Episodi
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In uscita dalla cabina di commento per la finale che ha visto trionfare Jasmine Paolini a Roma, una puntata registrata "a caldo" per commentare insieme l'impresa di Jasmine contro Coco Gauff, la prima italiana a segno agli Internazionali dopo Raffaella Reggi nel 1985 (ma si giocava a Taranto e non era un Wta 1000...)
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In questa puntata chiacchiero con Corrado Barazzutti, ex numero 7 al mondo, due smifinali Slam, capitano di Davis e artefice con Panatta e Bertolucci del successo a Santiago '76.
Da coach, ha seguito tanti giocatori italiani che, sotto la sua ala, hanno espresso il loro massimo: Francesca Schiavone nell'anno del trionfo al Roland Garros, Fabio Fognini nell'anno del successo a Monte Carlo e della top 10 e, ora, affianca Lorenzo Musetti che, con Corrado e la guida storica di Simone Tartarini, sta ottenendo risultati eccezionali.
Il dialogo parte dal passato per tornare ad argomenti di stretta attualità e si finisce con una suggestione: nel tennis di domani ci sarà spazio per i Musetti, per il rovescio a una mano e per il tocco?
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Episodi mancanti?
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Siamo a Roma per gli Internazionali d'Italia e parliamo con l'amico e collega Lorenzo Cazzaniga del ritorno di Jannik Sinner dell'attesa per il numero uno del mondo e per le performance di Lorenzo Musetti e dei tanti giocatori italiani impegnati nel tabellone 2025.
Con qualche considerazione su Carlos Alcaraz, al rientro dall'infortunio, e sulle novità del sito romano al Foro Italico per chi vuole visitare il torneo.
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In questa puntata vi racconto la telecronaca del match Arnaldi-Dzumhur, andata in onda durante il blackout che ha afflitto Spagna, Francia e Portogallo. In qualche modo l'abbiamo portata a casa, anche senza (eh sì) immagini. Il tennis "al buio" è un esercizio interessante.
Libri da leggere sul tennis? Eccone alcuni. Sebi Korda, figlio di Petr: fu vera gloria? Rispondo anche a una domanda sulla serie Netflix dedicata a Carlos Alcaraz.
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Vent'anni fa, il giovin Ferrero entrò (anzi, si imbucò) per la prima volta in sala stampa a Monte Carlo e incontrò... Ubaldo Scanagatta. Con il quale, oggi, parliamo anche di quegli anni, della finale persa da Becker con match point trent'anni fa, di una trasferta fatta insieme a Marrakech nel 2003 con una infausta scelta alimentare ma, soprattutto, del torneo del 2025: il derby italiano, Tsitsipas, Alcaraz e il rientro imminente di Sinner, Djokovic e tutti gli argomenti di interesse in questa settimana nel Principato.
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Puntata registrata a bordocampo, dopo le vittorie di Matteo Berrettini su Sasha Zverev e Lorenzo Musetti su Jiri Lehecka, che regaleranno un debry negli ottavi di finale tra i due giocatori italiani.
Di questo e dell'allure di Monte Carlo, nonostante il clima novembrino, parliamo con Federico Mariani (SKY e GonzoTennis) e Simone Eterno (Eurosport).
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Insieme a Fabio Colangelo, coach di Lorenzo Sonego, una puntata - letteralmente on the road, di ritorno dal commento su Sky della finale di Marrakech - per raccontare il trionfo di Luciano Darderi nel torneo marocchino, in una domenica che ha visto Flavio Cobolli vincere a Bucarest il suo primo torneo Atp.
Qui trovate l'intervista a Luciano Darderi, in una puntata di Sete di Tennis registrata alla Finals di Torino.
https://open.spotify.com/episode/4ZvjJwVEIh1zbV41TkgIR8
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In questa puntata parliamo, ovviamente, del trionfatore di Miami Jakub Mensik e del suo raro primato. Un ascoltatore mi chiede del pickleball: moda, marketing o altro? Già che ci sono, vi racconto come è nato questo sport, che compie 60 anni nel 2025. Dico la mia anche sugli altri sport di racchetta, tennis a parte...
Ah: si torna a parlare di supercoach, citando (a sproposito) Musetti. Eppure il vincitore di Miami insegna che...
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In questa puntata torno a rispondere al alcune vostre domande, la prima in stile fantasy (un genere che non ho mai amato, ma era formulata troppo bene per non partecipare al gioco!). Mi si chiede quali sono i tre tennisti di ogni epoca che sceglierei per salvare il pianeta Terra da una sfida per la sopravvivenza contro tennisti alieni.
E voi, chi avreste scelto? Scrivetemelo...
Altre questioni trattate: perché le donne coach sono rare? E questo Federico Cinà, perché viene considerato un predestinato?
PARLARE AL SILENZIO: LA MANIA DI RACCONTARE IL TENNIS (di FEDERICO FERRERO)
https://www.addeditore.it/catalogo/federico-ferrero-parlare-al-silenzio/
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A Mirra Andreeva è riuscita una cosa rarissima, battere la numero 1 e 2 del mondo nello stesso torneo, ed è una splendida novità ai massimi livelli in un periodo di difficoltà per la WTA (e per Jasmine Paolini, in crisi di risultati).
In campo maschile, Carlos Alcaraz ha mancato il triplete cedendo in semifinale a Jack Draper, a segno nel suo primo torneo 1000. C'è chi esulta per la sconfitta dello spagnolo: ma che senso ha ragionare come nel calcio, "gufando" gli avversari di Sinner in attesa che il numero uno torni in campo?
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Altre risposte alle vostre domande: partiamo con l'ultima (mia) parola sul caso della sospensione di Sinner e della maniera spesso grossolana con cui il caso dell'appello di Wada e del successivo accordo è stato trattato.
Altre questioni riguardano gli ingaggi dei giocatori: davvero i tennisti prendono soldi, al di là dei montepremi, per partecipare ai tornei? E perché? E poi: le statistiche (anche quelle che non ci sono) e il luogo comune dei campioni che non perdono mai.
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L'accordo stragiudiziale tra Wada, l'agenzia mondiale antidoping, e Jannik Sinner ha chiuso giuridicamente un caso che si trascinava da quasi un anno. Tre mesi di sospensione, che scadono appena in tempo per permettere al numero uno del mondo di partecipare al Master 1000 di Roma.
Più ancora della sostanza dell'accordo, è la presenza di commenti sbilenchi (di giocatori e giornalisti) a intossicare il dibattito su una questione che è troppo tecnica per essere lasciata al "buon senso comune" o all'opinione del pubblico: non si può andare a voti o a maggioranza, quando si trattano casi complicati. Nello sport e anche altrove.
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In questa nuova sessione di Q&A, cinque domande che passano dalle misure dei tornei (che diventano sempre più lunghi, addirittura uno Slam con inizio al sabato e neppure la domenica!) ai giocatori più alti e più bassi della storia.
Con un paio di digressioni sul Sudamerica e sui gusti personali in tema di trasferte.
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Jannik Sinner è tornato dall'Australia come re del tennis, scatenando il tripudio nazionale. Non si è presentato all'udienza con il presidente della Repubblica, per riposare.
Ora: esiste una posizione che non sia schierata tra la santificazione di un campione e il moralismo un tanto al chilo? E se fosse, semplicemente, che un tennista è (deve essere?) un egocentrico, per funzionare al meglio?
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Questa puntata è un duetto con Riccardo Bisti, firma e voce nota agli appassionati di tennis. Con lui abbiamo affrontato, nel rush finale degli Open d'Australia, tre argomenti:
1) L'odio-amore dei tifosi nei confronti di Novak Djokovic
2) La faccenda Goat, ora che anche la carriera del serbo si avvia a conclusione
3) La vicenda del tennis in chiaro: è giusto che tutti possano vedere Sinner gratis? Se sì, dove e quando?
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La prima settimana dello Slam di gennaio ha portato con sé una lista di nomi notevoli tra i ragazzi under 21: tra loro Michelsen, Mensik, Tien, Basavareddy, Fonseca.
Ne parlo con Marco Bucciantini, voce del calcio di Sky e del tennis per Eurosport - e socio d'avventura in GonzoTennis.
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In questa prima puntata del 2025 rispondo ad alcune vostre domande, compresa la querelle Kyrgios-Sinner, i giornalisti social (e a-social), il doppio e...
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Con il tennis fermo, un raccontino natalizio delle peripezie di un giovane giornalista che si occupa di tennis e, dalla campagna, approda in città - per poi tornare in campagna. Tra gente che, al supermercato, lo scambia per un promoter Sky, antennisti interdetti, direttori di banca basiti e imprenditori locali che considerano TeleCupole il massimo approdo cui aspirare.
Per approfondire: il profilo agritennistico di Instragram di EffeEffe
Parlare al silenzio - La mania di raccontare il tennis
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