Episodi
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Truppe americane e britanniche procedono parallelamente lungo i due versanti della penisola italiana, giungendo rapidamente nelle regioni centrali, laddove l'Italia si restringe, si arrocca sugli Appennini. Agli inizi di novembre 1943, le divisioni al comando del Gen. Montgomery sono gia in Abruzzo. L'obiettivo degli Alleati e di espugnare Roma e la conquista dell'Abruzzo e fondamentale per creare un corridoio che possa portare mezzi e uomini a rinforzo della V Armata statunitense impegnata sul fronte laziale. Mentre una parte degli uomini dell'esercito britannico attacca sulla costa adriatica, altri combattono sulle montagne abruzzesi.
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"Linea Gotica" è la denominazione del sistema difensivo, ma per i tedeschi dura solo fino a giugno, quando Hitler decide di cambiarla in "Linea Verde". Per gli Alleati sarà sempre la "Linea Gotica". Anche dopo lo sfondamento degli anglo-americani a Cassino (maggio 1944), Kesselring diventato nel frattempo comandante in capo del fronte sud italiano mantiene la strategia iniziale: ripiegamento attivo su linee di resistenza improvvisate, per ritardare l'avanzata del nemico e guadagnare tempo per i lavori della Linea Gotica. La resistenza delle retroguardie tedesche si rivela vincente: sfrutta ostacoli naturali e centri abitati, demolisce ponti ed edifici, crea ampie zone minate, causa perdite ingenti al nemico.
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Episodi mancanti?
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Dopo lo sbarco in Sicilia e di Salerno, il 12 ottobre 1943, il fronte alleato si stende dal Tirreno all'Adriatico, da Castel Voltuno-Capua Squille fino a Larino Termoli. Due armate, la 5^ americana (Gen. Clark) e l'8^ inglese (Gen. Montgomery), per un totale di 18 divisioni e 6 brigate fronteggiano 13 divisioni tedesche (10^ Armata) sostenute nel retro (Italia Centro-Nord) da oltre 8 divisioni (2^ Armata). Hitler e l'Alto Comando ritengono che tutte le forze disponibili devono arretrare su quella che diventerà a breve la linea gotica. Il generale Albert Kesserling non è d'accordo.
Sul piano strategico Kesserling sistema la 101 Armata lungo la cosiddetta linea Gustav, un sistema difensivo trasversale costruito attraverso l'Italia, tra il Garigliano ad ovest (circa 130 chilometri a sud di Roma) e la città di Ortona vicino al mar Adriatico. La linea si appoggia ad una delle più forti barriere naturali in Italia. Al centro, si estende per diversi chilometri la Valle del Liri, al sud il Monte Majo, al nord il Monte Cassino dominante la strada statale n.6 (la via Casilina) per almeno tre chilometri. -
8 settembre 1943. Una spaventosa forza navale alleata punta verso il golfo di Salerno. Sono le ore in cui la città viene colpita dall'ennesimo bombardamento. Da molte settimane subisce continue incursioni aeree ed è ormai ridotta a un cumulo di rovine. La gente bivacca nelle gallerie e nelle cantine, affamata e ormai senza speranza. Alle 19,45, anche la popolazione di Salerno ascolta la voce del maresciallo Badoglio. La guerra è dunque finita, pensano i salernitani che escono dai rifugi. L'illusione dura pochi minuti: la comparsa delle navi alleate all'orizzonte spinge i salernitani a rinchiudersi nei bunker.
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10 luglio 1943, ore 2:45. Inizia la campagna d'Italia delle forze alleate. E l'operazione "Husky": 160mila soldati anglo-americani sbarcano nelle spiagge della Sicilia. Sono inquadrati nella VII armata del generale americano George Smith Patton e VIII armata britannica del generale Bernard Law Montgomery. Le truppe nazifasciste vengono spazzate via in soli 38 giorni.
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3 settembre 1943. A Cassibile, in Sicilia, viene firmato il testo del breve armistizio tra il generale Giuseppe Castellano, per conto del maresciallo Pietro Badoglio, e dal generale Walter Bedell Smith, su ordine di Dwight D. Eisenhower, comandante supremo delle forze alleate nel Mediterraneo. 8 settembre 1943, ore 19:45. La scena si sposta a Roma. Dopo cinque giorni di trattative, Pietro Badoglio annuncia l'armistizio dai microfoni dell'Eiar. L'Italia e ormai occupata da ore dai nazisti attraverso l'operazione "Achse". L'esercito regolare muore schiacciato da una guerra piu grande delle sue possibilita militari, lasciato a se stesso nelle ore dell'agonia dal re e dal Comando supremo militare. Gli ufficiali di professione attendono ordini che non arriveranno mai. I soldati sfondano le porte, escono dalle camerate, abbandonano le caserme, le armi pesanti e leggere, tutti i loro mezzi, barattano per pochi soldi ogni abito borghese, ogni via di scampo, ogni ritorno a casa. L'Italia si trasforma in un'immensa retrovia dove i soldati fuggono e si nascondono nelle case di famiglia, nei boschi, nelle valli, tra sentieri impervi, piccoli borghi e rifugi di montagna.
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Genova, 24 aprile 1945, mezzanotte. Il Comitato di Liberazione Nazionale della Liguria ordina l'insurrezione. Le Squadre di Azione Patriottica (Sap), occupano le stazioni ferroviarie di Sestri, Cornigliano, Pegli, Pra', Cogoleto e conquistano le piu importanti fabbriche. Milano sta per essere liberata e Torino sta organizzando l'insurrezione
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24 aprile 1945, mattina. Gli Alleati sono sulle rive del Po. Bologna e la Romagna sono libere. Genova, Torino, Milano si preparano all'insurrezione generale. Berlino e accerchiata dall'Armata Rossa. 25mila tra cannoni e mortai sono pronti ad aprire il fuoco. Le poche avanguardie partigiane del 1943 due anni dopo sono diventate un esercito con armi, munizioni, artiglieria leggera e pesante. La Resistenza non e più la somma della forza e del coraggio di partiti e movimenti antifascisti, ma il progetto politico di una nazione che intende voltar pagina. Almeno 250mila tra effettivi, staffette, fiancheggiatori.
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"Potente", "Bellosguardo", "Lancia", "Formica", "Sirio", "Stecchino", "Truciolo", "Balena", "Braccioforte", "Triglia", "Bufera", "Vipera". Sono i nomi di battaglia di alcuni partigiani toscani, quelli che iniziano da Siena, Arezzo, Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia si avviano alla lunga marcia per la liberazione di Firenze.
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Settembre 1943. Napoli è distrutta dai bombardamenti. Venticinquemila vittime, duecentomila senza un tetto, danni ingenti al patrimonio artistico e culturale. Cibo e acqua scarseggiano, la popolazione è sfollata a forza. Napoli è affamata e occupata. Gli anglo-americani sono alle porte.
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Ci sono luoghi che nascondono tesori. Si celano in zone impervie, difficili da raggiungere, oppure sono visibili attraverso percorsi che solo le guide conoscono, lungo sentieri e camminamenti. Ci sono luoghi che conservano le piccole storie che attraversano la grande Storia, come quelle lungo le trincee del primo conflitto mondiale.
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Stanno lasciando le barche, le reti, gli ultimi pescatori delle isole Eolie. Il lavoro non rende più come una volta e il mare inizia ad essere avaro. Propongono modelli di pesca sostenibile, ma non è abbastanza. Il futuro non è roseo.
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Una visita ricca e avvincente che rivela il "dietro le quinte" del Teatro d'opera più celebre al mondo: la Scala di Milano. Un percorso in teatro durante il quale si proverà l'emozione di sedersi nel Palco Reale, si scopriranno i segreti di quei palchi storici che hanno conservato antichi arredi fatti di specchi, stucchi e pitture, si conoscerà la moderna tecnologia del palcoscenico rinnovato nel recente restauro, ci si troverà al centro della gran macchina teatrale, si prenderà posto fra i loggionisti, lassù in Galleria. Ma non finisce qui la visita prosegue nelle sale del Museo Teatrale fra cimeli, ricordi, strumenti musicali, ritratti per raccontare la storia della Scala, dei suoi protagonisti, alcuni notissimi, altri meno, le curiosità del mondo del melodramma.
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Sono trascorsi oltre 200 anni dallo sbarco di Napoleone Bonaparte eppure all'Isola d'Elba le tracce dell'ex Imperatore di Francia sono praticamente ovunque. In primis la bandiera, bianca con una banda rossa sulla quale sono raffigurate tre api dorate. Lo stendardo viene fatto preparare da Napoleone al suo arrivo a Portoferraio, il 4 maggio 1814, e ancora oggi è il simbolo dei circa 33 mila abitanti dell'isola che d'estate diventano oltre centomila. All'Elba Napoleone trascorre 9 mesi di esilio, dal 4 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. Poche settimane prima del suo arrivo ha abdicato dal trono di Imperatore di Francia come conseguenza al trattato di Fointainbleau, firmato dalle potenze europee (Russia, Prussia, Austria e Svezia) che lo hanno sconfitto nella battaglia di Lipsia (1813). Il trattato prevede che Napoleone ceda il trono al legittimo re di Francia, Luigi XVIII. In cambio gli alleati gli permettono di conservare il titolo di Imperatore e gli concedono la sovranità sull'Isola d'Elba, che diventa Principato.
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I racconti del Villaggio Falck sono un progetto del Comune di Sesto San Giovanni Per L'Unesco. Si tratta della salvaguardia e della trasmissione del patrimonio immateriale degli abitanti del villaggio operaio, ampliato all'area della Corea e della Pelucca.
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"Basilicata coast to coast" del regista Rocco Papaleo è diventato ormai un cult movie. Da Maratea alla strada provinciale per Trecchina, alla diga del Pertusillo, fino a Lauria, Latronico. Un viaggio nelle tradizioni popolari rimaste incontaminate.
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1990. Una troupe guidata da Gabriele Salvatores approda in una minuscola isola della Grecia, davanti alla Turchia.
Con loro ci sono attori che diventeranno popolari.
Il film esce nel 1991 e un anno dopo si aggiudica un Oscar a Los Angeles.
Oggi sulle banchine del porto di Kastellorizo si continua a proiettare Mediterraneo e i turisti sono centuplicati da allora. -
Da Mario Soldati a Lord Byron, da Henry James a Percy Shelley, da Lord Byron a George Sand, i grandi poeti e scrittori hanno reso famoso questo luogo incantato. Nel 1919 Sam Benelli lo ribattezzò «Golfo dei Poeti». Basta un giro in battello per cogliere il fascino del susseguirsi di insenature, in cui il verde della campagna arriva quasi fino al mare.
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Una delle facce ancora poco note della Sardegna ma di grande valore storico, culturale e paesaggistico è il suo patrimonio geominerario. Sull'isola abbondano gli esempi di archeologia industriale legati all'attività mineraria e la loro preziosità ha fatto si che nel 2007 vennero considerati dall'UNESCO come patrimonio mondiale. Dietro questi siti ci sono tracce di un'affascinante cultura e il territorio che meglio esprime e conserva queste realtà è il Sulcis Iglesiente.
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"Un luogo, una storia" torna a narrare le città attraverso i set cinematografici.
E oggi è il turno di Roma.
La storia del cinema romano inizia nel 1924 con la fondazione dell'Istituto Luce e poi, a 10 anni di distanza, di Cinecittà.
Da quel momento Roma diviene l'industria del cinema italiana.
Si passa dai primi documentari ai grandi capolavori conosciuti, visti e premiati in tutto il mondo: da "Roma città aperta" fino a "La Grande Bellezza".
Roma è un set cinematografico perfetto per qualsiasi genere di film.
Sono tante le pellicole che, grazie alla maestosità dei monumenti e la bellezza dei vicoli e dei quartieri, sono diventati famosi: non si può non pensare alla "Dolce Vita" senza avere davanti agli occhi la scena della Fontana di Trevi con Marcello Mastroianni e Anita Ekber, a "Vacanze Romane" senza avere in mente la scena in cui Gregory Peck si sottopone alla prova della Bocca della Verità oppure a La Grande Bellezza senza pensare ai luoghi di Roma visitati da Sorrentino: il Colosseo, le Terme di Caracalla, il Gianicolo o Palazzo Spada. - Mostra di più