Episodi
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ti tiri indietro quando percepisci qualcuno migliore di te nei paraggi, come se dovessi lasciargli il posto o farti da parte. questo ti porta a non iniziare mai niente perché c’è già chi lo fa meglio o ad abbandonare e a lasciare a metà tutto appena incroci qualcuno di più bravo. infatti stimi spesso più il lavoro degli altri che il tuo. la tua autostima rimane intatta solo quando sei l’unico a “gareggiare” per qualcosa ma sappi che nella stanza entrerà sempre chi è più bello, bravo e intelligente di te e sopratutto chi vuole ciò che vuoi anche tu, pensi davvero che questo ti annulli? che esista un primo posto? forse si, ma a rotazione e ti ci potresti sedere anche tu un giorno. ma non è destinato a durare per sempre e non è li che dovresti ricercare il tuo valore e l’amore da parte delle persone. chissà che succederebbe se per una volta andassi fino in fondo e ti impegnassi davvero senza che le qualità degli altri siano un intoppo per te. ormai è vero, tutti fanno tutto e molti lo fanno anche bene, ma c’è posto anche per te lì fuori quindi trova il coraggio di andartelo a prendere a testa alta. non è il successo degli altri a toglierti il tuo ma la mancanza di impegno e di responsabilità che ti prendi nel coltivare il tuo percorso.
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“Il paradosso della scelta è un fenomeno psicologico che si riferisce al fatto che, sebbene avere scelte sia generalmente una cosa positiva, troppe opzioni possono portare ad ansia, stress e difficoltà nel prendere decisioni.” così come prendere una qualsiasi decisione non sarà mai appagante al 100% perché si è perseguitati dalle altre opzioni e dal fatto che magari le altre scelte sarebbero state migliori di quella che abbiamo deciso di prendere. dietro la paura e la difficoltà a prendere decisioni c’è anche una forte ansia di fare sempre la cosa giusta, quasi come se il nostro valore, la stima e la presenza delle persone che abbiamo intorno a noi dipenda dalle piccole scelte quotidiane, banalmente scegliere il ristorante in cui mangiare o la canzone da ascoltare in macchina. a rendere difficile scegliere cosa pensare, cosa comprare, chi avere nella propria vita, ci pensa anche la marea di opinioni e consigli ai quali siamo soggetti tutto il tempo online. capita anche a te di perderti nei commenti o nelle recensioni di altre persone prima di scegliere, comprare o guardare qualcosa? se anche tu preferisci un menù da 5 pizze a uno di 25 e sei sempre l’ultimo a scegliere cosa ordinare è l’episodio giusto per te! xoxo
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Episodi mancanti?
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una cosa può essere oggettivamente vera o falsa o è vera nella realtà di chi crede sia possibile e falsa in quella di chi crede che sia impossibile? esiste una realtà unica per tutti o ognuno vive nella sua? bene, nella mia realtà la manifestazione gioca la sua parte ma non come qualcosa di magico e astratto ma come qualcosa di più concreto. in questo episodio vi regalo un posto davanti alla finestra attraverso la quale vivo il mondo e vedo e vivo la mia realtà. credere a qualcosa è bellissimo a patto di non esserne schiavi cedendogli la totale responsabilità di ogni aspetto ed esito della propria vita.
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delle volte è importante essere onesti con se stessi e rendersi conto di quando il nostro atteggiamento non stia facendo altro che deresponsabilizzarci. la mentalità da vittima consiste nel disegnarsi nemici in continuazione, pensare che la vita ti debba sempre qualcosa facendo anche il minimo indispensabile solo perché hai sofferto, prendere ogni piccolo sbaglio, che capita di fare perché siamo umani, come una condizione psicologica e irrimediabile che oltre che mirare la tua autostima, la tua identità e l’immagine che hai di stesso, ti porta anche a pensare di essere dipendente dalla tua stessa testa e che tu non abbia il controllo delle tue azioni e della tua vita. e delle volte sembra essere quasi più semplice e facile no? un abbraccio che diamo a noi stessi perché pensiamo che la vita sia sempre cattiva con noi senza prenderci la responsabilità e la fatica di fare attivamente qualcosa per poter cambiare la situazione. essere gentili con se stessi è importante ma bisogna rendersi conto quando diventa una scusa e ci porta a prendere pugni in continuazione senza più reagire. questo episodio è anche per chi si rende conto di aver romanticizzato eccessivamente il proprio dolore, chi si aspetta di ricevere ma non sta dando molto alla sua vita e per chi vuole davvero iniziare ad aiutarsi perché fino ad oggi non ha fatto altro che costruirsi casa sul pavimento invece di rialzarsi.
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ci sono alcune condizioni in cui è possibile riprovarci con un ex e in questo episodio ti aiutiamo a capire se la tua situazione lo permette o se è meglio mollare la presa. a parlare siamo io e l’ospite di questa puntata, Lieve, che in comune abbiamo il fatto di aver lasciato entrambe e di aver deciso poi di riprovarci tempo dopo, anche se con due storie completamente differenti. che tu sia stato lasciato o sia quello che ha lasciato, questo episodio può aiutarti a capire meglio come affrontare la situazione. hai preso la decisione giusta o l’amore ti fa paura? ha senso aspettare che qualcuno torni e tornarci insieme ripetutamente o è meglio ammettere che ci si merita di più? come si capisce quando è meglio lasciar andare e quando è giusto darsi una seconda possibilità? o banalmente, come si riconosce una relazione sana e giusta per noi?ho chiesto a lieve di realizzare la copertina di questo episodio, quindi è tutto merito suo!!versione video dell’episodio: https://youtu.be/bd0sLQsH7MA?si=vOZ0vvNT9v-WnFKuBAGNATI LE LABBRA: https://open.spotify.com/track/3ljNBcjC0uumNWk4NxBgvq?si=Md0Kcg87SGGEOOLqzqZY5wig di @lieve: https://www.instagram.com/lieveblue?igsh=emU4aTBmOWRtam5r
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dare la colpa alla motivazione è dare la colpa a qualcosa che non esiste perché per come la conosci, la motivazione è una totale invenzione. ecco perchè nessun libro o video “motivazionale” ha effetti duraturi, perché la verità è che nessuno può motivarti, tanto meno io. sai perchè? perchè solo tu sai cosa è importante per te mentre gli altri ti parleranno di cosa è importante per loro. una cosa la posso fare però ed è aprirti ad un nuovo concetto di motivazione. se ti dicessi che la motivazione non è il mezzo per l’obbiettivo ma l’obbiettivo stesso? abbiamo sempre interpretato male il quadro. se fallisci in una cosa e non ci vuoi riprovare non sei un’incapace, uno pigro o uno che nella vita non combinerà mai niente perché non ha l’attitudine giusta e perseverante alla vita ma non sei spinto dalla causa giusta e non sai neanche il perché tu stia facendo quello che stai facendo. fai ma non sai perché, vai ma non sai dove stai andando. la motivazione non è un’energia da cercare che ti permette di fare le cose. l’energia esiste già dentro di te quando trovi il motivo giusto per farle.
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perdiamo noi stessi quando ce ne allontaniamo per compiacere gli altri o quando la nostra compagnia non ci piace più dato che tutto quello che ci sta attorno sembra migliore e più interessante di noi.
ecco perché poi tentiamo di assomigliargli.
forse pensiamo di ritrovare stima per noi stessi assomigliando a quello che stimiamo? o forse pensiamo di ritrovare stima per noi stessi piacendo a coloro che stimiamo? bella posizione di svantaggio nei confronti nel mondo.
tanto del nostro malessere è nascosto nella nostra incapacità di essere quello che siamo davanti agli altri e in questo episodio ne capiamo insieme il perché.
qui potrebbe esserci la soluzione per la tua mancanza d’autostima, i tuoi blocchi creativi, la tua sensazione di non essere abbastanza sia nella stanza in cui ti trovi che nei tuoi rapporti personali e anche per la solitudine che spesso provi all’interno delle tue relazioni. -
ritorniamo a parlare di autosabotaggio. se il traguardo che ti sei prefissato e che “non riesci a raggiungere” fosse solo un’illusione che dai a te stesso per permetterti di fare ciò che ti fa davvero sentire forte e soddisfatto, cioè lavorare, sistemare e migliorare te stesso?
pensaci attentamente, raggiungere finalmente la felicità e la soddisfazione che cerchi da tanto tempo potrebbe essere controproducente per una persona come te.
forse dentro di te non vuoi davvero essere felice, ti sei innamorato così tanto del percorso per diventarlo che non vuoi più lasciarlo ed è diventato più importante della felicità stessa. alla fine cosa fai quando non aggiusti te stesso o una situazione? ti senti ancora utile, importante o capace? senti ancora di avere il controllo sulla situazione?
potrebbe essere interessante scoprire ed ammettere che non sei pronto a deporre le armi ed appendere la divisa. un dottore che non prescrive la cura per paura di perdere il lavoro. -
nella vita sbagliamo tutti. spesso però siamo disposti a perdonare con estrema facilità gli errori degli altri ma a non passare sopra ai nostri, mettendo addirittura in discussione l’intera opinione che abbiamo di noi stessi. arrivando anche a pensare che dalla vita non meritiamo più nulla di positivo? sopratutto il perdono da parte di persone a cui teniamo, continuando a sentirci responsabili del dolore che gli abbiamo provocato, anche se passato. se nella tua vita hai incidentalmente ferito qualcuno, se non vai fiero di quello che sei stato e del tuo passato, se ad oggi ancora ti tormenti per alcune scelte di vita che hai fatto e per questo motivo credi di non meritarti di essere felice e andare avanti perché sarebbe come passare sopra a ciò che hai fatto come se nulla fosse, se ad oggi ancora ti aspetti la giusta punizione e ti aspetti che prima o poi qualcuno ti dia ciò che meriti respingendo tutto ciò di positivo che la vita può darti, ecco questo è l’episodio che fa per te. ti capisco e ci possiamo liberare di questo peso insieme.
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non avendo nessuno con cui uscire sentirsi soli è normale. delle volte la scelta è la nostra perché vogliamo isolarci e lavorare su noi stessi, altre volte con le persone che frequentiamo semplicemente non ci troviamo più, in altri casi invece si tratta di paura. abbiamo paura delle persone, non ci fidiamo e per noi sono una minaccia a tutto ciò che abbiamo ricostruito con fatica dopo brutti momenti. quando stare solo è l’unica opzione che hai la solitudine non ha lo stesso sapore che aveva in momenti che ti ritagliavi per te stesso tra un’uscita e l’altra ed è normale ammettere che delle volte ci si annoia. amare se stessi e sentirsi completi da soli è fondamentale, ma come in una relazione per quanto si sia innamorati dell’altra persona si ha bisogno di non passare tutto il tempo insieme, anche quando si è innamorati di sé stessi non è fare un torto a nessuno e sopratutto al proprio percorso decidere di voler condividere il proprio tempo con qualcun altro. se sei in un momento in cui senti il bisogno di farti dei nuovi amici ma non sai come fare e non credi di esserne capace, magari questo episodio può darti la spinta giusta. xoxo
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tutto ciò di cui sei convinto guida la tua vita ed essendo lo stato attuale della tua vita lo specchio di ciò che pensi, che cosa accadrebbe se realizzassi che nulla di ciò che credi sia vero e che le cose non stanno come dici tu? ci hai mai pensato? fai gli stessi pensieri tutti i giorni, renditene conto, sulle tue relazioni, sulle tue capacità, nonostante le situazioni cambino e le persone che ti hanno fatto del male se ne siano andate ormai da tempo, tu rimani lo stesso e così la tua vita. continui a rivivere la stessa storia e a fare le stesse scelte, tutto questo perché fai gli stessi pensieri. rimettere in discussione tutto ciò che sai potrebbe liberarti da problemi che ti tormentano da tempo e forse essere meno presuntuoso e renderti conto che no, non sai tutto e non hai sempre ragione, può addirittura farti iniziare a stare meglio per davvero.
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rimandi le cose perché non hai voglia di farle o perché hai paura di trovarti faccia a faccia con un brutto risultato e renderti conto che non sei capace, deludere te stesso e gli altri? non fai le cose perché ti senti bloccato e senti una forza esterna che ti impedisce di farle o perché tenti di farle in maniera troppo perfetta e di conseguenza ti fa schifo tutto quello che fai e rimani nella tua testa senza provarci mai? lasci le cose che fai sempre a metà anche quando inizi ad avere dei risultati perché hai perso interesse o perché non ti senti all’altezza dei risultati che hai già portato e del posto che stai occupando e pensi che sia stato solo un caso trovarti lì? non sei capace di fare le cose davvero o ti senti solo guardato ed esaminato e questo suscita in te un’ansia da prestazione che ti porta a sbagliare e rafforzare l’idea che non sei capace? in questo episodio voglio condividere come ho capito che la mia procrastinazione, il mio perfezionismo e la mia ansia da prestazione fossero tutte legate da un unico fattore, la paura. e tu di cosa hai paura? se sei in un periodo della tua vita in cui ti senti bloccato, anche volendo non riesci a fare letteralmente nulla, devi assolutamente dare una chance a questo episodio. potrebbe essere quello di cui hai bisogno ora. è così che sono uscita da un periodo di blocco di due mesi.
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“l’autosabotaggio nasce perché ogni miglioramento è vissuto dal tuo inconscio come una minaccia alla tua identità centrale” e quando la tua identità è quella di una persona non felice e sofferente fai di tutto per attaccarti a tutto ciò che ti fa stare male perché è l’unico momento in cui ti senti te stesso, ti conosci, in cui ti senti in controllo, in cui ti senti utile perchè sai come rialzarti dato che ci sei già passato. quando tutto va bene non sai cosa fare e tenti di rovinare tutto cercando l’ago nel pagliaio che ti giustifichi un po’ di sofferenza, ecco perché ti rovini delle buone relazioni e ti rovini la possibilità di raggiungere i tuoi obbiettivi. la tua testa costruisce costantemente gli scenari peggiori per farti soffrire e ti carica costantemente di brutti pensieri perché così è stata programmata sopratutto quando intorno a te le cose sembrano andare bene, facendoti passare per una persona paranoica. la cosa positiva è che non sei una persona triste o rotta, il tuo cervello è stato solo programmato diversamente da te stesso e continui inconsapevolmente ad infliggerti ulteriore sofferenza senza rendertene conto e in automatico. come al solito se ne parlo è perché ci sono passata e per me questa è stata la più grande rivelazione su me stessa.
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ci sono momenti in cui è tutto nero e non hai il coraggio di chiedere una mano a nessuno, per non sentirti un peso o una presenza negativa nella vita degli altri. si può trattare di un attacco di panico, di ansia, di pianto, insomma non stai bene e non hai speranza, hai paura e ti senti solo. sopratutto non hai un posto dove andare dove riesci vagamente a sentirti compreso e io voglio che quel posto per voi sia qui d’ora in poi. io in primis ho sempre fatto fatica a trovarne uno e i consigli da parte di persone che ci sono già passate non hanno alcun effetto spesso perché queste persone ne parlano solo dopo che sono state bene, ti parlano di qualcosa che per loro ora è passato ma che per te è presente, quindi continui a sentirti solo. io credo che in questi casi si ha solo bisogno di qualcuno che sta affrontando la stessa cosa e ciò è più confortante di qualsiasi consiglio fine a se stesso. ecco perché ho deciso di parlarvene in un momento delicato e molto vulnerabile per me, aprendomi su quelle che sono le mie paure, e sopratutto cercando di non farvi sentire soli quando tutto ciò succede. se non avete nessuno, o se lo avete non avete semplicemente il coraggio di chiedergli aiuto o di “disturbare”, sappiate che ora avete il vostro salvagente.
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è facile sentirsi confusi, spaesati e impauriti quando è la prima volta che sperimenti una nuova versione di te stesso o una nuova esperienza. quello che nessuno ti dice sui cambiamenti è che una volta che finalmente arrivano e magari li abbiamo cercati da tanto tempo non si sta bene, si vuole tornare indietro e ci sente molto soli. ti chiedi addirittura se ne è valsa la pena fare tutto questo lavoro su te stesso. altre volte invece non ti rendi neanche conto che stai cambiando, quindi pensi che qualcosa dentro di te sia sbagliato o rotto perché non fai altro che sentirti frustrato, apparentemente la tua vita è ok e le persone che hai nella tua vita pure, e allora perchè continui a sentire di volere di più e di poterti permettere altro? in questo episodio condivido come tutto ciò io l’abbia passato recentemente e vi regalo anche un piccolo consiglio su come riuscire a cambiare davvero delle cose che non vi fanno più stare bene. xoxo
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non riesci ad accettare a pieno il tuo aspetto fisico? ti guardi troppo allo specchio e quando lo fai è per ricordarti di quanto vorresti essere diverso e di tutte le cose che vorresti cambiare? ti paragoni costantemente agli altri sentendoti inferiore o cercando in loro difetti per sentirti meglio con te stesso? non ti senti abbastanza per essere scelto o amato? credi che il tuo aspetto ti limiti per raggiungere i tuoi obbiettivi o avere anche solo delle persone vicino? ogni giorno vedi qualcosa di diverso allo specchio e ti fai foto perchè ti ossessiona sapere come gli altri ti possano percepire? in questo episodio ti spiego il perché tu ti senta così e sopratutto che il problema da risolvere non è fuori ma dentro di te, ti do la mia parola che può aiutarti a farti stare molto meglio di come stai ora.
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lascio quest’episodio qui, in modo che tu ci possa tornare ogni volta che ti sembra che la tua vita sia irrecuperabile, che tu non debba meritare una seconda chance, che gli altri siano meglio di te, che la tua vita sia estremamente mediocre, che non hai niente di speciale o per ogni volta che hai paura di buttarti in qualcosa perché dai troppo peso alla vergogna o all’imbarazzo. lo lascio qui per ricordarti quali sono le cose davvero importanti e che sopratutto tu sei importante.
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tutti più o meno hanno sperimentato almeno una volta nella vita uno stato di ansia o c’è chi purtroppo lo sperimenta tuttora più frequentemente. delle volte sappiamo da cosa è dato mentre altre volte ci coglie alla sprovvista. in questo episodio ho cercato di condividere quello che è il mio punto di vista e quello che mi ha aiutato a tenerla a bada, ognuno è sicuramente diverso ma credo che non faccia male capirne qualcosa in più in modo che smetta di farci così paura e ci tenga in pugno, impedendoci di fare tante cose.
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in queste ultime settimane avevo completamente perso l’entusiasmo nei confronti delle cose che amavo fare, così come anche la creatività e l’ispirazione e non riuscivo ad uscirne o a capirne il perché. non riuscivo a fare le cose e basta. ho realizzato poi che il danno lo avevo provocato io sin dall’inizio dimenticando una cosa importante, cioè che siamo tutti diversi e che non c’è un modo scritto, perfetto o migliore per fare le cose, e io stavo usando modi “giusti” invece che miei per farle. c’è chi funziona meglio nell’ordine e chi nel disordine, chi ha bisogno di uno schema e chi è uno spirito libero, chi è strategico e chi è spontaneo. il risultato può essere lo stesso ma i percorsi diversi, così come due percorsi uguali posso portare ad un risultato diverso. perché noi siamo diversi e ognuno per fare bene deve fare a modo suo.
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parliamo di fallimento quando fondamentalmente non sappiamo neanche cosa sia e siamo tutti fin troppo abituati ad aver paura di ciò che non conosciamo pensando che ci voglia fare del male. ma se fosse proprio il fallimento il segreto del successo? sarebbe paradossale ma io sono convinta che sia così. nel caso in cui tu stia pensando di mollare, nel caso in cui tu abbia paura di iniziare qualsiasi cosa per paura che gli altri ti vedano fallire e ti prendano in giro, nel caso in cui tu ti senta costantemente in colpa per ogni sbaglio o nel caso in cui tu ora ti senta bloccato e ti senta responsabile di aver rallentato il tuo percorso, questo è il tuo episodio e forse anche un segno.
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