Folgen
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Roy Blood, detto Sella D'argento è un pistolero solitario, apparentemente burbero, ma dal cuore d'oro. In cerca della sua vendetta contro il perfido Thomas Barret, colpevole di aver fatto uccidere il padre del nostro eroe quando era soltanto un bambino, Roy si imbatterà nel piccolo Thomas Barret Jr. e si affezionerà al bambino, proteggendo lui e la sorella Margaret dalle trame crudeli dello zio.
Western molto soft, ma che Fulci dirige benissimo come al solito, con un Giuliano Gemma non più giovanissimo, ma ancora in grande forma. Quasi una favoletta di frontiera molto godibile, nella quale i cattivi sono proprio cattivi, ma c'è anche uno splendido Geoffrey Lewis nei panni del simpatico e furbo Serpente Due Colpi.
Memorabile la canzone Silver Saddle, anche se viene ripetuta un pochino troppo. Nostalgico, ma sempre bel cinema italiano di un tempo.
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Un parco giochi di super lusso, nel quale immedesimarsi in epoche diverse (antica Roma, Medioevo e Far West) e dove il cliente può far tutto ciò che vuole, muovendosi e interagendo con la popolazione del luogo, fatta interamente di robot sofisticati, che mai farebbero del male ad un essere umano.
Ma se all'improvviso le macchine volessero prendere il sopravvento? Nel 1973, molto prima di Skynet, Crichton realizza una pellicola affascinante, ma anche spaventosa, nel quale illustra il precario equilibrio tra il potere dell'uomo sulla macchina e la rivolta delle stesse sui propri creatori.
Una pellicola che non passa mai di moda, dove spicca un cattivissimo e glaciale Yul Brynner, pistolero irriducibile.
Se non l'avete mai visto, fatevi un regalo e recuperatelo!
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Fehlende Folgen?
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Justin, giovane dal passato tormentato, che sta per diventare padre, viene convocato per essere giurato in un processo di omicidio. Durante il dibattimento, si renderà conto con orrore di essere forse lui il colpevole. Quale decisione prendere?
Eastwood realizza una pellicola estremamente rigorosa, dove le tematiche care al regista sono molto presenti e dove è palese una delusione verso il sistema giudiziario americano e forse mondiale.
Bravi i protagonisti, storia forse un po' prevedibile, ma finale improvviso e ben fatto. Un film sul quale c'è molto da riflettere, ma è anche una pellicola citazionista e decisamente intelligente. Capolavoro? No...ma una gigantesca opera di un regista che porta sulle spalle 94 anni. Provate voi a fare altrettanto, se vi riesce.
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Un eterogeneo gruppo di bizzarri personaggi è alla ricerca nientemeno che della perduta città di Atlantide, ma un folle esercito di invasati cercherà in ogni modo di eliminarli.
Trama semplice per una pellicola altrettanto leggera, che strizza l'occhio a I predatori dell'arca perduta e 1997 fuga da New York in primis.
Deodato non manca di mostrare più di un virtuosismo nel modo di girare e nella messa in scena, anche se qualche volta si rimane confusi da qualche soluzione narrativa, nonostante il ritmo sempre alto e qualche momento di ironia che rende il tutto abbastanza godibile, seppur datato.
Una tamarrata tipica dei tempi, ma pur sempre cinema italiano di genere fatto con passione.
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Per i più grandicelli, vi ricordate il mattatore assoluto e simpaticissimo della pubblicità del Tartufone Motta???
Tartufon c'est bòn! Proprio lui!
Ecco immaginate di vedere il personaggio principale di questa pellicola identico, sputato a lui...solo che qui non è per nulla simpatico, anzi...è a dir poco terrificante!
Bellissima e inattesa sorpresa, questo Mr. Crocket, che potete reperire su Disney Plus (solo in inglese con sottotitoli, ahimé...ma non è necessariamente un difetto.), pellicola horror dallo stampo anni 90, che vede una madre, fresca di vedovanza, intraprendere un percorso d'incubo, dopo che un demoniaco presentatore di un programma tv per bambini, ha rapito suo figlio, per portarlo in un mondo apparentemente di gioco, ma che nasconde terrore e violenza.
Mr. Crocket crea un potenziale nuovo villain iconico, sia nel look che nel carattere (bravissimo e sinistro Elvis Nolasco) che fa paura in più di una scena. Momenti di tensione, atmosfera assicurata e un paio di scene splatter artigianali che non guastano, per una trama abbastanza semplice, ma che funziona, pur omaggiando horror più celebri del passato.
In più si tratta di un black horror, che non fa mai male al pubblico e al cinema e... non dimenticherete il jingle di Mr. Crocket...
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L'eterna lotta tra He-Man ed i suoi amici, contro le forze del male guidate dal malvagio Skeletor, per il dominio del pianeta Eternia. Ma l'ultima battaglia forse verrà combattuta sul nostro pianeta...
Tratto dalla serie animata di successo della Filmation, questa pellicola è ovviamente un vero e proprio, incrollabile guilty pleasure del sottoscritto.
Dolph Lundgren nei panni dell'uomo più forte dell'universo è incredibilmente cringe, ma Frank Langella, sotto il trucco di Skeletor, fa sempre la sua porca figura!
Azione anni 80, ambientazione anni 80, canzoni anni 80 e Courteney Cox giovanissima, per un giocattolone cinematografico dagli esiti disastrosi al botteghino.
Ma come si può non amare i Masters? Ditemelo voi e non negate di amare alla follia questo film, se siete della mia generazione!
PS: m quanto è sexy Chelsea Field, nel ruolo di Teela? E ci metto pure Meg Foster in quelli di Evil-Lyn.
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Un film di non facile fruizione, ma probabilmente è un problema mio.
Tuttavia, l'ultima pellicola di Andrea Segre, l'ho trovata molto interessante, seppur con qualche difetto nel ritmo della narrazione e nella gestione del cast artistico.
Uno dei personaggi politici più appassionati e amati che abbiamo avuto in Italia. Indipendentemente dal colore politico, non si può negare l'importanza di Berlinguer nella vita politica e sociale del nostro paese. Segre racconta il pezzo di vita del politico e dell'uomo, forse nel momento più cruciale e difficile.
Una pellicola che racconta l'Italia che non c'è più, ma che forse forse esiste ancora.
Elio Germano davvero perfetto per questo ruolo.
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In questo terzo, splatterosissimo capitolo, il nostro beniamino Art il Clown se la prende pure con il Natale e con tutti i suoi simboli, oltre ovviamente a maciullare tutto ciò che gli si para di fronte e che respira, topi compresi.
Aiutato dalla sfigurata Victoria (posseduta dalla bambina pallida del secondo capitolo) il clown demoniaco ed assassino vorrà prendersi la sua rivincita su Sienna, che ha passato gli ultimi cinque anni in un istituto psichiatrico, per riprendersi dallo shock di quello che Art le ha fatto.
Un film ancora più cazzaro, ancora più violento, ma anche furbetto, che francamente non mi ha entusiasmato più di quel tanto. Sì, Art è un giuggiolone, che balla e sorride mentre fa a pezzi le sue vittime, con tutti gli strumenti più svariati contenuti nel suo sacco dell'immondizia...ma, alla fin fine, è sempre la stessa roba che un po' inizia a diventare sin troppo ripetitiva.
Speriamo che, dopo il finale aperto di questo capitolo, nel quarto ci sia spazio anche per una trama più strutturata e non sempre per la solita macellazione, che non mi sciocca manco un po'.
Bella la colonna sonora e lo stile, sempre anni 80 e applausi alla mentalità imprenditoriale di Leone che, con questo personaggio ha fatto i veri soldi...ma io continuo a preferire il primo (andate a recuperare il podcast, nella settimana di Halloween di quest'anno).
E buon Terrifier Christmas a tutti!
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Prendete un siero colore Re Animator, mischiatelo con una mutazione alla Society e inserite il tutto in un bell'ambiente alla Shining. Viene fuori quel meraviglioso film che è The Substance.
Secondo lungometraggio della coraggiosa e determinata regista Coralie Fargeat, che preme ancora di più il pedale sull'acceleratore e mette in scena un profondo e feroce attacco non soltanto allo star system hollywoodiano, ma alla società moderna in generale.
Una Demi Moore in grande forma e ancora estremamente brava davanti alla macchina da presa, si alterna alla bellezza più giovane e seducente di Margaret Qualley.
Siete avanti con l'età? Non vi sentite più belle come un tempo? Volete che ancora gli uomini vi guardino con concupiscenza, mentre camminate per strada? Allora, The Substance può fare al caso vostro e realizzare una versione più giovane e migliori di voi stessi. Basta rispettare le regole...
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Una puntata diversa dal solito, nella quale il sottoscritto vi propone cinque film di autori e anni differenti, per un'esplorazione cinematografica della figura del serial killer.
Assassini seriali carismatici, insospettabili, feroci, che purtroppo sono ispirati a figure realmente esistite.
Cinque pellicole un po' dimenticate, ma assolutamente da recuperare perché ricche di tensione, protagonisti perfettamente in parte e trame scritte come Dio comanda.
Buon ascolto.
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Dal titolo del programma televisivo condotto proprio dallo stesso Trump, la nuova pellicola (e prima in lingua inglese) di Ali Habbasi vede nascita, crescita e perdizione di un Donald Trump alle prime armi, inesperto ma con tantissima voglia di avere il proprio posto nel mondo, che diverrà l'uomo e il miliardario spregiudicato che tutti conosciamo, a seguito dell'incontro con il celebre avvocato Roy Cohn, che lo prenderà sotto la sua ala, insegnandogli le regole fondamentali per essere un vincente ed uno squalo ancora più grosso, in un mondo di squali.
Flop clamoroso, per questa interessante pellicola che, pur non essendo ai livelli dei precedenti lavori di Abbasi (Border e Holy Spider) riesce a catturare l'attenzione dello spettatore fino alla fine, rendendo un Sebastian Stan perfettamente credibile nel ruolo di Trump e un altrettanto gigantesco Jeremy Strong, nel ruolo di Cohn.
Un film che sceglie coraggiosamente da quale parte stare, fortemente osteggiato dai sostenitori del già Presidente USA e di nuovo candidato. Vedremo come andrà questa notte.
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Hubie è il classico scemo del paese, dal cuore d'oro. Perennemente innamorato della sua ex compagna di classe delle elementari, il nostro vive con la madre premurosa, ma è odiato e sbeffeggiato da tutti gli abitanti di Salem, cittadina nella quale vive.
In vista di Halloween, il nostro riveste il ruolo di guardiano della festa, per proteggere tutti i suoi concittadini e indagare su misteriose sparizioni, che sembrano compiute da qualcosa di mostruoso.
Adam Sandler gigioneggia anche troppo in questa innocua pellicola. Un attore protagonista che talvolta irrita anche, ma che porta a casa tutto sommato una pellicola guardabile, alla quale prendono parte anche Ray Liotta, la splendida June Squibb e Steve Buscemi nel ruolo di un vicino di casa molto appassionato di luna piena. Alcune gag anche troppo basiche, ma il film si risolleva nel (prevedibile) finale, che mi ha commosso, lo ammetto. Sto diventando irrimediabilmente vecchio.
Lo trovate su Netflix.
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Un gruppo di ragazzotti della provincia americana compie un furto nel museo storico del paese, recitando un antico rituale all'interno del cimitero e riportando così in vita decine di morti e altre creature nella notte di Halloween, con il conseguente caos.
Spetterà ad un timido teenager e ad una misteriosa ragazza, fermare il tutto prima che sia troppo tardi.
Commedia horror tipicamente anni 80, che comunque diverte ed intrattiene, con qualche sequenza di ballo che non è affatto male. Ci sono volti più o meno noti del panorama cinematografico e televisivo dei tempi (vedi Famiglia Bradford) e omaggi al cinema di genere mainstream. Per un Halloween in compagnia, divorando valanghe di popcorn.
Ottima la colonna sonora e finale da lacrimuccia.
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Inevitabilmente, per i consigli di Halloween, non si può tralasciare il primo capitolo della saga dedicata alle nefandezze di Art il Clown, personaggio ormai divenuto iconico, nel panorama dell'horror splatter moderno e scaturito dalla mente furba di Damien Leone.
Una saga che pecca in quanto a profondità di trama, ma che ha scatenato il plauso di tantissimi fan dell'horror sanguigno e crudo, come si faceva un tempo.
Il primo capitolo, non esente da difetti, è secondo me il migliore finora. Vedremo come sarà al cinema il terzo, fatto sta che Art il Clown è ormai entrato nell'immaginario collettivo e credo vi resterà a lungo.
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Il capitolo più controverso, per molti il più deludente, a causa della mancanza di Michael Myers.
Ma a conti fatti e per quanto mi riguarda, nel tempo Halloween 3 è diventato uno dei miei capitoli preferiti ed un film horror davvero ben realizzato, cattivo e inquietante sotto moltissimi aspetti.
Bravissimo Tom Atkins, nel ruolo del protagonista, che indaga su alcuni omicidi che paiono legati ad un'azienda che produce maschere di Halloween davvero spaventose. Ma forse c'è qualcos'altro, legato alla tradizione celtica di Samhain...qualcosa di scioccante e pericoloso.
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Nella giornata di Halloween, un ragazzino incontra un misterioso e tetro personaggio, che gli ricorda il protagonista di un videogioco violento del quale è patito. I due se ne andranno a zonzo per la cittadina, ma il piccolo ignora che l'uomo con la maschera da Diavolo è un pericoloso serial killer.
Film cult a basso budget che non mi ha particolarmente sollazzato, anche se il ruolo dell'assassino è pazzesco, non dicendo una parola e affidando il tutto alla presenza scenica ed alle movenze.
Una pellicola che, tutto sommato, può divertire e che ha qualche scena di omicidio messa in scena in maniera interessante, con un pizzico di black humor che non guasta mai. Doppiaggio italiano da mani nei capelli.
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Un altro importante compleanno, che la Midnight Factory ha festeggiato egregiamente, con una riproposizione in sala da leccarsi i baffi, per qualsiasi appassionato di horror "old and forever style".
Il primo capitolo, il capolavoro indiscusso, l'inizio dell'incubo. Il film che ha fatto conoscere al mondo la famiglia Sawyer e l'iconico Leatherface.
Tobe Hooper ha cambiato il modo di fare horror e Non aprite quella porta resta un esempio di cinema sporco, duro, sociale e perfettamente bilanciato tra l'impronta di quei tempi e quei luoghi e la proiezione verso l'eternita, per lavoro registico e recitativo.
Grazie di cuore ad Andrea, per aver condiviso assieme al sottoscritto questa incredibile visione.
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Pellicola liberamente ispirata alle gesta della coppia di serial killer Raymond Fernandez e Martha Beck.
Due anime inquiete, violente e possessive, si incontrano e scoppia un amore tossico, che non risparmia altre vite umane. Come di consueto, Du Welz offre uno spaccato di cronaca sociale non per tutti, dove la crudezza delle scene è più psicologica che fisica e dove la morbosità respinge ma affascina al tempo stesso.
Non un film per tutti, ma certamente per appassionati di storie forti, controverse e dalle radici reali, con due interpreti seducenti e terrificanti.
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Palesemente ispirato da La sfida del Samurai, del maestro Kurosawa, questa è la pellicola che ha lanciato Sergio Leone nel firmamento cinematografico, ridefinendo i canoni dello spaghetti western.
Per un pugno di dollari non è soltanto la storia di un pistolero solitario, dal cuore d'oro, che arriva in una città dominata dal crimine e mette zizzania tra le due famiglie che si contendono il potere, arricchendosi al contempo. Per un pugno di dollari è molto ma molto altro.
E' un orgoglioso esempio di cinema italiano che ha ispirato e ancora ispira registi di tutto il mondo. E' stato il trampolino di lancio per il giovane e misconosciuto Clint Eastwood. E' il film del dilemma di chi vince un duello, tra un uomo con la pistola ed un uomo col fucile.
E' il film accompagnato dall'immensa colonna sonora di Morricone, che farà sempre meglio. E' un western di casa nostra, polveroso, duro, cinico e rovente.
E' un film che porta a meraviglia i suoi 60 anni. E' una leggenda che, vista su grande schermo, risulta ancora più potente. Ed è un film ancora splendido e perfetto, primo capitolo di una trilogia ormai leggenda ed una carriera tanto breve quanto memorabile.
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Conan, guerriero cimmero, deve vedersela con le armate del terribile stregone Thulsa Doom, che uccise i genitori del nostro, quand'era solo un bambino e lo rese schiavo per lungo tempo. Ci sarà spazio anche per l'amore con Valeria.
Il film che ha consacrato la faccia di granito di Schwarzy, rendendolo noto nel panorama hollywoodiano e lanciando la carriera dell'ex culturista astriaco. John Milius realizza un'atmosfera assolutamente credibile ed un'avventura ricca di tradizioni, magia, duelli con la spada fatti davvero bene ed un James Earl Jones magistrale nel ruolo del perfido villain.
Un evergreen che porta benissimo i suoi 40 e passa anni.
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