Folgen
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Continua la storia del muro di Gorizia, una barriera in calcestruzzo che divide la città in due anime. Molti italiani si trovano a Nova Gorica, la città reinventata, la città fondata “dopo”. Nel 1950 molti di questi cittadini si sentono ibridi, senza identità, annessi all’area jugoslava senza sentirsene veramente parte. Fino a quando, per un giorno e un giorno soltanto, le autorità jugoslave concedono ai cittadini di ricongiungersi con i cari che vivono dalla parte “occidentale”…
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In pochi ricordano che anche l’Italia ha avuto un “muro”. Si tratta di quello di Gorizia: una recinzione – un muro in calcestruzzo di alcuni centimetri sormontato da una ringhiera – costruita nel 1947 e collocata lungo il confine italo-jugoslavo all’interno della città. Questa recinzione separa l’abitato goriziano rimasto italiano dai quartieri periferici e dalla stazione ferroviaria della linea Transalpina, annessi al termine della seconda guerra mondiale alla Jugoslavia. Al di là della cortina c’è Nova Gorica, una città da (ri)costruire…
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Fehlende Folgen?
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Continua la drammatica vicenda di Mostar e del suo ponte, da sempre divisivo, che schiera su due fronti contrapposti croati bosniaci e mussulmani. Sullo sfondo si muove un personaggio carismatico e profondamente istrionico. Si chiama Slobodan Praljak, è un generale con velleità artistiche e, nella vicenda legata a Mostar, giocherà un ruolo chiave. La sua parabola di lucida aggressività lo porta a compiere gesti estremi, che si ripetono negli anni, anche dopo il dramma che si consuma in città. L’ultimo atto riguarda la sua vita…
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Panoramiche di Mostar, la città bosniaca divisa in due: da un lato i Croati Bosniaci, dall’altro i musulmani. Sullo sfondo, ma neanche tanto, un ponte eretto nel XVI secolo testimone di un conflitto sempre più acceso che, all’inizio degli anni Novanta, esplode in tutta la sua violenza.
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Il 16 giugno 1989 Viktor Orban, davanti a una folla di scettici, si lascia andare al primo di una lunga serie di discorsi che porterà l’Ungheria a liberarsi dal giogo comunista. Finendo tuttavia per restare imbrigliata in un’altra macchina infernale: quella della progressiva ascesa di Viktor, che finisce per soffiare sui venti del nazionalismo e della concentrazione del potere nelle sue mani.
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Viktor Orban, premier ungherese dal 1998, è uno dei protagonisti delle storie della cortina, dalla parte “difficile” del Muro. Il suo Paese, bloccato nelle aspirazioni e nei sogni dal regime sovietico, vede fuggire tantissimi uomini illustri. Inclusa la “squadra d’oro”, la nazionale di calcio che nel 1956, quando il futuro premier non è ancora nato, lascia Budapest per sempre. Il piccolo Viktor ascolta le gesta di questi campioni nelle storie di papà e, intanto, comincia a maturare una coscienza politica tutta sua…
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Continua il piano di fuga di Winfried Freudenberg, supportato dalla moglie Sabine. L’uomo decide di superare il confine tra Berlino Ovest ed Est sorvolando la città su una mongolfiera. Ispirato dai successi di alcuni predecessori che sono riusciti nell’impresa, Winfried si spinge oltre i suoi limiti. E va incontro al suo destino…