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La polvere del mantello di san Martino, il dentino da latte di Gesù Bambino, migliaia e migliaia di frammenti della Vera Croce recuperata da sant’Elena: se scorriamo l’elenco delle innumerevoli reliquie conservate nei nostri santuari e nelle nostre chiese, non possiamo trattenere lo stupore e l’ironia per una ‘tipica’ testimonianza della superstizione e dell’oscurantismo medievale. Ma se quello delle reliquie può apparire un mondo esclusivamente connesso con l’aspetto devozionale, con la fede e con l’esaltazione del sacro, esplorare le storie a loro legate ci conduce in un inedito mondo fatto di viaggi avventurosi, raggiri, contese teologiche, battaglie campali e rapporti di potere secolari. Basta ricordare l’importanza che hanno per Venezia e Bari le reliquie di san Marco e san Nicola, rispettivamente trafugate da Alessandria d’Egitto e da Myra. Sono storie che vedono protagonisti non solo santi e uomini di Chiesa, ma anche sovrani, condottieri, donne straordinarie, nobili e personaggi minori come pirati, ladri, abili millantatori e tanta povera gente in buona fede. Inseguendo queste storie, ci avventureremo in una imperdibile live insieme a Federico Canaccini autore del libro "Sacre ossa" edito da Laterza, e viaggeremo dal palazzo imperiale di Costantinopoli a ciò che resta del Calvario presso Gerusalemme, dal cuore dell’Arabia alla brumosa Britannia, dalle abbazie ai palazzi reali, dalle piccole pievi rurali fino alle cattedrali delle più grandi città d’Europa.
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Rai Uno, previsioni del tempo, 31 dicembre del 1984. Il colonnello Andrea Baroni annuncia un'anomala ondata di freddo per l'Italia dovuta «a uno stratosferico riscaldamento polare». Fra il 3 e il 4 gennaio comincia a nevicare sull'Isola d'Elba, Ischia e gran parte della Sardegna. Due giorni più tardi Piazza San Pietro è coperta di bianco. A Foggia il termometro scende a 10 gradi sotto lo zero. Nelle città del Nord ha inizio una nevicata che le paralizzerà. Questo «inverno del secolo» ha generato una poderosa macchina del ricordo, diventando fonte d'ispirazione per romanzi, opere teatrali, canzoni e opere fotografiche, ma ha anche nascosto le difficoltà dell'Italia del tempo: corruzione, terrorismo, crisi economica e disoccupazione. Il passato è stato frammentato, con alcune memorie conservate mentre altre sono sprofondate nell'oblio. Con Arnaldo Greco e Pasquale Palmieri, autori del libro "La nevicata del secolo" edito da Il Mulino, proveremo a raccontare in una nuova e imperdibile live questa Italia che, sotto la neve, sembrò mettere in pausa la corsa verso la modernità. Un tuffo negli anni 80 che non può essere perso da nostalgici e non!
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Tra angoli nascosti del cimitero Monumentale di Milano a volte è possibile incrociare tombe davvero speciali, tombe che celebrano l'amore in tutte le sue forme. Allora, non si può fare a meno di emozionarsi davanti a statue che raccontano ultimi abbracci, struggenti commiati, momenti di felicità, passioni travolgenti, tenaci legami coniugali. Le epigrafi spesso commentano e esaltano il sentimento che univa le coppie in vita e che la morte separa solo per una frazione di eternità, prima di ricongiungerle per sempre. A pochi giorni da San Valentino, quest'anno vogliamo celebrare la festa degli innamorati in un modo diverso, raccontandovi in una live insieme a Carla De Bernardi, presidente dell'associazione “Amici del Monumentale” e autrice di libri e guide su Milano e sul Monumentale, le toccanti storie d'amore che hanno travolto le vite di alcune coppie, ora destinate a stare insieme anche nella morte, e ricordate dall'arte cimiteriale o da toccanti epigrafi. In questo tenero e incantevole viaggio tra i viali del Monumentale, tra le immagini e i racconti di Carla De Bernardi, andremo alla scoperta delle vite di persone, spesso sconosciute, che oggi potremmo definire “eterni amori”.
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Cinquanta studenti e studentesse delle classi III A, III ES, III DL del Liceo Albert Einstein di Torino, dopo essere stati sul Treno della Memoria, decidono di far luce su una vicenda pressoché dimenticata dalla memoria storica torinese, accaduta tra il 1943 e il 1944 molto vicino alla loro scuola, nel quartiere di Barriera Milano. Venti donne ebree furono private del loro nome, della loro umanità, della loro dignità: gli studenti e le studentesse hanno provato a ricostruire la loro storia e la loro vita nel libro "Nel vostro nome" edito da Impremix, nell’intento di ridare loro il nome, l’umanità e la dignità che la barbarie della storia ha loro tolto, in quella che Giuseppe Mayda definisce come «l’episodio più grave della deportazione a Torino» nel periodo dell’occupazione. In una nuova e imperdibile live faremo luce su questa vicenda insieme ai ragazzi del liceo "A. Einstein" affinché storie come questa possano rimanere nella memoria di tutti per fare in modo che non accadano più.
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Di fronte a un delitto o fatto criminoso compiuto in società l’uomo è spinto alla ricerca di indizi, tracce e prove per risalire a un colpevole certo. La questione è ben più complessa di come sembra apparire, anche se la dinamica, nella storia, è sempre rimasta quella di rispondere, al di là di ogni ragionevole dubbio, a delle semplici domande: chi? Come? Perché? Da queste stesse domande inizia il viaggio che faremo in questa nuova ed imperdibile live in compagnia del prof Massimo Centini autore del libro "Storia della criminologia e dei metodi investigativi" edito da Diarkos, al fine di rendere conto delle fasi che hanno caratterizzato l’evoluzione della moderna criminologia, la cui missione non è quella di scoprire il colpevole, come spesso accade nei romanzi e al cinema, ma di risalire alle cause che sono alla base del comportamento criminale. Lo sviluppo della criminologia poggia su una mole di studi, tesi e applicazioni molto elaborata, e che cercheremo di ricostruire in questa live!
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Quali immagini ha visto Dante? Su quali di esse si è soffermato a pensare? Che ruolo hanno avuto nella scrittura della Commedia? In una nuova e imperdibile live insieme a Laura Pasquini, storica dell'arte medievale presso l'università di Bologna e autrice del libro "Pigliare occhi, per aver la mente - Dante, la Commedia e le arti figurative" edito da Carocci, cercheremo di trovare una risposta a queste domande e partiremo per un ideale viaggio (Firenze, Roma, Padova, Ravenna, Venezia) attraverso le opere che hanno agito sulla principale creazione dantesca. Mosaici, affreschi, sculture, di cui Dante non parla direttamente, ma che di certo hanno catturato la sua attenzione, finendo per concorrere in vario modo alla costruzione dell’immagine poetica. Talvolta presenza emersa dalla memoria, talvolta riconoscibile spunto figurativo consapevolmente amplificato. Tra versi della Commedia e opere d'arte, il nostro, sarà un viaggio unico e straordinario
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Una traduzione traditrice, un'opera capitale per la storia del pensiero e due protagonisti della scienza. L'opera in questione è l'Origine delle specie di Darwin. La traduzione è quella francese, apparsa nel 1862, di Clémence Royer, una filosofa liberale e progressista, che giunse nelle mani di un giovane Lombroso, medico militare in procinto di partecipare alla spedizione per la repressione del banditismo in Calabria. A contatto con un mondo aspro e selvaggio, lo scienziato fu tra i primi - se non il primo - ad applicare concretamente in Italia la teoria di Darwin allo studio della natura. Diventato docente a Pavia e poi a Torino, Lombroso non smise mai di utilizzare l'evoluzione come strumento cognitivo. Da una sorgente lontana scaturivano le gerarchie razziali, le popolazioni, i comportamenti abnormi e criminali, l'inferiorità mentale della donna. In una nuova ed imperdibile live in compagnia del professor Paolo Mazzarello, docente di storia della medicina all'università di Pavia e autore del libro "Il darwinista infedele" edito da Hoepli, analizzeremo la figura di Lombroso e delle sue controverse teorie, e cercheremo di capire come le teorie darwiniane influenzarono il suo pensiero.
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Festeggiare il Capodanno, o meglio, il passaggio al nuovo anno: oggi lo festeggiamo il 31 dicembre, con un bel cenone, con le immancabili lenticchie per augurarci un nuovo anno prospero e pieno di ricchezze, con un bel brindisi allo scoccare della mezzanotte e infine con una pioggia di auguri ad amici e parenti. Ma in passato è sempre stato festeggiato così e sempre il 31 dicembre? In una nuova ed imperdibile live in compagnia del prof Duccio Balestracci, autore del libro "Attraversando l'anno" edito da Il Mulino riavvolgeremo il nastro della storia e scopriremo origini, evoluzione e stranezze dei festeggiamenti di Capodanno. Questo sarà l'ultimo imperdibile appuntamento di una mini serie di tre live in compagnia di tre grandissimi storici che ci hanno portato per mano alla scoperta di retroscena, aneddoti, curiosità, simboli e storia di tutto ciò che credevamo di sapere sulle festività natalizie.
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Un ariete che, prima di finire tra le costellazioni, lascia sulla terra il suo vello d'oro, un condottiero allevato da un centauro e non sempre all'altezza del suo compito, una ragazzina sognante che si trasforma in strega rabbiosa, e poi un viaggio infinito per acque perigliose. Quali altri ingredienti potrebbero mancare per ordire la trama della nostra umanità? Il viaggio degli Argonauti è l'archetipo di tutti i viaggi, una inesauribile fonte di rivelazioni, suggestioni e rimandi che riserveranno più di una sorpresa. Unifica il mondo antico e ne prefigura il futuro; è la storia del primo contatto tra Oriente e Occidente, la testimonianza della reciproca conoscenza e il formarsi di un dialogo possibile. In una nuova e imperdibile live insieme al prof Tommaso Braccini, autore del libro "Il viaggio più pericoloso della storia" edito da Il Mulino, ripercorreremo le rotte della nave Argo e dei suoi intrepidi marinai, ricostruendo la geografia e l'etnografia mitica del cuore dell'Europa, del Mediterraneo e delle sue sponde, e dell'Oceano illimitato.
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Storie nere della storia d’Italia dalla nascita della nazione ai giorni nostri. Gli omicidi che ancora si ricordano e quelli che furono celebri ai loro tempi: dalla Contessa Lara uccisa dal giovane amante e mantenuto al caso Murri che sconvolse Bologna; dalla contessa Tarnowska dark lady russa a Venezia a Gino Girolimoni, falso mostro di Roma inventato dal fascismo; da Leonarda Cianciulli, la saponificatrice di Correggio, alla «belva di San Gregorio» Rina Fort. E poi il delitto del bitter, quello del curaro e quello del vetriolo, la Mantide di Cairo Montenotte e la Circe della Versilia, il falso biondino della spider rossa, la modella che uccide il playboy e il canaro che fa a pezzi il suo persecutore. Tra figli che ammazzano i genitori (Doretta Graneris, Pietro Maso, Erika e Omar) e adulti che uccidono gli implumi, le storie inquietanti degli assassini seriali (da Antonio Boggia, l’ultimo impiccato dell’Ottocento, al vampiro della bergamasca Vincenzo Verzeni che succhiava il sangue alle vittime; da Cesare Serviatti, il Landru italiano, a Donato Bilancia killer dei treni, al duo neonazista veronese che si firmava Ludwig). E, accanto ai casi di cronaca nera, le storie di un’Italia che ha la criminalità organizzata più aggressiva e pervasiva d’Europa, oltre che bande e banditi leggendari, da Musolino a Mesina, dal clan dei Marsigliesi alla banda della Magliana. La lotta politica in Italia è stata anche vicenda feroce con molti caduti, da Cavallotti a Umberto I, da Matteotti ai fratelli Rosselli, fino ad Aldo Moro e Mino Pecorelli. Ed è costante, in Italia, la vulnerabilità della democrazia, periodicamente esposta a tentazioni autoritarie e colpi di mano dall’alto (gli stati d’assedio e i militari che mitragliano la piazza, il fascismo, la strategia della tensione e lo stragismo) o a velleità spesso feroci di insurrezione e/o di rivoluzione (dalle jacquerie contadine alle «settimane rosse»; dalle torbide confusioni, nel secondo dopoguerra, fra lotta partigiana e regolamento di conti con sconfinamenti nella criminalità comune sino alla lunga e sanguinosa stagione dei terrorismi rosso e nero). Di questo parla "Sangue italiano" il libro di Roberto Casalini e di questo parleremo in una imperdibile live dai contorni noir.
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Betlemme è un luogo del cuore che non ammette indifferenza. Lo è per gli ebrei, che l'identificano con la città di David; lo è per cristiani e musulmani, che vi collocano il parto verginale di Maria. Raggiunta ogni anno da migliaia di pellegrini, la cittadina della Cisgiordania, situata a una decina di chilometri da Gerusalemme, costituisce, oggi, un luogo fisico e di emozioni. La sua storia, tuttavia, è generalmente sconosciuta. Cosa sappiamo di Betlemme nel lungo millennio medievale? In che modo le tradizioni che oggi conosciamo sono andate formandosi? In questa nuova e imperdibile live in compagnia di Antonio Musarra, docente di storia medievale alla Sapienza di Roma e autore del libro "I magi e la stella" edito da Il Mulino, indagheremo il mito di Betlemme, intrecciandolo con la storia di una città che, pur apparentemente insignificante, è stata costantemente al centro delle attenzioni di re, principi e imperatori non meno che di semplici pellegrini, desiderosi d'incontrare il Mistero tra le pietre vive delle sue vie. Questo sarà il secondo imperdibile appuntamento di una mini serie di tre live in compagnia di tre grandissimi storici che ci porteranno per mano raccontandoci i retroscena, gli aneddoti, le curiosità, i simboli e la storia di tutto ciò che credevamo di sapere sulle festività natalizie.
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Da sempre siamo abituati ad avere in testa un'immagine "classica" della Natività: san Giuseppe, la Madonna, il Bambinello nella mangiatoia, il bue e l'asinello. Ma la nascita di Gesù è sempre stata raffigurata in questo modo? Insieme alla storica dell'arte medievale Virtus Zallot, faremo un viaggio nel tempo fino al Medioevo e cercheremo di scoprire come e perché gli artisti dell'epoca raffiguravano la Natività in un certo modo, chi erano i personaggi che la componevano e soprattutto, come si è arrivati all'immagine che tutti conosciamo oggi. Ovviamente, non mancherà una discussione anche su un'altra tipologia di rappresentazione della nascita di Cristo, quella del presepe. Questo sarà il primo imperdibile appuntamento di una mini serie di tre live in compagnia di tre grandissimi storici che ci porteranno per mano raccontandoci i retroscena, gli aneddoti, le curiosità, i simboli e la storia di tutto ciò che credevamo di sapere sulle festività natalizie.
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Quando pensiamo al Medioevo, automaticamente ci vengono in mente immagini di spade, castelli e armature. Quasi ogni cosa che ricordiamo di questo periodo storico ha a che fare con battaglie, duelli o assedi. Mai come nei mille anni dell’Età di Mezzo, la guerra ha occupato uno spazio così centrale nella vita degli uomini. In una nuova ed imperdibile live insieme al professor Federico Canaccini, autore del libro "Il Medioevo in 21 battaglie" edito da Laterza, parleremo di tutte le battaglie più famose, da Hastings ad Azincourt, da Poitiers a Bouvines, soffermandoci sulle curiosità che le hanno caratterizzate, ma più volte ci stupiremo quando ci inoltreremo in luoghi lontani, sconosciuti e affascinanti: dalle umide pianure indiane alle gole del Tagikistan, dalle acque del Giappone fino alle inesplorate valli dell’Impero azteco, dai ghiacci del Baltico fino al profondo deserto d’Arabia. Ciascuno di questi 21 ‘fatti d’arme’ diventa un prisma attraverso il quale conosciamo gli avanzamenti dell’῾arte della guerra’, ma anche uomini, culture, contesti. Una live che ameranno gli appassionati di storia militare ma capace anche di coinvolgere tutti coloro che amano la storia.
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Nel 1494, solo due anni dopo la ‘scoperta dell’America’, a Tordesillas, una piccola località della Castiglia, veniva firmato un trattato tra Spagna e Portogallo che divideva il mondo in due e inventava l’Occidente come spazio, comunità e cultura. Mai nessuno si sarebbe potuto aspettare che una semplice firma avesse conseguenze così gigantesche e durature. Questa è la storia di come, tra medioevo ed età moderna, le società europee (all’inizio spagnoli e portoghesi in testa) spinsero le proprie ambizioni sempre più verso l’oceano e così facendo trasformarono l’idea che esse avevano dell’Ovest: quella che era una direzione divenne poco alla volta uno spazio pensabile. È perciò una storia di grandi navigatori e di dibattiti violenti tra geografi, una storia di sfide e di esplorazioni che solcarono l’ignoto. Ma è anche la storia dei dibattiti culturali che ne seguirono e che inventarono e definirono quell’Occidente che prima mancava dalle mappe. E il punto di arrivo di questa storia siamo noi. In un momento in cui tutto questo appare ormai largamente messo in discussione, forse vale la pena riprendere il discorso da capo e chiedersi come si sia giunti alla nostra idea di Occidente. Come una direzione geografica ha fatto nascere e maturare un’idea di appartenenza. Quel che non possiamo fare è darlo per scontato. Pensare che noi si sia davvero da sempre così, che la nostra storia, la nostra cultura e la nostra civilizzazione corrispondano da sempre a quello spazio indistinto con i piedi in Europa e la testa nell’Atlantico: quell’Occidente che in questo secolo faticoso appare sempre più difficile da stringere nelle nostre idee e nelle nostre mappe. Questa storia la racconteremo nella prossima ed imperdibile live in compagnia di Alessandro Vanoli autore del libro "L'invenzione dell'occidente" edito da Laterza
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È possibile parlare di "storia dei videogiochi"? Quanto hanno influito sulla società e sulla cultura da quando sono apparsi sulla scena? C'è davvero chi ancora crede che i videogame siano solo giochi per pochi appassionati? O chi pensa che i giocatori siano tutti teenager introversi chiusi nelle loro camerette? Negli ultimi anni l'universo del gaming - con i suoi prodotti, i suoi personaggi e i suoi consumatori - è molto cambiato. Oggi è un mercato in costante ascesa, con storie e protagonisti che ritroviamo anche al cinema o sulle piattaforme video e con sempre più persone - di ogni genere ed età - che giocano in tutto il mondo, e non più solo su PC o console, ma sempre più spesso sui propri smartphone. In una nuova ed imperdibile live insieme al prof Francesco Toniolo, autore del libro "Game culture", edito da Il Mulino cercheremo di ricostruire la storia dei videogiochi tentando di capire come essi hanno cambiato la nostra società e soprattutto proveremo a scardinare luoghi comuni e preconcetti facendo il punto su cosa sia per davvero il gaming - in Italia e nel mondo - e su cosa potrebbe diventare in un prossimo futuro. Un appuntamento imperdibile anche per i non amanti dei videogames.
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Uomini e donne con chiome lunghissime o con teste crudelmente rasate; vecchi orgogliosi della canizie o che la nascondono con la tintura; capelli esibiti o ripudiati, aggrediti o celebrati, trascurati o splendidamente acconciati; usati per sollevare, trascinare, trattenere e persino per volare. Ma i capelli possono raccontarci anche molte altre storie, fino a farci scoprire, come abbiamo visto in una precedente live sui capelli delle donne medievali, come nel Medioevo i capelli fossero indicatori della condizione sociale ed esistenziale della donna, distinguendo quella povera dalla ricca, la donna onesta dalla dissoluta, la vergine dalla maritata, la vanitosa dall'umile. Ora, torneremo a parlare di capelli ma con un focus su quelli maschili in una nuova ed imperdibile live insieme alla professoressa Virtus Zallot, docente di Storia dell'arte medievale presso l'Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, e autrice del libro "Sulle teste nel Medioevo" edito da Il Mulino. Sarà un viaggio insolito nel Medioevo attraverso l'arte, osservandolo da un altro punto di vista, quello dei capelli maschili, inaspettati protagonisti di storie reali o immaginarie, tramandate dalla letteratura e dall'arte.
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La fotografia post mortem
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Rituali di maledizione, filtri d'amore, formule guaritrici, incantesimi venefici, persino statuette “vudù”: il mondo greco e romano ha lasciato testimonianze sorprendenti di pratiche che oggi non esiteremmo a definire magiche. Ma è possibile parlare di magia per l'antichità? A tale domanda cercheremo di rispondere in una nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Flaminia Beneventano della Corte, autrice del libro "I Greci, i Romani e...la magia" edito da Carocci, insieme alla quale discuteremo su testi di diverso genere che, in uno scenario carico di sepolcri, animali notturni e latranti, corpi smembrati, erbe velenose, fattucchiere efferate, e che rivolgono uno sguardo sulla vita e sui modelli culturali degli antichi.
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Il diavolo può sfoggiare le corna, la coda e le ali, fattezze bestiali, orrifiche o mostruose; ma può anche mostrarsi umanizzato e sensuale, prestante e vigoroso. Può essere enorme come minuto, villoso come glabro, terribile o burlone, ignudo o ben abbigliato. Non esiste un'unica forma, ve ne sono tante; non una sola figura ma migliaia da mettere in fila, da comprendere e giustificare in base alle fonti testuali, alle leggende, agli eventi di cui il demonio rappresenta gli esiti drammatici e nei quali riesce ogni volta a impersonare il nemico di turno, adottando la maschera opportuna. Allora, in una nuova ed entusiasmante live in compagnia della professoressa Laura Pasquini, docente di storia dell'arte medievale presso l'Università di Bologna ed autrice del libro "Il diavolo" edito da Carocci, faremo un viaggio fra le innumerevoli testimonianze figurative analizzando l'evoluzione dell'immagine demoniaca dalle prime attestazioni nella Tarda Antichità fino ai giorni nostri, individuandone via via le strategiche mutazioni, le eventuali novità, le possibili motivazioni storiche.
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Capri espiatori del XIV secolo – dopo i cavalieri templari, i lebbrosi, gli eretici, gli ebrei – streghe e stregoni furono considerati i diretti responsabili di morti improvvise, soprattutto infantili, malattie varie, pestilenze, carestie, siccità, maltempo, morìe di bestiame, aborti, impotenza e sterilità o almeno questo si evince dai trattati demonologici del Quattrocento e dai verbali dei processi per stregoneria. “Il Vademecum degli stregoni” non era che un breve ma esaustivo compendio di quanto sarebbe bastato all’epoca dell’Inquisizione per essere accusati di stregoneria, o meglio, di quanto, nel corso degli interrogatori, gli inquisitori avrebbero spinto a confessare per far cessare anche solo un istante le tremende torture. Di tutto questo parleremo in una nuova ed entusiasmante live in compagnia di Stefano Bertelli, autore del libro "Il vademecum degli stregoni" edito da Hermes Edizioni, ma parleremo anche delle improbabili ricette della “Magia Naturale” di Giovanni Battista Della Porta e dei celebri grimori rinascimentali, per viaggiare attraverso quelle che si pensava fossero le cerimonie d’iniziazione satanica, facendovi "assaggiare" anche alcune delle variegate e mortifere ricette per unguenti, polveri e filtri magici.
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