Episodi

  • Un pulcino vive in una fattoria. Tutti i suoi fratelli e le sue sorelle sognano di diventare galli e galline, ma lui è diverso. Da quando la mamma gli ha raccontato la storia del coniglio pasquale, lui vuole diventare come lui. Vuole diventare il coniglio pasquale.

    Ma per un pulcino è molto difficile diventare un coniglio. Allora chiede aiuto alla sua mamma.

    «Mamma, come posso diventare il coniglio pasquale?»

    «Devi dipingere le uova!» risponde lei. E gli dà un po’ delle sue uova bianche. Il pulcino le dipinge con i colori dell’arcobaleno e le mette in un cestino.

    Ma dipingere le uova non è abbastanza. Allora va dai suoi fratelli e dalle sue sorelle.

    «Miei cari fratelli e sorelle, come posso diventare il coniglio pasquale?» chiede il pulcino.

    «Ti servono due orecchie lunghe!» dice uno.

    «E una coda piccola e morbida!» dice un altro.

    Il pulcino prende un po’ di cotone, crea una coda piccola e morbida, poi disegna su un foglio due orecchie lunghe e le attacca a una fascia.

    Ma ancora non è abbastanza. Allora va dal suo amico gatto.

    «Gatto, come posso diventare il coniglio pasquale?»

    «Perché non lo chiedi direttamente a lui?» risponde il gatto. «Domani è Pasqua!»

    All’alba, il pulcino prende il suo cestino con le uova, indossa la coda e le orecchie e si mette alla ricerca del coniglio pasquale. Ha un solo modo per trovarlo: seguire le uova colorate!

    Una è dietro a un albero. Un’altra è nascosta nell’erba alta. Alcune sono vicino al recinto.

    All’improvviso, il pulcino sbatte la testa contro qualcosa.

    «Buongiorno» dice una voce.

    Il pulcino alza la testa. È proprio lui, il coniglio pasquale!

    «Finalmente ti ho trovato!» esclama felice il pulcino. «Dimmi, ti prego, come posso diventare come te? Vorrei tanto diventare un coniglio pasquale!»

    «Perché vuoi essere come me?»

    «Per nascondere le uova e fare felici i bambini!»

    Il coniglio vede il cestino con le uova colorate. Vede la coda di cotone e le orecchie di carta.

    «Non devi essere un coniglio per farlo. Tu sei un pulcino, e sei perfetto così. Guarda che belle uova che hai realizzato! Vieni con me, le nascondiamo insieme.»

    E da quel giorno, ogni Pasqua, il coniglio pasquale nasconde le uova insieme al suo nuovo amico, il pulcino pasquale.

  • Quando pensiamo alle renne di Babbo Natale, ci vengono in mente le nove renne più famose: Ballerina, Cometa, Cupido, Donato, Donnola, Freccia, Fulmine, Saltarello e Rudolph. In pochi però conoscono la storia della renna Scooter.
    Scooter non era la renna più veloce, ma era sempre costante, proprio come un piccolo scooter. Un giorno però la sua magia si era esaurita. Beh, aveva lavorato per Babbo Natale per tantissimi anni. Adesso era anziano e doveva andare in pensione.
    Così ha dato la triste notizia ai suoi colleghi: «Miei cari amici, sono anziano e non ho più magia. Sono diventato una comune renna! Purtroppo, non posso più lavorare con voi. Ma adesso cosa farò? Mi annoierò se non lavoro!»

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    Leggi la storia completa e scarica gli esercizi gratuiti in pdf, ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE: La renna Scooter e il lavoro ideale

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN: La renna Scooter e il lavoro ideale⁠

  • Episodi mancanti?

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  • A Bordano, un piccolo paese tra le montagne del Friuli-Venezia Giulia, tutti avevano paura dell’Orcolat.

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    Leggi la storia completa gratuitamente sul nostro sito Italiano Bello, ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE: La leggenda dell'Orcolat

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN: La leggenda dell'Orcolat

    --> Dal libro "Il gatto mammone e altre creature fantastiche (A2)"

  • In quel momento è apparsa la volpe.«Buon giorno», ha detto la volpe.

    «Buon giorno», ha risposto educatamente il piccolo principe voltandosi, ma non ha visto nessuno.

    «Sono qui», ha detto la voce, «sotto il melo…»

    «Chi sei?» ha domandato il piccolo principe, «sei molto carina…»

    «Sono una volpe», ha detto la volpe.

    «Vieni a giocare con me», le ha proposto il piccolo principe, «sono così triste…»

    «Non posso giocare con te», ha detto la volpe, «non sono addomesticata.»

    «Ah! Scusa», ha detto il piccolo principe.

    Ma dopo averci pensato un po’, ha aggiunto:

    «Che cosa vuol dire “addomesticare”?»

    «Non sei di queste parti, tu», ha detto la volpe, «che cosa stai cercando?»

    «Cerco gli uomini», ha detto il piccolo principe. «Che cosa vuol dire “addomesticare”?»

    «Gli uomini» ha detto la volpe, «hanno i fucili e cacciano. È molto seccante! Allevano anche le galline. È il loro unico interesse. Cerchi delle galline?»

    «No», ha detto il piccolo principe. «Cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare”?»

    «È una cosa che si dimentica troppo facilmente», ha detto la volpe. «Vuol dire “creare legami“…»

    «Creare legami?»

    «Certo», ha detto la volpe. «Adesso, per me, tu sei solo un ragazzino come centomila altri ragazzini. E non ho bisogno di te. E nemmeno tu hai bisogno di me. Per te sono solo una volpe come centomila altre volpi. Ma se mi addomestichi, avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai l’unico al mondo per me. Io sarò l’unica al mondo per te…»
    «Comincio a capire» ha detto il piccolo principe. «C’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato…»

    «È possibile», ha detto la volpe. «Capita di tutto sulla Terra…»

    «Oh! Non è sulla Terra», ha detto il piccolo principe.

    La volpe sembrava molto incuriosita:
    «Su un altro pianeta?»

    «Sì.»

    «Ci sono cacciatori su questo pianeta?»

    «No.»

    «Questo è interessante! E delle galline?»

    «No.»

    «Niente è perfetto», ha sospirato la volpe.

    Poi la volpe è tornata alla sua idea:

    «La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, e gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline sono uguali e tutti gli uomini sono uguali. E io per questo mi annoio. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà luminosa come il sole. Conoscerò un rumore di passi diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo mi farà uscire dalla tana, come una musica. E poi, guarda! Vedi i campi di grano laggiù? Io non mangio pane. Il grano è inutile per me. I campi di grano non mi ricordano nulla. E questo è triste! Ma tu hai i capelli color dell’oro. Allora sarà meraviglioso quando mi avrai addomesticata. Il grano dorato mi farà pensare a te. E amerò il suono del vento nel grano…»

    ...

    Continua a leggere, ecco i link:

    ⁠🇮🇹 🇩🇪 IT-DE: https://italiano-bello.com/de/geschichten/il-piccolo-principe-e-la-volpe-a2-b1/⁠⁠

    🇮🇹 🇬🇧 IT-EN: https://italiano-bello.com/en/stories/il-piccolo-principe-e-la-volpe-a2-b1/

  • Breve lettura per consolidare il vocabolario delle EMOZIONI 🇮🇹

    Oggi Bruno è triste e un po’ annoiato. Ha finito il suo miele e non ha niente da fare. Decide di fare due passi. Dopo un po’ sente un buon profumo. Ma questo è odore di miele! pensa sorpreso. Segue l’odore e trova un grande alveare con tante api e… tanto miele! Entusiasta, inizia a mangiarlo. È delizioso! Le api però non sono per niente contente, anzi. Vai via! - gli dicono arrabbiate. Bruno, spaventato, corre via. Finalmente arriva a casa, ma dopo la corsa è molto stanco e si addormenta subito. Che giornata faticosa!

    👉 Con audio, traduzione e un esercizio sul nostro sito, ecco i link:🇮🇹🇩🇪 IT-DE: Una giornata ricca di emozioni 🇮🇹🇬🇧 IT-EN: Una giornata ricca di emozioni

  • IL LUPO E I SETTE CAPRETTI - A1

    Mamma capra e i suoi sette capretti abitano in una casetta vicino al bosco. La casetta è piccola e di legno.
    Un giorno la mamma vuole andare a cercare da mangiare, allora dice ai suoi piccoli:«Devo andare nel bosco, voi restate a casa. Ma mi raccomando, fate attenzione al lupo. Se entra, vi mangia tutti! Ha la voce roca e le zampe grandi e nere, lo riconoscete subito.»
    E poi esce. I capretti rimangono a casa da soli. Giocano a carte, a palla, corrono e si divertono insieme.
    Poco dopo qualcuno bussa alla porta. Toc toc!
    «Chi è?» chiedono i capretti.
    «Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»
    Ma la voce è roca e i capretti capiscono che è il lupo.
    «Non apriamo» dicono loro, «tu non sei la nostra mamma. La mamma ha una voce dolce, la tua è roca; tu sei il lupo.»
    Allora il lupo va in città, entra in un negozio e compra un grosso pezzo di gesso. Lo mangia e così la sua voce diventa dolce.Poi torna alla casa dei capretti e bussa alla porta. Toc toc!
    «Chi è?» chiedono loro.
    «Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»
    Ma il lupo appoggia la sua zampa nera sul davanzale della finestra e i capretti la vedono.
    «Non apriamo. La nostra mamma ha le zampe bianche, le tue sono nere: tu sei il lupo.»
    Allora il lupo va di nuovo in città, entra in una panetteria e compra un grosso sacco di farina; mette la zampa nera nel sacco e quella diventa tutta bianca.
    Il lupo va per la terza volta alla casa dei capretti e bussa alla porta.
    «Chi è?» chiedono loro.
    «Sono la vostra mamma, aprite! Vi ho portato un bel regalo!»
    «Prima vogliamo vedere la tua zampa.»
    Allora il lupo appoggia la zampa sul davanzale della finestra e i capretti vedono che è bianca, così aprono felici la porta. Ma fuori dalla porta non c’è la mamma, ma il lupo!
    I capretti sono spaventati e si nascondono: il primo sotto il tavolo, il secondo dentro un vaso, il terzo sotto il tappeto, il quarto dietro il divano, il quinto nell’armadio, il sesto dietro un cuscino, e l’ultimo, il più piccolo, nella pendola.
    Ma il lupo li trova e uno dopo l’altro li mangia: uno, due, tre, quattro, cinque, sei…«Che capretti deliziosi!» esclama il lupo, sazio e soddisfatto.Poi esce dalla casa e si sdraia sotto un grande pino. Dopo pochi minuti si addormenta e inizia a russare forte. Ronf ronf!
    Poco dopo mamma capra torna dal bosco. La porta è aperta ed è tutto in disordine. Che disastro!
    Cerca i suoi capretti, ma non li trova. Cerca in cucina, in salotto, in camera da letto, in bagno, ma niente.
    «Dove siete, piccoli miei?» chiama disperata.

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  • Storia di Pasqua per A1 con VIDEO ed ESERCIZI (link sotto)

    È il giorno prima di Pasqua e un coniglietto cammina nel bosco. Il coniglietto cammina lentamente perché non vede niente: è cieco.
    Dopo un po’ arriva in una fattoria e incontra una gallina. Ma lui non sa che cos’è una gallina.
    Allora lei dice: «Sono un uccello bianco, ma non so volare. Depongo le uova. Anche le mie uova sono bianche.»
    «Che cosa vuol dire bianco?» le chiede.
    «Il bianco è un colore» risponde la gallina.
    «Non conosco i colori. Com’è il bianco?»
    La gallina riflette un attimo. «Pensa all’inverno e alla neve. La neve è fredda e silenziosa. Ecco, quello è il bianco.»
    «Parlami degli altri colori» dice allora il coniglietto alla gallina. È molto curioso. E così la gallina inizia a raccontare.

    Il giallo è caldo come il sole sulla pelle.
    Anche il rosso è caldo. Caldissimo! È il colore del fuoco.
    Il verde è calmo e rilassante come la natura e l’erba.
    L’azzurro è fresco come l’acqua.
    Il marrone è il colore della terra, caldo e morbido.

    Quella notte il coniglietto non riesce a dormire. È un po’ triste.
    «Vorrei tanto vedere i colori!» dice alla luna e alle stelle.
    La mattina di Pasqua il coniglietto si sveglia con una sorpresa. Apre gli occhi e… vede la gallina davanti a lui! Vede il cielo, l’erba, la fattoria… È un miracolo!
    È così felice che esplora subito tutta la fattoria. Vede le pecore bianche, i maialini rosa, le mucche con le macchie marroni, il prato verde, i fiori rossi, gialli e viola… Come sono belli i colori!

    Infine torna dalla gallina, vede le sue uova bianche e ha un’idea. Prende un pennello e dei colori e dipinge le uova.
    La gallina è così felice del regalo che mostra le sue uova speciali a tutte le sue amiche. Anche loro vogliono avere le uova colorate! Allora il coniglietto dipinge le uova di tutte le galline della fattoria.
    Poi il coniglietto decide di partire per un viaggio. Vuole vedere il mondo e i suoi colori. Ma ogni anno, a Pasqua, fa un regalo a tutte le galline e dipinge le loro uova, per non dimenticare il miracolo dei colori.FINE

    La nostra storia di Pasqua preferita adesso anche con video, esercizi e la traduzione completa in inglese e tedesco! La storia è scritta da Eleonora De Zordi e le bellissime illustrazioni sono di Giulia Cregut.

    Disponibile anche come libro bilingue in diverse combinazioni linguistiche (italiano-inglese, italiano-tedesco e tedesco-inglese) edito da Bello Books.

    Ecco i link dove trovi gli ESERCIZI gratuiti in pdf e tutte le informazioni:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE: https://italiano-bello.com/de/geschichten/il-miracolo-dei-colori/

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN: https://italiano-bello.com/en/stories/il-miracolo-dei-colori/

    © Italiano Bello

  • Chi ha inventato il panettone?

    Audio del libretto per la scuola primaria "La leggenda del panettone" scritto dalla maestra Raffaela Cucciniello ed edito da Bello Books.

    Guarda la scheda del libro su bellobooks.de.

  • Io sono un sognatore,
    ma non sogno solo per me:
    sogno una torta in cielo
    per darne un poco anche a te.

    Una torta di cioccolato
    grande come una città,
    che arrivi dallo spazio
    a piccola velocità.

    Sembrerà dapprima una nuvola,
    si fermerà su una piazza,
    le daremo un’occhiatina
    curiosa dalla terrazza…

    Ma quando scenderà
    come una dolce cometa
    ce ne sarà per tutti
    da fare festa completa.

    Ognuno ne avrà una fetta
    più una ciliegia candita,
    e chi non dirà «buona!»,
    certo dirà «squisita!»

    Poi si verrà a sapere
    (e la cosa sarà più comica)
    che qualcuno s’era provato
    a buttare una bomba atomica,

    ma invece del solito fungo
    l’esplosione ha provocato
    (per ora nel mio sogno)
    una torta di cioccolato.

  • 👻 🇮🇹 LA VOCE NELL'ARMADIO (B1) 

    Racconto per bambini in italiano scritto da Fulvia dell'Innocenti, tratto dal libro "Che paura anche se... 31 storie per 31 sere da brivido!" edito da Storybox Editore.

    _

    Daniele dormiva beatamente nel suo letto, abbracciato a Pippi, il peluche coniglietto che aveva da quando era piccolo. Ma qualcosa di strano arrivò a disturbare il suo sonno: una specie di lamento, come il miagolio di un gatto con il mal di pancia.
    Daniele aprì gli occhi. La stanza era immersa nel buio. Un filo di luce lunare che filtrava dalle tapparelle proiettava ombre sinistre, e quel lamento continuava ad arrivare dall'armadio.
    Di andare a controllare non se ne parlava proprio: Daniele era notoriamente un fifone, si spaventava per i tuoni, i cani grossi, i dottori e molto altro. Il cuore gli batteva a mille, una scarica elettrica gli attraversava le braccia.
    «Mamma, papà, aiuto! C'è qualcuno nell'armadio!» gridò, senza neanche uscire dal suo letto.
    Accorse la mamma, allarmata dalle grida, e accese la luce.
    «Lì dentro c'è qualcuno!»
    «Ma dove, nell'armadio? Impossibile.»
    «Ti dico di sì, c'è qualcuno che piange.»
    «Io non sento niente.»
    «Controlla, ti prego.»
    «E va bene. Ecco qua: i tuoi vestiti, i tuoi giochi, non c'è nient'altro. Avrai sognato, ora dormi.»
    Eppure era certo di averlo sentito.

    ....

    La storia completa con le traduzioni in tedesco/inglese la trovi su italiano-bello.com, ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE La voce nell'armadio

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN La voce nell'armadio

  • C’era una volta…
    «Un re!» pensano sicuramente i piccoli lettori. No, c’era una volta un pezzo di legno. Ma non legno di grande qualità; un pezzo di legno semplice, come quelli che si mettono nel camino...

    Dal libro "Pinocchio" per principianti (A1/A2) di Bello Books, con tanti esercizi. Leggi e ascolta la storia di Pinocchio! Qui trovi il libro: LIBRO DI PINOCCHIO

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    🇩🇪 Lies die Geschichte von Pinocchio auf Italienisch! Das Buch ist für Anfänger geeignet und enthält viele Übungen. Verfügbar sowohl als Taschenbuch als auch als PDF: Zum Pinocchio-Buch

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    🇬🇧 Read the story of Pinocchio in Italian! The book is suitable for beginners and contains many exercises. Available both in paperback and as a PDF: To the Pinocchio book

  • 🇮🇹 IL LUPO E I SETTE CAPRETTI (B1) 

    Fiaba originale dei fratelli Grimm - passato remoto/imperfetto

    C'era una volta una vecchia capra che aveva sette capretti e voleva loro bene come ogni mamma vuol bene ai suoi figli.
    Un giorno voleva andare nel bosco a prendere da mangiare, allora chiamò i suoi sette capretti e disse loro: «Cari piccoli, io vado nel bosco, state ben attenti al lupo. Se entra vi mangia in un sol boccone, con pelo e tutto. Quel furfante si traveste spesso, ma lo riconoscerete subito dalla sua voce roca e dalle sue zampe nere.»
    I capretti dissero: «Mammina cara, faremo attenzione, potete andare tranquilla!»
    Allora la capra belò e si mise fiduciosa in cammino.

    Non passò molto tempo e qualcuno bussò alla porta dicendo: «Aprite cari piccini, la vostra mamma è tornata con un regalino per ognuno di voi!»
    Ma dalla voce roca i capretti capirono che era il lupo.
    «Non apriamo», dissero, «tu non sei la nostra mamma, lei ha una voce dolce e delicata, la tua invece è roca; tu sei il lupo.»

    Allora il lupo andò da un bottegaio e comprò un bel pezzo di gesso; se lo mangiò e così la sua voce si ammorbidì.
    Poi tornò, bussò alla porta e disse: «Aprite cari piccini, la vostra mamma è tornata con un regalino per ognuno di voi!»
    Ma il lupo aveva appoggiato la sua zampa nera alla finestra, i capretti la videro e dissero: «No, non apriamo. La nostra mamma non ha le zampe nere come le tue, tu sei il lupo!»
    Allora il lupo andò da un fornaio e disse: «Mi sono fatto male ad una zampa, spalmaci sopra dell’impasto.»
    E quando il fornaio gli ebbe spalmato la zampa con l’impasto, andò dal mugnaio e gli disse: «Spargimi della farina bianca sulla zampa.»
    Il mugnaio pensò: il lupo vuole imbrogliare qualcuno, e si rifiutò; ma il lupo disse: «Se non lo fai, ti mangio!»
    Allora il mugnaio ebbe paura e gli imbiancò la zampa. Sì, le persone sono fatte così. E così il furfante andò per la terza volta all'uscio, bussò e disse: «Aprite, piccini, la vostra cara mammina è tornata a casa con un regalino dal bosco per ognuno di voi!»
    I capretti dissero: «Prima facci vedere la tua zampa, così sappiamo che sei proprio la nostra mammina.»

    Allora il lupo appoggiò la zampa alla finestra, e quando essi videro che era bianca, credettero che quello che diceva fosse tutto vero e aprirono la porta.

    Ma fu il lupo ad entrare. I capretti si spaventarono e cercarono di nascondersi. Il primo capretto saltò sotto il tavolo, il secondo nel letto, il terzo dentro la stufa, il quarto in cucina, il quinto nell'armadio, il sesto sotto il catino per l'acqua e il settimo dentro la cassa dell'orologio a muro. Ma il lupo li trovò tutti e non fece complimenti: uno dopo l'altro se li divorò; solo il più piccolo, quello nella cassa dell'orologio, non lo trovò.
    Quando il lupo fu ben sazio, trotterellò fuori, si sdraiò sotto un albero sul prato verde e cominciò a dormire.

    ....

    Continua a leggere la storia e fai gli ESERCIZ online su italiano-bello.com, ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE Il lupo e i sette capretti

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN Il lupo e i sette capretti

  • LA FILASTROCCA DEI MESI 🇮🇹

    A gennaio c’è un bel pupazzo di neve da fare
    A febbraio una scatola di cioccolatini da regalare
    A marzo gli uccellini iniziano a cinguettare
    Ad aprile arriva il coniglietto pasquale!
    A maggio sbocciano i fiori profumati
    A giugno i campi sono dorati
    A luglio fa caldo e vado al mare
    Ma anche ad agosto mi posso abbronzare!
    A settembre le foglie cadono senza far rumore
    Ad ottobre alla finestra c’è una zucca arancione
    A novembre c’è odore di castagne e vino
    A dicembre sotto l’albero c’è un regalino! 

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    Fai l'esercizio e leggi la traduzione, ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE La filastrocca dei mesi

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN La filastrocca dei mesi

  • CAPITOLO 1

    «… E scusi ancora per il ritardo!»
    «Nessun problema, non si preoccupi. Grazie ancora e arrivederci!»
    Pasquale saluta la gallina, poi osserva le uova che ha appena ricevuto. Centinaia di uova bianche, piccole, medie e grandi, che aspettano solo di essere colorate.
    La signora Gallina, che ogni anno porta le uova al coniglietto pasquale, quest’anno le ha portate in ritardo. Purtroppo tutte le galline della fattoria hanno avuto l’influenza, così per alcune settimane sono dovute rimanere a letto e non hanno potuto lavorare.
    Per fortuna adesso sono guarite e Pasquale ha finalmente ricevuto le uova, due giorni prima di Pasqua.
    Pasquale non è preoccupato: è molto veloce a colorare le uova e ce la farà in tempo. Ma non c’è tempo da perdere, deve iniziare subito! Prima di tutto deve andare a prendere i colori.
    Chiude gli occhi, si concentra e apre un tunnel. Ci salta dentro e in pochi secondi si ritrova in mezzo a un grande bosco.
    Alla fabbrica avevano preparato i colori già da alcune settimane. Per tenerli al fresco, li avevano portati in un magazzino speciale in un bosco del nord, in una zona bella fresca e all’ombra.
    Pasquale aveva aiutato il signor Coccinella, il capo della fabbrica, e tutte le coccinelle operaie a portare i colori nel magazzino segreto e aveva segnato il percorso su un foglietto: prendere il sentiero che porta a monte Verde, camminare per circa 5 minuti fino alla grossa quercia sulla destra, lì lasciare il sentiero, camminare dieci minuti nel bosco fino a dei grandi cespugli di lampone. Il magazzino si trova lì dietro.
    Pasquale inizia a camminare. Il bosco sembra un po’ diverso dall’altra volta: ci sono tanti rami sul sentiero e anche alcuni alberi sono caduti.
    Vede la quercia, gira a destra e cammina ancora un po’. Vede i cespugli di lampone ed ecco il magazzino. Ma…
    «Perbacco!» esclama Pasquale scioccato: Il tetto del magazzino non c’è più, alcune finestre sono rotte e pure la porta è scomparsa. Che disastro! Ma che cosa è successo?
    Pasquale entra di corsa e non crede ai suoi occhi: nel magazzino ci sono solo pezzi di vetro e di legno.
    I colori sono scomparsi.

    🐰 CONTINUA 🐰

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    Ecco i link:

    🇮🇹🇩🇪 IT-DE Alla ricerca dei colori scomparsi

    🇮🇹🇬🇧 IT-EN Alla ricerca dei colori scomparsi

  • CAPITOLO 2

    Bau! Padroncinaaa, non sei ancora pronta? abbaia Cody impaziente.
    Kira apre gli occhi irritata. Ogni mattina la stessa storia.
    Cody è di nuovo davanti alla porta e abbaia.
    «Un attimo Cody. Ancora cinque minuti» risponde Padroncina mentre beve il suo caffè, ancora in pigiama, come ogni mattina.
    La mattina Cody è sempre impaziente di uscire. Kira non lo capisce. Lei vorrebbe continuare a dormire, è così presto! Scuote la testa e chiude gli occhi, cercando di dormire.
    Dopo dieci minuti però Padroncina ha finito di fare colazione, va in bagno e si cambia. Poi prende collari e guinzagli. Cody è entusiasta, Kira invece non ha molta voglia di passeggiare. Preferirebbe stare a letto a dormire!
    Escono e l’aria fredda sveglia Kira completamente. È quasi Pasqua, ma la mattina fa ancora un po’ freddo. Fanno la solita passeggiata al parco. Kira e Cody corrono liberi e giocano con altri cani. Oggi Padroncina ha portato la pallina. A Kira piace molto giocare con la palla! Padroncina la tira e Kira corre a prenderla, poi la riporta a Padroncina e lei la tira di nuovo.
    A un certo punto Padroncina tira la pallina un po’ più lontano. Kira va a prenderla e nota una coccinella che cammina velocemente sulla sua pallina. Poi vede un’altra coccinella, proprio lì nell’erba. E poi un’altra e un’altra ancora. Ora che guarda bene, Kira nota che ci sono un sacco di coccinelle lì. Saranno centinaia!
    Chissà cosa stanno facendo?
    Kira si ferma a guardarle, ma poi sente la voce di Padroncina che la chiama. Sta per correre via, quando sente una frase:
    «… il signor Pasquale è davvero preoccupato…»
    «Pasquale? State parlando del coniglietto pasquale?» esclama lei, fermandosi.
    La coccinella che ha detto quella frase la guarda un po’ impaurita.
    «Cos’è successo? Raccontami tutto!»

    🐰 CONTINUA 🐰

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  • CAPITOLO 3

    Kira e Cody corrono verso la fattoria del loro amico Leo e intanto Kira ripensa alle parole della coccinella: I colori per dipingere le uova di Pasqua sono scomparsi. Pasquale è molto preoccupato. Come farà Pasquale a dipingere le uova?
    Dopo la passeggiata Padroncina era andata a lavorare e Kira e Cody erano subiti usciti. Padroncina non lo sa, ma Kira e Cody sanno aprire la porta di casa…Qualche anno fa, Cody aveva trovato uno dei tunnel segreti di Pasquale che lui aveva dimenticato di chiudere. Poi Pasquale aveva deciso di lasciarlo aperto, così Kira e Cody potevano andarlo a trovare quando volevano. Si trovava nel bosco dietro alla fattoria del loro amico Leo.
    Kira e Cody arrivano alla fattoria e corrono subito nel bosco.
    «Eccolo!» esclama Cody dopo un po’. Nascosto dietro un cespuglio c’è un piccolo tunnel, come un buco nella terra.
    «Dai, andiamo!»
    Cody salta subito dentro, seguito da Kira, che fa un po’ di fatica ad entrare…
    Oh oh, forse sono ingrassata un po’, pensa Kira preoccupata. Ma per fortuna dopo pochi secondi si ritrova dall’altra parte del tunnel.
    Pasquale è davanti alla sua casa e cammina avanti e indietro. Ha un’aria molto preoccupata. Quando li vede, esclama stupito: «Kira! Cody!»
    «Pasquale! Abbiamo sentito quello che è successo…»
    «Un vero disastro» dice lui.
    «E ora come farai senza colori?»
    «Non lo so! Le coccinelle non fanno in tempo a fabbricarne altri… Ho già provato a cercare i colori, ma non li trovo»
    «Ti aiutiamo noi a cercarli» dice Kira decisa.
    «Certo che ti aiutiamo! Portaci dove sono scomparsi» dice Cody.
    Pasquale sembra di nuovo un po’ più ottimista, apre un tunnel e li porta nel bosco, dove c
    è il magazzino.
    «Accipicchia!» esclama Kira quando vede il magazzino.
    «Ma che cos’è successo?» chiede Cody.
    «Non lo so» risponde Pasquale. «L’ho trovato così ieri»
    «Ma dove ci troviamo? Fa freddo qui» dice Cody.
    «Siamo a nord, in montagna. Il freddo è utile per tenere freschi i colori» spiega Pasquale, poi li porta dentro.
    Kira e Cody annusano in giro per cercare di capire se è stato un animale selvaggio - forse un orso?
    Ma non ci sono odori particolari nel magazzino. L’odore dei colori però è molto forte.
    «Usciamo e facciamo un giro nel bosco. Forse riusciamo a sentire l’odore dei colori scomparsi» dice Kira.
    Così escono e iniziano a camminare. Cody e Kira annusano concentrati dappertutto, finché…
    «Sento odore di colore! È proprio qui vicino» esclama felice e inizia a correre. Segue la pista, l’odore si fa sempre più vicino, è proprio qui, dietro questo alber…
    «Ahi!»
    È andata contro qualcosa. Come al solito.
    Alza la testa e vede… un orso.
    «Ahh aiuto! Aiuto» abbaia terrorizzata
    Sopra di lei, gli occhi dell’orso la fissano.

    🐰 CONTINUA 🐰

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  • CAPITOLO 4

    «Oh scusami, non ti avevo visto. Stai bene?» chiede l’orso preoccupato.
    Kira lo guarda a bocca aperta.
    Non è né un orso bruno, né un orso bianco. È un orso arcobaleno.
    «S-Sì, grazie, tutto bene» risponde lei un po’ intimorita.
    In quel momento arrivano anche Cody e Pasquale e Kira nota che insieme all’orso c’è un altro animale. È uno scoiattolo, anche lui tutto colorato.
    Pasquale li fissa un attimo senza parole, poi esclama: «Quei colori! Da dove… come…?» Non sa bene che cosa chiedere.
    «Ah! Lascia stare. Un vero disastro, ci siamo già lavati tre volte al fiume, ma non vanno più via» dice lo scoiattolo un po’ arrabbiato.
    «A me piace essere colorato» dice l’orso.
    Lo scoiattolo scuote la testa. «Ma non possiamo mica rimanere così per sempre. Siamo ridicoli!»
    «Ma dove avete trovato quei colori?» chiede Pasquale agitato.
    L’orso alza il braccio e indica in alto. «Sono caduti dal cielo.»
    «Sì, due settimane fa, quando c’è stato quel forte vento.»
    «Forte vento?» 
    «Sì certo, quel forte vento, un vera e propria bufera! Ha fatto molti disastri… Non vi ricordate?» chiede lo scoiattolo guardandoci perplesso.
    «Non siamo di qui!» dice Cody.
    «E sapete dove sono i colori adesso?» chiede Pasquale, ancora più agitato.
    «Certo, sono tutti nella radura arcobaleno. Adesso si chiama così.»
    «E dove si trova?»
    «Qui vicino. Vi portiamo lì se volete»
    «Sì sì, per favore!»
    E così si mettono in cammino e poco dopo arrivano a una grande radura.

    🐰 CONTINUA  🐰

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  • CAPITOLO 5

    «Wow, che meraviglia!»
    Come lo scoiattolo e l’orso, anche la radura è tutta colorata.
    È una radura molto grande e tutti gli alberi sono colorati di mille colori, l’erba forma un bellissimo arcobaleno e il laghetto brilla di giallo, rosa e verde. Kira si gira felice verso Pasquale, ma… lui non è per niente felice, anzi. Si avvicina lentamente ad alcuni grandi secchi vuoti che si trovano in un angolo.
    «Non c’è più niente da fare, la Pasqua è rovinata!» esclama triste.
    «Che cos’ha?» chiede l’orso a Kira a bassa voce, indicando Pasquale, e lei gli spiega che cos’è successo.
    «Poveretto, mi dispiace molto» dice alla fine. «Senza colori è davvero difficile dipingere le uova…»
    Anche lo scoiattolo ha ascoltato la storia e osserva i colori sulle sue zampe. «Sono proprio colori di ottima qualità e molto resistenti, non ci sono dubbi.»
    «A me spesso capita di sporcarmi mentre mangio, ma dopo un po’ il colore va via» dice l’orso.
    «Anch’io mi sono sporcata con il cibo» dice Kira mostrando delle macchie rosse sulla sua zampa e sul suo petto.
    «Padroncina ha preparato il sugo. Io ero molto curiosa e volevo provarlo, ma la bottiglia è caduta e mi sono sporcata tutta.»
    «Padroncina non era per niente felice» aggiunge Cody.
    «No, per niente» dice Kira guardandosi la zampa ancora rossa a causa del sugo.
    E poi ha un’idea.
    «Pasquale!» lo chiama agitata.
    Lui la guarda con occhi tristi.
    «Guarda! È sugo di pomodoro!» Gli dice mostrandogli la sua zampa e il suo petto.
    «Sugo di…?» ripete lentamente, poi la sua faccia si illumina. «Sugo di pomodoro! Ma certo!»
    Adesso Pasquale salta di qua e di là tutto agitato e parla tra sé e sé. «Certo, i colori non sono così accesi, ma almeno le uova non sono bianche… Anche l’odore sarà diverso, ma meglio di niente…»
    Alla fine si ferma e li guarda tutti. «Ok, ho un piano.»
    Dopo mezz’ora erano tutti pronti per salvare la Pasqua.

    🐰 CONTINUA 🐰

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  • EPILOGO

    Padroncinaaa, sveglia!
    Tutte le mattine la stessa storia, pensa Kira girandosi dall’altra parte.
    Ma poi si ricorda che quella mattina è una mattina speciale. È Pasqua! Si alza di scatto e abbaia anche lei. Sveglia! Sveglia!
    Padroncina borbotta qualcosa e si alza, poi apre la porta e tutti escono in giardino. Kira inizia subito a cercare le uova. Chissà dove le ha nascoste Pasquale?
    Quest’anno è molto facile trovare le uova, hanno un odore davvero particolare. Ecco, uno è qui nel vaso. L’uovo è arancione e profuma di carota. Ne trova un altro sotto la sedia. Giallo. Miele! Altre due uova sono nell’orto. Verdi: Pesto. Un uovo si trova tra le rose. Blu: Mirtilli. Ed eccone due rossi vicino alla cassetta della posta. Sugo di pomodoro.
    I colori non sono belli come al solito, ma meglio di niente.
    Ognuno di loro era andato a prendere un cibo che poteva colorare le uova e anche i due nuovi amici, che si chiamano Bruno e Scotty, li avevano aiutati. Kira e Cody avevano preso sugo e pesto dalla dispensa di Padroncina (ne conserva sempre un sacco!), Bruno e Scotty avevano portato mirtilli e miele, e Pasquale le carote. Alla fine erano riusciti a colorare tutte le uova in tempo.
    E anche quest’anno la Pasqua è salva. Meno male!

    Buona Pasqua a tutti! 🐰

    FINE

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  • 🐰 La storia del coniglietto pasquale 🐰

    Un coniglietto vive in una grande fattoria. Il contadino ha una moglie molto gentile e tanti bambini. I bambini giocano sempre con il coniglietto e lui si diverte molto. Un giorno di primavera, qualche giorno prima di Pasqua, il coniglietto ha un‘idea: vuole fare un regalo di Pasqua ai bambini, ma non sa che cosa.

    Allora va dal cane.
    «Cane, che cosa posso regalare ai bambini?»
    «Che ne dici di un osso? Gli ossi sono molto buoni!» dice il cane.
    Ma gli ossi sono molto duri. Non è un buon regalo.

    Poi va dalla pecora.
    «Pecora, che cosa posso regalare ai bambini?»
    «Che ne dici di un po‘ di lana? Puoi fare un berretto!» dice la pecora.
    Ma il coniglietto non sa fare berretti. Inoltre ora fa troppo caldo per un berretto di lana!

    Poi va dalla mucca.
    «Mucca, che cosa posso regalare ai bambini?»
    «Che ne dici di un po‘ di latte fresco? L‘ho appena fatto!» dice la mucca.
    Ma i bambini bevono il latte tutti i giorni, non è niente di speciale.

    Infine va dalla gallina.
    «Gallina, che cosa posso regalare ai bambini?»
    «Che ne dici delle mie uova? Sono deliziose e molto nutrienti!»
    Questo è un buon regalo. Ma le uova sono completamente bianche e non sono molto belle.

    Allora va nella cameretta dei bambini e inizia a dipingere le uova. Adesso le uova sono molto più belle!
    La Vigilia di Pasqua il coniglietto mette le uova colorate in un cestino. Poi mette il cestino in giardino, davanti alla porta, per fare una sorpresa ai bambini, e va a dormire soddisfatto.
    Ma quella notte c‘è un forte vento e la mattina le uova sono sparpagliate per tutto il giardino! Che disastro! Ma i bambini sono felicissimi di cercare le uova. È un bel gioco!
    E da quel momento a Pasqua il coniglietto nasconde sempre delle uova colorate in giardino per i bambini.

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