Música – Itália – Novos podcasts

  • Sound//Mind is a new podcast series from MassiveMusic London diving deep into the intersection of sound and storytelling.
    Hosted by Music Producer James Goatman and Creative Development Manager Hannah Crawford, this eight-part series features candid conversations with some of the industry’s most visionary directors, exploring how music influences their creative process—from ad campaigns to music videos and longer-form films.

    Featuring guests like Vaughan Arnell, Sam Taylor, Chris Chuky, Ollie Murray, and Libby Burke Wilde, Sound//Mind taps into the emotional and strategic role of music in visual creativity, offering rare insights into the minds behind the lens.

  • The Aria Podcast, hosted by Saxophonist/Vocalist and music educator Julianne Colwell, is a podcast discussing all things music & art with a focus on the social issues that exist within it. The purpose is to give artists a voice and a platform, while also donating all proceeds to BIPOC & LGBTQ+ organizations.

  • il programma televisivo di Alessio Bertallot, da molti anni Italia il dj di riferimento per le nuove tendenze musicali.

  • Si intitola Cultore del passato, divinatore dell’avvenire. Un ritratto di Ferruccio Busoni questo ciclo, realizzato da Francesco Dilaghi nel 2016 per il 150esimo anniversario della nascita del compositore empolese, che trasmettiamo nuovamente del centenario della morte.

    Ferruccio Busoni fu un musicista e un intellettuale di prima grandezza nel panorama pur ricchissimo della cultura europea a cavallo tra Otto e Novecento. Eppure la sua figura ha sempre affascinato e conquistato i musicisti e i musicologi più del grande pubblico dei concerti e dei dischi: infatti, a distanza ormai di un secolo dalla scomparsa, è ancor vero che sono poche le sue composizioni – con l’eccezione solo delle trascrizioni pianistiche da musiche di Bach – che sono riuscite a entrare stabilmente nel repertorio dei concerti. Non è fra queste, per esempio, la pur splendida Berceuse élégiaque per orchestra, e neanche il suo capolavoro teatrale della piena maturità, Doktor Faust.

    Le ragioni di questa sorta di “disaffezione” da parte del pubblico sono da ricercare in gran parte nella complessità della sua figura e del suo linguaggio, impossibile da inserire in nessuna categoria e in nessun “ismo”: complessità che si manifesta e si spiega con i molti elementi contraddittori, a cominciare dalla sua stessa identità nazionale, divisa tra Italia e Germania. Contraddittoria è la sua spiccata originalità di linguaggio rispetto alla sua profonda e completa conoscenza e padronanza di tutto il mondo musicale del suo tempo; così come contraddittoria è la sua stessa identità di artista, divisa tra l’attività di sommo virtuoso di pianoforte, fecondo compositore per i più disparati generi e organici, e acutissimo indagatore delle più profonde ragioni dell’esperienza musicale fino all’indagine sullo stesso primario elemento del suono. E anche il titolo scelto per questo ciclo vuole mettere in evidenza un ulteriore elemento di contraddizione, cioè una visione dell’arte musicale che ha da un lato profondissime radici e motivazioni nell’eredità del passato (e in termini del tutto privilegiati con la somma lezione di J.S. Bach), ma dall’altro riesce a spingersi con lucidità nei più audaci – o anche solo possibili e virtuali – sentieri della modernità.

    Una figura dunque di artista e intellettuale a 360 gradi, che merita sempre (e ancor più oggi, dove ogni esperienza musicale sembra per forza doversi consumare obbligatoriamente in modo semplice, immediato e divertente) di essere indagato e interrogato. Un compositore del quale meritano di essere ascoltate le composizioni, ma che merita di essere anche scoperto nei suoi scritti, sempre profondi e illuminanti, che restano la miglior chiave di lettura per capire le vere ragioni della sua musica: una musica che può senza dubbio risultare per il pubblico non facile, e anzi spesso problematica, ma che si rivelerà sempre ricca di significati e di valori mai affidati alla “superficie”, all’evidenza di un primo e generico ascolto.

  • Non c'è una canzone che non abbia una storia. E non c'è neanche una storia che non abbia almeno una canzone dentro. Songs To Go è una raccolta di racconti, ma anche la playlist delle canzoni nate da quei racconti. Le storie di quelle canzoni, da ascoltare e scaricare in qualunque momento. Cerca la playlists su Spotify per ascoltare le storie insieme alla musica.

  • “Per quanto diversi tra loro sieno i drammi che voi prendete a mettere sotto le note, tutte le sinfonie che a quelli servono d’apertura sono sempre battute al conio medesimo: non falla mai ch’esse non sieno un solennissimo strombettio, composto d’un allegro, d’un largo e d’un balletto. Pure, se i nostri compositori avessero consultate le leggi del buon gusto, appreso avrebbero in quel codice prezioso che la sinfonia aver dee connessione col dramma, e segnatamente colla prima scena”.
    Queste parole si leggono nel trattato Dell’opera in musica, scritto dal cavalier Antonio Planelli dell’ordine gerosolimitano e pubblicato a Napoli nel 1772.

    Quella di introdurre uno spettacolo teatrale (non solo operistico) con della musica strumentale è un’usanza antica: la Toccata che il 24 febbraio 1607 precedette, a Mantova, la rappresentazione dell’Orfeo di Claudio Monteverdi è il primo “solennissimo strombettio” della storia dell’opera di cui si abbia notizia certa. Da quel momento, preparare il pubblico dell’opera con un brano strumentale diviene un’abitudine di cui non si sa fare a meno: per il solo fatto di ascoltare della bella musica, che li invita alla concentrazione e li esorta all’oblio del mondo quotidiano, gli spettatori si predispongono così ad assistere all’incanto che si paleserà loro all’alzarsi del sipario. La Francia di Luigi XIV e Jean-Baptiste Lully farà delle proprie “ouverture” un vessillo, e un modello in grado di conquistare il mondo. Napoli, divenuta il centro d’irradiazione di tutta l’opera italiana, risponderà con un proprio modello, altrettanto forte.

    Con il Settecento, e in particolare con il pensiero illuminista, si manifesta un nuovo sentire. Non basta più che l’ouverture (o, in Italia, ‘sinfonia avanti l’opera’) apra lo spazio di una generica irrealtà: si vuole che essa susciti negli spettatori un sentimento coerente con le caratteristiche dello spettacolo che si va a rappresentare; si vuole, insomma, che dello spettacolo essa sia parte integrante, che ne condivida i tratti emotivi. Con il secolo successivo, e con l’affermarsi della temperie romantica, questa prospettiva si rafforza, anche se non mancano le eccezioni: prima fra tutte, quella costituita da Gioacchino Rossini, che solo raramente si piegherà all’idea di un’ouverture “programmatica”. Raggiunto infine il culmine nel secondo Ottocento, con le vette assolute della Forza del destino di Verdi e dei wagneriani Maestri cantori, l’ouverture d’opera esplode e si annienta, lasciando spazio a soluzioni alternative, che già esistevano, ma che ora sono pressoché esclusive: il preludio, gli intermezzi, la breve introduzione. Quando, nel Novecento, l’ouverture si riaffaccia, è ormai il vagheggiamento d’un mondo che non c’è più.
    a cura di Marco Mangani,

  • 話題のアニメやゲーム作品を中心に活躍中の声優アーティスト直田姫奈。
    6月11日(水)にファーストアルバム「FEVER -僕たちの計画-」でCDデビューすることが決定しました!
    CDデビューに合わせて、直田姫奈の音楽の魅力を発信していく期間限定プログラムをお届けしていきます。

  • Quartet for Two is a light-hearted game about composers and an excuse to talk about music in a silly and opinionated way. Presented by composer Arthur Keegan and radio producer David Fay, the format allows playful discussion of classical music through the ages - littered with mistakes and half-baked opinions.


    The game is inspired by QuartetTM the Composer Card Game © 2023 Margit van der Zwan. Buy this beautiful and brilliant game at www.quartetgames.com

    Game play:

    We use a deck of cards each featuring a composer from the 9th Century right up to the present. We draw a card each, discuss the composers and their music and then - using whatever metric we like - decide who goes through to the next round. There are also some silly wild cards thrown in to mess things up. The point isn't who wins the game (it's usually Bach) but just having a fun time thinking and chatting about great music.


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    ​DAVID FAY is an Assistant Producer at BBC Radio 3 (all views expressed on this podcast his own). He tweets at: @themerelistener


    ARTHUR KEEGAN is a composer. ​Find his projects and music at:  https://linktr.ee/arthurkeeganmusic

    Hosted on Acast. See acast.com/privacy for more information.

  • Rubrica mensile a cura di Luca Berni dedicata a notizie d'attualità nell'ambito della musica colta con interviste, approfondimenti e segnalazioni di eventi. in onda il secondo mercoledì del mese alle 15.40 con replica il venerdì successivo alle 10.40.

     

    Per informazioni o per contattarci, scrivi a [email protected]

  • Next Up was an official mix show and podcast from Symphonic Distribution that was dedicated to Hip-Hop/R&B Music, Culture, and Art. The podcast features new music from some of today's rising Hip-Hop acts, a mixed show by the one and only DJ Sandman (hailing from Tampa, Florida).

  • Assalamualaikum, this is Badsha Baitul,Nasheed Artist.I am vary passionate about singing .I sing for the true love,tolerance and to spread the peace.I am originally from Indian and lives in West Bengal.please subscribe this channel to get all official videos at anytime & anyway..

  • Due divanetti, due microfoni puntati, un salottino e un sacco di opinioni a briglia sciolta, ma con cognizione di causa, sul mondo della musica.

    Benvenuti su Gde TALKS!

  • Hai mai pensato a come ragionano i tuoi artisti preferiti? E che lavoro facevano prima di diventare famosi? Street Mindset è tutto questo!

    Street Mindset è condotto da Rico Mendossa & The Purista, ed è realizzato con il sostegno di Humangest Agenzia per il Lavoro

  • Cosa pensano i musicisti di oggi sulla musica classica?
    In ogni puntata un artista ospite, chiamato in prima persona, condividerà le sue idee su temi forti, contemporanei, inediti o semplicemente curiosità musicali. Conduce Gabriele Formenti

  • I Songs

    Il compositore e pensatore statunitense Charles E. Ives (1874-1954) si staglia nel panorama musicale statunitense e internazionale tra fine Ottocento e inizio Novecento per il carattere sperimentale della sua vasta produzione: fu precursore nell’impiego sistematico di tecniche innovative come politonalità, poliritmia, aleatorietà, quarti di tono, clusters, strumentazione insolita, impiego inusuale degli strumenti, musica utopistica (eseguibile testualmente soltanto nell’immaginazione). Ives scrisse oltre 150 Art Songs, liriche per voce e pianoforte, che esprimono la varietà e ricchezza della sua arte compositiva, in uno stile che spazia dal Lied tardo-romantico su versi in tedesco a pagine estremamente dissonanti su testi filosofici e contemplazioni metafisiche dello stesso Ives, da melodie influenzate dalla cultura musicale folk, vernacolare e patriotica, a miniature liriche squisitamente diaristiche condotte sul filo della memoria, sempre esprimenti l’ampio spettro delle conoscenze letterarie e delle scelte poetiche del compositore, e la sua straordinaria inventiva e penetrazione nel volgere in musica la parola. A rendere ancor più originali i Songs di Ives, la parte pianistica è solitamente complessa e stratificata con effetti di formidabile profondità, e ha talora un carattere di indipendenza dalla linea del canto. 

    Nel 1922, Ives pubblicò a proprie spese un’edizione privata che comprendeva 114 suoi Songs scritti a cominciare dal 1887, cui aggiunse una memorabile Postfazione disegnata in un vertiginoso linguaggio tipicamente ivesiano, che combina registro filosofico e satira; a questa raccolta si aggiungono decine di altre liriche sparse. Nel 2003 studiammo per l’esecuzione oggetto del programma radiofonico l’ancora inedita edizione critica dei Songs realizzata dall’illustre musicologo H. Wiley Hitchcock (1923-2007), con il quale trascorsi indimenticabili ore di studio, immensamente grata della sua condivisione in anteprima dei manoscritti preparatori, che confluirono nel volume 129 Songs, da lui curato e successivamente pubblicato nel 2004. Il programma qui proposto è dunque il risultato di un pluriennale lavoro di ricerca. La registrazione audio dell’evento serba fedele e commossa memoria di un progetto allora particolarmente audace, che includeva montaggio di inserti musicali pre-registrati, video di immagini e testi poetici con la mia versione italiana, e light design. 

    Questa trasmissione ha per ICAMus un significato storico: essa fu nel 2003 il primo programma specialistico dedicato alla musica americana che curammo per una stazione radiofonica; l’Associazione era stata costituita l’anno precedente e la trasmissione testimonia il risultato concertistico del primo progetto di ricerca da noi completato. Anche Rete Toscana Classica era nata da poco e fu volontà del direttore della programmazione Luca Berni avviare programmi di approfondimento creati e condotti da studiosi.

    Rivisitare oggi, nel centocinquantesimo anniversario della nascita di questo modernissimo compositore americano, l’esito radiofonico del progetto di oltre vent’anni fa, ci induce ancora a riflettere sulla natura innovativa della sua musica e sulla incessante ricerca condotta da ICAMus per l’interpretazione ivesiana. Successivamente all’inaugurazione del Centro di Documentazione sulla Musica Americana al Palazzo della Musica di Prato (18 maggio 2024), è emozionante, grazie a Rete Toscana Classica, invitare anche il pubblico più giovane all’ascolto di questa ormai storica esecuzione dei Songs di Charles Ives e alla visita delle ricche collezioni di materiali ivesiani accessibili presso il Centro pratese.

    L'itinerario creativo della “Concord” Sonata 

    Tra le opere di Charles E. Ives (1874-1954), la Sonata per pianoforte n. 2, “Concord, Massachusetts, 1840-1860” costituisce una via d’accesso esemplare alla comprensione di questa complessa personalità artistica. La Sonata, composta negli anni 1916-1919 e privatamente pubblicata da

  • “The Green Veteran” is a weekly radio show on Turf’s Up Radio hosted by Brooke Ford. The purpose of the show is three-fold:

    Green Industry Education – “Turf’s Up Radio” is dedicated to educating the green industry professional, homeowner, students and all who have a desire to conserve resources to better help protect our environment. “The Green Veteran” weekly program seeks to support that mission by discussing green industry emerging technologies, strategies and best practices while also engaging industry experts live on the air to share their knowledge and expertise across various disciplines.Serve Veterans & Families – Since the beginning “Turf’s Up Radio” has been committed to helping our service members and their families (active duty and veterans). A portion of “The Green Veteran” weekly program will be dedicated to discussing various topics of interest that we believe may be valuable to our veterans and their family members.Music / Entertainment – Finally, we are focused on playing great music for our audience! We will play a wide range or rock and pop music each week for our listening audience to enjoy. We want our listeners to walk away each week having learned something and having had a chance to relax in preparation for the coming week.