Episodi
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La crescita è l’obiettivo prioritario per il 2025 in America, Cina ed Europa. In America ci sarà però attenzione anche all’inflazione, che potrà indurre la Fed alla prudenza. Le borse, cogliendo questa scala di priorità, saranno orientate al rialzo, ma saranno anche più volatili rispetto al 2023-24.
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Episodi mancanti?
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L’impatto della Cina sull’inflazione globale, sulle materie prime, sull’oro e sulle scelte europee di politica industriale. Che cosa accadrà alle nostre azioni e ai nostri bond il giorno, probabilmente non lontano, in cui la Cina deciderà di rilanciare seriamente la sua economia.
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Come nel 2021, le Banche Centrali si mostrano più sensibili alla crescita che all’inflazione. Come nel 2021, i mercati finanziari mostrano entusiasmo per questa situazione. Lo dimostrano espandendo il loro interesse dalla tecnologia agli altri settori e dall’America al resto del mondo. Anche le materie prime industriali, l’oro e l’argento (e le criptovalute) sono coinvolti nel rialzo. È giustificata questa attenzione? C’è ancora spazio di apprezzamento?
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Inizialmente, le guerre generano crescita economica e riduzione della disoccupazione tramite riarmo e mobilitazione, ma i costi diventano rapidamente elevati, specie per lo schieramento perdente, con inflazione durante e dopo il conflitto. Le attuali tensioni geopolitiche sono tra le più alte del dopoguerra, con discussioni aperte sull'uso di armi nucleari. Alimentano una corsa al riarmo finanziata da deficit pubblici crescenti. Le Banche Centrali lottano per contenere l'inflazione, ma il ritorno alla stabilità sarà complesso. Questo scenario influenzerà profondamente gli investimenti, favorendo i bond brevi e settori azionari come quello minerario, energetico, militare, aerospaziale e tecnologico, che dovrebbero guadagnare peso nei portafogli.
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Il mercato azionario, in un ciclo di crescita protratto, potrebbe richiedere una pausa per consolidarsi, specialmente con valutazioni elevate e posizioni speculative cariche.
Tale correzione potrebbe manifestarsi attraverso una fase laterale con aumentata volatilità anziché una brusca caduta dei prezzi. Prevedere il momento esatto di tale correzione è difficile, ma il mese di maggio spesso vede vendite significative.
Nonostante un aumento dei tassi di interesse, l'azionario ha beneficiato principalmente dalla crescita degli utili, specialmente nel settore tecnologico. Gli investitori dovranno diventare più selettivi, concentrandosi sulle singole società all'interno di ogni settore. -
Le bolle finanziarie sono rischiose ma possono essere molto redditizie; è cruciale mantenere la prudenza e la responsabilità per evitare di farsi travolgere quando queste inevitabilmente scoppiano.
L'attuale scenario di crescita economica globale e tassi di interesse in discesa, attesi per i prossimi due anni, offre un terreno fertile per le bolle, con l'Intelligenza Artificiale come tema ideale.
È importante però comprendere che tutte le bolle hanno una fine. Mantenere un'esposizione moderata al settore porterà a miglioramenti nel portafoglio, purché si eviti l'avidità. -
L’ottimismo generalizzato induce a credere che le cose andranno molto bene nel 2024. Un anno che il mercato si aspetta come una “routine profittevole”, solido e senza instabilità. Ma sarà davvero così? Sicuramente ci sono fattori di rischio da considerare: l’inflazione sempre in agguato, le Banche Centrali che potrebbero non avere fretta di tagliare i tassi e possibili improvvise esplosioni di volatilità dei mercati Per attraversare con successo l'anno, è importante non esporsi eccessivamente, contenendo le aspettative senza sottovalutare eventuali imprevisti.
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A differenza di quanto avvenuto un anno fa, oggi assistiamo ad una grande dispersione di pareri riguardo alle previsioni sul prossimo anno. Le cinque scuole di pensiero principali che si stanno facendo largo immaginano vari scenari per il 2024 più o meno rosei per inflazione, tassi di interesse e crescita economica, ipotizzando il conseguente effetto che la somma tra questi fattori potrà avere sui mercati azionari e obbligazionari. Quello che è certo è che il prossimo sarà un anno elettorale in America, in Europa e nel Regno Unito. Per cui è probabile che la spesa pubblica resti molto elevata e che questo impedisca una recessione, il che indurrebbe le Banche Centrali ad allungare i tempi per effettuare i primi graduali tagli sui tassi. Se così fosse, i bond dovranno avere pazienza e, nell'attesa, godere comunque di un rendimento molto interessante. L’azionario dovrà fare i conti con valutazioni piuttosto elevate ma ci sarà comunque spazio per un apprezzamento in alcuni settori. Materie prime e valute, dal canto loro, saranno stabili, ad eccezione del dollaro che si manterrà forte.
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