Episodi
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Il 27 luglio ricorre il centenario della morte di Ferruccio Busoni. Del compositore e pianista empolese vissuto a cavallo tra due secoli, l’Ottocento e il Novecento, e tra due culture, quella italiana e quella tedesca, questa puntata traccia un ritratto. Un excursus che parte dagli anni della formazione per approdare alla maturità sotto il segno di un grande amore per Bach e per Liszt, considerati rispettivamente il fondamento e l’apice della cultura musicale occidentale.
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In occasione dei cinquant’anni della Scuola di Musica di Fiesole, il Sovrintendente Claudio Martini ne ripercorre la storia, a partire dalla fondazione a opera di Piero Farulli nel 1974, e illustra i programmi per la celebrazione della ricorrenza.
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Episodi mancanti?
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Mentre al Maggio Musicale Fiorentino sono in corso le repliche di Tosca di Giacomo Puccini, Alberto Batisti ci introduce a un capolavoro diventato talmente familiare da rimanere spesso schiacciato sui luoghi comuni che una cattiva tradizione interpretativa ha incrostato su questa partitura eternamente popolare. La questione che domina tutta la trasmissione è quale sia, invece, il peso specifico di Tosca rispetto alla cultura italiana ed europea di quegli anni.
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Il pianista Sandro Ivo Bartoli ci parla di come ha affrontato la registrazione di due pagine di Sergej Rachmaninov. Si tratta della Sonata per pianoforte n. 1 in re minore, op. 28 e del Concerto per pianoforte n. 2 in do minore, op. 18. GianPaolo Mazzoli dirige l’Orchestra del Conservatorio “Boccherini” di Lucca. L’incisione sarà distribuita con il numero di maggio 2024 della rivista Amadeus. In questa puntata ne ascoltiamo alcuni brani in anteprima.Bartoli introduce anche l’integrale delle Sonate di Domenico Scarlatti che ha pubblicato su YouTube durante il periodo della pandemia e il volume dedicato al compositore napoletano in uscita da Zecchini Editore.
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Un ricordo di Maurizio Pollini, grande pianista milanese venuto a mancare il 23 marzo 2024 all’età di 82 anni. La sua parabola è cominciata con la vittoria a 18 anni del Concorso Chopin di Varsavia. In quell’occasione Arthur Rubinstein, presidente della giuria, dichiarò: “Suona tecnicamente meglio di tutti noi”.
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Alberto Batisti ricorda Seiji Ozawa, il grande direttore d’orchestra giapponese morto il 6 febbraio all’età di ottantotto anni. In dialogo con Jonathan Webb, che ha lavorato a lungo al fianco di Ozawa in Giappone, Batisti ripercorre la biografia e la carriera di questo grande protagonista della scena musicale di fine Novecento e degli ultimi vent’anni. Ne emerge un percorso iniziato con lo studio del pianoforte e poi virato verso la direzione d’orchestra per la frattura di due dita durante una partita di rugby.
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Un ricordo di Claudio Abbado a dieci anni dalla scomparsa. Nato a Milano nel 1933 e morto a Bologna nel 2014, il celebre direttore d’orchestra è stato uno dei massimi interpreti del nostro tempo anche per il suo impegno civile. La sua apertura verso i nuovi linguaggi musicali, nonché della cultura e dell’arte in genere, si è tradotta in esecuzioni sempre animate da una profondità di pensiero capace di trascendere il mero dato tecnico.
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Scopriamo insieme l’Oratorio di Natale di Johann Sebastian Bach, grande affresco composto nel 1734 elaborando musiche precedenti.L’Oratorio di Natale comprende sei Cantate. Il testo delle prime quattro è tratto dal Vangelo di Luca mentre quello delle ultime due è tratto dal Vangelo di Matteo. Come nelle Passioni, la narrazione è affidata all’Evangelista mentre gli interventi dei singoli personaggi sono affidati ai solisti. Il coro, infine, dà voce al popolo.Le prime tre cantate celebrano il Natale, la quarta il Capodanno, la quinta la domenica seguente e la sesta l’Epifania. Nei tre giorni natalizi viene quindi evocata la nascita del Messia. Nel primo giorno dell’anno la sua circoncisione. Nella domenica seguente la persecuzione di Erode. Nel giorno dell’Epifania l’arrivo nella grotta di Betlemme dei tre Magi di Oriente.
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Un omaggio a Francis Poulenc nel sessantesimo anniversario della morte. Del compositore francese ripercorriamo la parabola creativa attraverso il suo sodalizio artistico con il pianista Gabriel Tacchino.
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San Francesco in musica è il tema di questa puntata in occasione della seconda edizione di Dante 700 – La dolce sinfonia di Paradiso. Il Concorso di composizione sinfonica questa volta è infatti centrato sulla figura di Francesco d’Assisi, la cui “mirabile vita” è argomento dell’11esimo Canto del Paradiso. Il Concorso si concluderà con il concerto e la premiazione in programma al Teatro Politeama Pratese venerdì 6 ottobre alle 21. Ma per scoprire San Francesco in musica c’è anche il recital lisztiano del pianista Sandro Ivo Bartoli mercoledì 27 settembre alle 21 nella Sala del Buonumore del Conservatorio di Firenze.
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Si chiama Scoprire la musica la nuova collana che la casa editrice Libreria Musicale Italiana inaugura con un volume di Marco Mangani. È lo stesso musicologo a parlarcene. Intitolato Ascoltare la scrittura, il volume è dedicato, come recita il sottotitolo, all’invenzione della notazione musicale. Su questo tema interviene anche Francesco Rocco Rossi, che, sempre per Lim, ha pubblicato di recente La notazione rinascimentale, manuale di trascrizione della musica rinascimentale secondo le moderne tecniche di edizione.
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In questa puntata Alberto Batisti ricorda il direttore d’orchestra Bruno Bartoletti a dieci anni dalla morte. Nato a giugno del 1926 a Sesto Fiorentino e morto a Firenze nel giugno 2013, Bartoletti ha ricoperto per molti anni la carica di direttore stabile del Maggio Musicale Fiorentino e, dal 1985 al 1991, di direttore artistico. Dal 1975 al 1999 ha diretto l’Opera di Chicago. Era specializzato nel repertorio operistico.
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Questa puntata propone una disamina puntuale dei contenuti musicali della cerimonia d’incoronazione di Carlo III, nuovo re del Regno Unito. La musica ha scandito l’intera cerimonia, avvenuta il 6 maggio a Westminster Abbey, fin dall’ingresso degli invitati. Pagine classiche e contemporanee – da Bach al giovane compositore gallese Paul Mealor – si sono succedute in esecuzioni di altissimo livello.
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Un ricordo di Daniel Chorzempa, musicista statunitense morto a Firenze il 25 marzo 2023. Nato da una famiglia di origine polacca, ha studiato musicologia e architettura all’Università del Minnesota. Si è poi specializzato in composizione, pianoforte e organo alla Musikhochschule di Colonia, dove si è occupato anche di musica elettronica. Ha iniziato la sua carriera come pianista negli anni sessanta per poi diventare molto più noto come organista. Disponeva di un repertorio vastissimo, che spaziava dalla musica rinascimentale a quella contemporanea. Suonava a memoria.
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Il tenore Mark Milhofer e il pianista Marco Scolastra presentano un doppio compact disc che raccoglie 48 canzoni di e per Enrico Caruso. Nel 150esimo anniversario della nascita del tenore più amato di tutti i tempi Urania Records pubblica questa raccolta accompagnata da un e-book che accompagna gli ascoltatori in un repertorio poco conosciuto che merita di essere riscoperto. I due album sono stati registrati a Villa Caruso di Bellosguardo.
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La Camerata strumentale “città di Prato” festeggia i suoi primi 25 anni con un concerto che trasmettiamo in diretta dal Teatro Politeama Pratese il 2 marzo. Un’intera generazione di servizio alla musica e all’educazione all’ascolto. Una vocazione che la Camerata ha perseguito fin dal momento della sua costituzione. Il debutto ufficiale ebbe luogo il 28 febbraio 1998 sotto la guida di Alessandro Pinzauti, direttore musicale dell’Orchestra per ben sedici anni. Oltre a trasmetterne i concerti in diretta, Rete Toscana Classica dedica alla Camerata un ciclo che ne ripercorre le tappe principali.
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La prima puntata del 2023 è dedicata a Doktor Faust di Ferruccio Busoni. In scena al Teatro del Maggio Fiorentino dal 7 al 21 febbraio, l’ultima opera di Busoni è rimasta incompiuta. A completatarla è stato l’allievo e collaboratore Philipp Jarnach. Ritenendo impossibile un confronto diretto con la più illustre fonte letteraria – il Faust di Goethe – Busoni prese in esame più fonti per la stesura del libretto. Tra queste gli spettacoli di marionette di tradizione tedesca e il dramma The Tragical History of Doctor Faustus di Christopher Marlowe.
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Il 15 novembre Daniel Barenboim ha compiuto ottant’anni. Il grande pianista e direttore d’orchestra argentino si è appena ritirato dalle scene per una grave malattia neurologica. Alberto Batisti ne ripercorre la parabola artistica, dagli exploit come bambino prodigio agli studi con Zubin Mehta e Claudio Abbado. E poi i grandi incontri, a cominciare da quello con Wilhelm Furtwängler, fino alla maturità.
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Questa puntata è dedicata a Richard Wagner in occasione della recente pubblicazione di Wagnerismi, il saggio di Alex Ross edito in Italia da Bompiani. Il critico musicale del “New Yorker” ricostruisce il culto postumo che ha trasformato Wagner nella rappresentazione dell’inconscio cultural-politico della modernità. Inizialmente venerato da anarchici, occultisti, femministe e pionieri dei diritti dei gay, il compositore è poi stato incorporato nella colonna sonora della Germania nazista finendo per essere associato all’antisemitismo. Senza apologia né condanna, Alex Ross racconta la storia tragica di un artista distrutto da una ideologia d’odio. Ma la sua capacità ancora intatta di creare divisioni, di indignare e disorientare è parte del suo indiscutibile fascino.
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Le musiche funebri della tradizione britannica sono protagoniste di questa puntata che prende spunto dal Royal Funeral di Elisabetta II. A partire dai brani che hanno accompagnato l’ingresso del feretro in chiesa e che hanno scandito tutta la cerimonia, si ripercorrono alcuni momenti salienti di una civiltà musicale che va da Henry Purcell fino a Judith Weir, prima donna insignita del titolo di Master of the King’s Music da Elisabetta II.
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