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  • Parli l'italiano fluentemente? Non puoi davvero dirlo se non conosci queste espressioni idiomatiche! Scommettiamo che almeno una di queste sarà nuova per te. Scopriamole insieme!













    Le Espressioni Idiomatiche che Nessuno ti ha Spiegato Prima



    1. Rimangiarsi le parole



    Non mantenere una promessa o non confermare ciò che si è detto.Esempio:"Se ogni volta ti rimangi le parole, nessuno ti prenderà più sul serio."







    2. Sotterrare l’ascia di guerra



    Risolvere pacificamente un litigio.Esempio:"Marco e sua moglie hanno seppellito l’ascia di guerra per il bene dei figli."







    3. Andare in rovina



    Può riferirsi a:




    Cose: crollare o decadere.



    Persone o famiglie: subire un crollo finanziario.Esempio:"Erano ricchissimi, ma sono andati in rovina per cattiva gestione."








    4. Tenersi fuori dai guai



    Fare di tutto per evitare situazioni rischiose.Esempio:"Ha capito che quegli amici erano poco raccomandabili e ha deciso di allontanarsi."







    5. È davvero troppo!



    Indica una situazione che supera i limiti.Esempio:"Dimenticare i documenti e la riunione? È davvero troppo! Sono costretta a licenziarti."







    6. Sarà per un’altra volta…



    Si usa per rimandare un evento senza specificare una nuova data.Esempio:"Grazie per l’invito, ma siamo fuori città. Sarà per un’altra volta!"







    7. Mantenere un profilo basso



    Rimanere discreti e riservati per non attirare l’attenzione.Esempio:"Dopo lo scandalo, Paolo ha deciso di tenere un profilo basso."







    8. Partire in quarta



    Agire con impulsività ed entusiasmo.Esempio:"Il tirocinante ha completato il compito rapidamente. Per questo lo abbiamo assunto."







    9. Avere la meglio



    Essere il vincitore in una situazione.Esempio:"Il nuotatore cinese ha avuto la meglio sul suo avversario danese, superando il record!"







    10. Andare in fumo



    Detto di piani o promesse: scomparire o dissolversi.Esempio:"Il piano del truffatore è andato in fumo grazie alla polizia."







    11. Tornare utile



    Essere conveniente o vantaggioso in una determinata situazione.Esempio:"L’inglese di Martina le tornerà utile per lavorare negli USA."







    12. Fare il guastafeste



    Rovinare l’atmosfera con un atteggiamento negativo.Esempio:"Per favore, non fare il guastafeste e lascia che ci divertiamo."







    13. Mettere una pezza (a colore)



    Cercare di rimediare a un errore con soluzioni poco efficaci.Esempio:"Ha provato a metterci una pezza, ma tutti ormai conoscevano la verità."







    14. Far scendere dal piedistallo



    Ridimensionare una persona che si sente superiore.Esempio:"La direttrice ha fatto scendere la segretaria dal piedistallo con una battuta."







    15. Gettare benzina sul fuoco



    Alimentare una discussione o una situazione già tesa.Esempio:"Invece di calmare gli animi, stai solo peggiorando le cose!"







    16. Questo matrimonio non s’ha da fare



    Usata per dire che qualcosa non avrà luogo, nonostante i piani. È una citazione dal capolavoro della letteratura italiana "I Promessi Sposi", di Alessandro Manzoni. L'originale contiene la parola "matrimonio", ma questa può essere sostituita con qualsiasi altra cosa che non accadrà, quando la usiamo nelle conversazioni quotidiane.Esempio:"Con tutti questi ostacoli, questo viaggio non s’ha da fare!"







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    Che ne pensi di questa lista? Conosci altre espressioni idiomatiche italiane? Lascia un commento e condividi le tue esperienze! Ma a proposito di "matrimoni che non s'han da fare", ecco a te un approfondimento sul famoso romanzo dei I Promessi Sposi. A presto!

  • Vi siete mai chiesti come esprimere accordo, o disaccordo, in italiano? Cioè, per dire che quello che qualcuno ha detto è vero anche per voi (o no)?



    Questo articolo vi guiderà attraverso le principali espressioni per rispondere correttamente a frasi affermative e negative, con esempi pratici per chiarire ogni dubbio.













    Anche io, Anche a me, Neanche io, Neanche a me e simili



    1. Concordanza con Frasi Affermative



    Esistono due espressioni principali per concordare con una frase affermativa:




    Anche io



    Anche a me




    Quando usare "Anche io"?



    Usiamo "Anche io" quando il soggetto grammaticale coincide con chi compie l'azione.



    Esempio:




    Mangio la pasta ogni giorno.

    Risposta: Anche io.





    Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno.

    Risposta: Anche io.






    Se invece non condividi la stessa esperienza, puoi rispondere con Io no.



    Esempio:




    Mangio la pasta ogni giorno.

    Risposta: Io no.





    Noi ci alleniamo in palestra ogni giorno.

    Risposta: Io no.






    Quando usare "Anche a me"?



    "Anche a me" è adatto quando il soggetto grammaticale non coincide con chi parla e il verbo richiede la preposizione "a" (come con il verbo piacere).



    Esempio:




    Mi piace la pizza.

    Risposta: Anche a me.





    Ci mancano gli anni della nostra infanzia.

    Risposta: Anche a me.






    Se invece vuoi comunicare disaccordo: A me no.



    Esempio:




    Mi piace la pizza.

    Risposta: A me no.





    Ci mancano gli anni della nostra infanzia.

    Risposta: A me no.










    2. Concordanza con Frasi Negative



    Per concordare con frasi negative, usiamo:




    Neanche io



    Neanche a me




    Nota Bene: Puoi sostituire "Neanche" con i sinonimi Nemmeno o Neppure.



    Quando usare "Neanche io"?



    Neanche io si utilizza quando il soggetto grammaticale coincide con chi parla.



    Esempio:




    Non mangio la pasta tutti i giorni.

    Risposta: Neanche io.






    Se invece vuoi esprimere una posizione positiva: Io sì.



    Esempio:




    Non mangio la pasta tutti i giorni.

    Risposta: Io sì.






    Quando usare "Neanche a me"?



    Neanche a me si usa con verbi che richiedono la preposizione "a", quindi quando il soggetto grammaticale non coincide con chi compie l'azione.



    Esempio:




    Non mi piace la pizza.

    Risposta: Neanche a me.






    Per comunicare il contrario: A me sì.



    Esempio:




    Non mi piace la pizza.

    Risposta: A me sì.










    3. Rispondere alle Formule di Cortesia



    Come rispondere correttamente a frasi come "Buona giornata!" o "Buona serata!"? Evita il comune errore "Anche tu!" e utilizza queste opzioni:




    Ripeti la formula stessa:

    Buona giornata!Risposta: Buona giornata!





    Usa "Anche a te":

    Buona giornata!Risposta: Anche a te!





    Scegli "Altrettanto":

    Buona serata!Risposta: Altrettanto!










    Esercizi Pratici



    Prova a rispondere alle seguenti affermazioni con le formule corrette, in modo che siano vere per te:




    Amo il gelato al pistacchio.



    Non dormo mai a pancia in giù.



    Mi diverte molto ballare.



    Non sono mai stata a Dubai.



    Parlo bene due lingue straniere.



    Non mi piacciono i peperoni



    Non mi mancano i compiti che ricevevo a casa



    Mi alleno ogni giorno



    Mi piacciono i tulipani



    Ascolto tantissima musica




    Scrivi le tue risposte nei commenti!







    Ora che conosci tutte le regole per esprimere accordo e disaccordo in italiano, puoi rispondere in modo naturale e preciso. Pratica queste espressioni e migliora la tua fluidità!







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    Commetti anche tu questi Errori con i Pronomi Italiani? Dai un'occhiata a questo articolo per accertartene e, nel caso tu li commetta, imparare a evitarli.



    Alla prossima!

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  • La musica non è solo un piacere per le orecchie, ma anche un ottimo strumento per imparare una nuova lingua! Grazie alle canzoni, possiamo ampliare il nostro vocabolario e memorizzare parole e frasi con maggiore facilità. Il ritmo, infatti, aiuta a fissare le espressioni nella nostra memoria.













    Musica Italiana: Espressioni da Imparare



    Ecco alcune espressioni italiane che puoi apprendere attraverso le canzoni:



    1. Pazza Musica - Marco Mengoni, Elodie




    "Starsene per i fatti propri": passare del tempo da soli, senza preoccuparsi degli altri.




    esempio: "Giuro che oggi me ne sto per i fatti miei, yeah"




    "Mandare tutto al diavolo": lasciar perdere completamente o liberarsi di qualcosa.




    esempio: "Corriamo forte sopra le paure, il panico Per mandare tutto al diavolo"




    "Casino": confusione, chiasso o disordine. Attenzione: non confonderlo con "casinò", il luogo per il gioco d'azzardo.




    esempio: "La notte sei clandestino, il giorno è un casino, non le faccio più quelle cose che vuoi tu"







    2. Italiana - J-Ax, Fedez




    "Con l’acqua alla gola": descrive una situazione di estrema difficoltà.




    esempio: "La gente per nulla, lo sai, si innamora - Se vieni dal mare, ti stiamo aspettando con l’acqua alla gola..."




    "Essere fuori dal mondo": può significare:

    Essere distratti o assorti nei propri pensieri.



    Essere totalmente disinformati.







    esempio: "Toccheremo il cielo e taggheremo il fondo



    venuti male come le foto sul passaporto



    Più che fuori dall’Europa siamo fuori dal mondo"








    3. Caramello - Elettra Lamborghini, Lola Índigo, Rocco Hunt




    "Mancare l’aria": situazione che provoca una forte emozione.




    esempio: "Quando ci penso poi mi manca l’aria - È caramello, non è cioccolata..."




    "Scherzare con il fuoco": affrontare un pericolo con leggerezza.



    "Farsi dei viaggi": sognare a occhi aperti.





    esempi: "Il tempo di una foto, scherziamo con il fuoco



    Mando mille messaggi, se ti penso troppo cosa posso farci? (ehi)



    Mi son fatto dei viaggi talmente lontani è impossibile andarci (ehi)"








    4. La Stella più Fragile dell’Universo - Ultimo




    "Essere pesante": indica una persona noiosa o fastidiosa.




    esempio: "Sono pesante lo dico a me stesso - troppo romantico e prima o poi casco..."




    "Sbattersene": non preoccuparsi di qualcosa.



    "Dare peso a": conferire importanza a qualcosa.





    esempi: "ma me ne sbatto di tutta sta gente



    che non dà peso alle cose importanti



    che poi l'amore se infondo ci pensi è l'unico appiglio in un mondo di mostri"








    5. Cenere - Lazza




    "Rendere cieco": in ambito sentimentale, indica una mente offuscata dai sentimenti.




    esempio: "Mi rendi cieco - Ti penso con me per rialzarmi"




    "Sentire un nodo alla gola": descrive un'emozione che provoca commozione o tensione.




    esempio: "Mi sento un nodo alla gola, nel buio balli da sola - Spazzami via come cenere"




    "Non vedere l’ora": esprime impazienza e desiderio.




    esempio: "Tanto non vedevi l’ora, ma verrai via con me - Mi sento l'ultimo come persona"




    Essere la terapia: essere buono, fare bene.




    esempio: "Vorrei che andassi via lontana da me, ma sei la terapia - Rinasceremo insieme dalla cenere"







    6. L’Esercito del Selfie - Takagi & Ketra




    "Andare fuori di testa": impazzire o avere comportamenti bizzarri.




    esempio: "Perché lì non c’è campo, poi vai fuori di testa come l’ultima volta"




    "Profumare di marcio": in senso figurato, indica sospetto o corruzione morale.




    esempio: "Dici che sono depresso - Che non sto nel contesto, che profumo di marcio"




    "In carne ed ossa": di persona.





    esempio: "Mi manchi in carne ed ossa



    Mi manchi nella lista



    Delle cose che non ho"








    7. Per un Milione - Boomdabash




    "Portare il sole": si usa per descrivere una persona che illumina le giornate altrui.




    esempio: "Ti aspetterò - Perché sei tu che porti il sole"




    "L’attesa aumenta il desiderio": proverbio che esprime l'emozione di attendere qu...

  • Studi l'italiano già da un po' di tempo, ma ti senti bloccato perché non vedi più alcun progresso? Non preoccuparti, è una situazione comune! Qui troverai consigli pratici per uscire dalla fase di stallo e tornare a vedere progressi nel tuo studio della lingua.













    Come Superare una Fase di Stallo durante lo Studio



    1. Come si dice?!



    Ti capita di incontrare la stessa parola tante volte, ma proprio non riesci a memorizzarla? Oppure, durante una conversazione, hai una parola sulla punta della lingua, ma non riesci a ricordarla? Succede a tutti!



    Ecco cosa fare:




    Memorizza nuovi vocaboli nel contesto: usa intere frasi anziché semplici liste di parole.



    Utilizza strumenti come Reverso Context o Dizy.com per trovare esempi pratici.



    Scegli frasi utili per le tue conversazioni e memorizzale.



    Cerca vocaboli in canzoni o film italiani. Ad esempio, per imparare il verbo "fregarsene", puoi ascoltare la canzone "Me ne frego".








    2. Non ho nessuno con cui parlare!



    Comunicare è il modo migliore per imparare una lingua.



    Come iniziare se non conosci nessuno con cui farlo?




    Trova partner linguistici attraverso app o siti web appositi.



    Fai scambi linguistici con madrelingua italiani che stanno imparando la tua lingua: dedicate parte della conversazione all'italiano e parte alla tua lingua madre.



    All'inizio, se parlare ti crea imbarazzo, usa chat e messaggi per scrivere con calma.



    Prova giochi di ruolo per simulare situazioni reali.








    3. Sempre gli stessi errori!



    Se noti che ripeti sempre lo stesso errore:




    Segnati gli errori più frequenti.



    Rivedi la regola e pratica con frasi che contengano la forma corretta, ogni singolo giorno.



    Registrati mentre parli e analizza gli errori.




    Consiglio: la ripetizione aiuta! Repetita iuvant! Roma non è stata costruita in un giorno: serve tempo, pazienza e soprattutto costanza!







    4. La regola dei 15-30 minuti al giorno



    Hai poco tempo? Nessun problema!



    Dedicare 15-30 minuti al giorno può fare comunque una grande differenza. Ecco alcune idee:




    Combina lo studio con attività quotidiane (es. pulizie o doccia) ascoltando video, podcast o audiolibri in italiano.



    Fingi di chiacchierare in italiano (sì, da solo!) mentre guidi o fai una passeggiata.








    5. Trova il tuo metodo



    Non esiste un unico metodo efficace e valido per tutti. Sperimenta!




    Alterna tra scrittura, conversazione, lettura e ascolto.



    Non trascurare attività che ti piacciono meno: a volte è proprio quello a impedirti di fare progressi!



    Prova a guardare video in italiano con sottotitoli in un'altra lingua che stai imparando, per avere uno stimolo in più.




    Ricorda: il tuo metodo potrebbe non essere perfetto, ma con perseveranza troverai ciò che funziona meglio per te.







    6. Sforzati di usare l'italiano



    Anche se non vivi in Italia, puoi creare occasioni per usare la lingua:




    Imposta il cellulare in italiano.



    Fai ricerche su Google in italiano.



    Guarda video su YouTube o altre piattaforme in italiano.



    Parla con assistenti vocali come Siri o Alexa.



    Descrivi ciò che ti circonda o pensa a voce alta in italiano.








    7. Obiettivi realistici



    Definisci obiettivi raggiungibili e suddividili in tappe intermedie. Inizia con piccoli traguardi e aumenta gradualmente la difficoltà.



    Esempio:




    Livello base: imparare 10 parole nuove a settimana.



    Livello intermedio: tenere una breve conversazione con un madrelingua o con un assistente vocale.



    Livello avanzato: leggere un libro o scrivere un articolo in italiano.








    8. Materiali adatti



    Utilizza risorse adeguate al tuo livello:




    Scegli libri di testo o letture semplificate, appropriati al tuo livello o di poco superiori.



    Evita materiali troppo difficili, che rischieranno di scoraggiarti.








    9. Mi sembra di non migliorare mai!



    Tieni traccia dei tuoi progressi:




    Annota i tuoi traguardi, anche quelli più piccoli.



  • Quando si fa shopping con gli amici, prima o poi si deve esprimere un parere su un capo che qualcuno sta provando in camerino. Ecco una guida pratica e divertente per farlo con stile e sicurezza in Italia!













    Cosa Dire Quando Si Fa Shopping in Italia



    Espressioni per Valutare un Look



    1. Come mi sta?



    Le risposte più comuni includono:




    "Ti sta bene/benissimo" (o, al contrario, "male/malissimo").Se un abito è perfetto per il tuo amico, non esitare a dirlo con entusiasmo!



    "Ti sta + aggettivo" (stretto, largo, lungo, corto, aderente, ecc.).Se noti che la misura non è quella giusta, usa frasi come: "Ti sta largo/piccolo" o "Ti sta stretto/grande". Ricorda: per capi plurali come i pantaloni, si dice "Ti stanno".




    2. Esalta o penalizza la figura




    "Ti va a pennello": Perfetto!



    "Ti snellisce": Ideale per sembrare più slanciati.



    "Non ti rende giustizia": Quando un capo non valorizza.



    "Meglio una taglia in più/meno": se il capo va bene a livello estetico, ma la taglia è sbagliata allora si può commentare usando questa espressione.




    3. Colore e abbinamenti




    "Si abbina bene alla tua carnagione": Sottolinea quando un colore esalta pelle, capelli e occhi.



    "Esalta la tua abbronzatura": Perfetto per i colori che brillano sulla pelle abbronzata.








    Domande Guida per Fare la Scelta Giusta



    Oltre ai tuoi consigli, fai delle domande per aiutare chi indossa l’abito a riflettere e a fare la scelta migliore.




    "Come te lo senti addosso?": È fondamentale capire il comfort. In effetti, un capo può dare l'impressione di essere ottimo a chi lo guarda, ma chi lo prova potrebbe sentirlo diversamente addosso.



    "Ti è comodo?": Non basta apparire belli allo specchio; bisogna sentirsi a proprio agio. Se un capo non è comodo, potrebbe non essere più indossato e, in fin dei conti, ci si potrebbe rendere conto di aver fatto un acquisto inutile.



    "Ti senti a tuo agio?": Il comfort emotivo è importante tanto quanto quello fisico.



    "È il tuo stile?": Evita acquisti impulsivi!








    Altri Consigli Pratici



    Prima che il tuo amico o la tua amica acquisti un capo, chiedi:




    "Hai qualcosa con cui abbinarlo?": Un pezzo isolato rischia di restare nell’armadio.



    "È per le tue tasche?": Rispetta il budget!




    Se ti viene chiesto di fare una scelta, esprimi un'opinione con frasi come:




    "Preferisco questa opzione."



    "Andrei con questo."



    "Direi che questo è il migliore."








    Dare consigli sull'abbigliamento non è mai stato così semplice e divertente! Ricorda, il tuo parere può fare la differenza, ma ciò che conta davvero è che chi indossa il capo si senta bene e a proprio agio.







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    Per approfondire, puoi dare un'occhiata al nostro articolo sul lessico dell'abbigliamento e imparare nuove parole in italiano.



    Alla prossima e buono studio!

  • In questa lezione esploriamo il mondo dei verbi difettivi, una categoria di verbi della lingua italiana molto affascinante. Come suggerisce il nome, questi verbi "difettano" di qualcosa: mancano infatti di alcuni tempi, modi o persone verbali. Scopriamo insieme quali sono i verbi difettivi più comuni, come utilizzarli e i contesti in cui si incontrano.













    Cosa Sono e Quali Sono i Verbi Difettivi?



    I verbi difettivi sono verbi che non vengono coniugati in tutte le forme verbali.



    Sebbene alcuni siano caduti in disuso, esistono ancora esempi interessanti e utili da conoscere.







    1. Addirsi



    Significa "essere adatto" o "essere opportuno". Viene utilizzato esclusivamente alla terza persona e solo in alcuni tempi e modi verbali:




    Indicativo presente: si addice, si addicono.



    Indicativo imperfetto: si addiceva, si addicevano.



    Indicativo futuro: si addirà, si addiranno.



    Congiuntivo presente: si addica, si addicano.



    Congiuntivo imperfetto: si addicesse, si addicessero.



    Condizionale presente: si addirebbe, si addirebbero.



    Participio passato: usato come sostantivo ("addetto").





    Esempi:



    - Quegli abiti non ti si addicono, sembrano troppo seri per te.



    - Il comportamento di Mario non si addiceva alla situazione.








    2. Delinquere e Tangere




    Delinquere significa "commettere un delitto".



    Tangere significa "toccare".



    Si usano prevalentemente al participio presente:

    Delinquente (aggettivo o sostantivo)



    Tangente (aggettivo o sostantivo)







    Esempi:



    - È un delinquente pericoloso!



    - Una retta tangente tocca un'altra retta in un solo punto.








    3. Fervere



    Indica grande intensità o forte calore (come "bollire"), sia in senso letterale che figurato. È comune in frasi fatte.Forme utilizzate:




    Indicativo presente: ferve, fervono.



    Indicativo imperfetto: ferveva, fervevano.



    Participio presente: fervente.





    Esempi (senso figurato):



    - Fervono i preparativi per la festa.



    - Un ambiente fervente di idee.








    4. Ostare






    Significa "ostacolare". Sopravvive in contesti burocratici come l'espressione nulla osta e nella congiunzione nonostante (non + ostante = che non ostacola).



    Esempi:






    - Ho ricevuto il nullaosta per procedere.



    - Nonostante gli ostacoli, abbiamo raggiunto il traguardo.









    5. Solere



    Vuol dire "essere abituati a fare qualcosa".Forme utilizzate:




    Indicativo presente e imperfetto: suole, soleva.



    Espressioni comuni: "essere solito... (+ infinito)".




    Esempi:




    - Come si suol dire, la pratica rende perfetti.



    - Sono solito leggere prima di dormire.








    6. Prudere



    Esprime una sensazione di prurito. Si usa solo alla terza persona dei seguenti modi e tempi verbali:




    Indicativo presente: prude, prudono.



    Indicativo futuro: pruderà, pruderanno.



    Congiuntivo presente: pruda, prudano.



    Gerundio presente: prudendo.





    Esempi:



    - Mi prude la schiena, aiutami a grattarla!




    Altri verbi difettivi seguono lo stesso schema. Ecco alcuni esempi:




    Urgere: esprime necessità impellente (Esempio: Urge una decisione immediata).



    Vigere: indica validità o forza di leggi (Esempio: Una norma che vigeva nel passato).



    Vertere: riguarda un argomento specifico (Esempio: La discussione verte su temi importanti).








    7. Aggradare




    Usato raramente e con un tono spesso ironico, significa "essere gradito".Forme utilizzate: presente indicativo (aggrada, aggradano).



    Esempi:




    - Ti aggrada un caffè?







    8. Secernere



    Utilizzato quasi esclusivamente in biologia, significa "produrre ed emettere sostanze".Forme comuni:




    Indicativo presente: secerne, secernono.



    Participio passato: secreto.





    Esempi:



    - Le ghiandole secernono ormoni importanti.








    9. Splendere




    Questo verbo può essere coniugato nei tempi semplici, ma non nei composti, poiché manca il participio passato.



    Esempi:



    - Oggi splende il sole!




    Altri verbi simili, detti anch'essi difettivi, possono essere:




  • In questo articolo, esploreremo varie espressioni italiane per commentare il cibo, sia in modo positivo, che neutro che negativo. Che si tratti di un piatto stellato o di un piatto deludente, avrete a disposizione una vasta gamma di espressioni per ogni occasione.













    Espressioni e Commenti in italiano a tema culinario



    Commenti Positivi sul Cibo



    Se un piatto vi ha lasciati senza parole per quanto è buono, ecco alcune espressioni per esprimere apprezzamento:




    È ottimo, squisito, delizioso!



    È prelibato, gustoso, succulento!



    È una leccornìa (soprattutto per i dolci).



    È una prelibatezza.



    Fa venire l’acquolina in bocca!



    Da leccarsi i baffi / le dita!



    Coi fiocchi.



    Al bacio.



    Questo è il paradiso in terra!



    Non ho mai mangiato niente di simile!



    È una festa per il palato!



    Questo piatto è una coccola!



    È come fare un viaggio tra i sapori!



    Mi si scioglie in bocca!



    È una delizia per i sensi!



    Ne mangerei a chili!



    Non riesco a smettere di mangiarlo!



    È come un’esplosione di sapori in bocca!



    Questo è da chef stellato!



    Potrei mangiarne all’infinito!



    Questo piatto è un capolavoro!



    Vale ogni singolo morso!








    Commenti Neutri sul Cibo



    Per quei piatti che non sono male, ma non sorprendono, possiamo usare delle espressioni neutre:




    Non è niente di speciale.



    È ok, ma niente di più.



    Senza infamia e senza lode.



    Si lascia mangiare.



    Non è male, ma potrebbe essere meglio.



    È passabile.



    Nella norma, niente di eccezionale.



    Si mangia, ma non mi entusiasma.



    Va bene, ma non mi colpisce.



    È decente, ma niente di memorabile.



    È tutto sommato discreto.



    Non mi fa impazzire, ma va bene.



    Non lascia il segno, ma è mangiabile.



    È così così.



    Normale, senza sorprese.








    Commenti Negativi sul Cibo



    Infine, quando il cibo è davvero pessimo, ecco alcune espressioni italiane negative per esprimere la vostra delusione:




    Non si può mangiare!



    È immangiabile.



    Fa proprio schifo.



    È terribile, non riesco a finirlo.



    Questo è da buttare.



    Non ha sapore!



    Non sa di niente, proprio insipido.



    È una delusione totale.



    Sembra finto!



    Sembra plastica!



    Ho assaggiato di meglio in ospedale.



    È una tortura per il palato.



    Peggio di così non si può.



    Non lo mangerei nemmeno sotto tortura.



    È disgustoso.



    Non so come facciano a servirlo.



    È un disastro culinario.



    Sembra cibo per animali.



    Non ho mai mangiato qualcosa di così brutto.



    È peggio di come sembra.



    Questo piatto è un insulto alla cucina.



    Mi fa venire voglia di smettere di mangiare.



    È come masticare cartone.



    Mi aspettavo molto meglio, è orrendo.



    Cotto male e insapore, è tremendo.



    Ho perso l’appetito al primo boccone.



    Sembra cucinato da un principiante.



    È come mangiare gomma.



    Una vera catastrofe, non riesco a mandarlo giù.








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    Per approfondire l’argomento, vi consigliamo di dare un'occhiata al nostro articolo sulle espressioni al ristorante dove troverete altre frasi utili per parlare in un ristorante italiano.



    Buon appetito e alla prossima su LearnAmo!

  • Ci avete mai fatto caso? Le conversazioni quotidiane includono sempre il meteo! Tuttavia, se volete esprimervi come veri italiani, dovete andare oltre le espressioni di base come "fa caldo", "fa freddo" o "è nuvoloso". Esistono infatti molte espressioni avanzate che arricchiscono il nostro modo di parlare del tempo, rendendolo più naturale e variegato. In questo articolo esploreremo le più comuni, spiegandone il significato e l'uso.













    Parlare di METEO in italiano: livello C2!



    1. Tempo clemente



    Il termine "tempo clemente" si riferisce a condizioni meteorologiche miti e favorevoli: un tempo che non è né troppo caldo né troppo freddo, senza precipitazioni o vento forte. È perfetto per stare all'aperto e trasmette un senso di piacevolezza e benessere.



    Inclemente: è l'opposto, ossia condizioni meteorologiche avverse, severe o brutte.



    2. Si prevede una burrasca



    La parola "burrasca" indica una tempesta improvvisa e violenta, soprattutto in mare, ma può essere usata anche per parlare di forti temporali sulla terraferma.



    3. L'afa è insopportabile



    L'afa descrive un caldo umido e soffocante. Anche se la temperatura non è estremamente alta, l'umidità elevata fa percepire il caldo come più intenso, creando una sensazione appiccicosa e scomoda.



    4. Canicola



    La canicola è il periodo più caldo dell'estate, caratterizzato da temperature elevate e caldo soffocante, tipicamente nei mesi di luglio e agosto. Si tratta di un caldo secco e intenso.



    5. Il cielo è plumbeo



    L'aggettivo "plumbeo" deriva dalla parola piombo e si riferisce a un colore grigio scuro. Indica un cielo molto scuro e minaccioso, spesso premonitore di pioggia o temporali.



    6. Si gela



    Questa espressione trasmette un senso di freddo intenso, quasi paralizzante, capace di “congelare”.



    7. C'è un vento che taglia la faccia



    Questa espressione descrive un vento particolarmente freddo e pungente: l’immagine del vento che "taglia" suggerisce una sensazione di dolore fisico causato dal freddo.



    8. Piove a dirotto/a catinelle



    Descrive una pioggia molto forte e continua, come se il cielo si stesse svuotando d'acqua.



    9. Il sole picchia



    Questa espressione dà l'idea di un sole che "colpisce" con forza, enfatizzando il calore intenso che può diventare quasi insopportabile.



    10. Nebbia fitta



    La nebbia è così densa da ridurre la visibilità quasi a zero.



    11. La pioggia battente



    Descrive una pioggia che cade con grande intensità, forza e insistenza. L'aggettivo "battente" suggerisce che "batte" con violenza sul terreno, sui tetti o sulle finestre.



    12. Un freddo pungente



    Indica un tipo di freddo che penetra nella pelle, come se fosse un ago. Il freddo colpisce in modo quasi doloroso.



    13. C’è una leggera foschia



    La foschia è una leggera nebbia che riduce la visibilità, ma non è densa come una vera e propria nebbia.



    14. Cielo terso



    Descrive un cielo completamente limpido, senza nuvole, con un'aria particolarmente chiara e pulita.



    15. Pioviggina



    Il verbo piovigginare indica una pioggia leggera e sottile, con gocce molto piccole.



    16. Un'aria frizzante



    Questa espressione indica una sensazione di freschezza e leggerezza nell'aria, spesso associata alle prime giornate di autunno o primavera. Ricorda la freschezza che si prova quando si beve una bibita gassata (frizzante).



    17. Il cielo è una cappa



    Il cielo è completamente coperto da nuvole grigie e basse, creando una sensazione di oppressione o pesantezza. La cappa, infatti, è una sorta di mantello.



    18. Sta montando un temporale



    Questa espressione descrive un temporale che si sviluppa gradualmente, aumentando di intensità.



    19. Un tempo da lupi



    Descrive condizioni meteorologiche particolarmente avverse, come pioggia forte, vento gelido o una tempesta.



    20. Giornata uggiosa



    Una giornata uggiosa è una giornata grigia, piovosa e cupa, che spesso induce sentimenti di malinconia o tristezza.



    21. Si sta alzando una brezza



  • In questo articolo esploreremo insieme il fantastico mondo dei gialli! In particolare, impareremo i termini e le espressioni che non potete non conoscere se siete appassionati di crimini, misteri e intrighi. Pronti?













    IL VOCABOLARIO ITALIANO DEI GIALLI



    MOVENTE



    Il movente è la motivazione che spinge qualcuno a commettere un reato. Spesso nei gialli ci si trova a dire “Manca il movente”: ovvero, dopo varie ricerche non si riesce ancora a capire perché è stato commesso il delitto.



    ALIBI



    L’alibi è una prova che dimostra che, al momento del crimine, la persona sospettata si trovava altrove, escludendola come possibile colpevole.



    E... un “alibi di ferro”? Cos'è? È un alibi così solido che è quasi impossibile da confutare.



    DELITTO



    Il delitto è l’atto criminale che viola la legge, spesso un omicidio. Nei gialli, ruota tutto attorno a questo atto. E non dimentichiamoci del famigerato “delitto perfetto”: quello in cui l'autore riesce a farla franca, senza mai essere scoperto!







    LE FASI INVESTIGATIVE



    IRRUZIONE



    Quando una o più persone fanno un'irruzione, entrano con violenza in un luogo. È un termine che sentiamo spesso nei gialli, soprattutto quando la polizia entra in scena con forza!



    SCENA DEL CRIMINE



    La scena del crimine è il luogo in cui si è consumato il reato. Di solito viene isolata e recintata con del nastro per non compromettere le indagini.



    RILEVARE LE IMPRONTE DIGITALI



    Un momento cruciale: il rilevamento delle impronte digitali è l’operazione condotta dall'esperto forense per associare le impronte a una persona specifica, svelando così l'autore del crimine.



    CAMPIONE



    Il campione è una piccola quantità di una sostanza, utilizzata come riferimento nelle indagini. Pensiamo ai tipici test di laboratorio nei gialli, soprattutto quelli del dna!







    GLI INTERROGATORI E IL PROCESSO



    INTERROGATORIO



    Durante l’interrogatorio, vengono poste domande all’indiziato per determinare il suo coinvolgimento nel caso. Un momento di forte tensione che spesso porta a rivelazioni inaspettate!



    INCHIESTA



    L’inchiesta raccoglie tutte le prove e le informazioni utili alla risoluzione del caso, che potranno essere utilizzate in tribunale.



    PROCESSO



    Il processo è il procedimento legale che si conclude con la sentenza del giudice: colpevole o innocente. È qui che si decidono le sorti dell'imputato!







    IL MONDO DEI COLPEVOLI



    DEPISTAGGIO



    Il depistaggio è il tentativo, spesso da parte del colpevole, di sviare l’attenzione degli investigatori con false piste o informazioni ingannevoli. È un trucco che rende i gialli sempre più intriganti!



    ERGASTOLO



    L’ergastolo è la pena massima che un giudice può emettere: prevede la detenzione a vita per l’imputato.







    Se ami i gialli e vuoi saperne di più su come funziona il mondo del crimine, non perderti il nostro articolo proprio dedicato al lessico del crimine. Seguici per nuovi contenuti e approfondimenti!



    A presto e buono studio!

  • Vi siete mai chiesti quale sia la vostra personalità? Quali sono i tratti unici che vi contraddistinguono dalle altre persone? Potete scoprirlo grazie a questo TEST che ho trovato online e che faccio insieme a voi (guardate il video per scoprire i miei risultati)!



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    Ma non è finita qui! Con quest'altro articolo potrete migliorare le vostre abilità in lingua italiana e rivedere tutte le espressioni e gli aggettivi su come descrivere il carattere di una persona.



    A presto e buono studio!

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    Se invece vuoi imparare un po' di LESSICO DELL'AUTO in italiano, non dimenticare di dare un'occhiata al nostro articolo sull'argomento.

  • I fiori non sono solo belli da vedere, ma, in italiano, sono anche protagonisti di molte espressioni idiomatiche che arricchiscono la lingua. Scopriamo insieme quelle più comuni e il loro significato.













    Frasi Italiane con la parola FIORE



    1. Nel Fiore degli Anni



    Essere nel periodo di massima giovinezza e splendore (per una persona), vivere il momento di massima vitalità e bellezza.



    Esempio:Mi dispiace per quella coppia… Hanno perso il loro figlio, che era nel fiore degli anni, a causa di un incidente. Avrà avuto al massimo 25 anni…







    2. Essere il Fiore all'Occhiello



    Essere particolare motivo di vanto e orgoglio, spesso riferita a una persona o un'opera eccezionale. Questo detto ha origini nell’usanza di adornare con un fiore il buco del risvolto della giacca, l’occhiello, per dare un tocco di eleganza.



    Esempio:Lorenzo è il fiore all’occhiello della squadra di atletica.La Gioconda è il fiore all’occhiello delle opere di Leonardo.







    3. Essere un Fiore nel Deserto



    Essere una persona o una cosa fuori dal comune, capace di crescere e prosperare anche nelle condizioni più avverse. Un fiore nel deserto è simbolo di forza e resistenza.



    Esempio:Paolo non si è mai abbattuto, nonostante la vita gli abbia riservato molte brutte esperienze. È proprio un fiore nel deserto.







    4. Non è Tutto Rose e Fiori



    Anche se una situazione è apparentemente felice e serena, può nascondere difficoltà. Spesso viene usata in forma negativa per ricordare che anche le situazioni migliori richiedono impegno.



    Esempio:Non devi fidarti ciecamente di chiunque! Non tutto è rose e fiori. Molte persone non vogliono vederti vincere!







    5. Dormire sugli Allori



    Fermarsi dopo aver raggiunto un traguardo, accontentandosi del successo senza cercare di migliorare ulteriormente.



    Esempio:Ottimo lavoro di squadra, abbiamo vinto questa partita! Ora però non possiamo permetterci di dormire sugli allori.







    6. Fare d’Ogni Erba un Fascio



    Generalizzare, considerare tutte le cose allo stesso livello, senza fare le necessarie distinzioni.



    Esempio:Solo perché un ragazzo ti ha spezzato il cuore, non significa che anche il prossimo farà lo stesso! Non fare d’ogni erba un fascio.







    7. All’Acqua di Rose



    Riferito a qualcosa: fatto in modo superficiale e approssimativo. L'acqua di rose, infatti, è delicata ma non curativa, perciò "superficiale".



    Esempio:Non affidarti a quel progetto: chi se ne è occupato l’ha fatto all’acqua di rose.







    8. Candido come un Giglio



    Essere una persona pura, innocente e dall’animo nobile, proprio come il giglio, che è simbolo di purezza.



    Esempio:Puoi fidarti di Giuseppe, è candido come un giglio.







    9. Il Fior Fiore



    La parte migliore di qualcosa, il top.



    Esempio:Al suo matrimonio, il duca ha invitato il fior fiore della nobiltà di tutto il Paese.







    10. Alto Papavero



    Una persona di grande importanza e potere. L'origine risale a un episodio dell'Antica Roma, in cui Tarquinio il Superbo suggerì a suo figlio, per conquistare una città, di tagliare le teste dei papaveri, ossia eliminare i personaggi più importanti e influenti.



    Esempio:È stato un alto papavero della finanza prima di decidere di entrare in politica.







    11. A Fior di



    Sulla superficie di qualcosa, soprattutto usata con "pelle" e "acqua".



    Esempio:Oggi ho già i nervi a fior di pelle: non datemi brutte notizie perché potrei esplodere!







    12. Scegliere Fior da Fiore



    Selezionare il meglio da un insieme di cose belle o gradevoli. Spesso usata in modo ironico.



    Esempio:Non puoi chiedermi di scegliere fior da fiore tra i miei cantanti preferiti, perché mi piacciono tutti allo stesso modo.







    13. Fresco come una Rosa



    Indica una persona che appare riposata e in piena forma.



    Esempio:Ehi tu che sei fresco come una rosa, vieni ad aiutarci a spostare gli scatoloni per favore!







    Quante ne conoscevi? Impara a usarle e arricchisci il tuo modo di comunicare!

  • Un argomento che potrebbe sembrare semplice, ma che spesso riserva delle insidie anche ai più esperti: i comparativi e i superlativi in italiano. Abbiamo già trattato questo tema in una lezione precedente, ma in questo articolo andremo più in profondità, chiarendo dubbi e rispondendo alle domande che molti di voi hanno sollevato.













    Comparativo e Superlativo spiegati una volta per tutte



    Il comparativo e il superlativo sono utilizzati per fare confronti tra due o più elementi e per enfatizzare il grado o l'intensità di una qualità.



    Comparativo di Maggioranza e Minoranza



    Il comparativo di maggioranza e quello di minoranza esprimono un confronto tra due o più elementi in riferimento a una determinata qualità.



    1) Comparativo di Maggioranza



    Il comparativo di maggioranza indica che la qualità ha un'intensità maggiore nel primo termine di paragone. La sua formazione è:



    PIÙ + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone)



    Esempi:




    Martina è più alta di Sofia.



    Luca è più simpatico di te.



    L’italiano è più interessante della matematica.




    2) Comparativo di Minoranza



    Il comparativo di minoranza indica che la qualità ha un'intensità minore nel primo termine di paragone. La sua formazione è:



    MENO + aggettivo + DI + sostantivo/pronome (2° termine di paragone)



    Esempi:




    Sofia è meno alta di Martina.



    Tu sei meno simpatico di Luca.



    La matematica è meno interessante dell’italiano.




    CHE o DI?



    Quando si usa "che" invece di "di" nei comparativi? La scelta dipende dal tipo di confronto:



    1. Quando si confrontano due aggettivi, verbi, avverbi o complementi introdotti da una preposizione (e NON due elementi rispetto a una qualità):PIÙ/MENO… CHE…



    Esempi:




    Luca è più simpatico che alto [aggettivi].



    Preferisco più ballare che cantare [verbi].



    In Sicilia è meno freddo che in Trentino-Alto Adige [complementi introdotti da preposizione].



    Giorgio guida più velocemente che prudentemente [avverbi].



    Abbiamo litigato meno con Tiziana che con Giovanni [complementi introdotti da preposizione].




    Comparativo di Quantità



    Il comparativo di quantità esprime un confronto tra due cose (o gruppi di cose) in base alla loro quantità. La sua formazione è:



    PIÙ/MENO… CHE…



    Esempi:




    Leggo più riviste che libri.



    Beviamo più caffè che acqua.



    Sofia ha più borse che vestiti.




    Comparativo di Uguaglianza



    Il comparativo di uguaglianza esprime un confronto tra due elementi riguardo una certa qualità, presente con la stessa intensità in entrambi. La sua formazione è:



    (TANTO…) QUANTO…(COSÌ…) COME…



    Esempi:




    Martina è tanto alta quanto Sofia.



    Sofia è alta come Martina.



    Luca è tanto simpatico quanto te.



    Tu sei simpatico come Luca.



    Marta è timida quanto Luisa.



    Luisa è così timida come Marta.




    Il Superlativo Relativo



    Il superlativo relativo indica la qualità di qualcuno o qualcosa al massimo o al minimo livello, in relazione a un gruppo di elementi. Si forma così:



    articolo + PIÙ/MENO + aggettivo + DI/TRA/FRA



    Esempi:




    Roma è la più grande città fra quelle italiane.



    Giorgio è lo studente meno serio di tutti.



    Giove è il pianeta del Sistema Solare più grande.



    La matematica è la materia meno interessante di tutte.




    ATTENZIONE! Il superlativo relativo può essere usato per esprimere un’opinione. Se seguito da un verbo, il verbo è al congiuntivo e introdotto da "che".



    Esempi:




    Questa è la pizza più buona che io abbia mai mangiato!



    Luca è il ragazzo più simpatico che io conosca.



    L’italiano è la lingua più bella che sia mai esistita.




    Il Superlativo Assoluto



    Il superlativo assoluto indica la qualità di qualcosa o qualcuno al grado massimo, indipendentemente da qualsiasi comparazione. Si forma generalmente così:



    aggettivo (senza l’ultima vocale) + -ISSIMO/A/I/E



    Esempi:




    Giove è grandissimo.



    Roma è bellissima.



    La grammatica italiana è difficilissima!



    I LearnAmici sono bravissimi.




  • Imparare una lingua straniera può essere un viaggio emozionante, ma anche pieno di sfide e momenti di frustrazione. Se sei qui, è perché probabilmente stai vivendo uno di quei momenti. Ricorda: è più comune di quanto credi, succede a tutti. Proprio nelle situazioni più difficili si trova la forza di continuare.



    Leggi questo articolo ogni volta che ne hai bisogno, ogni volta che ti sembra di lavorare tanto sul tuo italiano senza vedere progressi. Fai un respiro profondo e cominciamo!













    Le Ragioni



    Innanzitutto chiediti: perché stai studiando l’italiano? Qual è stata la ragione per cui hai cominciato? Che siano ragioni personali, professionali o culturali, visualizzare gli obiettivi che desideri raggiungere attraverso la padronanza dell'italiano può risvegliare la tua determinazione.



    Se possibile, trova anche altre ragioni per cui lo stai facendo. Questo ti aiuterà a mantenere alta la motivazione.







    Il Passato



    Fai un altro respiro profondo, chiudi gli occhi e ricorda tutti i momenti felici legati all’italiano e allo studio dell’italiano come lingua straniera: quando hai imparato la prima parola, quando hai detto la prima frase, quando hai incontrato un amico o un partner italiano, quando un madrelingua ti ha fatto i complimenti, quando hai usato il congiuntivo perfettamente… qualsiasi cosa.



    Sicuramente hai già raggiunto dei traguardi incredibili che meritano di essere celebrati. Tienili a mente e ricordali di tanto in tanto per riscoprire la meraviglia e il senso di conquista che hai provato in quei momenti.



    Scrivili. I piccoli successi accumulati nel corso del tempo rappresentano una testimonianza del tuo impegno. Voler allungare la lista ti spingerà a continuare a studiare per fare progressi ancora più significativi.







    Punti Deboli e Punti di Forza



    Fai una lista di tutte le cose su cui ti senti sicuro e quelle su cui non ti senti sicuro. Concentrati su queste.



    Non farti scoraggiare dagli errori, ma considerali come opportunità di crescita. È impossibile non commettere errori, tutti li commettono, anche i madrelingua. Fai un respiro profondo e ripeti: "Gli errori fanno parte dell’apprendimento".



    Non esisterebbe la perfezione se non ci fossero gli errori! Anche se è dura, concentrati sui dubbi che hai e cerca di lavorare per rimuoverli completamente.







    Il Presente



    Cosa fai ogni giorno per imparare o migliorare l’italiano?



    C’è qualcosa che ti crea ansia, ti annoia o non ti piace? Rimuovila dalla tua routine. È il tuo percorso e devi ascoltare quello che il tuo corpo e la tua mente ti dicono.



    Un percorso di apprendimento di una lingua straniera deve essere piacevole. I supporti esterni come libri, serie tv, film, musica, podcast sono un ottimo strumento da integrare allo studio più tradizionale.



    Immergiti nella lingua, soprattutto quella autentica. Cerca di imparare le parole e le espressioni della vita quotidiana. Quando ascolti la musica, leggi un libro o guardi un film, prendi appunti delle parole o espressioni che trovi interessanti o che vorresti imparare. Guarda tutto due volte: la prima volta solo ascolta/leggi cercando di capire il senso generale, la seconda volta, metti pausa e prendi appunti.







    Bicchiere Mezzo Pieno



    Vedi sempre il bicchiere mezzo pieno. Sei in una fase di stallo, questo significa che sei già in grado di comunicare con i madrelingua: complimenti!



    Sai che è un traguardo che non tutti raggiungono? Non tutti riescono a cominciare e soprattutto ancora meno riescono a resistere nel tempo. Ho visto tanti mollare o interrompere. Tu sei ancora qui. Complimenti! Puoi essere fiero di te stesso!







    Non Sei Da Solo!



    Circondati di persone e risorse che ti sostengono nel tuo percorso di apprendimento. Un ambiente positivo e di supporto può fare la differenza quando ti senti demotivato.



    Unisciti a community o gruppi di studio locali o online, con persone che condividono la tua passione per l'italiano.

  • Sei in Italia, in una nuova città, non sai come raggiungere la tua destinazione e il tuo telefono è scarico. Che fare?



    La soluzione più istintiva e più semplice è chiedere aiuto a un passante. Però non è proprio la cosa più semplice da fare! Spesso è difficile capire le indicazioni anche per un madrelingua.



    Comunque, niente panico! In questo nuovissimo articolo vi indicherò tutte le espressioni per sopravvivere in questa situazione!













    CHIEDERE INFORMAZIONI STRADALI







    È bene essere sempre gentili, perciò è sempre meglio cominciare la domanda con formule di saluto e di cortesia come “Buongiorno”, “Salve”, “Mi scusi”, “Scusi il disturbo”…



    Ecco alcune frasi efficaci:



    Mi scusi signora/signore. Mi sono perso/a. Mi potrebbe aiutare, per favore? Dov’è… (l’albergo “Tre Nazioni”) ?



    Salve, mi saprebbe dire dove si trova… (via Vittorio Veneto) ?



    Scusi, come faccio a raggiungere… (la spiaggia/il supermercato) [da qui]?



    Per favore, mi sa dire come posso raggiungere… (la stazione ferroviaria) ?



    Salve, scusi il disturbo: dove si trova… (la stazione della metro) più vicina?



    Buongiorno. Avrei bisogno di un’informazione. L’autobus… (13) si ferma… (davanti alla stazione dei treni) ?



    Salve signora/signore, per caso, sa ogni quanti minuti passa… (la navetta per l’aeroporto)?



    Scusi, a quale fermata devo scendere per raggiungere… (Piazza del Popolo) ?



    Salve, potrebbe aiutarmi? Dove posso trovare… (la farmacia) più vicina?







    DARE INDICAZIONI STRADALI







    Le espressioni più comuni quando si danno indicazioni sono:



    Vai / Continua / Prosegui dritto



    Vai / Continua / Prosegui di qua / di là



    Gira a sinistra / a destra



    Prendi la prima / seconda / terza… a destra / a sinistra              



    Prendi via…



    Procedi / Continua / Cammina / Arriva fino a… , poi…



    È a (due) isolati da qui / un isolato più avanti



    Torna indietro e…



    Attraversa la strada / il ponte



    È troppo lontano per andare a piedi. Ti converrebbe andare… (in metro/in macchina)



    Prendi l’autobus numero… / la metro… e scendi alla fermata… (X) / alla prima - seconda - terza… fermata



    Sali / Scendi le scale



    Dietro l’angolo



    Dall’altro lato di… / Al lato opposto rispetto a…



    Supera…



    Lo trovi alla fine della strada / sulla destra / sulla sinistra







    Quando si danno indicazioni, è normale utilizzare dei riferimenti facilmente identificabili, come piazze, ponti, stazioni eccetera per far capire dove bisogna fare una determinata azione.



    In italiano questi riferimenti sono dati con la preposizione “A”:



    al semaforo…



    alla piazza…



    alla fermata della metro/dell’autobus…



    all’incrocio…



    alla rotonda…



    al bar/ristorante…



    all’angolo…



    al supermercato…



    al parcheggio…



    al parco…



    alla chiesa…







    È importante conoscere i nomi delle cose che si possono trovare per strada. Ecco una lista di vocabolario utile:



    L’autostrada



    Il corso / Il viale



    Il vicolo



    La corsia



    Il ponte



    La rotonda / La rotatoria



    Le strisce pedonali



    La carreggiata



    Il parcheggio



    La fermata



    I segnali stradali



    Il vigile urbano



    Il traffico / L’ora di punta



    L’area pedonale



    La tangenziale



    La via



    La piazza



    La riga continua / La riga tratteggiata



    L’uscita



    Il marciapiede



    La multa



    Il semaforo



    L’angolo



    L’incrocio







    Infine, è importante conoscere avverbi ed espressioni di luogo essenziali:



    vicino / lontano



    davanti a / dietro a



    a fianco di / a lato di / accanto a



     a destra / a sinistra di



    dentro / fuori



    di fronte a



    tra / fra



    sopra / sotto



    lungo



    verso



    oltre



    Ecco alcune frasi unendo tutte le varie alternative appena viste. E dopo vedremo anche un dialogo!








    Continua dritto fino al semaforo, poi gira a sinistra senza attraversare la strada.









    Svolta qui a sinistra e prosegui dritto fino al supermercato, poi gira a destra e attraversa il parco. Lo trovi all’uscita del parco sulla sinistra.









  • In questo articolo vedremo delle espressioni particolari, ma molto comuni! Si tratta di espressioni fisse formate spesso da due parole, unite dalla congiunzione E (talvolta con l’aggiunta di qualche preposizione), che rimangono sempre così, invariate.



    In genere esistono anche in altre lingue, anche se qualche volta l’ordine delle parole è invertito.













    Espressioni Fisse Italiane Formate da Due Parole



    Prima di cominciare, una premessa: queste espressioni possono essere formate da qualsiasi parte del discorso, siano esse nomi, avverbi, verbi, aggettivi.







    ANIMA E CORPO



    “Completamente”, “totalmente”, “senza limitazioni”: indica impegno e dedizione totali nel fare qualcosa o per raggiungere un determinato scopo.



    Usata frequentemente con verbi come “darsi”, “buttarsi”…



    Francesco si è buttato anima e corpo nell’allenamento per mesi e oggi finalmente ha corso la maratona con successo.







    GIORNO E NOTTE



    “Sempre, senza una pausa”, “continuamente”, “ininterrottamente”.



    Il bambino piangeva giorno e notte a causa del mal di denti.







    ACQUA E SAPONE



    Usata in riferimento a una persona estremamente semplice e naturale, che non si dà arie ed è proprio così come appare (anche nel senso che non usa trucchi).



    Daniela è sempre stata una ragazza acqua e sapone, ma da quando ha preso il nuovo lavoro si dà tante arie.







    SALE E PEPE



    Indica un colore grigiastro. Usata principalmente in riferimento ai capelli.



    Alla porta c’è un tipo dai capelli sale e pepe che ti cerca.







    BOTTA E RISPOSTA



    Rapido e pungente scambio di domande e risposte oppure di battute in una discussione tra due interlocutori.



    Quando si parla di politica, le nostre conversazioni diventano sempre dei botta e risposta agguerriti.







    (IN) BIANCO E NERO



    “Non a colori”. Usata generalmente per cose visive come foto, film, televisione, documenti…



    Nel dopoguerra, tutti guardavano la tv in bianco e nero.







    A STELLE E STRISCE



    Relativo o tipico degli Stati Uniti, per via della loro bandiera con 13 strisce bianche e rosse rappresentanti le colonie e 50 stelle bianche come il numero degli Stati che compongono il Paese.



    Ascolto quasi esclusivamente musica a stelle e strisce.







    GRATTA E VINCI



    Biglietto di lotteria istantanea con cui è possibile vincere premi prestabiliti e variabili in base ai diversi simboli scoperti dal giocatore grattando sulla superficie con una monetina. In genere il giochino per vincere cambia in base al gratta e vinci scelto.



    Ho vinto 10 euro con un gratta e vinci!







    COPIA E INCOLLA



    Trasferimento di una parte di testo oppure di file da un posto a un altro su pc o altri dispositivi.



    Usata principalmente in ambito informatico.



    È stato bocciato perché il suo testo era solo un copia e incolla da vari articoli.







    TIRA E MOLLA



    Continuo alternarsi di azioni contrastanti, che finiscono per ritardare la conclusione di qualcosa.



    Dopo continui tira e molla, hanno preferito lasciarsi piuttosto che continuare con una relazione senza senso.







    PARI E PATTA



    Parità nel risultato di qualcosa, come una partita o una discussione.



    Voi ci avete copiato l’idea e noi vi abbiamo copiato la pubblicità: siamo pari e patta!







    ANDATA E RITORNO



    Le due direzioni di un viaggio, sia per andare che per tornare. Usata soprattutto in riferimento ai biglietti di mezzi di trasporto.



    Conviene sempre comprare andata e ritorno insieme per risparmiare.







    AVANTI E INDIETRO



    Andare ripetutamente da un’estremità all’altra di uno stesso percorso.



    Il trasloco nella nuova casa è stato un avanti e indietro a causa dei tanti scatoloni da trasportare.







    Ed eccoci arrivati alla fine di questo interessante articolo. Queste espressioni possono essere usate in qualsiasi contesto più o meno formale, in famiglia, tra amici ma anche tra colleghi di lavoro! A proposito di questo argomento, se volete scoprire delle espressioni del Business Italian,

  • L’italiano ha tante regole. Ma in questa lezione daremo un’occhiata alle “regole facoltative”, cioè quei casi in cui ci sono due opzioni per dire la stessa cosa, perciò scegliere una invece dell’altra è solo una... questione di stile! Ma il significato rimane lo stesso.













    Regole flessibili della grammatica italiana



    Comprendere queste sfumature non solo arricchisce la nostra padronanza della lingua, ma ci consente anche di comunicare in modo più vario e personale.







    1 - Ricordarsi vs Ricordare



    I verbi “ricordarsi” e “ricordare” si possono usare in maniera intercambiabile, ma ci sono delle piccole differenze di utilizzo in alcuni casi. Facciamo un po’ di chiarezza.



    Il verbo “ricordare” ha due significati:



    1 - “avere nella memoria”



    Con questo significato, può essere usato:



    - seguito da un oggetto diretto, cosa o persona



    Ricordo la tua data di nascita / Ricordava il fidanzato della sorella



    - seguito da un’intera frase, introdotta da DI + infinito, quando il soggetto è lo stesso, o CHE + verbo coniugato, quando il soggetto è diverso



    Ricordo di essere andata a letto presto ieri sera / Ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato







    Con questo significato, “ricordarsi” funziona nello stesso modo, tranne in un caso:



    - quando “ricordarsi” è seguito da un oggetto diretto, cosa o persona, può essere usato da solo (proprio come “ricordare”) oppure può anche essere seguito dalla preposizione DI (cosa che non è possibile con “ricordare”).



    Ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo la tua data di nascita = Mi ricordo della tua data di nascita



    Ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava il fidanzato della sorella = Si ricordava del fidanzato della sorella







    - quando “ricordarsi” è seguito da una frase, invece, si comporta proprio come “ricordare”.



    Mi ricordo di essere andata a letto presto ieri sera



    Si ricordava che Lorenzo lo aveva aiutato



    Quindi scegliere uno invece dell’altro è una questione di stile? In generale sì.



    Accademia della Crusca:



    La forma riflessiva “aumenta il grado di partecipazione del soggetto all’azione o al sentimento espresso dal verbo. La tendenza a usare la variante pronominale si giustifica proprio con questa maggiore componente di affettività”.



    Quindi è meglio usare la forma riflessiva quando si parla di cose o persone più vicine a noi, con cui abbiamo un legame diretto.



    Per esempio:



    Ricordo che Napoleone è morto il 5 maggio 1821.



    Ricordo i colori della bandiera francese.



    ma



    Mi ricordo che ci siamo divertiti un sacco alla festa di Marta.



    Mi ricordo bene il sorriso che ha fatto quando ha visto il regalo!



    Ripeto: tendenza, ma non regola rigida.







    Comunque, “ricordare” ha anche un secondo significato:



    2 - “richiamare alla memoria di altri”



    RICORDARE + oggetto diretto (nome o frase introdotta da DI + infinito / CHE + verbo coniugato) + oggetto indiretto (A + persona)



    Vediamo degli esempi:



    Il professore ricorda agli studenti la data dell’esame.



    Questo profumo mi (= a me) ricorda i pranzi a casa di nonna.



    Ti (= a te) ricordo che devi andare a prendere Sofia all’aeroporto.



    Ricorda a Sofia di fare attenzione!



    In questo caso, il riflessivo non può essere utilizzato.







    2 - Dimenticarsi vs Dimenticare / Scordarsi vs Scordare



    Per queste coppie di verbi vale lo stesso ragionamento fatto per ricordarsi e ricordare.



    Perciò vediamo solo qualche esempio:



    Mi sono dimenticata di rispondere alla sua email.



    Hanno scordato il titolo di quella canzone.



    Non scordatevi che dovete dare da mangiare al gatto mentre noi siamo via.



    Hai già dimenticato quello che devi dire durante la riunione?







    3 - Futuro vs Presente per parlare al futuro



    Spesso per parlare del futuro in italiano si utilizza il tempo presente. Si capisce che si sta parlando di un’azione futura sia grazie al contesto sia grazie a indicatori temporali spesso presenti prima o dopo il verbo (domani,

  • Abbiamo tante relazioni con le persone: il nostro partner, la nostra famiglia, i nostri colleghi, i nostri amici. Spesso, nelle conversazioni, abbiamo bisogno di descrivere il rapporto che abbiamo con queste persone. 



    Perciò, in questa lezione vedremo proprio tutte le espressioni italiane utili a descrivere le relazioni interpersonali, siano esse positive o negative.













    Parlare delle RELAZIONI con gli ALTRI in italiano



    COMINCIARE CON IL PIEDE SBAGLIATO



    Iniziare qualcosa (un’attività o una relazione) con una mossa sbagliata o un errore, che può compromettere tutto il percorso, la relazione o il raggiungimento dell’obiettivo finale.



    Esempio:



    Abbiamo cominciato con il piede sbagliato: ti prego di accettare questi fiori e di metterci una pietra sopra, affinché possiamo ricominciare da zero senza rancori!







    INCONTRARSI A METÀ STRADA / VENIRSI INCONTRO



    Raggiungere un compromesso in una relazione, trovare un accordo che vada bene per entrambe le parti.



    Esempio:



    Abbiamo discusso per ore perché le nostre idee erano in contrasto, però alla fine ci siamo incontrati a metà strada e abbiamo trovato una soluzione più o meno soddisfacente.







    DARE (QUALCUNO) IN PASTO AI LUPI



    Abbandonare qualcuno in una situazione pericolosa, senza alcuna protezione o difesa, con la possibilità di essere attaccato e fare una brutta fine.



    Esempio:



    Avevate combinato quel casino insieme, ma hai preferito dare in pasto ai lupi soltanto lui, dichiarandoti innocente. Sei un pessimo amico!







    FARE COPPIA FISSA



    1 - Avere una relazione amorosa stabile con qualcuno. 



    2 - Stare sempre insieme a qualcuno (pur non essendo legati sentimentalmente): farsi vedere sempre insieme o passare tanto tempo insieme (due colleghi a lavoro o due persone o in un gruppo di amici).



    Esempio:



    Marco e Giulia ormai fanno coppia fissa: li vedo sempre insieme! Ma è vero che qualche mese fa non si sopportavano?







    METTERSI CON (QUALCUNO)



    Iniziare una relazione stabile con qualcuno.



    Esempio:



    Loredana si è messa con lui perché le piaceva la sua personalità.







    ESSERE COME CANE E GATTO



    Siccome cane e gatto sono da sempre visti come acerrimi nemici, questa espressione significa essere due persone che sono troppo diverse tra loro, che perciò non vanno per niente d’accordo e litigano continuamente. 



    Esempio:



    Da piccoli, Luigi e suo fratello erano come cane e gatto e ne hanno combinate di tutti i colori, ma oggi sono inseparabili!







    AVERE UNA SPALLA SU CUI PIANGERE



    Poter contare su quella persona ogni volta che si ha il bisogno di sfogarsi o di trovare conforto e consolazione in qualcuno. 



    Esempio:



    Ti senti bene? Puoi raccontarmi cosa ti turba! Lo sai che con me avrai sempre una spalla su cui piangere!







    ESSERE IL BASTONE DELLA VECCHIAIA



    Questa frase è molto usata dagli anziani che si rivolgono ai più giovani, soprattutto se legati dal vincolo familiare (es. nonni e nipoti). 



    Dare sostegno o conforto a un anziano (in genere riferita a una persona più giovane).



    Esempio:



    Il direttore ha lasciato l’eredità della sua azienda al nipote più piccolo, che è stato il suo bastone della vecchiaia fino alla fine.







    CONOSCERE I PROPRI POLLI



    Conoscere bene il carattere e le abitudini di una persona (o più persone), tanto da poterne prevedere il comportamento in determinate circostanze.



    Solitamente usata tra persone che si conoscono molto bene e hanno un forte legame, poiché implica una conoscenza approfondita del carattere di una persona, e addirittura si può prevederne il comportamento in determinate circostanze. 



    Si usa il riferimento del “pollo” perché viene considerato un animale molto semplice, non sofisticato, che agisce in modo piuttosto prevedibile.



    Esempio:



    È inutile che cerchi di prendermi in giro… Conosco i miei polli! Lo so che sei stato tu a rompere il vaso perché sei sempre distratto!







    ALZARE DEI MURI



  • In questo articolo vedremo 5 POESIE ITALIANE che tutti devono conoscere e leggere almeno una volta nella vita!













    5 GEMME della POESIA ITALIANA: Versi da Non Perdere



    Prima poesia



    Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale di Eugenio Montale (1967)




    Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scalee ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.Il mio dura tuttora, né più mi occorronole coincidenze, le prenotazioni,le trappole, gli scorni di chi credeche la realtà sia quella che si vede.



    Ho sceso milioni di scale dandoti il braccionon già perché con quattr'occhi forse si vede di più.Con te le ho scese perché sapevo che di noi duele sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,erano le tue.




    È una delle 28 che Montale ha dedicato alla moglie Drusilla dopo la sua morte.



    Nella poesia ricorda la compagna attraverso immagini di intimità quotidiana, come l’atto di porgerle il braccio per scendere le scale. Era un gesto semplice che ora gli manca.



    Lui guidava per le scale, lei lo guidava nella vita.



    Grazie a lei, ha imparato a non temere più gli affanni, le preoccupazioni e i mille impegni di tutti i giorni, che ha capito essere soltanto “trappole”, e a vedere oltre le apparenze. La donna era perciò la vera musa ispiratrice dell’autore, che ora si sente vuoto, smarrito e disorientato.







    Seconda poesia



    Amami di Alda Merini




    Amamifinchè sentirai il caloredi una fiamma tremulache sempre arde,difendendosi dai venti di scogliera.Sono un pensieroche non vuole mailegare le tue manilibere nel mondo,anche se vorreiche fossero solo mie.Amamiora che non ho paroleper farti innamoraredei miei silenzipieni di gioia,che non potrai vedere.Amami ancora,saranno solo gli occhia dirti la mia passionee le mie labbra,a raccontarticose difficili da dire.Saremo noi,un giorno forsead abbracciare solo i profumidei nostri corpisenza paurache l’assenza diventi una cosa vera.




    In questa poesia, l'autrice riesce a cogliere e trasmettere l'essenza dell'amore in tutta la sua complessità, come una forza che brucia (fuoco) e nutre (acqua) allo stesso tempo.



    Nei versi chiede di essere accettata e compresa nella sua interezza.



    L’amore, secondo la Merini, è totalizzante: un'esperienza tormentata e inebriante, che lei ci invita a vivere con passione, nonostante le ferite che può provocarci.



    "Amami" è una poesia toccante e lascia un'impronta forte nel cuore del lettore. È un invito a rischiare di amare, a immergersi nelle acque incerte di questo sentimento e a lasciarsi avvolgere dal suo fuoco bruciante.



    In definitiva, "Amami" è una poesia che ci ricorda che l'amore, con tutta la sua intensità e le sue contraddizioni, è uno dei sentimenti più potenti che possiamo sperimentare come esseri umani, perciò dobbiamo viverlo appieno, con tutte le sue sfumature, e non dobbiamo temere di aprirci completamente a ciò che esso ci può offrire.







    Terza poesia



    L’infinito di Giacomo Leopardi (1819)




    Sempre caro mi fu quest'ermo colle,e questa siepe, che da tanta partedell'ultimo orizzonte il guardo esclude.Ma sedendo e mirando, interminatispazi di là da quella, e sovrumanisilenzi, e profondissima quieteio nel pensier mi fingo, ove per pocoil cor non si spaura. E come il ventoodo stormir tra queste piante, io quelloinfinito silenzio a questa vocevo comparando: e mi sovvien l'eterno,e le morte stagioni, e la presentee viva, e il suon di lei. Così tra questaimmensità s'annega il pensier mio:e il naufragar m'è dolce in questo mare.




    Nella poesia, il poeta riflette sulle sensazioni e sui sentimenti che prova ammirando il panorama dall’alto di una montagna.



    Non vede l’intero orizzonte perché gran parte di esso è nascosta da una siepe. Eppure, proprio questo ostacolo visivo scatena la sua fantasia.



    Si immagina spazi sconfinati, dove regnano pace e silenzio, tanto che questi pensieri quasi lo spaventano. Avverte la suprema bellezza e grandezza,

  • Quante volte vi è capitato di essere in Italia e voler parlare con qualcuno ma di fermarvi perché avevate paura di utilizzare la tanto temuta… FORMA DI CORTESIA? Lei, la, voi… Facciamo chiarezza una volta per tutte sui 5 dubbi che tutti gli stranieri hanno a proposito di questo argomento!













    La FORMA DI CORTESIA in italiano e i suoi usi



    Il pronome di cortesia italiano è solo ed esclusivamente Lei (e non Voi).



    Il Voi era usato durante il Fascismo, ma ora non più. Potrebbe capitarvi ancora di sentirlo un po’ nel Sud dell’Italia, ma solo tra persone di una certa età, come retaggio del passato.







    1. Quando devo usare la forma di cortesia in Italia e quando posso evitarla?



    In Italia, le persone usano il modo informale (TU) con la famiglia, gli amici, i colleghi, i più giovani e quando in generale vogliono creare un’atmosfera amichevole.



    La forma di cortesia (LEI), invece, è utilizzata in contesti più formali, soprattutto in determinate circostanze:




    con persone di riguardo (un medico, un avvocato, un presidente, un capo, un professore…)



    in luoghi pubblici, con il personale (come negozi, alberghi, ristoranti, banche e simili)



    con persone più grandi che non si conosce bene



    con sconosciuti, soprattutto se più grandi (per esempio su un treno, o qualcuno in un ristorante a un tavolo a fianco…)




    Se si vuole passare dal Lei al tu, basta chiedere! Dicendo cose come:



    Può darmi del TU! Non c’è problema!



    Posso darle del TU?



    Possiamo darci del TU se vuole/se non le dispiace!



    Gli italiani saranno pazienti con voi anche se sbagliate a utilizzare la forma di cortesia o se ve la dimenticate completamente? Ovviamente sì! Ma se la usate, farete certamente più bella figura e aumenterà la vostra autostima! Quindi, perché non provarci?







    2. Devo usare sempre il pronome di LEI espresso oppure non serve?



    Per esempio, se voglio far passare prima qualcuno, devo dire “Vada!” oppure “Vada Lei”?



    Molto spesso, come accade per tutti gli altri pronomi personali soggetto (io, tu, noi…), lo si può non mettere e lasciare sottinteso.



    Non si rischia così di confonderlo con “lei” pronome femminile di 3 persona singolare? No. Perché dal contesto è chiaro se stiamo parlando di una terza persona non presente o se invece stiamo parlando direttamente alla persona in questione in un contesto formale. 



    Perciò, diremo direttamente al nostro interlocutore cose come:



    Salve signora Facchetti, come sta?



    Prego, vada pure!



    Dottor Rossi, cosa mi suggerisce di fare per le mie continue emicranie?



    Possiamo esplicitare il pronome Lei solo quando abbiamo bisogno di far risaltare il soggetto, di dare più enfasi o di fare un confronto con qualcun altro.



    La ringrazio per avermi chiamato. Io sto bene, e Lei come sta?



    Io credo che potremmo firmare questo accordo entro la fine del mese. Che ne pensa Lei?







    3. LA o LEI? (La scrivo o Le scrivo? La vedo o Le vedo? La do o Le do?)



    Se LEI è il pronome soggetto di cortesia, i pronomi oggetto da utilizzare nella forma di cortesia sono due: LA o LE.



    Questi creano molta confusione tra gli stranieri. Ma come fare per capire quando usare uno e quando l’altro?



    In realtà è molto semplice. Vediamo questi due esempi:



    Cara signora Bianchi, Le racconto come sono andati i fatti.



    Cara signora Bianchi, La ringrazio per il pensiero gentile.



    Perché ho usato LE in una frase e LA nell’altra?



    Perché dipende dal verbo!



    Se il verbo è transitivo, cioè regge un complemento oggetto diretto, dovremo usare La, che è il pronome oggetto diretto di cortesia.



    Se invece il verbo regge un complemento indiretto, dovremo usare Le, che è il pronome indiretto di cortesia.



    Ho usato Le con raccontare perché è sempre “raccontare A qualcuno”.



    Ho usato La con ringraziare perché è sempre “ringraziare qualcuno”.



    Vediamo un altro paio di esempi:



    Posso offrirle un caffè, signor Calmi?



    Vorrei salutarla se fosse possibile, signor Milo.