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Sei un papà che non ce la fa più a stare dietro solo all’ufficio e hai voglia di cambiare? Ti senti schiacciato dal lavoro e ti manca disperatamente stare con i tuoi figli? Non sei solo. In tanti mi hanno scritto dopo la pubblicazione dell’episodio sulle mamme che cambiano lavoro dopo un figlio. La voglia di rimettere in discussione tutto in nome del maggior tempo da dedicare alla famiglia è più diffusa di quanto si creda. Anche tra i papà.
Ed è proprio con loro, i papà, che ho voluto ripartire nelle nuove puntate di Genitori sbagliati podcast. Dopo questa pausa, mi sembrava giusto dare la voce anche a loro, non solo alle mamme. Glielo dovevo. Io infatti avevo focalizzato l’attenzione solo sull’esigenza femminile di stare più vicini ai figli, ma per fortuna non riguarda solo le mamme. Almeno non più. Ed è giusto parlarne.
Ho dato il microfono a due noti papà social, che mi hanno raccontato come hanno rivoluzionato tutto per non perdersi nemmeno una fase della crescita dei loro figli.
🌟 Diego di Franco @ilmeravigliosomondodeipapà è uno stay at hom dad, Quella che sembrava una decisione temporanea, è diventata invece una scelta consapevole e arricchente e ora non ritornerebbe più indietro. Eppure tutto era iniziato con un evento tra i più negativi che si possa subire… un licenziamento!
🌟 Fabrizio Ribelli @socialribelli è un libero professionista che ha sempre lavorato da casa ma non aveva il tempo di stare con la figlia appena nata. C’è un momento che ha cambiato la sua vita, di cui ha una foto che tiene a monito delle scelte fatte. Lui che lavora al computer con la figlia che dorme in braccio…. No, non poteva continuare così.
Anche tu stai pensando di reinventarti o lo hai già fatto? Raccontamelo, potresti essere di ispirazione per altri papà. Ti aspetto!
Scrivimi a [email protected] o mandami un messaggio qui https://www.instagram.com/patrizia_masini/ Ti aspetto! E non dimenticare di mettere seguo al podcast così da sapere subito quando escono i nuovi episodi
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Sogni di avere un lavoro flessibile, ma sei una dipendente ingabbiata tra orari interminabili, continue trasferte e pochi aiuti con i tuoi figli? Oppure sei una dipendente felice ma gli orari fissi ti impediscono di far fronte agli imprevisti di ogni giorno?
Ti capisco, è successo anche a me dopo la nascita di Giordano e soprattutto, 8 anni dopo, con l’arrivo di Ruggero. È che un figlio ti stravolge le prospettive e capita che il lavoro che ti andava bene prima, poi cominci a starti stretto. E allora scalpiti. E vuoi una nuova vita professionale che risponda alle tue nuove esigenze. Di questo ho parlato qui con Cecilia, che lavora con le donne che vogliono reinventarsi e crearsi un lavoro più elastico e soddisfacente.
🌟 La prima buona notizia è che non è mai troppo tardi per un piano B né per seguire le proprie passioni. Basta fuggire a gambe levate dai ladri di energia ed entusiasmo. Non sempre infatti parenti e amici sono pronti a scardinare le loro idee sul posto fisso.
🌟 La seconda buona notizia è che esistono degli step codificati che permettono di trasformare un’idea in un progetto autonomo e sostenibile. Dunque, come spiega bene Cecilia, per passare dall’essere dipendenti insoddisfatte a libere professioniste felici, va bandita ogni improvvisazione.
È ciò che è accaduto Ilaria, che dopo tre lavori ha finalmente trovato quello che la gratifica e le dà la flessibilità che voleva per poter seguire da vicino i suoi due gemelli.
Anche tu stai pensando di reinventarti o lo hai già fatto? Raccontamelo, potresti essere di ispirazione per altre mamme. Ti aspetto! 👇👇👇
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
Cecilia Balconi, consulente ed esperta di lavoro femminile, www.womam.it Instagram: womam_reinventarsi
Ilaria, mamma networker consulente di bellezza, Istagram https://www.instagram.com/ilariacreabellezza/
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Fehlende Folgen?
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«Sono un pessimo genitore, lo so. Sono stanco, intrattabile e per di più sto replicando tutti gli errori che i miei genitori hanno fatto con me. Mi detesto».
Quanta fatica dietro queste parole sprezzanti, che ci diciamo tutti prima o poi… Magari spesso anche tu ti alzi al mattino con in testa l’implacabile “Non ce la posso fare” e finisci la giornata con la blacklist delle cose che non sei riuscito/a a fare con i tuoi figli, delle attenzioni che non sei riuscito/a a dare loro.
Quanta frustrazione, quanta sofferenza…
Un gioco al massacro che ci fa sentire genitori sbagliati, tutti. La buona notizia è che «è possibile cambiare le parole che rivolgiamo a noi stessi. È possibile far fare al cervello quello switch che rompa le catene dell’autolesionismo verbale e inverta la rotta».
Parola di Anna Antinoro, la psicologa delle emozioni, che ci spiega come sostituire le "male parole" con parole più gentili. E che ci fanno stare meglio.
In questo episodio ascolterai anche l’esperienza di Davide, papà di tre figli più uno in arrivo, che ci racconta come è sceso a patti con il senso di inadeguatezza e gli inutili sensi di colpa.
E tu, hai già trovato l’antidoto per rompere l’autolesionismo verbale e vincere l’inadeguatezza?
Raccontamelo qui o in dm, ne potremo discutere tutti insieme.
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
Anna Antinoro, psicologa, psicoterapeuta analitico transazionale, www.antinoro-psicoterapeutatorino.com, Instragram: https://www.instagram.com/anna.antinoro/, autrice del podcast La mente, che mente, https://www.spreaker.com/show/lamentechemente
Davide Torchia, webmaster, podcaster con vari lavori all'attivo di cui l'ultimo è Una vita perf3tta dove partecipa anche il figlio di 4 anni (https://open.spotify.com/show/6fAgBKl9M4OgHa3SFFaynq?si=51c62679d4884bba).
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Mamme, sudoku famiglia/lavoro + bellezza: una quadra che può quadrare
Sei una mamma che tra lavoro, famiglia e casa non riesce mai a incastrare un momento per sé, per una coccola di bellezza? Se stai storcendo il naso, sappi che questo episodio è per te. Per te che ti metti sempre per ultima. Per te che il benessere di figli e compagno viene sempre prima del tuo.
Attenzione: ti dico subito che per “coccole di bellezza solo per te” non intendo quelle fai per far contento il tuo partner né quelle che ti imponi perché la società ci vuole in un certo modo.
Per coccole beauty solo per te, intendo momenti quotidiani che ti facciano sentire di nuovo la donna meravigliosa che sei. Per esempio con una skincare serale che ottimizza i tempi e una beauty routine che la mattina è più veloce di quanto tu possa credere.
Ne ho parlato ai microfoni con Ida Pacifici, allenatrice di bellezza, che oltre ad averci dato spunti super veloci, ci ha regalato un esercizio di face yoga facilissimo, portentoso e a prova di bimbi, anzi di gemelli!
Lo conferma Ilaria che ha re-imparato a volersi bene. E anche Eva: i suoi bimbi ora sanno quanto per la mamma sia importante rilassarsi massaggiandosi il viso alla sera. Loro sanno che possono assistere al rituale di bellezza della mamma e che alla fine possono anche chiederle qualche coccola di benessere.
E per tutte noi è un modo meraviglioso per insegnare ai nostri figli a volersi bene sin da piccoli.
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
Ida Pacifici, allenatrice di bellezza, insegnante di face yoga e meditazione, https://haraproject.officiocreativo.it/ Instagram: https://www.instagram.com/idapacifici/
Eva, mamma e networker, Instagram: https://www.instagram.com/eva_dalmaschio/
Ilaria, consulente di bellezza, Istagram https://www.instagram.com/ilariacreabellezza/
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Ecco il primo episodio di Genitori sbagliati LIVE!
L’ho registrato durante la Settimana del podcast di Assipod a Roma presso la Casa del podcast insieme a Ester Memeo e Adriana Migliucci.
Oltre a svelare qualche piccolo “segreto” della ideazione del progetto Genitori sbagliati, come gioia e dolori della scelta del nome…
…ho affrontato una tematica legata alla tavola rotonda cui ho partecipato: l'imprenditoria femminile. In particolare, lavoro autonomo e figli.
Ho intervistato alcune socie di Rete al Femminile Milano, associazione che raggruppa e crea connessioni tra libere professioniste. Ho chiesto loro di raccontarmi se avessero coinvolto i figli nel lavoro, con quali risultati e gli insegnamenti che ne hanno tratto. Ne sono uscite testimonianze bellissime e illuminanti.
Non solo
Ho approfittato poi della presenza alla Settimana del podcast di Adriana Migliucci, autrice dell'originale podcast Stesi dalle tesi, per chiederle in diretta come si è organizzata con la figlia. È stata una chiacchierata interessantissima e ricca di spunti, che consiglio di ascoltare alle mamme in generale ma soprattutto a quelle che lavorano in proprio o sognano di iniziare a farlo. Anche perché non è tutto oro ciò che brilla, quindi il coinvolgimento può rivelarsi problematico, ma a volte i figli ci stupiscono quando meno ce lo aspettiamo.
E tu che cosa ne pensi?
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Ecco i riferimenti di Adriana Migliucci:
Instagram: https://www.instagram.com/stesi_dalle_tesi/
Spotify: https://open.spotify.com/show/4kK0D9LbjBQztmO4qQVGyp -
Ti è mai capitato dopo una diagnosi seria di vivere con la paura di lasciare i tuoi figli?
A me sì, era il marzo del 2020 quando nel giro di pochissimi giorni ho dovuto affrontare un delicato intervento al cervello…
Da quel momento ho scoperto che la paura di morire e di non veder crescere propri figli è seconda solo alla paura di perderlo, un figlio.
“Potrò esserci il suo primo giorno di scuola?” si è domandata infatti Nadia subito dopo il trapianto di midollo: le do il microfono per farmi raccontare le sue emozioni di mamma e ne viene fuori una puntata che, ammetto, ho fatto fatica a terminare.
È impattante questo episodio di Genitori sbagliati podcast, a me ha risvegliato una serie di ricordi e scatenato un’altalena di emozioni che sono sicura scatenerà anche dentro di te.
Ma ascoltalo fino in fondo, ti assicuro che anche grazie ai tanti consigli dello psicologo Rodolfo Vittori riuscirai a dominare "l’eccesso di futuro” e a goderti ogni momento preziosismo che passi con i tuoi figli.
È ciò che è successo a Nadia, che ne ha fatto anche un bellissimo podcast, ed è ciò che è capitato anche a me, come sentirai dalla voce emozionata.
E se ti va, raccontami se anche tu convivi con la paura di morire prima dei tuoi figli e come la gestisci. Insieme potremo essere utili ad altri genitori.
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato:
Nadia Scarlato autrice di 2 bellissimi podcast: maternita_dintorni e finoalmidollo.podcast. Su Instagram trovi anche le relative pagine.
Rodolfo Vittori, psicologo, www.scienzadelbenessere.com, presente su tutti i social, da Instagram a Tik Tok, riceve a Udine e Gorizia e online
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🎨 Anche tu come me stai pensando di farti fare un tatuaggio? Pensa che io l’ho già chiamato “il tatuaggio di famiglia”! Lo sogno uguale per tutti e quattro e lo immagino come una sorta di filo invisibile che ci terrà uniti per sempre.
💝 Una delle ragioni che spinge le mamme e i papà a farsi fare un tatuaggio è infatti quella di celebrare l’amore indissolubile. Molti genitori scelgono di farsi incidere sulla pelle un momento felice, come la data di nascita del loro bimbo, quella del matrimonio o di un’altra ricorrenza speciale. Alcuni scelgono una frase simbolica, altri l’immagine stilizzata di un abbraccio e c’è chi addirittura si fa incidere il QR code che rimanda alla voce del bambino.
Di tatuaggi che celebrano la maternità e la paternità ho parlato in questo episodio di Genitori sbagliati con Lucille Ninivaggi, @lucille_roots, tatuatrice gentile, mamma di Futura, che ogni giorno tatua storie sulla pelle delle mamme (mai durante i mesi di gravidanza!) e dei papà.
Ammetto che mi ha molto commosso sapere da Lucille che oltre che in un momento felice, molti genitori scelgono di farsi fare un tatuaggio in una fase difficile della loro vita, magari per esorcizzare un dolore, per superare un dramma, come la perdita di un figlio o una malattia, come infatti mi racconta al microfono Carolina F, @carolina_badmoms.
😍 Di certo, che siano celebrativi o terapeutici, i tatoo delle mamme e dei papà sono opere d’arte, inno all’amore.
Scommetto che anche tu come me stai pensando di farti un tatuaggio! Raccontamelo nei commenti e se hai già un tatuaggio che parla dell’amore per i tuoi figli, descrivimelo, sarà bellissimo!
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Mamme sciatte o super performanti: i consigli per prendersi cura di sé
Lo abbiamo pensato tutte prima di avere figli: “Io non sarò mai una mamma sciatta. Sarò sempre in ordine, mica come quelle che si lasciano andare…”. Poi il bimbo arriva e con lui le notti insonni, la stanchezza, le mille incombenze e, quasi senza accorgersene, ci si mette all’ultimo posto e ci si ritrova… trascurate.
È successo anche a me, che un giorno senza pensarci sono uscita con una scarpa blu e l’altra rossa. Ne parlo in questo episodio insieme con
Cecilia, una mamma che è partita benissimo i primi mesi, quando riusciva a leggere e anche a darsi lo smalto, e poi piano piano è crollata.Giulia, nota sui social come mamma sfranta, un nome che dice tutto.Ciascuna, però, ha raccontato anche un’altra storia, cioè come è riuscita a rimettersi al centro e prendersi cura di sé, anche infrangendo qualche tabù. Per il proprio benessere e quello di tutta la famiglia.
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
Cecilia Balconi, esperta di lavoro femminile, www.womam.it Instagram: womam_reinventarsi
Giulia Palombi, mamma blogger, Instagram e Facebook: mammasfranta
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La paura più grande di ogni genitore
Qual è? La risposta è una sola: la paura di perdere un figlio.
"Non conosci la paura finché non hai un figlio e forse è questo che ce lo fa sembrare un amore così straordinario: perché la paura è straordinaria. Ogni giorno, il tuo primo pensiero non è “gli voglio bene” ma “come sta?”.
Queste le parole di Hanya Yanagihara dal libro "Una vita come tante" edito da Sellerio.
Ci svelano una realtà che troppe volte non vogliamo vedere. Saperlo, però, ci può aiutare a stare meglio o, comunque, ad apprezzare ciò che si ha. La genitorialità è sì faticosa, difficile, problematica ma la genitorialità è anche un privilegio. Noi genitori siamo dei privilegiati, sempre, fosse solo il fatto che possiamo vedere crescere una nuova vita. Se non per sempre, basta anche per un periodo limitato. Siamo privilegiati comunque. Non dimentichiamolo!
Grazie a Raffaela Gallo, presidente e regista della Compagnia Teatrale Dilettante Serpente Tentattore, che ha prestato la sua voce per la lettura di un estratto del libro.
Un tributo a Davide che ha perso la vita in un incidente stradale e ai suoi genitori.
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Quante volte ci è capitato di tornare dal lavoro stanchi, stressati, nervosi e magari di avventarci su tre fette di pane, due bicchieri di vino o su un’intera barretta di cioccolato? Quante volte poi è capitato di arrabbiarci con noi stessi, per i chili che continuano ad aumentare e soprattutto per l’esempio che diamo ai nostri figli…
Di cibo consolatorio, di sovrappeso e di come non passare ai figli questo disturbo del comportamento alimentare ne parlo in questo episodio di Genitori Sbagliati podcast.
Al microfono con me la dottoressa Zaira Salemi, psicologa esperta di disturbi del comportamento alimentare, che ha raccontato i TRE passi che una mamma o un papà possono fare per gestire le proprie emozioni, spezzare la catena del sovrappeso ed evitare che i figli incappino nel loro stesso disturbo alimentare.
Nell’episodio troverai anche la testimonianza di Nadja, una mamma che, grazie a un percorso mentale, ha fatto pace con le proprie emozioni e con il cibo. Oggi Nadja ha perso 50 chili e non si sente più un genitore sbagliato. Ha imparato a volersi bene ad ascoltare i propri bisogni ed è questo l’esempio che sognava di dare ai suoi figli.
Anche tu hai paura di trasmettere ai tuoi bambini o ragazzi il tuo cattivo rapporto con le emozioni, con il cibo e con il corpo? Tu da quale dei tre passi comincerai?
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Ecco i riferimenti di chi ha partecipato a questo episodio
- Zaira Salemi, psicoterapeuta, psicologa digitale www.zairasalemipsicologa.com
- Nadja Lanany, curvy coach, www.nadjalanany.it -
Separazione: come ricostruirsi nonostante pettegolezzi, solitudine e altre difficoltà sociali
Quanto ti sei sentita fuori posto quella volta in cui ti sei ritrovata l’unica mamma o papà single alla festa di compleanno dell’amichetta di tua figlia? E quanto ti sei sentita/o inadeguata/o quando ti sei ritrovata/o in un classico family hotel tu e il tuo bambino? È che quando ci si separa le relazioni sociali di un papà e di una mamma vengono stravolte.
Si parla tanto delle difficoltà economiche dei genitori separati, delle ripercussioni psicologiche anche sui figli, ma in pochi parlano delle difficoltà sociali che talvolta sconfinano nel nell’emarginazione sociale: i conoscenti ti giudicano in fretta, gli amici storici scompaiono e tu ti senti un genitore sbagliato
Delle difficoltà sociali dei genitori separati ho parlato qui insieme con tre ospiti speciali, che ringrazio per i tanti consigli preziosi:
Giuditta Pasotto, fondatrice di Gengle.it, la piattaforma che aiuta i genitori single a crearsi un nuovo giro di amicizie, in cui l’essere sulla stessa barca, diventa un nuovo punto di partenza
Giulia Palombi, mammasfranta per i social, che ci ha parlato della sua esperienza e di ciò che una mamma separata ha bisogno o NON ha bisogno di sentirsi dire
Cristina Marini, mediatrice familiare, www.mediazionefamiliaremarini.it. che ci ha dato tantissimi consigli su come gestire il rapporto con l’ex.
E tu, ti sei mai sentito un "genitore sbagliato"? Raccontamelo, potrai essere di aiuto a qualcuno che si trova nella tua stessa situazione. Scrivimi a [email protected] o mandami un messaggio qui https://www.instagram.com/patrizia_masini/ Ti aspetto! E non dimenticare di mettere seguo al podcast così da sapere subito quando escono i nuovi episodi -
Separazione: le paure più grandi dei genitori
La seconda stagione di Genitori sbagliati comincia con l’argomento più richiesto: le angosce e i sensi di colpa dei genitori che si separano.
Riguarda il 34% delle famiglie italiane eppure… ci si sente diversi dagli altri e in difetto nei confronti dei figli. Ce ne parlano Giulia e Giuditta, due mamme che, nonostante un carattere determinato, si sono comunque sentite in difficoltà con i figli dopo la separazione.
La psicologa Cristina Marini ci spiega come è possibile superare le paure più grandi della separazione e tra i tantissimi consigli ha anche parlato di una figura preziosa e poco nota, quella del mediatore familiare, che può aiutare mamma e papà a ri-creare una alleanza genitoriale e progettare come andare avanti in modo più sereno.
Attenzione: per la scelta del mediatore familiare è meglio controllare che appartenga ad associazioni riconosciute, come la SIMeF (Società Italiana di Mediatori Familiari) http://www.simef.net/.
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
Cristina Marini, psicologa e mediatrice familiare, www.mediazionefamiliaremarini.it.Giuditta Pasotto, fondatrice di Gengle.itGiulia Palombi, https://www.instagram.com/mammasfranta
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Aiuto! Voglio una pausa dai miei figli!
«Si comincia di primo mattino, i bimbi si svegliano insieme, si cerca di preparare una colazione comune, ci si lava, ci si veste, qualcuno va a scuola qualcuno no, poi si riprendono a scuola, si cucina prima, cercando di mantenere la pasta al dente, si controllano gli avvisi delle maestre, si fanno i compiti, si esce a fare una passeggiata o per andare al parco giochi; al parco giochi si sta attenti alla troppa aria, al troppo sole, ai colpi di vento, alle cadute, ai momenti isterici, poi si torna a casa, si cucina, si cena, ci si prepara per andare a dormire, si leggono le favole se c’è tempo, poi ci addormentiamo nella speranza di fare almeno due/tre ore di sonno continuo prima dei risvegli dei bimbi. Così tutti i giorni e a un certo punto il cervello fa Sbang!!».
Aiuto! Voglio una pausa!
Se sei una mamma o un papà e senti che la routine è diventata una prigione che non ti lascia libertà dai tuoi figli piccoli, o stai vivendo la tua casa come un ring su cui il tuo adolescente ti sfinisce, sappi che NON sei un genitore sbagliato se hai voglia di uscire di casa anche soltanto per un’ora. Anzi!
Me lo conferma la psicologa Camilla Stellato, nel quinto episodio di Genitori Sbagliati Podcast, il podcast dedicato a tutte le mamme e i papà che sbagliano ma non si arrendono.
Camilla al microfono racconta che non solo è normale il bisogno di una pausa, ma una pausa quotidiana è necessaria per ricaricarsi come singoli e come coppia. Perché se si è stravolti vuol dire che come genitori stiamo facendo un buon lavoro.
Quindi niente sensi di colpa, non sentirti sbagliata/o quando ti stacchi da tuo figlio/a, in realtà ti stai prendendo una pausa dalla relazione di accudimento che assorbe energie e che troppo spesso ti fa dire “Non ce la faccio più!”. Vero?
In questo episodio di Genitori Sbagliati Podcast troverai i consigli della psicologa Camilla Stellato e le testimonianze di Davide, Annalisa e Giulia, che hanno smesso di sentirsi #genitorisbagliati!
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato all'episodio:
- Camilla Stellato, psicologa psicoterapeuta a Roma e online, https://www.instagram.com/camillastellato/
- Davide Torchia, web designer e podcaster a Teramo, https://www.instagram.com/semplicewebsiteteramo/
- Giulia Rancan, logopedista a Vicenza e online, https://www.instagram.com/logopedista.giuliarancan/
- Annalisa, esperta di hypnobirthing, https://www.instagram.com/birthappily/
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GenitoriSbagliatiPodcast Episodio 4
"Mamma mia quanto è cresciuto il mio bambino. Lo osservo mentre esce con gli amici e mi prende una malinconia assurda…"
Te ne accorgi guardando le vecchie foto sul cellulare, noti che non storpia più le parole o che la sua voce è quella bassa e grave della pubertà. E tu ti senti triste, profondamente triste, perché rivorresti indietro il bimbo che ti riempiva di coccole e aveva occhi solo per te. E ti senti pure in colpa, ti senti sbagliata perché non è normale che una mamma vada in crisi quando suo/a figlio/a cresce.
È invece è normale, mi racconta la psicologa Florinda Lo Piano, nota sul web come la psicologa delle mamme, testimoniando che è più comune di quanto si pensi e che sono tante le mamme che si sentono morire al solo pensiero che un giorno il loro piccolino uscirà di casa lasciando il nido vuoto.
Con l’aiuto della Psicologa delle mamme, cerchiamo di capire fino a che punto è normale essere tristi quando i figli crescono e quando invece questa tristezza può interferire con l’autonomia del ragazzino.
In questo episodio di “Genitori Sbagliati Podcast” potrai ascoltare anche la testimonianza altre di due splendide donne:
- Marta, mamma di un bimbo di 8 anni, che ha vissuto come un “lutto” i salti di crescita di suo figlio ma ne ha approfittato per godere ancora di più i bei momenti che passa insieme a lui,
- Annalisa, mamma di due bimbi molto piccoli, che come antidoto alla tristezza ha cominciato a riempire “l’Album dell’ultima volta che”, per celebrare per esempio l’ultima volta che i suoi figli sono stati allattati al seno!
Carino no?
Ecco i riferimenti di chi ha partecipato a questo episodio:
- dottoressa Florinda Lo Piano, https://www.lapsicologadellemamme.it/ https://www.instagram.com/lapsicologadellemamme/
- Marta Milone https://www.instagram.com/citofonare_barabaus/
- Annalisa https://www.instagram.com/birthappily/
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Soffri di attacchi di panico e ti senti dire che una mamma, una brava mamma, non dovrebbe averli? Che una mamma, una brava mamma, non può proprio permetterseli?
Ci vuole un attimo a sentirsi un genitore sbagliato. Come è successo a Monica che in questo episodio ci racconta la sua storia di riscatto.
Monica ha un splendido bambino che si chiama Edoardo, fa un lavoro che le piace moltissimo e ha una bella famiglia. In passato aveva sofferto di attacchi ma credeva che la felicità della maternità l’avrebbe guarita.
Invece non è stato così. Anzi, ha anche dovuto fare i conti con i “Ma cosa vuoi che sia... non ci pensare, vedrai che passerà”, “Hai una splendida famiglia, non non hai motivo di avere gli attacchi di panico”, “Ora, devi pensare soltanto a tuo figlio”.
Frasi fatte che l’hanno fatta sentire una mamma inadeguata e un genitore sbagliato.
Ma Monica non si è persa d’animo, si sta curando e ha anche fondato MaiDireNientePanico (https://www.facebook.com/groups/700463217738959/), un gruppo Facebook per le persone che soffrono di attacchi di panico.
Oggi Monica è serena e ce lo racconta qui dove troverai anche:
- i consigli dello psicologo Marco Marino, che ci spiega cosa fare durante una crisi, come parlarne con il tuo bambino per non farlo sentire in colpa o addirittura responsabile, come prevenire gli attacchi di panico e come curarli.
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Desideravo una femmina, invece è nato un maschio... “La delusione per il sesso del bambino è più diffusa di quanto si possa pensare”, racconta la dottoressa Monica Toccaceli, psicologa specializzata in genitorialità. A lei ho chiesto quando la delusione per il sesso del bambino è un’emozione fisiologia e quando invece può impedire di accogliere appieno la propria maternità.
Perché capita eccome di sentirsi infelici proprio nel momento in cui si dovrebbe toccare il cielo con un dito. Ecco perché in questo episodio troverai
- le risposte ai dubbi che ti frullano in testa e i tantissimi consigli di Monica Toccaceli (https://www.instagram.com/mammamo_psicologa/),
- la testimonianza di Letizia Abbasciano, che dopo 3 maschi ci rivela la sua ricetta per superare la frustrazione quando il sesso del bambino è diverso da quello che ti aspettavi!
- la mia esperienza di mamma innamoratissima di Ruggero, il mio secondo figlio!
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L'allattamento al seno smuove dinamiche profonde e non riuscirci può far sentire davvero inadeguate. A me è capitato di soffrire di capezzoli piatti o introflessi e per molto tempo ho dovuto togliermi il latte e darlo a mio figlio neonato con il biberon.
È un problema abbastanza diffuso alla prima gravidanza ma non se ne parla molto... Ho chiesto ad Alessandra Bellasio (https://www.instagram.com/ostetrica_alessandra_bellasio) un'ostetrica esperta IBLCL, di spiegarmi di che cosa si tratta e se può essere prevenuto in gravidanza o curato dopo la nascita del bambino. La risposta è sì, si può fare e il come lo spiega nel podcast.
In ogni caso, l'allattamento al seno può non partire o interrompersi dopo poco e questo non deve far sentire la donna una mamma sbagliata. "La qualità di una mamma non passa dal tipo di allattamento che porta avanti", parola di Alessandria Bellasio.
E tu, ti sei mai sentito un "genitore sbagliato"? Raccontamelo, potrai essere di aiuto a qualcuno che si trova nella tua stessa situazione. Scrivimi a [email protected] o mandami un messaggio qui https://www.instagram.com/patrizia_masini/ Ti aspetto.
Un po' di riferimenti:
Alessandria Bellasio: ostetrica, Iblcl, istruttrice di primo soccorso pediatrico e mamma. Su Instagram la trovi come ostetrica_alessandra_bellasio e ha anche il sito unimamma.it.
Esperte certificate in allattamento IBCLC:
https://aicpam.org/ (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno). -
Genitori Sbagliati è dedicato a te che sei una mamma e a te che sei un papà, che ogni giorno fai surf tra le onde della vita per cercare di un essere genitore più empatico, più accogliente, più capace, più... più... più...
Ma, sappiamo bene che la vita con i nostri bambini o con i nostri adolescenti è fatta di onde spumeggianti ma soprattutto di onde anomale, dove... sbagliando si impara!
“Genitori Sbagliati” è il podcast che ti supporta quando le cose non vanno come le avevi immaginate. Perché il genitore perfetto esiste solo nella nostra testa!
E allora se non sei riuscita ad allattare al seno come e quanto volevi o non riconosci più nell’adolescente scontroso il tuo bambino affettuoso, questo podcast fa per te!
Ci troverai le testimonianze dei genitori e i consigli degli esperti che ci aiuteranno ad affrontare le sfide, ops... le onde un po’ increspate e quelle più burrascose.
Un grazie particolare a Monica e a alla dottoressa Monica Toccaceli (MammaMo' su Instagram).
Scrivimi se vuoi raccontarmi la tua difficoltà di genitore. Potrai diventare il/la protagonista di uno dei prossimi episodi del podcast.
E insieme saremo d’aiuto per i genitori che come te si sentono “Genitori Sbagliati”!
Mi puoi trovare su Instagram come patrizia_masini oppure scrivere una mail a [email protected].