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Orfani de Le Caporetto degli altri, a me le orecchie!
Le conferenze di storia sono più affollate dei concerti rock e i suoi relatori sono le nuove star. Insomma, la storia è sexy!
Hai un appuntamento ma non hai il tempo di ascoltare 2 ore di Barbero? Tranquillo, c’è il mio nuovo podcast daily. Sono sempre io, lo storico da bar Guido Damini aka il tuo fornitore quotidiano di "Cenni Storici per Fare lo Splendido"!See omnystudio.com/listener for privacy information.
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La conquista delle Americhe del conquistador spagnolo Hernán Cortés, utili alla mano, fu forse l’impresa più proficua di tutti i tempi (per l’Occidente, s’intende..).
Pochi sanno però che durante la notte del 1° luglio 1520 la sua spedizione fu quasi totalmente neutralizzata dagli Aztechi proprio mentre lo spagnolo cercava di svignarsela con il bottino sotto braccio. In questa puntata Guido Damini racconta la Noche Triste di Cortés a Tenochtitlan.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Fehlende Folgen?
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Annibale fu senza dubbio uno dei più grandi strateghi di tutti i tempi. Eppure, anche il terribile punico imbrattò il suo impeccabile curriculum con una Caporetto di tutto rispetto, e non si trattò di una sconfitta da giovane matricola, tutt’altro.
Proprio a pochi km dalla sua città natale, contro i Romani, Annibale pestò un merdone così grosso da bruciare vent’anni di successi ininterrotti e rovinargli per sempre vita e reputazione. Stiamo parlando della battaglia di Zama del 202 a.C.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Il grande Ottaviano Augusto, nonostante i suoi attentissimi calcoli strategici e la sua proverbiale prudenza politica, fu, come vedremo, il vero responsabile di una delle più grandi ed umilianti sconfitte militari di Roma: stiamo parlando della battaglia di Teutoburgo dell’11 settembre del 9 d.C., il vero 11 settembre della Roma antica, nel quale Augusto riuscì a farsi scassare l’esercito da un’accozzaglia di germani mezzi nudi.
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Innanzitutto premettiamo una cosa: il Feroce Saladino non si chiamava Saladino e non era particolarmente feroce. Era un politico abile e misurato: una sorta di ibrido tra Saddam Hussein e Andreotti che seppe agire ora con grande risolutezza e ora con moderazione almeno per gli standard della sua epoca.
Eppure, nel 1191, nel villaggio palestinese di Arsuf anche la scimitarra dell’Islam fece cilecca, dimostrando che la strategia più elaborata o la fede più ardente nulla possono contro l’imprevedibilità del fattore umano.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Attila per i Romani (e per chiunque abbia visto il film con Diego Abatantuono) fu senza dubbio il barbaro per antonomasia. Tuttavia, a differenza di molti suoi colleghi prima e dopo di lui, il re unno fu l’unico ad avere una visione imperiale limpida e consapevole: voleva creare un Impero Romano-mongolo.
E quasi ci riuscì se non fosse stato per un certo Ezio, un barbaro di seconda generazione a capo dell’esercito romano, e per una certa situazione proctologica compromessa dal fatto che non scendeva MAI da cavallo.
In questa puntata Guido Damini racconta la battaglia dei Campi Catalaunici (l’attuale regione francese dello Champagne) del 451 d.C.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Tutti ricordano il Re Sole per la reggia di Versailles, per le sue millemila amanti e per i suoi parrucconi over the top… Oltre che per il fatto che si fece solo due bagni in settant’anni di regno. Interamente concentrato sul proprio ego e piuttosto impegnato a guarire da decine di malattie che neanche su Real Time, il nostro Luigi XIV aveva un grande difetto: era semplicemente troppo sensibile ai lecchini, puntualmente promossi, per riconoscere il vero genio di alcuni suoi collaboratori, puntualmente licenziati.
Questa sua debolezza gli costerà una Caporetto di tutto rispetto contro “the original underdog”: i piemontesi. In questa puntata Guido Damini racconta l’assedio di Torino del 1706.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Cleopatra è passata alla storia per essere la sovrana seduttrice per antonomasia. Ed è proprio in quel campo che alla fine fu sconfitta, non certo da un adone come Marcantonio (che le cadde tra le braccia a peso morto), bensì, ironia della sorte, da un trentenne gracilino e un poco nerd assolutamente impermeabile alla… Fascinazione femminile.
Nel 31 a.C., ad Azio, in Grecia, Cleopatra non solo perse una grande battaglia navale ma prese pure un palo che ancora risuona nella storia. SDENG.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Se sei un generale è sempre molto difficile riuscire a farti stimare dai tuoi soldati, ancora più difficile da quelli nemici, cosa praticamente impossibile se sei un nazista. Eppure, Erwin Rommel ci riuscì diventando il generale tedesco più popolare (per tutti i motivi più sbagliati) della Seconda guerra mondiale.
Chiamato dagli amici (e dai nemici) la “volpe del deserto” per la sua abilità nel cavarsela sempre alla grande con meno uomini e meno mezzi, fece però i conti con la realtà ad El Alamein nel 1942 in una battaglia su cui documentari, film e podcast non si contano… E chi è Guido Damini per tirarsi indietro?!See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Napoleone fu senza dubbio un grande condottiero ed un brillante stratega, forse il più grande. Tuttavia, anche i grandi sbagliano (cit.). E dopo 20 anni di battaglie ininterrotte anche il nostro Napoleone sembrò aver perso il suo smalto.
Per certi versi, la famosissima battaglia di Waterloo del 1815, una Caporetto per antonomasia, sarebbe andata diversamente (o non sarebbe mai avvenuta) se in uno sperduto incrocio a pochi km da Bruxelles, Napoleone non si fosse fatto prendere da un grave attacco di… Malinconia fulminante.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Già una superstar da vivo, Giuseppe Garibaldi è stato inserito nel Pantheon di letteralmente qualsiasi schieramento politico anche da morto: divenne quasi subito un feticcio dei Savoia, poi del fascismo, per passare ai partigiani e socialisti prima e ai comunisti poi.
Politica a parte, davanti a tutte le sue sfavillanti vittorie, anche il più convinto neoborbonico deve ammettere che Garibaldi, quando c’era da menar le mani, ci sapeva fare… O almeno così credeva prima di scontrarsi con i soldati del Papa a Mentana nel 1867.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Se nella prima stagione lo “storico da bar” Guido Damini ha raccontato le disfatte degli altri Paesi, in queste nuove puntate si dedica ai più grandi condottieri di tutti i tempi e alle loro imprese più disastrose.
Da Napoleone a Saladino, da Attila a Cleopatra passando per Giuseppe Garibaldi, Rommel e Augusto: nessun comandante per quanto carismatico è rimasto imbattuto ed è proprio su quei disastri che Damini punta la sua inesorabile (e irriverente) macchina del tempo.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Ci fu un tempo in cui il principale export della Svizzera era la carne, ma non quella di manzo, bensì quella dei suoi mercenari. Un tempo in cui la piccola nazione montuosa era tutto fuorché neutrale e pacifica. Quel tempo si chiamava Rinascimento.
Fu proprio durante il Rinascimento che avvenne un episodio chiave che cambiò per sempre l’identità della terra del cioccolato finissimo.
In questa puntata, Guido Damini racconta la Caporetto più devastante mai subita dalla Svizzera, lo scontro che fece diventare neutrale per sempre un popolo guerriero: la battaglia di Marignano del 1515.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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La Finanza e la Guerra stanno bene insieme esattamente quanto le ribs e la salsa barbecue. E non è un caso se questi due ingredienti sono hanno condito tutta la storia degli Stati Uniti, maestri indiscussi di operazioni anfibie e offensive finanziarie.
Eppure ci fu un tempo in cui questa nazione, già reduce da una vittoriosa guerra d’indipendenza e da una ancor più difficile guerra civile contro sé stessa, non riuscì a tenere testa ad un popolo che lei stessa, erroneamente, considerava ancora relegata all’età della pietra: i Sioux.
In questa puntata Guido Damini racconta la più grande sconfitta su suolo americano subita da un esercito americano per mano di veri americani: la battaglia di Little Bighorn del 1876.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Siccome trattare di una delle spaventevoli Caporetto austriache subite per merito dell’Italia durante la Grande Guerra (ogni riferimento a Vittorio Veneto è puramente casuale) sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, Guido Damini ha preferito tirar fuori dal vecchio armadio austriaco uno scheletro assai più sconosciuto ma non per questo meno umiliante.
Una sconfitta così assurda da risultare quasi leggendaria: infatti gli storici dibattono tutt’oggi sulla sua veridicità. Se tutto quel che raccontano le fonti fosse vero, si tratterebbe del peggior episodio di fuoco amico della storia militare.
Ebbene sì, il 22 settembre del 1788, a Karansebes, in Romania, gli austriaci insegnarono al mondo come riuscire a perdere una battaglia… Contro loro stessi.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Come mai tutta “la gente che conta” parla inglese (o si mette a studiarlo) ignorando la seconda lingua più parlata al mondo e cioè lo spagnolo?
È presto detto. Perché nel 1588 quel gran testone del re di Spagna Filippo II fallì nel tentativo di invadere l’Inghilterra e di farla diventare un protettorato spagnolo. Quella disfatta non regalò solo alla Gran Bretagna il futuro dominio del mondo ma anche (e soprattutto) un lavoro sicuro a tutti i docenti d’inglese dal 1588 ai giorni nostri.
Oggi parleremo della disfatta della (non tanto) Invincibile Armada, la Caporetto che fece perdere al mondo intero l’occasione per togliersi il present perfect dalle scatole.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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All’inizio del XX secolo, l’Impero Britannico era riuscito a conquistare molti Paesi del continente africano. Alla vigilia della prima guerra mondiale, anche il Sudafrica aveva avuto la stessa sorte.
C’era però un minuscolo territorio dell’Africa orientale tedesca che si ostinava a resistere all’inesorabile avanzata inglese. Conquistarlo sarebbe stato una barzelletta per una nazione che era riuscita a sottomettere l’India intera… Eppure se tale impresa militare è finita su questo podcast significa che qualcosa è andato storto.
In questa puntata de Le Caporetto degli altri, Guido Damini parla della disfatta di Tanga del 1914, la battaglia il cui nome è già tutto un programma e che a Caporetto, come sconfitta, ha poco da “invidiare”.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Per parlare di una Caporetto tedesca sarebbe troppo telefonato (e deprimente) tirare fuori dal cilindro la terribile disfatta del Terzo Reich a Stalingrado. In fondo è piuttosto scontata la sorte di chi si avventuri a stuzzicare l’orso sovietico nella sua tana. Più difficile invece è riuscire a farsi prendere a mazzate da una manica di lombardi in fuga dalle tasse.
In questa puntata, Guido Damini racconta la battaglia di Legnano del 1176: la Caporetto germanica che vide il formidabile Primo Reich tedesco umiliato da un pugno di bauscia di Lambrate.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Il Giappone ha coniato il concetto di Kawaii che significa tenero e carino, da riempire di bacetti. Eppure, esattamente ottant’anni fa, questo popolo così amante delle coccole era il terrore dell’Asia.
Ma come ha fatto la più grande potenza militare d’Oriente a passare dai famigerati caccia Zero ai Tamagotchi? La risposta è presto detta: ancor prima delle 2 bombe atomiche, l’esercito giapponese subì una Caporetto talmente imbarazzante che costrinse il Paese ad abbandonare ogni velleità imperialista.
In questa puntata, Guido Damini racconta la battaglia navale di Midway del 1942.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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Nonostante l’Iran sia sempre stato guardato in cagnesco da qualsiasi istituzione occidentale, fossero stati i greci di Senofonte o le commissioni sui diritti umani dell’ONU, quello persiano fu da sempre l’unico popolo non propriamente occidentale in grado di tener testa all’Occidente.
Ma allora se erano così abili, com’è che al ginnasio i liceali devono sorbirsi le versioni di greco e non di persiano?
Ce lo spiega Guido Damini in questa puntata dedicata a Maratona, la Caporetto del 490 a.C. che ha ridefinito l’Occidente trasformando una corsa disperata in uno sport internazionale.See omnystudio.com/listener for privacy information.
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