntata in ciabatte, con recap sui bagni a pagamento del Firenze Rocks, i token e tutti i live a cui abbiamo assistito di recente, con un occhio sulla tipologia di pubblico presente. Spoiler Alert: stereotipi sul pubblico metal a pacchi, stavolta.
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Dopo fin troppe puntate filosofiche e cervellotiche, ci voleva un ospite con un'idea semplice: tiriamo fuori le vecchie magliette metal del passato e discutiamo del tempo che passa, di come cambiano eventi, gruppi e percezioni. Paolo Bianco, il fotografo che tutti vorrebbero avere nel pit, ci scodella la sua collezione di t-shirt e si va di nostalgia. Ma anche di analisi, che non crediate. Non ci siamo mica rincitrulliti del tutto.
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Metti i vostri due fresconi preferiti, metti il palco del Live Club, metti Don Alemanno e Simone "Il Biondo" (fondatore di "Feudalesimo e Libertà"). Metti una discussione approfondita su cosa è metallo e cosa non lo è… chissà dove siamo arrivati!
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In compagnia della gang del podcast, Niccolò Carli e Tommaso Profumo, vediamo un po' cosa vuol dire - con esempi pratici - l'AI per una band metal di oggi. Copertine, testi, musica vera e propria… dove ci condurrà questo percorso? Che sviluppi potrebbero esserci? Ed è davvero l'anno del Power Metal? Ebbene sì, pure l'AI ce lo conferma.
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Insieme a Marcella "Distortion" Spaggiari discutiamo nientepopodimenoché la sua tesi, dedicata al mondo delle fanzine, del DIY e del punk hardcore. Successivamente, si va a ruota libera sui meccanismi della fruizione musicale, sui generi musicali, sul ricambio generazionale. E abbiamo citato pure "Alta Fedeltà": film, serie tv e libro.
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Claudio Kulesko si occupa di filosofia speculativa e pessimismo filosofico, ma è anche un metallaro impenitente, di quelli che conoscono tutti i generi e sanno come discuterli. Ha curato la raccolta di saggi "Metal Theory", dove si ragiona sulla nostra musica del cuore, dai Korn al power/epic, dai Neurosis al gore. E niente, è bastato dargli l'imbeccata e siamo partiti verso un mondo di riflessioni.
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Crono Bertini ci presenta un piccolo grande festival indipendente, il Molto Male, ma poi si finisce a parlare dell'importanza dei centri sociali per la diffusione della cultura musicale, di generi crossover, di vecchio e nuovo… in pieno "Si Stava Metal" style!
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Con Chiara Franchi, ufficio stampa del Venezia Hardcore, si chiacchiera della nuova edizione del festival in arrivo per poi virare verso lidi antropologici e sociali, partendo dal mitico John Bender di Breakfast Club attraverso rock, metal, trap e mondo attuale.
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Con Sara Sostini, ovvero Savageartworks, iniziamo un viaggio di discussioni sul potenziale e i pericoli della AI e il suo uso nel metallone, passando poi a discutere perché l'attivismo e l'associazionismo hanno ancora senso di esistere. Con ospite a sorpresa sul finale e l'amore incondizionato per gli Schammasch. Carramba che metallone!
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Con Davide Destro - LaColpa e Macabro Dio - riprendiamo il discorso sul metal estremo e il senso profondo dell'Estremo con la maiuscola, partendo dal poster del recente Nuclear War Now!/Hospital Fest di Osaka ma passando per Sonic Youth, John Zorn, Swans e Sunn O))). Bonus track: la mostra sul metal alla Philarmonie di Parigi.
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Facciamo il punto: i perenni malcontenti - pure con l'ultimo Judas Priest, l'immortalizzazione dei metal heroes, il pagan-folk che non c’è più, la crescita del metallo femminile e soprattutto, tantissimo name dropping per farvi scoprire un po' di gruppi nuovi, una delle nostre specialità.
- Se mer