Episodi
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Senza ombra di dubbio quella di Joker: Folie à Deux è un'operazione spiazzante. La critica è divisa in due fazioni, tra chi lo definisce un fallimento totale e chi invece lo esalta senza mezzi termini: forse, come spesso accade in questi casi, la verità sta nel mezzo.
Dopo la freddezza e le perplessità della prima visione alla Mostra del Cinema di Venezia, ci siamo concessi un secondo giro di questo strano sequel. È certamente un film imperfetto e non del tutto riuscito, che però concettualmente prova a mettere in piedi un discorso non banale e scontato. -
Il nostro viaggio nel cinema di Peter Weir si conclude con l'analisi di uno dei film più rappresentativi della carriera, della poetica e della visione del mondo del regista australiano. Master and Commander è un (anti)kolossal autoriale, un film fuori dal tempo e fuori dalle logiche dei film ad alto budget hollywoodiani che meriterebbe di essere riscoperto e ricollocato nella storia del cinema.
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Episodi mancanti?
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The Truman Show è stato un film capace di parlare in maniera lucidissima del proprio tempo, ma al contempo di antipiace una serie di discorsi estetci ed etici che ci accompagnano ancora oggi. Un film senza tempo, che a più di 25 anni di distanza conserva intatta la sua forza.
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L'attimo fuggente è forse il film più celebre e iconico di Peter Weir: quel finale (letteralmente) sui banchi di scuola è storia del cinema. Nonostante l'impostazione da commovente dramma di formazione con protagonista Robin Williams, il film porta avanti molti dei discorsi e dei temi cari all'autore senza grandi compromessi. A rivederlo oggi, però, la percezione di alcuni insegnamenti è cambiata col tempo.
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In quest’ultimo frammento da Venezia 81 facciamo il bilancio di un’edizione non propriamente sorprendente, che però si è conclusa con un palmares dal nostro punto di vista inattaccabile.
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Dopo il Leone d'oro conquistato dal primo capitolo, il nuovo film dedicato al Joker di Joaquin Phoenix era il grande evento di questa Venezia 81. Grandi erano le aspettative, sicuramente enormi le ambizioni, ma il risultato ci ha lasciato, a una prima visione, piuttosto freddini.
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“How can a man who sees and feels be other than sad?” si chiede William Burroughs nel suo diario personale l’ultima volta che vi scrive prima di morire.
Nell’adattare il suo secondo romanzo, uscito quasi quarant’anni dopo che l’aveva scritto, abbiamo cercato di rispondere a questa invocazione pudica del grande iconoclasta della beat generation. Lee ama Allerton, Allerton ama Lee: saranno in grado di incontrarsi nonostante tutti i passi falsi e le paure che agiscono su entrambi nel loro viaggio picaresco nel Sud America proiettato dalla mente di Burroughs? - Luca Guadagnino -
Ingrid e Martha erano care amiche da giovani, quando lavoravano per la stessa rivista. Ingrid è poi diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici mentre Martha è una reporter di guerra e, come spesso accade nella vita, si sono perse di vista. Non si sentono ormai da anni quando si rivedono in una circostanza estrema ma stranamente dolce. -
"Frank Costello faccia d’angelo, Cronaca di un assassinio, Ghost Dog - Il codice del samurai, Collateral... Adoro i film su professionisti solitari dediti al loro mestiere e sono sempre stato curioso di sapere cosa succederebbe se due tipi del genere fossero costretti a lavorare insieme. Da adulti può essere difficile farsi dei nuovi amici, anche se si ha molto in comune. Wolfs è il mio tentativo di tornare con i piedi per terra dopo sette anni passati a dondolarmi dai grattacieli e a saltare attraverso i portali del multiverso. Volevo mettere insieme quasi tutte le mie cose preferite. New York. Tutto in una notte. Trame criminali impenetrabilmente complesse. David Mamet. Buster Keaton. Neve. E soprattutto la pura gioia cinematografica di guardare due fiammeggianti stelle del cinema fronteggiarsi su uno schermo gigante" - Jon Watts
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The Brutalist racconta la storia dell’architetto ebreo László Tóth emigrato dall’Ungheria negli Stati Uniti nel 1947.
Costretto dapprima a lavorare duramente e vivere in povertà, ottiene presto un contratto che cambierà il corso dei successivi trent’anni della sua vita. -
Baby Invasion è un nuovo e ultra-realistico gioco sparatutto in soggettiva multi-giocatore che segue un gruppo di mercenari che usano volti di neonati come avatar per nascondere la propria identità. Incaricati di entrare e far piazza pulita nelle ville dei ricchi e dei potenti, prima che il tempo scada i giocatori devono esplorarne ogni cunicolo.
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Di fronte al Campidoglio, il 6 gennaio 2021, sono stati appesi dei cappi a imitazione dell’immaginaria insurrezione descritta in The Turner Diaries, un romanzo degli anni Settanta: il primo piano generale di terrorismo interno in America. The Order è una caccia all’uomo nelle profondità di quell’odio, un presagio di un’America divisa, un colpo di avvertimento di ciò che è stato e di ciò che potrebbe accadere.
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Una potente amministratrice delegata mette a repentaglio la carriera e la famiglia quando inizia una torrida relazione con un suo stagista molto più giovane. Prodotto dalla A24, il nuovo film di Halina Reijn con Nicole Kidman, Harris Dickinson e Antonio Banderas ci ha regalato un'interessante riflessione sul potere (femminile) all'interno della società contemporanea, lavorando in modo non banale su molti dei temi caldi del momento.
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Abbiamo visto in anteprima Disclaimer, la serie tv firmata da Alfonso Cuarón per Apple TV+ con protagonista Cate Blanchett. Una serie che è stata capace di ingannarci e accompagnarci in un ragionamento per nulla banale sull'immagine e sul contemporaneo.
Come ha dichiarato il regista, "occhio alla narrazione e alla forma! Il loro potere può avvicinarci alla verità, ma sono anche una forte arma di manipolazione che può renderci complici servendosi dei giudizi che formuliamo e delle nostre convinzioni più profonde". -
Dopo Jackie e Spencer, il regista cileno Pablo Larraìn firma un nuovo personalissimo ritratto femminile. Con Maria racconta la tumultuosa, tragica e bellissima storia della vita della più grande cantante lirica del mondo, rivisitata e reinterpretata durante i suoi ultimi giorni nella Parigi degli anni Settanta.
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Film d'apertura dell'81ª Mostra del Cinema di Venezia, Beetlejuice Beetlejuice segna il ritorno di un Tim Burton in forma sorprendentemente smagliante. Eravamo un po' timorosi di trovarci di fronte all'ennesima prova anonima di uno dei nostri registi del cuore, invece siamo rimasti piacevolmente sopresi.
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Come ogni anno siamo pronti a partire per la Mostra del Cinema di Venezia, carichi di entusiasmo ma anche di qualche perplessità. Ecco le nostre sensazioni prima della partenza; nei prossimi giorni, invece, vi racconteremo le impressioni a caldo di tutti i film più attesi!
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Nel 1985, Witness - Il testimone segna la prima tappa statunitense di Peter Weir, seguita l'anno successivo da Mosquito Coast. Sostenuti entrambi dalla presenza di Harrison Ford (nel ruolo di due uomini che si ritrovano catapultati, per caso o per scelta, oltre i confini dell'America civilizzata), si tratta anche in questo caso di due film profondamente connessi, con i quali l'autore mette in campo in modo impeccabile alcuni dei temi cardine della sua filmografia.
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Mel Gibson, la guerra, la rivolta, l'amicizia, l'amore: Gli anni spezzati e Un anno vissuto pericolosamente, usciti rispettivamente nel 1981 e nel 1982, sono due tappe importanti nel percorso australiano dell'autore, due film che dialogano tra loro in modo evidente, due love story messe in crisi dalla tragedia della Storia.
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Nel 1975 Picnic ad Hanging Rock portò alla ribalta il nome di Peter Weir, focalizzando l'attenzione di critica e pubblico sul nuovo cinema australiano. Ancora oggi oggetto di culto, è un film capace di dare forma al mistero della vita e della natura con sguardo unico e, forse, irripetibile.
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