Эпизоды
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Smilitarizzazione di Hamas in cambio di una tregua di almeno 5 anni.
Rilascio degli ostaggi e nascita di uno Stato palestinese sulla base dei confini del 1967.
Questa è la proposta di Hamas arrivata il 26 aprile.
Foto credit: Chris McGrath/Getty Images -
392 corpi trovati in diversi fosse comuni a Gaza.
Bambini, donne, uomini, pazienti e personale sanitario degli ospedali Nasser e Shifa.
Una tragedia sulla quale l'ONU chiede un'inchiesta. -
Пропущенные эпизоды?
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Nel Canale della Manica sono morte 5 persone, tra queste un bambino di 4 anni. Intanto il Regno Unito deporterà in Ruanda i richiedenti asilo.
Come in Itala la solidarietà viene criminalizzata e a farne le spese sono anche i palestinesi. -
L'offensiva di Rafah inizierà a breve, c'è un piano di evacuazione dei civili palestinesi ma non è chiro quante persone potrà tutelare.
Intanto gli USA hanno deciso di sanzionare il battaglione ultraortodosso Netzah Yehuda, che opera in Cisgiordania, per le violazioni dei diritti umani dei palestinesi. -
Gli USA hanno votato contro l'ingresso della Palestina nel consiglio di sicurezza dell'ONU, facendo valere il diritto di veto.
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Nuovo attacco israeliano all'Iran, stavolta è stata colpita una base militare a Esfahan.
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Hezbollah alza il tiro e Israele si prepara ad attaccare nuovamente l'Iran
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Omicidi mirati, utilizzo dei proxy, il ruolo dell'Arabia Saudita e di altri altri Paesi arabi.
Cosa potrebbe succedere a breve -
Per il momento potrebbe finire così, dopo la risposta dell'Iran a Israele sembra che uno stallo possa essere la soluzione trovata dagli attori regionali e globali che sostengono le potenze.
Per dare un quadro della situazione delle reazioni che ci sono state nei Paesi interessati ho chiesto un contributo a Silvia Boccardi, collega che si trova in questi giorni negli Stati Uniti, a Giuseppe Didonna, collega che vive in Turchia, e a Lorenzo Forlani, esperto dell'area e in particolare del Libano. -
Dopo il raid israeliano al consolato iraniano di Damasco nel quale è morto l'ufficiale Mohammad Reza Zahedi, comandante delle Forze al Quds, è arrivata la risposta iraniana con 200 droni e 150 missili, quasi tutti intercettati.
La diplomazia iraniana dice che per loro la storia è chiusa ma ora c'è da capire quale sarà la risposta di Netanyahu, che fino a ieri sera era all'angolo politicamente e che oggi invece può scegliere se aprire il nuovo fronte e rinviare ancora le elezioni. -
Il primo giorno di Ramadan non ha fermato l’esercito israeliano a Gaza e nei Territori Occupati e, purtroppo, nemmeno a Gerusalemme dove ai credenti musulmani è stato impedito l’ingresso alla moschea di Al Aqsa. Se sullo scacchiere politico le pedine continuano a fare il loro gioco, a che punto è il Diritto Internazionale? Ne parliamo con Triestino Mariniello, Professore Ordinario di Diritto Penale Internazionale alla John Moores University di Liverpool e membro del team legale di rappresentanza delle vittime di Gaza alla Corte Penale Internazionale.
Puntata di Michela Chimenti -
Israele ha aperto il fuoco sulla folle che ha assaltato un tir di aiuti umanitari.
Mentre registriamo ci sono 104 morti e centinaia di feriti. -
L'Italia invia armi a Israele anche dopo il 7 ottobre, lo dimostra un articolo di Altreconomia che utilizza i dati ISTAT. Macron vuole inviare truppe di terra in Ucraina e Biden annuncia un cessate il fuoco che nessuno vuole.
Per usare una frase di Gramsci: “il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri.” -
A Rafah si muore di fae e di sete, in attesa di morire sotto le bombe. La situazione è difficilissima e la raccontano Sami Abu Omar, della ONG ACS, e Tommaso Della Longa, portavoce della Federazione Internazionale della Croce Rossa.
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Oggi ho sentito Jumana e le ho chiesto un audio nel quale mi raccontava la situazione. Dopo avermelo inviato inizio a montare la puntata ma ne arrivano altri: hanno appena bombardato nella sua zona, si sentono le ambulanze correre nella loro direzione. Jumana parla del genocidio in corso e della situazione delle persone nel Nord della Striscia.
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Sin dal 1967, quando Israele ha occupato la Cisgiordania (o West Bank), il controllo di ogni aspetto della vita dei palestinesi non ha fatto che aumentare, rendendo sempre più umiliante e pericoloso ogni movimento. Negli ultimi mesi le cose sono purtroppo peggiorate: dal 7 ottobre in Cisgiordania sono stati arrestati circa 7000 palestinesi, ne sono stati feriti 4443 di cui 672 bambini, e ne sono stati uccisi circa 390 di cui 102 bambini (dati aggiornati al 12 febbraio 2024). In questo episodio raccontiamo la Cisgiordania attraverso il campo profughi Dheisheh di Betlemme grazie alla voce di Elisa dell’associazione YA BASTA! ÊDÎ BESE! Se volete supportare il progetto Dheisheh Resiste potete farlo qui: https://sostieni.link/35244
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Hamas rigetta la proposta di scambio di ostaggi e prgionieri politici, chiede il cessate il fuoco e il ritiro di Israele dalla Striscia. Intanto l'Egitto vuole costruire un muro per non far passare i gazawi.
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Gli appeli a Israele per fermarsi arrivano da moltissimi Paesi, lo Stato ebraico è sempre più solo mentre al Cairo si tratta per una tregua senza Sinwar, del quale la stessa Hamas non ha notizie da due settimane.
Intanto il governo israeliano ha deciso di trasferire Marwan Barghouti, il Mandela palestinese, in una località isolata per paura di un'insurrezione. L'uomo che potrebbe guidare dei negoziati di pace per la Palestina resta in carcere e Israele non ha alcuna intenzione di liberarlo. -
Israele ha presentato un piano per la realizzazione di 15 campi profughi da 25.000 persone ciascuno nella Striscia di Gaza, coprirebbero un terzo della popolazione attuale di Rafah. Intanto i negoziati vanno avanti e il vice di Sinwar è in Egitto per trattare, segno che la strategia di Israele per catturare i leader di Hamas non sta sortendo effetti.
Nella puntata un contributo si Sami Abu Omar che ci racconta che per un pacco di pannolini bisogna spendere 40 euro, che manca tutto e le persone sono allo stremo. -
L'operazione di terra a Rafah è iniziata mentre il confine con l'Egitto è chiuso. Un milione e mezzo di persone sono in un fazzoletto di terra da dove non si scappa.
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