Folgen
-
Un canyon si apre nel cuore delle Montagne Rocciose. Dentro ci abita una creatura piumata, misteriosa e deforme, che Ruthie Fear, la protagonista del romanzo che porta proprio il suo nome, vede per la prima volta all'età di sei anni. Da quel momento la cercherà sempre, mentre la vita la porterà - prima bambina poi ragazzina e poi donna - ancora più addentro ai suoi luoghi e alla sua gente, entrambi minacciati da un progresso non richiesto e ostile.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di One Man Book. -
Anche questo dicembre Black Coffee celebra il Natale con la poesia: è uscito il terzo volume di Nuova Poesia Americana e dentro ci sono 6 dei poeti e delle poetesse più interessanti d'America. Quel genere di autori i cui versi non consolano né si prestano a un facile sogno, bensì puntano a dare sonorità a ciò che è complesso. In primis, come racconta John Freeman nella prefazione, il proprio Paese.
Da ascoltare fino alla fine: la McMusa vi saluta con una poesia che di certo non leggereste al pranzo di Natale, ma il bello è quello. Auguri!
Sigla dei Drunken Rollers, musiche di Violeta Päivänkakkara. -
Fehlende Folgen?
-
Julia Alvarez è una delle più importanti scrittrici americane di origine dominicana e oggi il suo ultimo romanzo, "Aldilà", arriva in Italia per Black Coffee, portando con sé la ricchezza che solo le culture meticce possiedono. Il sogno americano delle quattro sorelle protagoniste, infatti, parla spagnolo e prende forma, di chilometro in chilometro, tra il Vermont, il Midwest, la Repubblica Dominicana e il Messico.
Sigla dei Drunken Rollers, musiche e montaggio a cura della Good Luck Factory di Thomas Guiducci. -
È uscito Mill Town, il quarto titolo della collana This Land. Con la sua autrice, Kerri Arsenault, andiamo alla scoperta di un tipico paesino di provincia del Maine, dove la vita e la morte dei suoi abitanti dipendono da un'unica fabbrica: la cartiera. A metà tra memoir e saggio d'inchiesta, questo è un libro coraggioso, che scorre lungo un unico filo tra passato, presente e futuro pur portando con sé storie di generi e toni molto diversi tra loro. Proprio come il fiume che attraversa Mexico, con il suo carico di ricordi, promesse e diossina.
Sigla dei Drunken Rollers, musiche di Axletree.
La McMusa trasmette direttamente da Jersey City, NJ. -
Se dagli Stati Uniti scaturisce un immaginario netto e pervasivo, il Canada offre di sé un'immagine dai contorni meno marcati. Ma questo fa la differenza quando si tratta di narrazione mainstream? O di colonialismo? No. Lo racconta l'intenso e lirico memoir di Billy-Ray Belcourt, autore nativo e omosessuale, arrivato nel catalogo Black Coffee per infoltire le fila di Americana, la collana che racconta e celebra la complessità del soggetto nordamericano di oggi. Il suo è il secondo titolo.
Sigla dei Drunken Rollers, musiche di Sergey Cheremisinov. -
Quale occasione migliore di questo tempo estivo inoltrato per accontentare la voglia di viaggiare che ci è rimasta addosso e farlo in ben due modi diversi? La McMusa ci accompagna in un breve tour dei luoghi di alcuni libri pubblicati da Black Coffee nell'ultimo anno e nel Pacific Northwest, dove (ri)faremo la conoscenza di alcuni personaggi speciali e a loro modo rassicuranti.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Derek Clegg. -
È uscito il terzo titolo della collana This Land, firmato da un autore grandissimo, da poco scomparso: Barry Lopez. Attraverso i suoi scritti viaggiamo negli spazi selvaggi e sterminati degli Stati Uniti, a contatto con una natura di cui, oggi più che mai, percepiamo l'incrinata sacralità e armonia.
Sigla dei Drunken Rollers, musiche di Meydän. -
Black Coffee dà il benvenuto ad Americana, la nuova collana dedicata al soggetto americano, con una raccolta di saggi sulla musica firmata da Hanif Abdurraqib, autore nero che usa il rap, il punk, il rock e l'r&b per raccontare angoli, traumi, spaccature e speranze del suo paese. Il libro si intitola "Finché non ci ammazzano" e la McMusa consiglia caldamente di leggerlo avendo vicine le vostre fonti musicali di riferimento: non potrete fare a meno di cercare ogni canzone, ogni artista, ogni verso. Lo si capisce già ascoltando questa puntata, la prima della nostra quarta stagione!
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Yung Kartz. -
Ci sono giganti della storia americana che a volte vengono dimenticati. Uno di loro è Ken Kesey, eroe della controcultura tra gli anni Sessanta e Settanta nonché autore di una delle opere più importanti della modernità: "A volte una bella pensata", romanzo fluviale sui boscaioli dell'Oregon che Black Coffee ha scelto coraggiosamente di portare in Italia con la splendida introduzione dello scrittore Marco Rossari. Se l'opera può essere accostata a "Infinite Jest", "Lonesome Dove" e "Jukeboxe all'idrogeno", le circostanze in cui fu celebrata in America sono assolutamente uniche: il suo autore e diversi celebri amici avrebbero solcato le strade del paese per 5 anni in quello che passò alla storia come il Magic Trip. Un viaggio che la McMusa vi fa assaggiare sin dall'incipit di questa puntata.
Sigla dei Drunken Rollers, musiche di Mela. -
L'ultimo libro approdato nel catalogo Black Coffee racconta una grande verità a proposito della letteratura americana: alcune delle sue storie migliori nascono sulla strada. E in questo caso la strada è quella percorsa da un tassista sull'orlo del collasso nel suo Mississippi periferico e allucinogeno. La McMusa conduce un breve viaggio - letteralmente - tra le pagine di "Last Taxi Driver", alla ricerca degli odori, le visioni, gli amuleti e gli umori dei personaggi fulminanti di Lee Durkee.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Mela. -
È uscito il quarto numero di Freeman's, la rivista letteraria curata da John Freeman, che quest'anno porta tra le sue pagine voci e visioni d'amore di scrittori di tutto il mondo. La McMusa ne racconta e ne legge alcune, partendo proprio da quella introduttiva del curatore: una delle più belle.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Violeta Päivänkakkara. -
Nel cuore dell'America - il centro esatto del paese - c'è il Kansas, una terra "sorvolata" e ben poco considerata, da cui arriva Sarah Smarsh, l'autrice del secondo libro della collana This Land: "Heartland", appunto. Nel cuore del suo libro c'è la povertà, una povertà che erode il sogno americano ma, allo stesso modo, riesce a nutrire la forma di creazione più sacra che c'è: una bambina.
La sigla è dei Drunken Rollers, la musica è di Doctor Turtle. -
L'ha scritto John Freeman non appena si è concluso quel momento magico dell'insediamento di Joe Biden che è stata la recitazione del poema di Amanda Gorman. Partendo proprio da lì e dalla nuova energia che ne è scaturita, ripercorriamo alcuni momenti e alcune parole della cerimonia del 20 gennaio. Anzi, di questa ritrovata America in cui sentirsi a casa sembra essere di nuovo possibile. Un ottimo auspicio per il 2021 di Black Coffee, che proprio con la poesia aveva chiuso il 2020.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Chad Crouch. -
I motivi per cui ricorderemo il 2020 sono ovvi, ma ce n'è uno che per noi è centrale: questo è stato l'anno della definitiva dissoluzione del mito della vecchia America. L'America che abbiamo di fronte oggi è molto diversa dal classico immaginario ed è nostra intenzione esplorala e raccontarla. In che modo? Lo svela oggi la McMusa con un occhio al 2021 e insieme ad alcune poesie del secondo volume di Nuova Poesia Americana. Non mancano le campanelle e gli auguri di Natale!
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Dee Yan Key. -
Sta per arrivare il secondo volume della collana Nuova Poesia Americana. La McMusa ne svela alcune parti facendo parlare quella voce che così tanto ci ha già raccontato dell'America nella scorsa puntata dedicata alle elezioni: John Freeman. Ospiti speciali: fenicotteri e Jesus.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Monplaisir. -
A poco meno di due settimane dalle elezioni presidenziali, la McMusa e John Freeman stilano un breve dizionario dell'America di oggi. Quali sono le parole che risuoneranno il 3 novembre? Lo scopriamo entrando nelle pagine di "Dizionario della dissoluzione", il nuovo libro di Freeman, e in quelle di altri libri Black Coffee selezionati ad hoc. Piccolo spoiler: il dizionario finisce con la V di VOTO.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Chad Crouch. -
È uscito il primo titolo di This Land, la nuova collana di Black Coffee dedicata alla terra degli Stati Uniti: si intitola "Antropologia del turchese" e racconta l'esperienza di una donna con i colori dei propri luoghi. Il deserto su tutti. La scrittura di Ellen Meloy scorre infatti come un fiume in mezzo al canyon e illumina come la luce sulle rocce color vermiglio. Attraverso di lei, racconta La McMusa, impariamo a "sentire" i luoghi e la puntata comincia proprio con la più potente di queste scoperte.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Doctor Turtle. -
Dopo il suggestivo episodio di luglio, continua l'esplorazione di This Land, la nuova collana di Black Coffee, attraverso una selezione di tre nuovi termini chiave (frontiera, wilderness e alienazione) e la lettura di un passo del primo libro in uscita a settembre: "Antropologia del turchese" di Ellen Meloy. Tra le parole scelte dalla McMusa, anche quelle di un ospite speciale.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche dei Townhouse Woods. -
In un momento in cui l'America è profondamente divisa, torniamo indietro alla terra, a quell'idea che potrebbe farla sentire unita come già fece molte altre volte dalla sua fondazione. This Land è la collana con cui Black Coffee vuole raccontare il rapporto degli Americani con il proprio territorio, un rapporto individuale, collettivo e politico. La McMusa la introduce avvalendosi delle parole di cantori d'eccezione: Pete Seeger, Barack Obama, Woody Guthrie e tanti altri.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Fust. -
L'ultimo romanzo pubblicato da Black Coffee è stato definito una stella nera che brilla di umorismo mordace e seducente originalità. È vero: l'autrice canadese Claudia Dey nel suo "Heartbreaker" racconta una realtà nella quale è surreale entrare ma è impossibile - o quasi - uscire. Sia per chi la vive che per chi la legge. La McMusa ne racconta uno spaccato.
La sigla è dei Drunken Rollers, le musiche di Monplaisir. - Mehr anzeigen